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Inviato

Sono particolarmente affascinato da quelle piccole monete emesse dopo il 346 e definite centenionali . Vi sarei grato onde consentirmi una raccolta nominale mi forniste un elenco completo di Imperatori , loro Famigliari ed Usurpatori vari che hanno battuto questi pezzi fino alla caduta dell' Impero Romano di Occidente . Grazie .


Inviato

Ciao gigi e benvenuto sul forum :).

Con il termine centenionale (nummus centenionalis) s'indica tradizionalmente una moneta di bronzo (argentata), di 18/19 mm. di diametro e 2,80 gr. (teorici) di peso, coniata, come giustamente hai affermato, a partire dal 346, in seguito alla riforma monetaria operata da Costante e Costanzo II.

In età costantiniana tale moneta fu emessa, oltre dai già citati Costanzo II e Costante, dal Cesare Gallo e da suo fratello Giuliano (sia come Cesare che come Augusto), e dagli usurpatori Magnenzio (insieme al suo Cesare, Decenzio) e Vetranione: per Nepoziano il RIC ricorda solo maiorine per le emissioni in bronzo.

In età valentiniana, da Valente e Valentiniano I, dai suoi figli Graziano e Valentiniano II e dall'usurpatore Procopio.

In età teodosiana (fino al termine del IV secolo) da Teodosio I e dai suoi figli Arcadio ed Onorio: per la prima moglie di Teodosio, Elia Flaccilla, e per gli usurpatori Magno Massimo e Flavio Vittore, mi pare siano attestati solo Æ2 ed Æ4.

Per il V secolo la situazione è (al solito) molto complessa: difficile è capire con precisione quando il centenionale (certo, ormai variato in misura e peso rispetto alle caratteristiche originarie) finisce per confondersi definitivamente con gli Æ4. So che il RIC attesta ancora Æ3 per Valentiniano III: per il resto, sono certo che utenti ben più esperti di me sulla monetazione di questo periodo sapranno darti un valido aiuto ;).


Inviato

Ciao Chersoblepte , ringrazio per la cortese risposta . In effetti io sono uno studioso delle monetazione romana repubblicana ( cfr. mio intervento sul sito specifico ) e sono rimasto colpito sulla strada di Damasco da queste piccole e curiose monete del Basso Impero , anche perchè è possibile collezionarle senza svenarsi , almeno per la maggior parte dei pezzi . La risposta è chiarissima , ma io da neofita ho alcune perplessità . Innanzitutto su una precedente discussione de La Moneta ho letto che AE2 è Maior Pecunia , AE3 Centenionalis e AE4 Nummo Minimo . Ebbene riferendomi al centenionale come AE3 ed al limite anche AE4 ( mezzo centenionale ? ) ho visto ad esempio sul sito di Willwinds essere considerate come tali anche emissioni di Elena e Teodora , avvenute ben prima della fatidica riforma del 346 ! In effetti i piccole bronzi di dette Parenti Imperiali nulla differiscono dai successivi e classici centenionali . Ed allora per la mia futura raccolta di " centenionali " ( meglio inquadrarli così , mi pare , piuttosto che AE3 ) dovrò raccogliere da Costante e Costanzo II° fino a Teodosio e dintorni oppure ampliare dai Costantiniani ( la Famiglia ) fino a Giulio Nepote ? E poi se farò una raccolta limitata ( meno impegnativa e costosa ) in quale range di peso dovrò mantenermi ? Poichè la scorsa settimana ho acquistato 2 piccoli bronzi entrambi AE3 al mercatino della mia Città di Eudoxia ( RIC 103 ) ed Honorius ( RIC 90c ) , questo ultimo piccolissimo di circa gr. 0.3 , come considerare queste affascinanti monetine ? Grazie mille per la cortese collaborazione .


Inviato (modificato)

In effetti sigle come Æ3 sono utili nell'indicare monete di cui non conosciamo con certezza quale fosse il nome preciso in Antichità (è il caso, peraltro, dello stesso centenionale), ma mi rendo conto che, nel caso specifico, esse possono essere fuorvianti poiché in questo modo si raggruppano in uno stesso "termine" nominali con caratteristiche simili (principalmente il diametro), ma sostanzialmente differenti: per esempio, i bronzi di Elena e Teodora che sopra hai citato (forse si trattava delle emissione postume a loro dedicate dopo la morte di Costantino, contrassegnate dalla legenda del diritto al dativo) sarebbero ancora da considerare, di fatto, dei folles (anche se poco ormai avevano in comune con gli omonimi nominali d'età tetrarchica).

Se intendi basare una collezione sulla moneta che tradizionalemente viene denominata centenionale credo tu possa andare sul sicuro considerando la riforma del 346 come punto d'avvio: meno certo, invece, su quello finale. Anche dopo la morte di Teodosio l'Impero continuò a produrre centenionali (a tal proposito puoi leggere questa interessante discussione, con particolare attenzione a Codex Theodosianus IX, 23.2): ma quando l'emissione di questa moneta termina lasciando spazio al nummo minimo (Æ4) come unico nominale? Magari qualche amico del forum può aiutarci nel tentativo di far maggior chiarezza su questa problematica ;)...

Modificato da chersoblepte

Inviato (modificato)

Il decreto firmato da Arcadio e Onorio arriva in una fase di profonda crisi economica che investe non solo l'Occidente ma anche l'oriente da molto tempo più dinamico. L'impoverimento delle popolazioni determina una maggiore richiesta di monete di taglio piccolo o piccolissimo. Quindi le maiorina pecunia vengono messe fuori corso.

Per circa ventanni (fino al 410 circa) è abbastanza chiara la distinzione fra centenionali e minimi (si pensi agli urbs roma felix in Occidente e ai Concordiaaugg con ritratto frontale a oriente). Nel 407 circa si verifica un ulteriore cortocircuito nei sistemi economici di scambio, al punto che anche nel florido Egitto, un bene che costava 1 ora costa 10. Conseguenza di ciò può essere considerato un ulteriore alleggerimento dell'AE3 (gloria romanorum con 3 imperatori). Nel frattempo gli Urbs Roma Felix occidentali tendono a perdere peso e diametro.

Dopo il sacco di Roma si arriva al punto che un AE3 o centenionale, se ha ancora senso chiamarlo così (gloria romanorum con 2 prigionieri o per fare un altro esempio i Votxx di Valentiniano III), ha talmente perso di valore che si avvicina assai per diametro e peso agli AE4 tipo victoriaaugg o salus, fin quasi a confondersi con essi....centenionali e minimi sono forse diventati la stessa cosa? Differiscono nel peso solo perchè son diventati dei nummi minimi coniati in periodi leggermente diversi? Sono domande ancora aperte....

Modificato da apostata72

Inviato

Ti ringrazio apo, come sempre, per l'ottimo contributo ;): certo è che, quando si parla di V secolo, i dati cui affidarsi con sicurezza non sono mai troppi :unsure: :P...


Inviato

Per il quinto secolo c'è da affidarsi a deduzioni, comunque c'è molto da studiare, il genere è ancora molto snobbato....


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