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Inviato

Fin dalla preistoria luogo di insediamenti abitativi, numerosi in zona gli insediamenti preistorici delle Età del Bronzo e del Ferro, come le località Castellet, Castelir di Pieve (sicuramente un castelliere), San Cristoforo, ma soprattutto Santa Rufina di Palse, dove recentemente è stato portato alla luce un villaggio paleoveneto, il più importante insediamento dell’Età del Ferro in tutto il Friuli occidentale (IX-VIII sec. a.C.). Indubbia pure la romanità attestata dai toponimi, da ritrovamenti fittili e numismatici, dalle fondamenta tardo romane del castello. Nasce come autonoma entità politico-giurisdizionale nel 1214 in seguito alla divisione dei beni avvenuta in seno alla famiglia Da Prata precedentemente detentrice della giurisdizione. Da questa data la storia di Porcia si identifica con la storia dei Conti di Porcia e Brugnera, famiglia fra le più potenti del Friuli che, con il titolo di Conti liberi, occupava il primo posto fra i feudatari laici del Parlamento della Patria del Friuli. Imparentata con i da Romano, i da Camino, gli Scaligeri, i Torrioni, i Visconti, i Colloredo, i Fugger e dal 1662 principi del Sacro Romano Impero.

Il territorio di Porcia seguì le alterne vicende delle lotte endemiche che interessarono il Patriarcato di Aquileia. Nel 1418 i conti di Porcia fecero spontaneamente atto di sottomissione alla Repubblica di Venezia che riconobbe loro le prerogative giurisdizionali che detenevano precedentemente. Dopo la caduta di Venezia, conclusasi la parentesi Napoleonica, Porcia passò sotto il dominio austriaco. Si ricongiunse all’Italia nel 1866. Da allora il processo storico di Porcia ha attraversato tutte quelle fasi comuni alla storia del Friuli e dell’Italia. Nel corso di questo millennio di storia il primitivo Castrum de Porcileis è stato oggetto di molti ampliamenti e modifiche risultando un complesso originale e di alto interesse.

L’ordinamento giuridico ed amministrativo di Porcia poggiò sullo Statuto della terra: scritto nel XIV secolo (un manoscritto indica un lasso di tempo per la sua redazione tra il 1378 ed il 1385) e successivamente promulgato dai conti detentori del feudo, si divide in tre sezioni: Sopra il criminale, Sopra li danni fatti, Sopra il civile. Caduto il Patriarcato di Aquileia come entità politica è subentrato ad esso la Repubblica di Venezia, le leggi e le disposizioni ivi contenute continuarono ad essere osservate e furono in particolar modo confermate e ratificate nel 1461 da Ettore Pasqualigo, Luogotenente veneziano della Patria del Friuli.

Il Feudo di Porcia ha una scarsissima monetazione, consta infatti di una sola moneta: lo zecchino in oro del Principe Annibale Alfonso Emanuele (1679-1739). Moneta di ostentazione e come scrisse l’Ambrosoli (1) “…quasi soltanto a far pompa dell’arme sormontata dal berretto principesco, e del titolo di Principe del Sacro Romano Impero…” .

Moneta estremamente rara coniata nel 1704 (4 pezzi conosciuti) dal suddetto principe che aveva più titoli che tipi monetali, difatti egli era 5° Principe di Porcia del Sacro Romano Impero, Conte di Porcia Brugnera Ortenburg e Mitterburg, Conte principesco di Tettensee, Signore di Spittal, Gran Maestro della Corte del Conte principesco di Gorizia dal 1698, Conte Palatino e Signore di Ragogna, Consigliere dell’Imperatore Carlo VI.

ANNIBALE ALFONSO EMANUELE PRINCIPE 1704

Zecchino 1704 Oro gr. 3,45 mm. 23 R5

D/ HAN : ALP : EM : SA : ROM : IMP : PRINC : A : PORCIA *. Busto corazzato con grande parrucca inanellata

R/ COMES . ABORTENBVRG . * . 17 04 . Stemma inquartato di Ortemburg e di Mitterburg e caricato dello scudetto di Porcia, in cartella ornata di ricci e volute e sormontato da berretto principesco.

CNI 1/3

Note e Bibliografia:

(1) Solone Ambrosoli, Lo zecchino di Porcia . Milano, 1897

• Duval et Froelich, Monnaies en or du Cabinet de Vienne. Vienna, 1759

• Vincenzo Promis, Tavole sinottiche delle monete italiane. Torino, 1869

• Francesco ed Ercole Gnecchi, Saggio di bibliografia numismatica delle zecche italiane. Milano, 1889

• Corpus Nummorum Italicorum Vol. VI Veneto zecche minori. Dalmazia. Albania. Roma, 1922

• Riccardo Paolucci, Bibliografia numismatica medioevale e moderna del Friuli Venezia Giulia. Udine, 2003


Inviato

Una bella foto e si trasferisce il tutto su lamonetapedia??

:)


Inviato
Fin dalla preistoria luogo di insediamenti abitativi, numerosi in zona gli insediamenti preistorici delle Età del Bronzo e del Ferro, come le località Castellet, Castelir di Pieve (sicuramente un castelliere), San Cristoforo, ma soprattutto Santa Rufina di Palse, dove recentemente è stato portato alla luce un villaggio paleoveneto, il più importante insediamento dell’Età del Ferro in tutto il Friuli occidentale (IX-VIII sec. a.C.). Indubbia pure la romanità attestata dai toponimi, da ritrovamenti fittili e numismatici, dalle fondamenta tardo romane del castello. Nasce come autonoma entità politico-giurisdizionale nel 1214 in seguito alla divisione dei beni avvenuta in seno alla famiglia Da Prata precedentemente detentrice della giurisdizione. Da questa data la storia di Porcia si identifica con la storia dei Conti di Porcia e Brugnera, famiglia fra le più potenti del Friuli che, con il titolo di Conti liberi, occupava il primo posto fra i feudatari laici del Parlamento della Patria del Friuli. Imparentata con i da Romano, i da Camino, gli Scaligeri, i Torrioni, i Visconti, i Colloredo, i Fugger e dal 1662 principi del Sacro Romano Impero.

  Il territorio di Porcia seguì le alterne vicende delle lotte endemiche che interessarono il Patriarcato di Aquileia. Nel 1418 i conti di Porcia fecero spontaneamente atto di sottomissione alla Repubblica di Venezia che riconobbe loro le prerogative giurisdizionali che detenevano precedentemente. Dopo la caduta di Venezia, conclusasi la parentesi Napoleonica, Porcia passò sotto il dominio austriaco. Si ricongiunse all’Italia nel 1866. Da allora il processo storico di Porcia ha attraversato tutte quelle fasi comuni alla storia del Friuli e dell’Italia. Nel corso di questo millennio di storia il primitivo Castrum de Porcileis è stato oggetto di molti ampliamenti e modifiche risultando un complesso originale e di alto interesse.

  L’ordinamento giuridico ed amministrativo di Porcia poggiò sullo Statuto della terra: scritto nel XIV secolo (un manoscritto indica un lasso di tempo per la sua redazione tra il 1378 ed il 1385) e successivamente promulgato dai conti detentori del feudo, si divide in tre sezioni: Sopra il criminale, Sopra li danni fatti, Sopra il civile. Caduto il Patriarcato di Aquileia come entità politica è subentrato ad esso la Repubblica di Venezia, le leggi e le disposizioni ivi contenute continuarono ad essere osservate e furono in particolar modo confermate e ratificate nel 1461 da Ettore Pasqualigo, Luogotenente veneziano della Patria del Friuli.

Il Feudo di Porcia ha una scarsissima monetazione, consta infatti di una sola moneta: lo zecchino in oro del Principe Annibale Alfonso Emanuele (1679-1739). Moneta di ostentazione e come scrisse l’Ambrosoli (1) “…quasi soltanto a far pompa dell’arme sormontata dal berretto principesco, e del titolo di Principe del Sacro Romano Impero…” .

Moneta estremamente rara coniata nel 1704 (4 pezzi conosciuti) dal suddetto principe che aveva più titoli che tipi monetali, difatti egli era 5° Principe di Porcia del Sacro Romano Impero, Conte di Porcia Brugnera Ortenburg e Mitterburg, Conte principesco di Tettensee, Signore di Spittal, Gran Maestro della Corte del Conte principesco di Gorizia dal 1698, Conte Palatino e Signore di Ragogna, Consigliere dell’Imperatore Carlo VI.

ANNIBALE ALFONSO EMANUELE PRINCIPE 1704

Zecchino 1704 Oro gr. 3,45 mm. 23 R5

D/ HAN : ALP : EM : SA : ROM : IMP : PRINC : A : PORCIA *. Busto corazzato con grande parrucca inanellata

R/ COMES . ABORTENBVRG . * . 17 04 . Stemma inquartato di Ortemburg e di Mitterburg e caricato dello scudetto di Porcia, in cartella ornata di ricci e volute e sormontato da berretto principesco.

CNI 1/3

Note e Bibliografia:

(1) Solone Ambrosoli, Lo zecchino di Porcia . Milano, 1897

• Duval et Froelich, Monnaies en or du Cabinet de Vienne. Vienna, 1759

• Vincenzo Promis, Tavole sinottiche delle monete italiane. Torino, 1869

• Francesco ed Ercole Gnecchi, Saggio di bibliografia numismatica delle zecche italiane. Milano, 1889

• Corpus Nummorum Italicorum Vol. VI Veneto zecche minori. Dalmazia. Albania. Roma, 1922

• Riccardo Paolucci, Bibliografia numismatica medioevale e moderna del Friuli Venezia Giulia. Udine, 2003

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Ottima scheda Tergestum e mi fa molto piacere che movimenti con esemplari assai poco frequenti questa sezione delle zecche italiane che sicuramente beneficera' di queste citazioni fuori dell'ordinario.

Aggiungerei solo il riferimento al Ravegnani Morosini "Signorie Principati. Monete italiane con ritratto 1450-1796" che ha trattato tale zecca e riporta una foto (disegno?) del rarissimo zecchino.

numa numa


Inviato

Infatti. Essendo una moneta rarissima non la possiedo. Si può riprendere l'immagine dal Ravegnani Morosini.


Inviato

Numa Numa puoi inserire la foto?


Inviato

Faccio i miei complimenti a tergestum per come sta arricchendo questa area monetaria sia per le belle monete apparse in altri post, sia per la parte enciclopedica.

mille grazie

carletto


  • 2 settimane dopo...
Inviato
http://www.lamonetapedia.it/index.php/Porcia

Porcia aggiunta a lamonetapedia.

Si può postare una foto, un disegno, qualcosa che la raffiguri?

303377[/snapback]

Bisognerebbe scannerizzare la moneta dal CNI. Io purtroppo non ho lo scanner. Posso chiedere, vediamo...


Inviato
Numa Numa puoi inserire la foto?

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Non ho scanner capabilities unfortunately.

Posso fare una fotocopia e inviarla ..!

numa numa


Inviato

Il tutto si complica!


Inviato

Chiederò io ad un mio amico se mi scannerizza la moneta del CNI


  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)
Una bella foto e si trasferisce il tutto su lamonetapedia??

:)

299354[/snapback]

Ecco la foto scannerizzata dall'Ambrosoli. Chi di voi è capace a trasferirla su lamonetapedia?

post-8022-1203491892_thumb.jpg

Modificato da tergestum

Inviato

Voce conclusa

;)


Inviato

Grazie ;)


  • 7 mesi dopo...
Inviato

Che bello leggere queste notizie su queste zecche :)


  • 14 anni dopo...
Inviato

Buonasera,

mi permetto di riaprire questa discussione dato che in Asta Artemide LVIII del 5-6 novembre 2022 è stato venduto questo rarissimo zecchino di Porcia ( mai visto da me in asta pubblica) con una importante aggiudicazione nonostante a mio avviso la cattiva conservazione della moneta. Di seguito quanto descritto in calce al lotto:

Lotto 793  Base d'asta: € 12'000 Aggiudicato Euro 23.000 + 20% diritti d'asta 

Porcia. Annibale Alfonso Porcia (1679-1742). Zecchino 1704. D/ Busto di fronte corazzato con grande parrucca inanellata. R/ Stemma ellittico, inquartato, caricato di scudetto. CNI pp. 208,209 (1/3); Rav. Mor. 1. AU. 3.08 g. 22.50 mm. RRRR. 

Della più grande rarità. Proveniente da montatura, altrimenti. bel BB.Moneta battuta da Antonio Alfonso Emanuele principe del Sacro Romano Impero e di Porcia (piccolo comune Italiano in provincia di Pordenone) conte di Oremburg, generale di Carlstadt, consigliere di Carlo VI e capitano supremo di Carinzia. La moneta, emissione di ostentazione, di stile tedesco ma di pregevole fattura, rispecchia gli assidui contatti e la dedizione del Principe per casa d'Austria. Non a caso il busto frontale, di pretto gusto tedesco, richiama quello dello zecchino del Cardinale Cristoforo Vidman, dalla cui famiglia i Porcia avevano acquistato la Contea di Ortemburg nel 1662 per 365.000 e più fiorini. Annibale Alfonso fu l'unico della dinastia dei Porcia ad aver usufruito del diritto di coniare moneta concesso dall'imperatore Leopoldo I. Come tutte le monete di ostentazione del periodo (Retegno, Belgioioso, Belmonte, Vasto, San Giorgio, Ventimiglia) fu battuta a Vienna in numero ridottissimo di esemplari giustificando così la sua rarità: l'esemplare qui proposto sarebbe il terzo esemplare conosciuto dei due finora noti (di cui uno conservato al Museo di Vienna). Solone Ambrosoli nel suo articolo pubblicato in R.I.N. 1897 'Lo Zecchinio di Porcia' descrive così la moneta: 'fra le monete cosiddette di 'ostentazione' e tutte qual più qual meno pregevoli e rare, le quali furono coniate al di là delle Alpi nel secolo scorso per conto di signori italiani, quasi soltanto a far pompa dell'arme sormontata dal berretto principesco, e del titolo di Principe del Sacro Romano Impero, la meno nota e insieme la più squisitamente preziosa è forse lo zecchino fatto coniare, probabilmente a Vienna, da Annibale Alfonso Emanuele di Porcia nel Friuli, l'anno 1704'. L'Ambrosoli nel descrivere lo zecchino ancora aggiunge: 'bisogna aggiungere poi, che se lo zecchino di Belmonte è moneta rara, quello di Porcia lo è incomparabilmente di più, oltre all'essere rarissimo in via assoluta: ci troviamo quindi di fronte ad una moneta che occupa un posto affatto privilegiato nella serie italiana'.

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