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LA CONTEA PRINCIPESCA DI GRADISCA

Nell’alto Medioevo, Gradisca d’Isonzo era un insignificante piccolo borgo composto da poche case addossato ad un sassoso ponticello di natura carsica. Esso faceva parte della giurisdizione del castello longobardo di Farra insieme con altre cinque piccole ville, soggette con il castello al Capitolo della Chiesa di Aquileia.

La villa di Gradisca venne tratta dalla sua feudale “tenebra” dal governo della Repubblica Veneta perché la configurazione del suolo che l’accoglieva si era prestato alla costruzione di una formidabile fortezza, che divenne nel XV secolo, il centro di tutti gli apprestamenti militari innalzati per sbarrare il passo del fiume Isonzo alle incursioni dei Turchi.

Nel 1511 la fortezza con tutto il suo territorio cadde sotto il dominio del Sacro Romano Impero insieme con Rovereto, in seguito alla disastrosa guerra di Cambray. Gli Imperatori allora crearono il Capitanato di Gradisca. Dopo infiniti ed asfissianti contrasti sorti tra l’Imperatore d’Austria e la Repubblica Veneta, Ferdinando III, anche perché bisognoso di denaro, cedette il Capitanato gradiscano che comprendeva ben 43 comunità della casa stiriana dei Principi Conti di Eggenberg, trasformandolo in Stato sovrano col titolo di Principato Contea di Gradisca, ed a questo seguì nell’anno 1625 la concessione del diritto di zecca alla casa Eggenberg dall’imperatore Ferdinando II a Giovanni Ulrico principe e signore di Krumau ed Eggenberg, per lui e per i suoi discendenti.

Il primo vero principe sovrano fu però Giovanni Antonio I di Eggenberg eletto il 26 Febbraio 1647, data della cessione della Contea da parte dell’imperatore Ferdinando al suddetto Giovanni Antonio I. Morto nel 1649 quest’ultimo, gli succedono i figli Giovanni Cristiano e Giovanni Sigifredo, i quali battono moneta in comune col titolo di principi del Sacro Romano Impero e conti di Gradisca aggiungendo “due campi” all’arma del Casato, con gli stemmi di Gradisca (croce ancorata sopra la mezzaluna) e di Aquileia (aquila). I due fratelli morirono rispettivamente nel 1710 e nel 1713.

A questi successe Giovanni Antonio II, figlio di Giovanni Sigifredo, morendo però poco dopo nel 1716. A questo punto per successione la Contea spettò a Giovanni Cristiano II, il quale però morì un anno dopo, nel 1717 e con esso cessò la discendenza maschile degli Eggenberg, e la Contea di Gradisca con Aquileia e Postumia fecero ritorno al Sacro Romano Impero.

Sappiamo di sicuro che la stirpe degli Eggenberg non stabilì mai la propria residenza in quel di Gradisca e non avendo notizie circa l’apertura di una zecca a Gradisca riteniamo che le monete venissero coniate al di là delle Alpi, confortati dal fatto che le monete degli Eggenberg avevano corso nei loro Stati sia al di là che al di qua delle Alpi e che il Grosso da 3 Carantani di Giovanni Cristiano I fu coniato a Krumau dove sembra che fosse destinato come circolante locale.

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E questo è il pezzo da 3 Carantani

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Il Mezzo Tallero

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Il Quarto di Tallero

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Grazie per queste notizie su zecche molto poco conosciute alla maggior parte di noi.

Che ne diresti se queste notizie fossero inserite nella monetapedia per essere consultabili con maggior facilità anche in futuro?


Inviato
Grazie per queste notizie su zecche molto poco conosciute alla maggior parte di noi.

Che ne diresti se queste notizie fossero inserite nella monetapedia per essere consultabili con maggior facilità anche in futuro?

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Nessun problema, ne sarei felice


Inviato

Grazie tergestum sia per l'articolo sia per le immagini di queste superbe monete. :D

Confesso di non essere esperto di questa monetazione, oltre ad ammirare la bellezza degli esemplari postati, mi permetto un'osservazione (spero sia confermeta).

Nelle monete da un tallero, mezzo tallero e un quarto di tallero, compare il doppio ritratto in quanto coniate prima del 1672, anno in cui, a seguito dei contrasti fra i due fratelli, i feudi degli Eggenberg furono divisi.

A Giovanni Cristiano, il maggiore, toccò il ducato di Krummau (l'attuale celeberrima Cesky Krumlov nella Boemia meridionale), nonché la contea di Gradisca purché dividesse gli introiti di quest'ultimo feudo con il fratello cadetto Giovanni Sigifredo.

Pertanto nella moneta da 3 carantani, coniata nel 1685, compare il solo ritratto di Giovanni Cristiano. Il titolo di duca di Krummau lo si vede nella legenda al dritto, quello di conte di Gradisca nelle legenda al rovescio insieme con il titolo di principe del Sacro Romano Impero.


  • 3 settimane dopo...
Inviato
Grazie per queste notizie su zecche molto poco conosciute alla maggior parte di noi.

Che ne diresti se queste notizie fossero inserite nella monetapedia per essere consultabili con maggior facilità anche in futuro?

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Nessun problema, ne sarei felice

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Pubblicato l'articolo nella monetapedia: Gradisca d'Isonzo


  • 1 mese dopo...
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Grazie per queste notizie su zecche molto poco conosciute alla maggior parte di noi.

Che ne diresti se queste notizie fossero inserite nella monetapedia per essere consultabili con maggior facilità anche in futuro?

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Nessun problema, ne sarei felice

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Pubblicato l'articolo nella monetapedia: Gradisca d'Isonzo

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Ringrazio l'amico rob


  • 2 mesi dopo...
Inviato

A corredo di quanto scritto posto una Bibliografia quasi completa

CNI, Vol. VI Veneto zecche minori. Dalmazia. Albania. Roma, 1922

Carl von Czoernig, Das Land Gorz und Gradisca. Wien, 1873

E. Holzmair, Munzgeschichte der osterreichischen Neufursten. in "Numismatische Zeitschrift" Wien, 1946

Arnold Luschin von Ebengreuth, Munzen und Medaillen der Familie Eggenberg. Wien, 1879

Adolph Meyer, Die Munzen und Medaillen der Familie Eggenberg. Wien, 1888

Riccardo Paolucci, La Contea Principesca di Gradisca. Panorama Numismatico n. 49, Suzzara, 1992

Efrem Pegan, Neobjavljeni Dukat novoknezov Eggenberg. Numizmaticni Vestnik n. 2, Ljubljana, 1959


Inviato

E' sempre un piacere leggere questi articoli :)


Inviato

Grazie piergi sei sempre molto gentile ;)


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