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Inviato

Salute

ringrazio Francesco per aver espresso il suo giudizio sulla moneta precedentemente postata,ma io ci terrei a che mi deste un vostro parere sulla mia risposta n°369 wink.gif e delle argomentazioni sulla risposta n°371 sad.gif

--Salutoni

-odjob

La risposta alla tua domanda riguardo l'eccedenza di metallo è semplicissima, ti invito ad osservare l'eccedenza di metallo più sottile posizionata a ridosso della parte superiore dell'escrescenza sul bordo. Praticamente, è saltato un pezzo di conio proprio in quel punto ed iniziato a lesionarsi man mano dalla parte più centrale, tutto qui. Non dimentichiamo che il rame è un metallo duro e i conii non erano eterni di fronte a tondelli di quelle dimensioni. E' ovvio che una volta raggiunta una certa usura e lesione, il conio veniva rifatto ........ pronto per un'altra spaccatura .......... come nell'esemplare postato da me.

Ho dimenticato di postarti un ingrandimento, eccolo.

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Inviato

Salute

in questa discussione sono state pubblicate foto di monete napoletane circolate e non,ebbene io ho sempre detto tutto ciò che vi era da dire di bello sulle monete circolate ed usurate,ora ,però,vorrei mettere in evidenza anche le monete napoletane ben conservate,quelle che hanno circolato poco o addirittura niente.

Anche le monete napoletane ben conservate hanno una loro storia intrinseca seppur diversa da quelle circolate,infatti viene da pensare a quella o quelle persone che nel corso degli anni si sono privati di spendere il loro tondello Fdc o poco circolato e chi lo ha ereditato ha continuato a fare lo stesso,come fosse una tradizione,poi magari è venuto meno l'interesse per la data moneta ed è stata ,forse,donata ad altri appassionati conoscenti,o venduta ad un commerciante di Numismatica,oppure conferita ad una casa d'aste per la vendita.

Dobbiamo pensare alla sensibilità della persona che si è trovato per la prima volta in mano,dopo la Zecca,il tondello,ed il suo apprezzare la bellezza di un capolavoro d'arte che si mostra con tutti i suoi rilievi intatti .Possiamo solo immaginare dove sia stata custodita la moneta ben conservata,che doveva essere lontano dai bambini della famiglia,nascosta ai briganti,preservata dalle intemperie e dalla troppa luce .

La stessa moneta ha superato guerre ,ma anche carestie,malattie endemiche,sempre mantenendo la medesima conservazione,inalterata dal tempo.Magari, chissà,chi la custodiva, pur se in difficoltà economiche ,ha preferito privarsi di altro,pur di continuare a preservare la sua bella moneta.Magari ,in seguito al decasso del proprietario ,questa moneta è stata dimenticata per decenni o secoli in un luogo nascosto

Era difficile tesaurizzare,anticamente,una moneta ben conservata,con tutte le difficoltà della vita che si incontravano ogni giorno.Una moneta circolata,poniamo caso dello stesso nominale, è rimasta sempre meno tempo tesaurizzata,rispetto ad una che ha circolato pochissimo o per nulla.

Viene da chiederci quale famiglia,quale forziere ha custodito negli anni questa splendida moneta,quali occhi hanno potuto osservare la sua bellezza.Magari il bel tondello ha potuto costituire anche una dote,insieme ad altre monete.

--Beh quest'oggi ho voluto parlare bene delle monete,in questo caso napoletane, ben conservate ;)

---Salutoni

-odjob


Inviato

Salute

in questa discussione sono state pubblicate foto di monete napoletane circolate e non,ebbene io ho sempre detto tutto ciò che vi era da dire di bello sulle monete circolate ed usurate,ora ,però,vorrei mettere in evidenza anche le monete napoletane ben conservate,quelle che hanno circolato poco o addirittura niente.

Anche le monete napoletane ben conservate hanno una loro storia intrinseca seppur diversa da quelle circolate,infatti viene da pensare a quella o quelle persone che nel corso degli anni si sono privati di spendere il loro tondello Fdc o poco circolato e chi lo ha ereditato ha continuato a fare lo stesso,come fosse una tradizione,poi magari è venuto meno l'interesse per la data moneta ed è stata ,forse,donata ad altri appassionati conoscenti,o venduta ad un commerciante di Numismatica,oppure conferita ad una casa d'aste per la vendita.

Dobbiamo pensare alla sensibilità della persona che si è trovato per la prima volta in mano,dopo la Zecca,il tondello,ed il suo apprezzare la bellezza di un capolavoro d'arte che si mostra con tutti i suoi rilievi intatti .Possiamo solo immaginare dove sia stata custodita la moneta ben conservata,che doveva essere lontano dai bambini della famiglia,nascosta ai briganti,preservata dalle intemperie e dalla troppa luce .

La stessa moneta ha superato guerre ,ma anche carestie,malattie endemiche,sempre mantenendo la medesima conservazione,inalterata dal tempo.Magari, chissà,chi la custodiva, pur se in difficoltà economiche ,ha preferito privarsi di altro,pur di continuare a preservare la sua bella moneta.Magari ,in seguito al decasso del proprietario ,questa moneta è stata dimenticata per decenni o secoli in un luogo nascosto

Era difficile tesaurizzare,anticamente,una moneta ben conservata,con tutte le difficoltà della vita che si incontravano ogni giorno.Una moneta circolata,poniamo caso dello stesso nominale, è rimasta sempre meno tempo tesaurizzata,rispetto ad una che ha circolato pochissimo o per nulla.

Viene da chiederci quale famiglia,quale forziere ha custodito negli anni questa splendida moneta,quali occhi hanno potuto osservare la sua bellezza.Magari il bel tondello ha potuto costituire anche una dote,insieme ad altre monete.

--Beh quest'oggi ho voluto parlare bene delle monete,in questo caso napoletane, ben conservate wink.gif

---Salutoni

-odjob

Beh, finalmente un intervento diverso dai soliti e piacevole da leggere, potresti fare il regista di qualche film storico o d'azione. wink.gif


  • 2 settimane dopo...
Supporter
Inviato

Chi

fu a mettere per primo il proprio ritratto su una moneta rinascimentale??

Riallacciandomi ad una lettera pubblicata su Cronaca Numismatica luglio/agosto 2010 a cui Traina risponde ed è intitolata"Francesco I Sforza o Ferdinando D'Aragona?"riferendosi,appunto,a chi fosse stato il primo ad apparire con il proprio ritratto su una moneta rinascimentale;e mi riallaccio anche alla risposta n°28 di questa discussione della quale era autore numanuma ,ebbene,anche Traina afferma che il Grieson(compianto numismatico scomparso pochi anni fa)insieme alla Travaini,nel loro libro Medieval European Coinage n°14 ,a ragione ,sostenevano che il primo fu proprio Ferdinando I D'Aragona con le coniazioni napoletane del 1458-1459 ,anticipando di solo 4 anni le coniazioni con ritratto di Francesco Sforza Duca di Milano.

Secondo Mario Revegnani Morosini"Monete italiane con ritratto"1984 vol.III pag.19 ,Francesco Sforza fu anticipato sia pure per qualche mese dall'emissione di un Picciolo di Venezia emesso dopo l'elezione a Doge di Cristoforo Moro nel maggio 1462.Anche questo Picciolo fi emesso sempre dopo la coniazione napoletana di Ferdinando I D'Aragona.

Quindi Traina fornisce un'ampia argomentazione che ,in sostanza,coincide con quella della risposta di numanuma.

--Salutoni

-odjob

Buongiorno

Ho letto l'articolo in questione su Cronaca Numismatica di lugio/agosto e, se posso, vorrei lanciare una provocazione ed includere nel novero dei "primus" citati nell'articolo, un'altro incomodo.

Di quanto segue ho, ovviamente, messo al corrente il Dr. Traina che, mi auguro, mi risponderà passato il periodo di vacanze, compatibilmente con i suoi impegni.

Nella R.I.N. del 93, a pag. 597 viene riportata la relazione del DR. Stahl " A FOURTEENTH-CENTURY VENETIAN COIN PATTERN" ; tra le altre cose si afferma che sotto il dogato di Antonio Venier, eletto doge nel 1382, venne emesso un Grosso molto differente stilisticamente dagli altri emessi nel medesimo dogato; soprattutto era differente l'immagine del doge. Stahl afferma che questo Grosso riporta l'immagine del doge Venier, suffragando la sua tesi sul fatto che l'immagine del doge, conosciuta perché già immortalata dai fratelli delle Massegne in una statua ora nel Museo Correr, è molto somiliante al profilo visibile nel suddetto Grosso.

Inoltre l'immagine del doge in questo Grosso è la medesima che compare nel capolettera della sua promissione ducale.

Possiamo dire che c'è un altro pretendente?

Saluti

luciano


Inviato

francesco77:" Beh, finalmente un intervento diverso dai soliti e piacevole da leggere, potresti fare il regista di qualche film storico o d'azione".

Salute

a te Francesco,ad Ischia vige un detto:"Ad Ischia si mangia ,si beve e si fischia" :D ,ora ,leggevo,in un tuo post,in altra discussione ,che sei stato di recente ad Ischia e sono contento per te del fatto che tu abbia mangiato e bevuto,spero a soddisfazione, :P ,ma noto che hai preso il vizio ischitano di fischiare anche :lol: :lol: ;ciò lo possiamo ravvisare nel fatto che ,in questa discussione,ti sei solo limitato ad emettere un "flebile sibilo" :D nell'indicare che il mio post precedente era bello e si discostava dagli altri miei ,a tuo dire"tutti uguali",ma non hai arricchito la tua risposta con un tuo più fattivo pensiero :( :D

-Mi piacerebbe,anche, leggere i pensieri di altri appassionati di Numismatica napoletana e siciliana a riguardo del mio post precedente che si riferiva alla bella conservazione delle monete in questione.

--Salutoni

-odjob


  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

Salute

quest'oggi per i palati fini presento questa moneta di gr.1,84 e del diam.di mm. 18

Cavallo :CARLO V(1516-1556) Zecca di Napoli rame

D/Scritta periferica PLVS VLTRA ,nel campo ,entro un circolo,le due colonne d'Ercole legate da un nastro e sormontate da corona regale;fra le due colonne vi è una foglia d'edera;bordo perlinato

R/Scritta periferica +REX.IVSTVS,nel campo,entro cerchio,vi è una croce patente potenziata;bordo perlinato

Riferimenti:CNI 1006 ;CAGIATI 2 ; PANNUTI E RICCIO 47 ; MIR 156 ; D'ANDREA-ANDREANI 60

Varietà:Vi sono molte varianti per quanto concerne l'interpunzione;fra le colonne d'Ercole si può trovare IBR in monogramma,oppure un fiore(una rosa),o una croce(rarità R3) o una sfera;al R/la croce può essere accantonata da sfere;nella legenda si può trovare il monogramma RA(iniziali del direttore della Zecca napoletana di quel periodo:Luigi Ram Conte di Sant'Agata)rarità R2

Particolarità:i Cavalli di Carlo V furono battuti dal 1531 ma non si sa quando cessò la loro coniazione.Carlo V che era in procinto di indire una crociata contro gli infedeli e per conquistare Tunisi,scelse le due colonne di Ercole e la scritta PLVS VLTRA che fece raffigurare sulle monete.Si pensava a quei tempi che i confini del mondo fossero le colonne d'Ercole presso lo stretto di Gibilterra,le due colonne erano state poste a Calpe e ad Abila da Ercole .Sulle colonne di Ercole vi era la scritta Non Plus Ultra e Carlo V coniò il motto PLVS VLTRA per indicare che il mondo andava oltre lo stretto di Gibilterra riferendosi alla scoperta dell'America ed alle sue conquiste.Tale motto fu suggerito all'Imperatore dal medico personale che era il milanese Luigi Marliano

Sotto il regno di Carlo V Napoli,durante il periodo di pace ,che fu molto lungo,fu abbellita da numerosi edifici,chiese ed opere pubbliche ,ed ebbe benefici economici con incremento demografico e da ciò si sviluppò il ceto medio borghese .

--Salutoni

-odjob

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Modificato da odjob
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Inviato

Bella patina da medagliere, almeno così sembra. Postaci una bella foto Objod! la vedo sgranata. Facci gustare i particolari. Grazie


Inviato

Salute

ho modificato la foto ed un po' meglio di quella precedente mi è venuta :P

--Salutoni

-odjob


Inviato

monetina interessante :rolleyes: :rolleyes: complimenti jiobbino :D :D


Inviato (modificato)

Grazie peppì

questo Cavallo di Carlo V si trova facilmente in questo tipo di conservazione,molto difficile è trovarlo in Spl o Fdc,ma tant'è che trattasi di una moneta del popolo e difficilmente queste monete venivano tesaurizzate,funzionava un po' come il nostro centesimo di Euro . :)

--Salutoni

-odjob

Modificato da odjob

Inviato

Salute

quest'oggi fa visita al forum questa moneta:

3 Cavalli :FILIPPO IV(1621-1665) Zecca di Napoli anno 1626 ,bronzo gr.2,37

D/Busto a destra con testa radiata ,dietro la nuca vi sono le iniziali M/C(iniziali del maestro di Zecca Michele Cavo);scritta periferica PHILIPP.IIII.D.G.R.

R/Acciarino con pietra focaia e fiamme ;scritta periferica ANTE. FERIT.1626

Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 115; MIR 274

Note:Nel ritratto sulla moneta,Filippo IV era stato da qualche anno eletto imperatore ed aveva il volto con le sembianze giovanili,cioè quelle di un sedicenne,poichè a tale età era stato messo sul trono .

Egli fu apatico verso gli affari di Stato ,conseguentemente,ma ritengo non solo per colpa di Filippo IV,il Regno di Napoli cadde in una profonda crisi che fu evidente in tutti i settori.Ne conseguì che il popolo napoletano s'impoverì sempre più,poichè su di esso gravavano numerose tasse e pertanto nel 1647 scoppiò la rivolta capeggiata da Tommaso Aniello(detto Masaniello)un popolano,un pescivendolo che incitò il popolo napoletano a ribellarsi alle istituzioni,poichè non aveva più nulla da perdere.La rivolta fu sanguinosa,con un periodo di tregua di qualche anno,e poi si riniziò con le tasse.

Durante il Regno di Filippo IV vi fu anche un terremoto ed una pestilenza che acuirono la crisi.

L'Ordine del Toson d'Oro fondato da Filippo il Buono di Borgogna nel gennaio 1430,si ispirava al mito ed alla simbologia dell'Ordine Vello D'Oro (Aureum Vellus), legato all'allegoria dell'avventura degli Argonauti guidati da Giasone.L'Ordine del Toson d'Oro mirava alla diffusione del cristianesimo, sotto la protezione della Vergine e di S. Andrea.

L'insegna è formata dal collare d'oro massiccio, adornato da acciarini e pietre focaie che sprigionano scintille, reggeil vello, che erano raffigurati nello stemma di Filippo il Buono: un acciarino e una pietra focaia circondata da fiamme, col motto: "Ante ferit, quam flamma micet" (colpisce prima che la fiamma sprizzi). Da ciò deriva la scritta periferica al R/ della moneta.

--Salutoni

-odjob

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Inviato (modificato)

Si continua

nel postare foto e particolari che difficilmente si riescono a notare in questo tipo di monete che sono state poco tesaurizzate in buona conservazione.

Tornese :FILIPPO II (1556-1598) Zecca di Napoli anno 1577 rame

D/+PHILIPP.D.G.REX.ARA.VTRIV ...;Testa cotonata del regnante con corona radiata e sogla GR dietro la nuca

R/+PVBLICE COMMODITATI;cornucopia con frutti e spighe di grano ed ai lati 15 77

Riferimenti :PANNUTI E RICCIO 60 a; CNI 1109 tipo; MIR 190/3

Le foto di questa moneta provengono da collezione privata

Note:Il Tornese napoletano fu una moneta di rame emessa dagli Aragona a Napoli alla metà del XV secolo e fu battuta fino al 1861.Mediamente un Tornese valeva 6 monete da un Cavallo.Il nome Tornese deriva dal francese denier tournois che a sua volta deriva dal latino turonensis, cioè "di Tours". Il termine turonus fu usato già prima del IX secolo per indicare le monete coniate a Tours in cui,nella legenda vi era scritto+ TVRONVSCIVIS intorno alla croce.Il Denaro Tornese si affermò in molte zone d'Europa ed anche nei Regni dei Crociati ed il suo nome contaminò anche le emissioni napoletane

La cornucopia simboleggia abbondanza, agricoltura, concordia, felicità e provvidenza.

--Salutoni

-odjob

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Modificato da odjob

Inviato

Ancora altri particolari

Da notare che sotto il collo del Re vi sono delle scritte ma non mi sembrano lettere SIC

-odjob

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Inviato

Avevo iniziato una nuova discussione per capire la particolarità di questa moneta dimenticando che forse l’ambito più adatto per far conoscere e per avere più notizie relative alle monete napoletane è questo. Non mi resta che presentavi la moneta

1 Grano Cavalli di Ferdinando IV del 1790

FERDINAN • IV • SICILIAR • REX, Testa del re volta a dx, sotto sigla P.

VN / GRANO / CAVALLI / A• 12: P•, sotto 1790.

La caratteristica è i due punti dopo la cifra 12

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Inviato (modificato)

Posto

qualche particolare della moneta

Mi complimento con Odjos per le belle monete che frequentemente posta in questa sezione. Questo tornese, a parte qualche piccola frattura di conio è ben conservato e bello nitido. Una moneta che può raccontare tanti retroscena su miseria e nobiltà dell'epoca. Purtroppo, la cornucopia al rovescio è la classica ampollosa frase augurale e propagandistica che caratterizzò il pessimo periodo vicereale spagnolo su Napoli. Alcuni cronisti dell'epoca narrano che i re di Spagna considerarono Napoli la migliore delle Indie. Enormi risorse di uomini e danaro estorti a noi meridionali e sperperati dalla corte spagnola in guerre ed oggetti di lusso inutili anzichè essere utilizzate in infrastrutture, è una situazione che durò due secoli e che pesa tutt'ora sulla nostra società.

Modificato da francesco77

Inviato

Salute

in riferimento al 12 Cavalli di Ferd.IV del 1790 con due punti dopo il 12,devo confermare che la moneta non appare,come varietà,nei listini e prezziari di Montenegro,Gigante ed Alfa(regionali),nè sul CNI ,o su altri libri a tema.

Come per la monetazione di Ferdinando II in cui si trovano numerosissime varianti,devo dire che in generale,e qui non scopro l'acqua calda,le coniazioni napoletane sono ricche di varianti,fra scritte,interpunzioni e raffigurazioni.

Quello che mi rende perplesso è il perchè fare il conio con un puntino in più, dopo il 12,voleva essere un segno di riconoscimento dello zecchiere o dell'incisore?Oppure definiva una determinata coniazione o librata?La moneta è autentica,o è in segno che fa distinguere i falsari dalle coniazioni autentiche?

--Salutoni

-odjob


  • 5 settimane dopo...
Inviato

Salute

in riferimento al 12 Cavalli di Ferd.IV del 1790 con due punti dopo il 12,devo confermare che la moneta non appare,come varietà,nei listini e prezziari di Montenegro,Gigante ed Alfa(regionali),nè sul CNI ,o su altri libri a tema.

Come per la monetazione di Ferdinando II in cui si trovano numerosissime varianti,devo dire che in generale,e qui non scopro l'acqua calda,le coniazioni napoletane sono ricche di varianti,fra scritte,interpunzioni e raffigurazioni.

Quello che mi rende perplesso è il perchè fare il conio con un puntino in più, dopo il 12,voleva essere un segno di riconoscimento dello zecchiere o dell'incisore?Oppure definiva una determinata coniazione o librata?La moneta è autentica,o è in segno che fa distinguere i falsari dalle coniazioni autentiche?

--Salutoni

-odjob

ciao odjob,potrebbe essere qualsiasi delle tue ipotesi,mà personalmente credo che sia più facilmente un salto di conio,ad ogni modo sarei curioso nell'essere smentito con prove concrete.

comunque ti ringrazio per le belle monete che posti....


Inviato

Grazie genny

questa è stata un'idea mia,cioè quella di creare una discussione sulle monete del Regno di Napoli,ma vi sono molti contributi di altri utenti a cui va il mio ringraziamento .

Sprono te e tutti gli utenti a dare un loro contributo postando le monete che hanno nelle loro collezioni;e per chi lo ha fatto,di continuare a farlo.

--Salutoni

-odjob


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Salute

continuo questa discussione postando questo 120 Grana di cui ,per questa tipologia,se ne è parlato in altre discussioni.Di questi tipi monetali non se ne troverà moneta in conservazione superiore allo Splendido,(fa eccezione quella pubblicata dal catalogo/prezziario Montenegro che ha una conservazione spettacolare) poichè il conio ,evidentemente dava monete con rilievi molto bassi o addirittura ,in alcuni tratti,quasi inesistenti.

Ebbene la moneta che posto oggi ha delle caratteristiche che la rendono quasi unica nel suo genere per eccezionale bellezza.

Innanzitutto i graffi di conio sono insignificanti e si notano pochissimo,laddove,in altri esemplari simili, i graffi sono la normalità.

Al Rovescio ,lo stemma, presenta molti rilievi intatti e laddove i rilievi sembrano consunti,ciò è dovuto proprio al fatto che il conio era molto delicato o addirittura non idoneo a creare monete come questi 120 grana.Il tosone fra Gr e 120 non è mai prsente con rilievi nitidi.Il bordo sia al Dritto che al Rovescio non presenta consunzioni dovute a circolazione.Minimi graffietti di conio sullo stemma

La moneta postata,conserva ancora i fondi di conio.

Al Dritto,come si può notare nei particolari postati vi sono ancora delle piccolissime eccedenze di metallo originarie di conio,fra le scritte periferiche ad ore 13 e ad ore 11.

Anche in questa moneta il busto del sovrano non è abbastanza nitido,ciò è dovuto esclusivamente,come già detto al conio difettoso;ma il tosone ,in petto al sovrano è ben visibile con i suoi tilievi.

La "ciliegina sulla torta"è la meravigliosa patina iridescente che impreziosisce ed abbellisce la moneta.

120 Grana : FERDINANDO IV (1759-1799) anno 1766 Zecca di Napoli , Argento

D/Busto del Re a destra con scritta periferica FERDINAND.IV.D.G. SICILIAR.ET HIER.REX;sotto al busto lettere F.A.(Ferdinando Aveta o Adovasio maestro d'incisione)

R/Stemma coronato nel campo con scritta periferica HISPANIAR INFANS;sotto lo stemma GR 120 in ornato;ai lati dello stemma C - C/R(Cesare Coppola maestro di Zecca e Giovanni Russo maestro di prova)

Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 45 ; MIR 365 ; CNI 43

--Salutoni

-odjob

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Modificato da odjob

Inviato

Salute

il Maestro d'incisione per i 120 Grana del 1766 e 1767 era Aveta o Adovasio ?

--Salutoni

-odjob


Inviato

Bellissima moneta Od, credo che il guaio di questa moneta sia stato il fatto che fu quasi subito ritirata e rifusa. Evidentemente, quindi, gli esemplari arrivati fino a noi sono comunque circolati, se poi nascevano basse di conio è facile anche supporlo... l'ufficiale di zecca all'epoca era Ferdinando Aveta (F A)

saluti

Awards

Inviato (modificato)

Oggi tocca a me postare una moneta in questa discussione. Poiché manco da tanto, forse troppo tempo, ho deciso di tornare col "botto" credo :D

Continuando il filone aperto da odjob con la patina iridescente del 120 grana del 1766, io posto una patina antica da monetiere di questo tarì.

Tarì del 1572

coniati sotto il regno di Filippo II d'Asburgo

D/ PHILIPP • DEI • GR • REX • AR • VTR •

Busto del Re con corona radiata volto a destra

dietro la testa GR (Germano Ravaschieri, maestro di zecca dal 1567 al 1579) e VP (Vincenzo Porzio, maestro di prova)

in basso la data 157Z (con la Z al posto del 2)

R/ SICIL • ET HIERVSALEM

Scudo a forma ovale in cartocci coronato

Rif: P.R. 27

moneta proveniente da collezione privata.

Anche se ho avuto qualche problema a catalogarlo correttamente a causa del salto di conio al rovescio.

2edqcuh.jpg

2r43abs.jpg

Saluti

P.S. Mi scuso per la qualità delle foto... ma non so riuscito a fare niente di meglio

Modificato da Layer1986
Awards

Inviato

Salute

continuo questa discussione postando questo 120 Grana di cui ,per questa tipologia,se ne è parlato in altre discussioni.Di questi tipi monetali non se ne troverà moneta in conservazione superiore allo Splendido,(fa eccezione quella pubblicata dal catalogo/prezziario Montenegro che ha una conservazione spettacolare) poichè il conio ,evidentemente dava monete con rilievi molto bassi o addirittura ,in alcuni tratti,quasi inesistenti.

Ebbene la moneta che posto oggi ha delle caratteristiche che la rendono quasi unica nel suo genere per eccezionale bellezza.

Innanzitutto i graffi di conio sono insignificanti e si notano pochissimo,laddove,in altri esemplari simili, i graffi sono la normalità.

Al Rovescio ,lo stemma, presenta molti rilievi intatti e laddove i rilievi sembrano consunti,ciò è dovuto proprio al fatto che il conio era molto delicato o addirittura non idoneo a creare monete come questi 120 grana.Il tosone fra Gr e 120 non è mai prsente con rilievi nitidi.Il bordo sia al Dritto che al Rovescio non presenta consunzioni dovute a circolazione.Minimi graffietti di conio sullo stemma

La moneta postata,conserva ancora i fondi di conio.

Al Dritto,come si può notare nei particolari postati vi sono ancora delle piccolissime eccedenze di metallo originarie di conio,fra le scritte periferiche ad ore 13 e ad ore 11.

Anche in questa moneta il busto del sovrano non è abbastanza nitido,ciò è dovuto esclusivamente,come già detto al conio difettoso;ma il tosone ,in petto al sovrano è ben visibile con i suoi tilievi.

La "ciliegina sulla torta"è la meravigliosa patina iridescente che impreziosisce ed abbellisce la moneta.

120 Grana : FERDINANDO IV (1759-1799) anno 1766 Zecca di Napoli , Argento

D/Busto del Re a destra con scritta periferica FERDINAND.IV.D.G. SICILIAR.ET HIER.REX;sotto al busto lettere F.A.(Ferdinando Aveta o Adovasio maestro d'incisione)

R/Stemma coronato nel campo con scritta periferica HISPANIAR INFANS;sotto lo stemma GR 120 in ornato;ai lati dello stemma C - C/R(Cesare Coppola maestro di Zecca e Giovanni Russo maestro di prova)

Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 45 ; MIR 365 ; CNI 43

--Salutoni

-odjob

Caro Odjob, ti faccio i miei complimenti per la compilazione di questa scheda. Non è in altissima conservazione ma certamente di conservazione ottimale per il tipo di moneta e senza quei soliti difetti di conio, ma queste sono cose che già sai, volevo solo confermartele. Il maestro di conio/incisore è Ferdinando Aveta. Quest'ultimo è l'artista/autore del ritratto del sovrano (punzone) e dell'incisione sul conio d'acciaio. Il resto veniva affidato ad altri incisori.


Inviato

Oggi tocca a me postare una moneta in questa discussione. Poiché manco da tanto, forse troppo tempo, ho deciso di tornare col "botto" credo :D

Continuando il filone aperto da odjob con la patina iridescente del 120 grana del 1766, io posto una patina antica da monetiere di questo tarì.

Tarì del 1572

coniati sotto il regno di Filippo II d'Asburgo

D/ PHILIPP • DEI • GR • REX • AR • VTR •

Busto del Re con corona radiata volto a destra

dietro la testa GR (Germano Ravaschieri, maestro di zecca dal 1567 al 1579) e VP (Vincenzo Porzio, maestro di prova)

in basso la data 157Z (con la Z al posto del 2)

R/ SICIL • ET HIERVSALEM

Scudo a forma ovale in cartocci coronato

Rif: P.R. 27

moneta proveniente da collezione privata.

Anche se ho avuto qualche problema a catalogarlo correttamente a causa del salto di conio al rovescio.

2edqcuh.jpg

2r43abs.jpg

Saluti

P.S. Mi scuso per la qualità delle foto... ma non so riuscito a fare niente di meglio

Caro Fabrizio, il tuo tarì ha un bellissimo ritratto, la patina molto scura e le piccole ossidazioni al rovescio nascondono alcuni piccoli particolari ma ti consiglio di non toccarla assolutamente. Mi piace anche per il diametro e la centratura. Ti faccio i miei complimenti e ti ricordo che del 1572 esistono due tipologie (per il rovescio) molto interessanti, la tua è la 27 del Pannuti Riccio (fiore sullo stemma) mentre la 28 è più rara e consiste nell'avere un mascherone posizionato sullo stemma. Nell'asta Civitas Neapolis (lotto 216) c'era un esemplre in buona conservazione (considerato più di MB e perfettamente nitido e leggibile), a conferma dell'alta rarità ti segnalo che sul Pannuti Riccio c'è un esemplare poco leggibile. Purtroppo nell'asta non venne riportata l'immagine per motivi di spazio, provvedo ora ................ a mio parere molto più di MB.

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