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Regno di Napoli:::Le monete


Risposte migliori

Continuando con le meravigliose monete napoletane esitate all'asta numismatica n°112 da NumismaticaArsClassica aggiungo a questa discussione questo:

Tarì : Filippo II re di Spagna e di Napoli (1556-1598)  Zecca di Napoli 1572, AR 5,96 g.

D/PHILIPP DEI GR REX AR VTR Busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra; dietro, GR/VP e sotto, nel giro, 157Z

R/ SICILIAE ET HIERVSAL Stemma coronato con lati curvilinei e teste di tosoni ai lati.

Riferimento:Pannuti-Riccio 26; MIR 176/4

Moneta molto bella e difficile da trovarsi sul mercato numismatico.Altra moneta che indubbiamente può caratterizzare una collezione specifica di monete napoletane.

Il MIR al 176/4 classifica il R/ con lo stemma con i lati curvilinei e con le teste dei tosoni datate 1572:nell'esemplare che pubblico non vedo date accanto alle teste dei tosoni.Si notano ribattiture sulla moneta.

Questa moneta era stata venduta all'asta Nomisma n°38 con numero di lotto 820

Salutoni

odjob 

Tarì Filippo II Napoli P_R 26 NAC 112 lotto 50 ex Nomisma 38 lotto 820.jpg

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21 minuti fa, odjob dice:

  Vi risulta che esistano Tarì Pannuti e Riccio n°26 ,come quello postato precedentemente,con le teste dei tosoni con data ?

Ciao, personalmente non li ho mai visti...

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@odjobIl MIR al 176/4 classifica il R/ con lo stemma con i lati curvilinei e con le teste dei tosoni datate 1572: nell'esemplare che pubblico non vedo date accanto alle teste dei tosoni.Si notano ribattiture sulla moneta.

Non esistono Tarì con la data al rovescio; la data che leggi sul MIR è riferita alla moneta e non che si trova ai lati delle teste.

Invece leggo, che se sono quelli i riferimenti, sono errati: il MIR 176/4 corrisponde al PR n. 25 e non PR 26 ( il 25 ha lo stemma curvilineo e il 26 a forma di cuore).

Se volessimo essere precisi il PR 26 ha uno stemma "tribolato" > F. Arpaia nr. 8 pag. 79 BCNP - 2014.

Modificato da Rex Neap
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Mi accorsi (già anni fa) che nel Pannuti e Riccio c'era un errore, ma fintanto che non si ha una nuova pubblicazione aggiornata, questo rimane (Arpaia nel suo articolo corresse l'errore) e induce in catalogazioni non corrette.

Mi spiego: il PR 26 è descritto con le sigle IBR/VP, ma la moneta è con sigle GR/VP; anche il MIR 176 andava corretto.  

Immagine.jpg

Immagine1.jpg

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22 ore fa, odjob dice:

Ringrazio gli intervenuti , quindi ,diciamo che non siamo a conoscenza di Tarì Pannuti e Riccio 26 con accanto alle teste dei tosoni la data.

Salutoni

odjob

Si, perché non esistono... 

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Si ,ma andiamo oltre:postate anche voi qualche moneta della Zecca di Napoli con qualche particolarità e fateci sapere come l'avete avuta e perché l'avete acquistata ecc.  

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  • 2 settimane dopo...

Salute

questa moneta proviene dall'asta n°49 Nomisma,a sua volta fu venduta alla asta Numismatica Ars Classica 16 ed è stata posta in vendita dalla Numismatica Ars Classica nell'asta n°112 e presntata al lotto n°70

Tarì:Carlo II di Spagna( 1665-1700 ) I periodo: Carlo e sua madre Marianna d’Austria reggente, (1665-1674.) Zecca di ? 1674, AR 5,40 g.

D/ CAROLVS II D G HISPANIAR ET NEAP ET C REX Busti accollati a d. di Carlo fanciullo, drappeggiato e corazzato, e di sua madre, velata; all’esergo, 1674 AH.

R/ ET MARIAN EIVS MATER REGNI GVB Stemma coronato.

Riferimenti: Pannuti-Riccio 3; MIR 288 (R5).
Della più grande rarità.
Il compilatore del catalogo dell'asta n°112 di Numismatica Ars Classica ha scritto questo ,nel presentae la moneta:
"L’esemplare della collezione Sambon, n. 1224 del catalogo, dichiarato unico, raggiunse la ragguardevole cifra di 645 lire-oro e fu acquistato dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questi nominali, di grande perfezione tecnica, furono coniati nella zecca di Napoli con i conî dell’incisore Alberto Hamerani (cfr. Michele Pannuti, ”La sigla AH sulle monete di Carlo II di Spagna minorenne”, in Memorie dell’accademia Italiana di Studi Filatelici e Numismatici, vol. IV fasc. 2,1990). Chiarissime al rv. sono le partizioni dello stemma, inquartato e controinquartato: Castiglia e Leon, Aragona, Gerusalemme, Austria, Borgogna antica e moderna, Brabante, Aragona-Sicilia e Ungheria. Sul tutto: scudetto bipartito di Fiandre e Anversa. L’attribuzione alla zecca di Napoli di questo tarì e della piastra, unica, con la stessa data e le stesse impronte, è confermata dalle notizie che si ricavano da un inventario pubblicato da G. Bovi nel B.C.N.N. del 1957. L’inventario, redatto il 28 luglio 1730 dall’entrante Regio Maestro dei Conî Giovanni de Gennaro, elenca il materiale (metallo, matrici e punzoni) in esistenza a quella data nell’officina monetaria, tar cui «altra madre n. 1 di docato (piastra) di Carlo Secondo e Sua madre»."

La moneta da una basa di €   12000 è stata aggiudicata ad €   15000 + diritti d'asta

Mi risulta,leggendo il Bovi,che i macchinari al bilanciere giunsero a Napoli dopo il 1674,forse nel 1675 o 1676,questa moneta fu coniata al bilanciere ma,secondo me,non fu coniata a Napoli ed il fatto che nel 1730 si trovarono metallo,matrici e punzoni per il conio di monete da Ducato,mezzo Ducato e Tarì,non implica che le monete siano state emesse a Napoli.

Voi che ne pensate?  

Carlo II Tarì 1674 NAC 112 lotto 70.jpg

Modificato da odjob
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Il ‎22‎/‎01‎/‎2019 alle 22:10, odjob dice:

Mi risulta,leggendo il Bovi,che i macchinari al bilanciere giunsero a Napoli dopo il 1674,forse nel 1675 o 1676,questa moneta fu coniata al bilanciere ma,secondo me,non fu coniata a Napoli ed il fatto che nel 1730 si trovarono metallo,matrici e punzoni per il conio di monete da Ducato,mezzo Ducato e Tarì,non implica che le monete siano state emesse a Napoli.

tutto tace!!

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@odjob… sull'argomento ricordo di aver letto cose interessanti in un articolo di Francesco di Rauso pubblicato su Cronaca Numismatica e concernente proprio le monete di Carlo II e l'introduzione definitiva del bilanciere nella zecca di Napoli, di seguito riporto il link: 

http://www.ilportaledelsud.org/monete_carlo_II.htm

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1 ora fa, talpa dice:

@odjob… sull'argomento ricordo di aver letto cose interessanti in un articolo di Francesco di Rauso pubblicato su Cronaca Numismatica e concernente proprio le monete di Carlo II e l'introduzione definitiva del bilanciere nella zecca di Napoli, di seguito riporto il link: 

http://www.ilportaledelsud.org/monete_carlo_II.htm

Ti ringrazio ,l'ho letto , ma non risolve il mio dilemma

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Probabilmente è un problema ancora irrisolto… nel succitato articolo si faceva riferimento a coniazioni degli Hamerani per varie zecche italiane tra cui Napoli, data l'estrema rarità dell'esemplare da te riportato potrebbe inserirsi in una serie di prove o coniazioni sperimentali in un periodo in cui si stava ancora vagliando la possibilità di passare alla coniazione meccanizzata nella zecca di Napoli, cosa che avverrà in via definitiva al tempo del marchese del Carpio… l'ultimo testo di riferimento concernente la monetazione di Carlo II a Napoli è il recente manuale di Pietro Magliocca, ma non possedendolo ancora non so se riporta gli esemplari in oggetto...

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Il ‎30‎/‎01‎/‎2019 alle 18:16, talpa dice:

Probabilmente è un problema ancora irrisolto… nel succitato articolo si faceva riferimento a coniazioni degli Hamerani per varie zecche italiane tra cui Napoli, data l'estrema rarità dell'esemplare da te riportato potrebbe inserirsi in una serie di prove o coniazioni sperimentali in un periodo in cui si stava ancora vagliando la possibilità di passare alla coniazione meccanizzata nella zecca di Napoli, cosa che avverrà in via definitiva al tempo del marchese del Carpio… l'ultimo testo di riferimento concernente la monetazione di Carlo II a Napoli è il recente manuale di Pietro Magliocca, ma non possedendolo ancora non so se riporta gli esemplari in oggetto...

Ho avuto modo di sfogliare il catalogo/prezziario di Magliocca da un venditore e queste info non le ho trovate.

Salutoni

odjob 

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Non è un dilemma.... e la Numismatica non si scrive in base ai secondo me; si potrebbero fare ipotesi, pressuppore tesi inverse, questo si che sarebbe ben accetto alla lettura....ma che ad oggi non si legge.

Ritornando alla serie delle tre monete in questione, ritengo che quello che è stato scritto sia sufficiente, in attesa di documentazione probatoria al riguardo, e/o che ricondurrebbero, di contro, le 3 monete a coniazioni romane.

Il Pannuti scrisse che molto probabilmente la serie fu Commemorativa...io ho aggiunto che probabilmente vennero emesse non sotto il marchese del Carpio, bensì durante la permanenza del viceré Osorio.

Nel caso specifico di questo tarì, se avete notato, i punti di abbreviazione/interpunzione non sono formati dai trisceli, ma dai consueti punti.

 

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  • 3 settimane dopo...

Ferdinando il Cattolico - Grano (?) / Sestino (?) con il motto: TANTO MONTA

Alla Aureo & Calicò dello scorso 12/13 dicembre 2018, sono stati esitati due esemplari di moneta con sopra detto motto. Le monete sono descritte Grano, ed hanno rispettivamente il peso di 1,19 gr. la prima (lotto 1362) e di gr. 1,26 la seconda (lotto 1363). Dalla bibliografia del Pannuti e Riccio (Napoli 1984) e a seguire MIR/Napoli (2010), tale moneta è scomparsa dall’attribuzione alla zecca di Napoli perché il Pannuti e Riccio (a volo d’uccello e senza documentazione a riguardo), scrivono perché probabilmente coniate in territorio ispanico. La rivediamo comparire nel volume di D’Andrea/Andreani alla pag. 338 nr. 7 (denominato Grano con rif. al Cagiati), ma senza alcun riferimento a documentazione e/o alle motivazioni del perché si è provveduto ad inserire la moneta tra quelle della zecca partenopea. Mi preme ricordare che nel Corpus (ai nr. 21/25), le monete sono descritte in Napoli con la denominazione di Grano. Il Cagiati ne descrive esemplari dal nr. 1 al 6 con la denominazione di Due Grana e altri due esemplari (nr. 1 e 2) con la denominazione Cavallo, tale da far presupporre che esisterebbero due moduli diversi (in base al diametro/peso) di questa moneta.

Il più recente volume (complimenti per l’opera @jordinumis) sulla monetazione della corona Catalano-Aragonese (in Napoli), di Jordi Vall-Llosera ne riconduce il tipo alla zecca di Napoli; alla pagina 451 del volume sono descritti 3 esemplari di detta moneta 2 dei quali sono proprio questi esemplari esitati …. ma uno di essi (lotto 1363) e riportato come “Vellon Rico”… sia dall’asta che dallo stesso Jordi.

C’è molto altro ancora da scrivere, da commentare e ragionare (sono giorni che ci studio su), ma per il momento e per non confonderci (nel senso di mettere troppa carne a cuocere), mi fermo qui.  

image01362.jpg

image01363.jpg

Modificato da Rex Neap
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Dimenticavo: nel volume di Jordi...è descritta Sestino. Ho verificato i pesi di almeno una decina di esemplari ed uno solo arriva ai gr. 1,90, tutti gli altri non raggiungono gr. 1,50 e il diametro è sempre 19/20 mm. Questi sono dati su cui riflettere.

In definitiva, nel passato c'è chi li ha chiamati Due Grana, chi Grano, chi Sestino chi Cavallo.......

Modificato da Rex Neap
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25 minuti fa, Rex Neap dice:

Dimenticavo: nel volume di Jordi...è descritta Sestino. Ho verificato i pesi di almeno una decina di esemplari ed uno solo arriva ai gr. 1,90, tutti gli altri non raggiungono gr. 1,50 e il diametro è sempre 19/20 mm. Questi sono dati su cui riflettere.

In definitiva, nel passato c'è chi li ha chiamati Due Grana, chi Grano, chi Sestino chi Cavallo.......

Buonasera a tutti, aggiungiamoci anche questa del catalogo del forum... 

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FCAT/6

 

 

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5 minuti fa, gennydbmoney dice:

Buonasera a tutti, aggiungiamoci anche questa del catalogo del forum... 

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FCAT/6

 

 

Si @gennydbmoney, notata, purtroppo non riesco a reperire l'asta da dove è sbucata per controllare pesi e misure. Altri due esemplari sono stati esitati tempo fa...domani li posto.....

Modificato da Rex Neap
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1 minuto fa, Rex Neap dice:

Si @gennydbmoney, notata, purtroppo non riesco a reperire l'asta da dove è sbuacata per controllare pesi e misure. Altri due esemplari sono stati esitati tempo fa...domani li posto.....

La foto è stata caricata nel 2013, forse un'asta di quell'anno, potrebbe essere un indizio... 

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