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Regno di Napoli:::Le monete


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Salute

Alfonso V d'Aragona:

Alfonso di Trastamara, detto Alfonso il magnanimo, in catalano Alfons el Magnànim, in castigliano Alfonso V de Trastámara, llamado el Magnánimo (Medina del Campo, 1396 – Napoli, 27 giugno 1458), re Alfonso V di Aragona, Alfonso III di Valencia, Alfonso II di Sardegna, Alfonso I di Maiorca e di Sicilia, re titolare di Corsica, Conte Alfonso IV di Barcellona e delle contee catalane dal 1416 al 1458 e re Alfonso I di Napoli dal 1442 al 1458.

Alfonso rappresentava la vecchia stirpe dei conti di Barcellona per discendenza materna, mentre, da parte di padre, discendeva dal casato di Trastamara, una discendenza illegittima dei reali di Castiglia. Per diritto ereditario era anche re di Sicilia e Sardegna (che contese la alla Repubblica di Genova) e conquistò il Regno di Napoli. Combatté e trionfò mentre ci fu quel grande sviluppo di individualità che accompagnò la rinascita del sapere e la nascita del mondo moderno.

Da collezione privata vi posto questo Denaro che lo riguarda

--Salutoni

-odjob

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Salute

quest'oggi propongo alla vostra attenzione questa rarissima moneta che è stata pubblicata per l'asta del 27 giugno 2003 dalla casa d'aste Numismatica Ars Classica.Come dichiarato dal curatore dell'asta,la moneta ,sembra essere,l'unico esemplare conosciuto.

Zecca di Napoli

Carlo II di Spagna, 1665-1700.

Ducato 1683, AR 27,95 doametro mm.43.

D/Busto drappeggiato e corazzato a d., con collare del Toson d'Oro; sotto, GH.

R/ VNVS NON SVFFICIT entro festone, su scettro coronato tra due emisferi; in basso, 16-83.

Riferimenti:CNI manca. PR manca.

Questo ducato si differenzia dal tipo solito del 1684 per la diversa raffigurazione del sovrano e per le lettere GH poste sotto il busto, iniziali di un maestro dei conî sconosciuto, al diritto, e per l'assenza delle iniziali del maestro di zecca Antonio Giovane e del maestro di prova Antonio Ariani, al rovescio. Nella sua monografia sulle monete di Carlo II di Spagna, BCNN XXXVII/1952, il Bovi scrive che nell'archivio delle Dipendenze della Sommaria - Zecca, mancano i fascicoli relativi agli anni dal 1683 al 1687. è quindi ,sipresume, che la carenza di notizie su questa moneta sia dovuta all'impossibilità di reperire una adeguata documentazione.

Il maestro di incisione che sigla le monete con GH è sotto il Regno di Ferdinando IV ed è Giacomo Antonio Hoger.

La moneta in questione fu aggiudicata a CHF 12.500 + diritti d'asta

--Mi farebbe piacere conoscere qualcosa in più su questa moneta.

-Salutoni

odjob

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Dopo il ducato postato da odjob, quasi mi vergogno a postare questa monetina.

E' noto che agli inizi del regno di Filippo IV oltre alla zecca ufficiale, a Napoli furono coniate monete anche a Torre Annunziata e nella fonderia dell'Arsenale. Quelle coniate a Torre Annunziata riguardano solo alcune tipologie e sono rarissime e distinguibili per essere state coniate al bilanciere, mentre quelle coniate nell'Arsenale si distinguono in quanto fuse e non coniate, e solitamente per la loro bassa qualità. Il Prota riporta coniate nell'Arsenale le rare monete da 2 grani con il fascio di spighe e la pubblica, mentre il Bovi, nei suoi studi ipotizza che realisticamente in questa zecca fu coniato la pubblica ed il grano con la croce di Gerusalemme, escludendo quindi il 2 grani con il fascio di spighe perchè gli esemplari noti si presentano di buona fattura, a differenza delle monete coniate nell'Arsenale.

Quella che riporto è una Pubblica datata 1622 e riportante le sigle del Mastro di Zecca MC (Michele Cavo). La moneta è chiaramente stata fusa e non coniata, per questo ritengo faccia parte delle monete prodotte nell'Arsenale.

D/ PHILIPPVS° IIII° D°G°1622; Busto radiato del re volto a sx, dietro le sigle MC.

R/ PVBLI / CA / . / COMMO / DITAS; In ghirlanda d'alloro annodata in basso.

Altra particolarità di questa moneta è il peso. Normalmente le pubbliche hanno un peso medio di circa 15,22 grammi (dato riportato dal P/R) mentre quella in foto ha un peso di 23 grammi esatti. Guardando quelle descritte dal CNI, solo due monete si avvicinano a questo peso (23 e 22,07), mentre le altre rientrano nella norma. Ciò fa dedurre che probabilmente le monete fuse avessero un peso maggiore di quelle coniate (altro motivo per interrompere la produzione all'Arsenale) e sicuramente risultano meno comuni di quelle coniate.

La moneta proviene da una collezione privata.

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  • 2 settimane dopo...

Salve a tutti,

ho ritrovato questa monetina; dovrebbe essere un mezzo carlino di Filippo III però non trovvo un'esatta corrispondenza con le immagini delle monete presenti sul catalogo online. Saranno delle normali varianti?

Confermate la mia classificazione??

Secondo voi su che conservazione siamo? Rarità?

Grazie a tutti come sempre

post-12700-1241984533_thumb.jpg

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Salute

Alfonso V d'Aragona:

Alfonso di Trastamara, detto Alfonso il magnanimo, in catalano Alfons el Magnànim, in castigliano Alfonso V de Trastámara, llamado el Magnánimo (Medina del Campo, 1396 – Napoli, 27 giugno 1458), re Alfonso V di Aragona, Alfonso III di Valencia, Alfonso II di Sardegna, Alfonso I di Maiorca e di Sicilia, re titolare di Corsica, Conte Alfonso IV di Barcellona e delle contee catalane dal 1416 al 1458 e re Alfonso I di Napoli dal 1442 al 1458.

Alfonso rappresentava la vecchia stirpe dei conti di Barcellona per discendenza materna, mentre, da parte di padre, discendeva dal casato di Trastamara, una discendenza illegittima dei reali di Castiglia. Per diritto ereditario era anche re di Sicilia e Sardegna (che contese la alla Repubblica di Genova) e conquistò il Regno di Napoli. Combatté e trionfò mentre ci fu quel grande sviluppo di individualità che accompagnò la rinascita del sapere e la nascita del mondo moderno.

Da collezione privata vi posto questo Denaro che lo riguarda

--Salutoni

-odjob

Odjob

questo denaro non mi piace granche', l'hai potuto esaminare da vicino ?

numa numa

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Salve a tutti,

ho ritrovato questa monetina; dovrebbe essere un mezzo carlino di Filippo III però non trovvo un'esatta corrispondenza con le immagini delle monete presenti sul catalogo online. Saranno delle normali varianti?

Confermate la mia classificazione??

Secondo voi su che conservazione siamo? Rarità?

Grazie a tutti come sempre

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Nei cataloghi lamoneta la tua dovrebbe essere la W-FIII/18-12 con la testa a dx ed il tosone a sx e le sigle davanti e dietro la testa.

Per la legenda è normale che vi siano delle varianti.

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/18

Magari se vuoi inserire la foto.

Grazie.

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Non so se già sono stati postati dei tarì (testoni) di Filippo II, cmq ne approfitto per postarne uno appena arrivato.

Si tratta di una tipologia abbastanza comune ma sempre affascinante.

D/ . PHILIPP. DG. REX. ARA VTRI.; Testa radiata volta a dx con sigla GR dietro e sotto la data 1575 e sigla VP.

R/ SICILIAE HIERVSA; Stemma coronato.

Certo che gli incisori gli hanno dato un'espressione accigliata al re su queste monete...e ancora non sa che tra qualche anno la sua "invicibile armada" non sarà più tanto invicibile :D.

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Salute

incremento questa discussione sulle monete del Regno di Napoli inserendo le foto di questa moneta ,proveniente da collezione privata:

REGNO DI NAPOLI

REGNO DELLE DUE SICILIE –Zecca di NAPOLI

120 grana 1841. Argento

D/ FERDINANDVS II . / DEI GRATIA REX (leggenda staccata) testa nuda piccola e barbuta a destra. -R/ REGNI VTR. / SIC. ET HIER stemma coronato sotto G. 120 .-

Contorno:(giglio) PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS in incuso.

Riferimenti: CNI 129. Pannuti Riccio 66. Pagani 202. Davenport 174.

---Oltre al 120 Grana 1841 "Testa grande"e non è la moneta che ho inserito,vi è anche il 120 Grana 1841 in cui vi è il Re con capigliatura diversa,classificata dal Pannuti e Riccio al n°79 ed è estremamente rara.Mi date maggiori ragguagli su questa moneta estremamente rara?Cioè mi dite la capigliatura del Re da cosa si differenzia dalle altre monete del 1841?Vi è una foto di questa rarissima moneta sul catalogo/prezziario Montenegro ,ma dalla foto non riesco a vederne la differenza con le altre monete del medesimo anno.

Farà cosa gradita a me ed al forum chi posterà in questa discussione la foto della moneta da 120 Grana 1841 con capigliatura del Re diversa,Pannuti e Riccio 79 classificata con grado di rarità R4.

Questa rarissima moneta,di cui chiedo maggiori informazioni,è andata venduta all' asta di Varesi "Utriusque Siciliae"lotto 634 e proveniva dall'asta Viscontea del 29/1/1991 lotto 400

--Salutoni

-odjob

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La differenza sostanziale è la testa + grande del re, infatti per questa rara piastra fu usato il conio del 10 tornesi. La cosa che contraddistingue la piastra tipo "testa grande" è che il ricciolo presente sulla capigliatura del re, proprio sulla fronte, va quasi a toccare la D di DEI, mentre nelle piastre 1841 normali vi è una certa distanza. Altra differenza la punta finale del collo che va quasi oltre la metà della X di REX.

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Ciao fed

per il 120 Grana 1841"testa grande"so distinguere la differenza,ma la mia domanda era su un altro 120 Grana 1841 ancor più raro,e cioè quello con la capigliatura del Re diversa e non "testa grande".

Chiedevo,qualora qualche appassionato di Numismatica ne fosse provvisto, foto da postare in questa discussione della moneta molto rara classificata dal Pannuti e Riccio al n°79.

--Fiducioso attendo foto

-odjob

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  • 2 settimane dopo...

Salute

da collezione privata vi posto questa moneta rara per data:

NAPOLI

FERDINANDO II (1830-1859)

2 TORNESI 1855 Rame

D/ TESTA A DESTRA

R/ VALORE CORONATO

Riferimenti :PANNUTI RICCIO 257 , PAGANI 409

--Salutoni

-odjob

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Rieccomi

ad arricchire questa discussione postando un'altra immagine del RARO Tarì di Carlo II che reca al D/sopra allo stemma,la mascherina .Già è stata postata precedentemente un'altra moneta simile,ma per la rarità,ritengo opportuno postare la foto di quest'altra moneta,proveniente da collezione privata.

Carlo II (1674-1700) Tarì 1684 ,variante Mascherina, Zecca di Napoli Argento

D/ .CAROLVS. II. D. G. / HISP. NEAP. REX., stemma coronato ,con mascherina all'estremità superiore ,semi compreso nel collare del Toson d’Oro.

R/ . HIS . VICI. / . ET. REGNO. , globo terrestre sormontato da cornucopia e fascio consolare, a sinistra AG –A, in basso inciso nel globo 1684.

Riferimento: Pannuti Riccio 11 var.

--Salutoni

-odjob

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REGNO DI NAPOLI - FERDINANDO IV 120 Grana 1784

(Diritto) FERDINAN • IV D • G • SICILIAR • ET HIE • REX, busto volto a dx, sotto P.

(Verso) HISPANIAR INFANS 1784 stemma coronato con ai lati le sigle C• C• C• , in basso l'indicazione del valore G 120.

Contorno treccia in rilievo, Argento 833 0/00 moneta classificata rara

Si può avere qualche altra notizia

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Salute numj

il tuo 120 Grana 1784 ha i seguenti riferimenti:

PANNUTI e RICCIO 48

Le sigle C C ai lati della cartella ,al Rovescio, sono le iniziali del maestro di Zecca Cesare Coppola

La moneta è classificata come grado di rarità R2

--Salutoni

-odjob

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Buonasera a tutti, oggi ho intenzione di condividere una monetina simpatica... :D

vediamo se la riconoscete....

FERDINAN • IV • SICILIAR • REX

testa del re e sotto sigla P. (Perger)

seblp1.jpg

VN / GRANO / CAVALLI / . 12 .

in una ghirlanda e suddivise in quattro righe, ai lati del valore A P (Antonio Planella), sotto la data (1798).

wji655.jpg

è un grano del 1798 coniato da Ferdinando IV per il Regno di Napoli, ormai ai suoi ultimi anni di esistenza il regno infatti con Giuseppe Napoleone e l'unione con il Regno di Sicilia prese la denominazione di Regno delle Due Sicilie e Ferdinando da IV di Napoli e III di Sicilia divenne conseguentemente I delle Due Sicilie.

La moneta proviene da collezione privata.

saluti

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Awards

In attesa di postare la prossima moneta vi propongo questo quesito:

nei cataloghi (relativamente al periodo Preunitario), nella descrizione delle monete non viene mai riportata la quantità coniata. Mi domando, è irrilevante o non esiste documentazione ufficiale?

Girando tra i documenti, accessibili sulla rete, del REGNO DI NAPOLI (Ferdinando IV di Borbone) mi è capitato trovare la descrizione (relativa alla Regia Zecca) della quantità in peso (Cantaie) del metallo (Rame) occorso per la coniazione di varie monete identificate per valore e nell’intervallo di tempo.

Conoscendo il valore di una cantaia in Kg, conoscendo il peso della moneta, e fatti alcuni semplici calcoli si può determinare il numero presunto di monete coniate.

Monete in rame coniate nella Regia Zecca, dal 01/08/1796 al 10/10/1803

1 Cantaia© = 100 Rotoli= Kg 89,099~

Cantaie Kg Peso Moneta Numero

3 Cavalli (Quattrino)----- 2,97 C------------ 264,62 Kg------- 0,0020 Kg-------- 132.312

6 Cavalli (2Quattrini)---- 2,99 C------------ 266,41 Kg------- 0,0032 Kg---------- 84.306

12 Cavalli----------------- 40,95 C---------- 3.648,60 Kg------- 0,0063 Kg-------- 579.144

4 Tornesi-----------------784,03 C-------- 69.856,29 Kg--------0,0127 Kg------ 5.500.495

5 Tornesi-------------- 9.115,10 C------ 812.146,29 Kg------- 0,0125 Kg---- 64.971.704

6 Tornesi-------------- 4.793,34 C------ 427.081,80 Kg------- 0,0187 Kg---- 22.826.392

8 Tornesi-------------- 2.141,80 C------ 190.835,80 Kg------- 0,0160 Kg---- 11.927.238

10 Tornesi------------ 2.190,84 C------ 195.201,65 Kg------- 0,0230 Kg----- 8.487.028

Quanto questi risultati sono attendibili considerando le varie tolleranze ed eventuali variabili? (domanda per i numismatici)

E’ importante conoscere questi dati? (domanda ai collezionisti)

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Salute

rispondo a numj07 dicendo che,i dati postati, senza dubbio sono utili per avere una determinata visione d'insieme,è da dire,comunque,che le emissioni monetali non erano uguali anno per anno e quindi sarebbe ancora più utile avere dati per le emissioni anno per anno.

Approfitto per postarvi una moneta del popolo napoletano,cioè una moneta che ha circolato realmente fra il popolo e che reca tutti i segni della storia ;chissà,magari ha circolato a Piazza Mercato a Napoli.

Moneta proveniente da collezione privata

Zecca di Napoli:

Filippo IV di Spagna(1621-1665) Grano del 1638 Rame gr.9,70

D/Busto a sinistra ;a destra lettere GA/C(maestro di Zecca Giovanni Andrea Cavo) e a sinistra lettera E.Intorno PHILIPPVS .IIII.D.GR.M.(rovesciata)1638

R/Stemma coronato con ai lati 16 38 ed intorno +SICILIAE ET HIERVSALEM

Riferimento:PANNUTI e RICCIO 70A

Mi piacerebbe sapere il significato dell'iniziale della lettera E presente accanto al busto del regnante,a sinistra.

--Salutoni

-odjob

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Mi piacerebbe sapere il significato dell'iniziale della lettera E presente accanto al busto del regnante,a sinistra.

E' il simbolo che identifica il coniatore che in questo modo garantiva la genuinità della moneta. Su questa specifica moneta è possibile trovare come sigle o simboli del coniatore le lettere A,B,D,E,H,I,F,L,M,N,O,P,P retrogrado, Q, R, S, T, V, W, X, 2, 6,7,8, +, possibile anche una M dopo la data come nel tuo caso.

Il P/R è 70 in teoria, anche se per questa moneta vi sono numerossissime varianti.

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Posto quest'oggi un'altra moneta del popolo napoletano coniata ,anche questa come la precedente postata,sotto il regno di Filippo IV di Spagna e a tal proposito,visto che non appare nelle precedenti pagine approfitto per tracciare un breve sunto su Filippo IV.

Filippo IV di Spagna o Filippo IV d'Asburgo, (Valladolid, 8 aprile 1605 – Madrid, 17 settembre 1665), fu re di Spagna dal 1621 fino alla morte, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli nonché re del Portogallo e di Algarve come Filippo III fino al 1640,fu Re di Napoli e Sicilia e Duca di Milano.Era il maggiore dei figli di Filippo III e di Margherita d'Austria-Stiria.

Egli salì al trono quando aveva sedici anni,ma non partecipò agli affari di stato e lasciò governare i fedeli del padre. Il regno di Filippo IV,fu caratterizzato da una decadenza politica e militare che avvolse la Spagna e i regni ad essa dipendenti a causa degli alti costi dell'ambiziosa politica estera.Per limitarne i danni si inasprirono le imposte, si sequestrarono i carichi di metalli preziosi provenienti dall'America, si vendettero cariche pubbliche e si manipolarono i cambi monetari.

Il Regno di Napoli fu quello più colpito da ciò e le gabelle che gravavano sul popolo minuto portarono quest'ultimo in condizioni di assoluta povertà con la conseguenza di frequenti ribellioni e tumulti.Al malgoverno spagnolo,nel Regno di Napoli, si aggiunsero le incursioni dei barbareschi sulle zone costiere,i terremoti e le eruzioni,ma anche una spaventosa pestilenza che nel 1656 dimezzò addirittura la popolazione a Napoli che contava circa mezzo milione di abitanti ,quando Milano e Roma,nello stesso periodo, ne contavano a stento centomila .A Filippo IV successe il figlio Carlo che aveva solo quattro anni e che fu coadiuvato dalla madre Marianna.

::Da wikipedia e da Civitas Neapolis(catalogo d'asta Varesi)

La moneta di oggi,appartenente a collezione privata, è:

Filippo IV(1621-1665) Tornese del (1638 o 1648) Zecca di Napoli Rame gr.5,10

D/Busto del Re a sinistra e scritta periferica PHILIPP .IIII. D.G.R.;ai lati del busto finali della data e GA/C(Maestro di Zecca Giovanni Andrea Cavo)

R/Anepigrafo. Tosone in serto di alloro

Riferimento: PANNUTI e RICCIO 102

--Salutoni

-odjob

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ciao odjob,e'possibile una vedere una foto della piastra del 1841 proveniente dall'asta varesi?magari possiamo chiederla direttamente ad alberto o no?

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La moneta di oggi,appartenente a collezione privata, è:

Filippo IV(1621-1665) Tornese del (1638 o 1648) Zecca di Napoli Rame gr.5,10

D/Busto del Re a sinistra e scritta periferica PHILIPP .IIII. D.G.R.;ai lati del busto finali della data e GA/C(Maestro di Zecca Giovanni Andrea Cavo)

R/Anepigrafo. Tosone in serto di alloro

Riferimento: PANNUTI e RICCIO 102

--Salutoni

-odjob

Anche in questo caso il simbolo 8 davanti il mento del re altro non è che il simbolo del coniatore e non l'indicazione della data. Per questa moneta esistono tipologia prive di data, oppure la stessa è indicata al termine della legenda o sotto il busto. Da specificare è che il simbolo del "cugnatore" fu necessario apporlo a causa delle continue frodi che avvenivano anche all'interno della zecca stessa, in tal modo chi materialmente coniava il tondello, apponeva il suo marchio e da quel momento ne era responsabile.

Interessante al riguardo un articolo del Bovi che riporta un processo avvenuto proprio per una frode perpretata all'interno della zecca di Napoli. Vado a memoria quindi posso dire inesattezza, ma il succo è il seguente. Furono reperiti nella circolazione monetaria delle monete del valore di 3 cavalli (?) dove era chiaramente visibile una ribattitura su una moneta da 2 cavalli (?) da ciò conseguiva che all'interno della zecca qualcuno ribatteva monete di valore inferiore con il conio di una moneta dal valore superiore. Naturalmente fu controllato il simbolo del "cugnatore" e da esso si risalì al personaggio da incriminare. Solo che poi in base alle alle testimonianze si scoprì che in pratica i punzoni per i simboli erano alla portata di tutti e specialmente nelle pause era possibile appropriarsene. Il problema fu risolto quando nel 1680 si iniziò a coniare con il bilanciere, in questo modo non era più necessario apporre alcun simbolo.

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