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Risposte migliori

Inviato

Oggi restiamo sempre sulla monetazione di Carlo di Borbone e voglio proporvi questa moneta:

Napoli

Carlo di Borbone (1734 – 1759)

3 Tornesi o Pubblica 1756. æ

D/CAR·D·G·UTR·SIC·ET HIER·REX· Busto corazzato e drappeggiato, a d., sotto, I·A· ( Ignazio Aveta, incisore)

R/ PVBLICA / LæTI / TIA entro cartella ornata; ai lati, M· - M (Domenico Maria Mazzara, maestro di zecca) e sotto, 1756 CNI 135 var. Pannuti-Riccio 51.

foto da asta 35 della casa d'aste Numismatica Ars Classica

è difficile trovare sul mercato numismatico monete come questa in conservazione migliore,esistono ,ma sono molto poche e sul mercato numismatico vengono quotate parecchio.

--Se trovate altre foto di monete come questa in conservazione migliore postatele.

---Salutoni

--odjob

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Inviato

Napoli

Filippo IV di Spagna (1621-1665).

Tarì 1642. AR

D/ +PHILIPPVS+IIII+D+G+REX+ Busto adulto corazzato, a s., con colletto rigido e Collare del Toson d’Oro; dietro, GAC / N e sotto, nel giro, +1642+ P.

R/ +SICILILE+ - +HIERVSLL Stemma coronato.

riferimenti: CNI 1026 var. Pannuti-Riccio 34.

Della più grande rarità.

Foto e descrizione da asta n°35 di Numismatica Ars Classica

Questa è la moneta di Napoli che propongo oggi in questa discussione.

--Salutoni

-odjob

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Inviato

Continuando con CARLO II la moneta di oggi è:

NAPOLI

Carlo II. di Spagna 1665-1700. Carlino 1665. Ag.

D/CAROLVS II HISPANIA REX Busto giovane del Re coronato volto a sinistra,con corazza e collare del Toson D'Oro,sotto il busto rosetta

R/ ET VTRIVSQ SICILIE 1665 Stemma coronato ed inquartato in cartella semplice semiovale

riferimento CNI Vol.XX tav.XVI,5

foto da asta n°45 di Westfälische Auktionsgesellschaft lotto n°6652

Moneta molto RARA.Non era presente nella collezione dispersa dalla casa d'aste VARESI "UTRIUSQUE SICILIE" e nemmeno nella collezione ,sempre dispersa da VARESI"CIVITAS NEAPOLIS"

--Salutoni

-odjob

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Inviato

Salute a voi

leggendo Cronaca Numismatica di febbraio ,nella rubrica Aste Italia,ho fatto caso al realizzo della piastra di NAPOLI di Ferdinando IV di Borbone del 1772 in conservazione Spl/Fdc presentata alla 50 asta di Varesi al lotto 847,la quale da una base d'asta di €uro 2500 ha raggiunto il realizzo di €uro 5300 + diritti.

La conservazione della piastra di cui sopra è eccellente ed è molto rara nel suo stato di conservazione,ed evidentemente,visto il realizzo, ha avuto in asta,molti interessati.

I miei complimenti a colui che acquisendo questa moneta nella propria collezione ha dato una decisa impronta migliorativa alla sua passione .

--Salutoni

-odjob


Inviato

La moneta napoletana odierna è:

Napoli

Carlo VI come imp.del Sacro Romano Impero e Re delle Due Sicilie(1711-1734)

Tarì 1716, AR

D/ CAROL ET ELISAB IMPP Busti accollati a d. di Carlo, laureato, drappeggiato e corazzato e di Elisabetta di Brunswick; nel taglio del braccio, IM e sotto, nel giro, GBA.

R/ PROPAGO IMPERII Figura muliebre galeata, stante di fronte, con lancia e fanciullo in grembo; alle sue spalle, panoplia d’armi. In basso, nel giro, 1716.

riferimenti: CNI 15 Pannuti-Riccio 17.

foto della moneta da asta n°44 di Numismatica Ars Classica

Questa moneta fu coniata in occasione della nascita del principe ereditario Leopoldo,che avrebbe dovuto assicurare la continuità della stirpe,ma purtroppo morì il 4 settembre 1716 ,all'età di 5 mesi

Carlo VI d'Asburgo (Vienna, 1 ottobre 1685 – Vienna, 20 ottobre 1740) fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1711 al 1740.

Secondo figlio di Leopoldo I e della sua terza moglie, Eleonora Maddalena del Palatinato-Neuburg, era erede designato del re di Spagna Carlo II, del ramo spagnolo degli Asburgo, senza figli maschi, quando quest'ultimo nominò suo successore al trono Filippo di Borbone, nipote di Luigi XIV di Francia, scoppiò la cosiddetta guerra di successione spagnola (1701-1714).

A cambiare le sorti della guerra fu l'improvvisa morte senza eredi del fratello maggiore di Carlo, l'imperatore Giuseppe I: Carlo dovette tornare in Austria e rinunciò quindi al trono spagnolo. Nel 1711 venne incoronato Sacro Romano Imperatore a Francoforte sul Meno.

Sebbene le fonti dicano che Carlo VI non fosse molto portato per la politica, l'impero asburgico raggiunse durante il suo regno la sua massima espansione.

Sposatosi con Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel, ne ebbe due figlie, Maria Teresa e Maria Anna (l'unico maschio, Leopold Johann, era morto a soli cinque mesi nel 1716; un'altra figlia, Maria Amalia, nata nel 1724, era morta nel 1730). Per assicurare dunque la successione alla maggiore, fece redigere nel 1713 la Prammatica Sanzione, con la quale stabiliva che il regno non potesse essere diviso alla sua morte e aboliva la legge salica, che aveva impedito alle figlie femmine di succedere al trono.

Alla sua morte, nel 1740, però, nonostante gli sforzi da lui compiuti per far accettare dalle altre potenze il documento, scoppiò la guerra di successione austriaca, conclusasi solo nel 1748 con la definitiva ratifica della successione di Maria Teresa quale regina di Ungheria e Boemia ed arciduchessa d'Austria; tuttavia, non fu eletta, in quanto donna, imperatrice del Sacro Romano Impero: al suo posto fu incoronato Carlo Alberto di Wittelsbach, col nome di Carlo VII. Alla morte di questi, però, il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, assunse il titolo di imperatore, assicurando il mantenimento del titolo imperiale alla Casa d'Asburgo.

Probabilmente in conseguenza dei suoi anni spagnoli, Carlo VI introdusse il cerimoniale di corte spagnolo (Spanisches Hofzeremoniell) a Vienna; tra le sue realizzazioni architettoniche per la capitale la Reichskanzlei e la Biblioteca Nazionale, in stile barocco.

Carlo VI fu allievo, da ragazzo, del compositore Johann Joseph Fux: si dilettava in composizione, suonava il clavicembalo e, di tanto in tanto, dirigeva l'orchestra di corte.

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Inviato

Restiamo su Carlo VI ed oggi vi propongo:

REGNO DI NAPOLI

NAPOLI

Carlo VI d'Asburgo (1707-1734) con titolo di Carlo III Re di Spagna. Carlino 1707. AR

D/ CAR. III. D . G. / . REX. HISP ET NEAP., busto corazzato e drappeggiato con parrucca, sotto al busto .IM. (Giovanni Montemein – maestro incisore) in monogramma.

R/ .FIDE . ET . / . ARMIS ., all’esergo 1707, nel campo stemma in cornice coronato inquartato e caricato di scudetto austriaco. In alto a sinistra AG (Andrea Giovane, maestro di Zecca), sotto A (Antonio Ariani, maestro di prova), dallo stemma pendente il Collare del Toson d’Oro.

riferimento: Pannuti Riccio 2 .

Molto Rara .Presente nell'asta"Civitas Neapolis"di Varesi

Foto tratta dall'asta n°30 di Numismatica Ars Classica

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Inviato

Da una segnalazione in chat ,di ieri sera,da parte di orlando10 posto questa moneta napoletana pubblicata in asta n°35 di Numismatica Ars Classica, anche se ritengo sia stata ritoccata,si noti l'occhio del Sovrano ed il volto del sole:

Napoli

Filippo V di Spagna (1700-1707).

Mezzo ducato 1702. AR

D/·PHILIP·V·D·G· - ·REX·HISP·ET·NEAP· Busto drappeggiato e corazzato, a d.; sotto, ·I·M· (Giovanni Montemein, incisore).

R/ ·HILARITAS· - ·VNIVERSA· Il sole che illumina il globo terrestre; nel campo, a d., AG/A (Antonio Giovane, maestro di zecca e F. Antonio Ariani, maestro di prova) e sotto, nel giro, 17-02.

riferimenti: CNI 17. Pannuti-Riccio 1. Pellicer I Brù 1455.

Filippo V di Borbone (Versailles, 19 dicembre 1683 – Madrid, 9 luglio 1746) è stato un sovrano spagnolo, il primo della dinastia Borbone.

Era infatti nipote del re Luigi XIV di Francia e salì al trono di Spagna perché sua nonna, la regina Maria Teresa moglie del Re Sole, era figlia di primo letto di Filippo IV di Spagna e sorellastra dell'ultimo re spagnolo della dinastia degli Asburgo, Carlo II di Spagna.

Era il secondo figlio di Luigi, il Grande Delfino e di Anna Maria di Baviera.

Il 1 novembre 1700 moriva il re di Spagna Carlo II. Cinque giorni dopo, per disposizione testamentaria del defunto re, veniva proclamato nuovo re di Spagna il duca Filippo d'Angiò, nipote del re di Francia Luigi XIV. Poiché Carlo II ebbe un salute pessima fin dalla nascita, già molto tempo prima che egli scomparisse le grandi monarchie d'Europa avevano cominciato ad avanzare varie ipotesi di successione, ratificate in accordi segreti. Tutte le ipotesi formulate avevano come obiettivo principale lo smembramento della grande potenza economica e militare della Spagna: l’impero spagnolo, infatti, se fosse stato unito integralmente ad uno qualunque dei troni delle grandi potenze europee, avrebbe fatto spostare certamente l'asse dell'equilibrio politico-militare, nonché quello economico, a favore di quest'ultimo, con la conseguenza di rendere difficilmente governabile il rapporto tra gli stati e impossibile il mantenimento della pace. A rigore, l'eredità sarebbe toccata all'infanta di Spagna Maria Teresa d'Austria, moglie di Luigi XIV, la quale aveva, però, rinunciato alla successione, prima di morire nel 1683. Luigi XIV non riteneva valida questa rinuncia e appoggiava, per questa ragione, le pretese del figlio, il Delfino di Francia Luigi, e dei figli di questi, Luigi e Filippo (quest'ultimo fu appunto la figura designata dal testamento di Carlo II). Ad avanzare pretese non del tutto illegittime sul trono di Spagna c'erano poi l'imperatore Leopoldo I, cognato di Carlo II e rappresentante del ramo austriaco degli Asburgo, e il principe elettore di Baviera.

Carlo II d'Asburgo, nel fare testamento, aveva adottato proprio l'unica soluzione rigettata unanimemente da tutti gli altri regnanti, seppur vincolata alla rigida, formale e sostanziale separazione delle relative corone: lasciare indivisa la propria eredità nelle mani di un solo soggetto, in questo influenzato dalla moglie Maria Anna di Neuburg e dai consigli degli inviati papali.

Poiché il designato Filippo d'Angiò, sostenuto dal re di Francia, non avrebbe mai rinunciato ai benefici testamentari di cui era stato gratificato da Carlo II, fu inevitabile il ricorso alle armi. La Guerra di Successione Spagnola, come fu chiamato il conflitto, iniziò con la grande alleanza dell'Aja del 7 settembre 1701, con la quale l'Inghilterra, i Paesi Bassi e l'Austria si impegnavano ad impedire che le volontà testamentarie del defunto re di Spagna trovassero definitiva attuazione: sarebbe stato infatti molto difficile fronteggiare un'unica sovranità borbonica da entrambe le parti dei Pirenei. La guerra si sviluppo con alterne vicende fino al 1713, quando, dopo lunghe e laboriose trattative protrattesi per circa un anno, il 13 luglio fu firmato il trattato di pace di Utrecht tra la Francia, da una parte, e l'Inghilterra, il Portogallo, la Prussia, l'Olanda e la Savoia, dall'altra. La parola fine alla guerra di successione spagnola tuttavia fu posta solo quando anche l'Austria sottoscrisse il trattato di pace con la Francia: ciò avvenne il 6 marzo 1714 nella città di Rastadt.

Nacque a Versailles il 19 dicembre 1683 e fu subito Duca di Angiò. Era il secondo figlio di Luigi il grande Delfino. Nel 1700 il re di Spagna Carlo II moriva. Egli all'età di 17 anni, fu nominato nel testamento come suo successore, essendo nipote della sorella di Carlo II, cioè Maria Teresa di Spagna. Se egli avesse rifiutato, la corona spagnola sarebbe andata a suo fratello minore Carlo duca di Berry o all'arciduca Carlo d'Austria. Entrambi i pretendenti avevano diritti legali per il fatto che il nonno, re Luigi XIV di Francia, ed il padre di Carlo d'Austria, cioè l'imperatore Leopoldo I erano entrambi mariti delle sorelle di Carlo II di Spagna. Filippo aveva i maggiori diritti poiché sia la bisnonna che la nonna erano più anziane rispetto a quelle dell'arciduca Carlo d'Austria. Comunque il ramo austriaco rivendicava il fatto che la nonna di Filippo aveva rinunciato a suo tempo ai suoi diritti e quelli dei suoi discendenti sul trono spagnolo, in conseguenza del suo contratto di matrimonio. La parte francese controbatteva sulla invalidità di tale ultima disposizione poiché la dote di tale matrimonio non era mai stata pagata.

Dopo meditate riflessioni e trattative dove Luigi il Delfino perorava la causa di suo figlio, si stabilì che Filippo sarebbe asceso al trono di Spagna rinunciando per sempre ai suoi diritti e quelli dei suoi discendenti sulla corona francese. Scoppiò però la guerra di successione spagnola che durò fino al 1713. Anche se a Filippo V fu concesso infine di rimanere sul trono di Spagna, egli dovette cedere il possesso di Minorca e Gibilterra alla Gran Bretagna, e dei Paesi Bassi, di Napoli, del ducato di Milano e della Sardegna, alla famiglia austriaca degli Asburgo. La Sicilia e una parte del milanese andò ai Savoia. L'egemonia spagnola, che già lungo tutto il '600 era calata a motivo della crescente rivalità olandese e inglese (soprattutto nell'ambito del commercio con le Americhe), subì in questa guerra un ulteriore indebolimento.

Il 14 gennaio 1724 Filippo V abdicò in favore di Luigi, suo figlio maggiore, ma fu costretto a tornare sul trono pochi mesi dopo in seguito alla morte del figlio per vaiolo. Successivamente Filippo si adoperò per aiutare la dinastia borbonica a riconquistare territori durante la guerra di successione polacca e la guerra di successione austriaca, con la riconquista di Napoli e della Sicilia dall'Austria, e di Orano dagli ottomani. Verso il termine del suo regno, gli spagnoli difesero con successo i territori dei Caraibi dall'invasione britannica nella guerra di Jenkins ear. Durante il suo regno la Spagna cominciò a risollevarsi dal ristagno in cui era caduta sotto gli Asburgo. Filippo era afflitto da malattia depressiva e cadde vittima di una profonda malinconia[1]. La sua seconda moglie, Elisabetta Farnese, lo dominò completamente (e lo stesso fece con il figlio, Carlo III di Spagna).

Gli succedette Ferdinando VI di Spagna, ultimo figlio della sua prima moglie, Maria Luisa di Savoia.

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Inviato

Grazie odjob per questa nuova bella scheda! :)


Inviato

Salute a voi

è trascorso un mese dal 5 gennaio 2008 ,data di inizio di questa mia "discussione" riguardante monete napoletane,ed oggi smetto di postare foto ,classificazioni,commenti ed altro ,o ,se lo continuerò a fare ,non lo farò con una certa consequenzialità giornaliera,ma lo farò ,semmai,di tanto in tanto.

Se qualche lamonetiano vuole continuare a postare monete napoletane in questa discussione e a migliorare quanto da me fatto,è libero di farlo.

Lo scopo di questa discussione sulle monete napoletane era ed è quello di evidenziare aspetti e particolarità di alcune monete rare,rarissime e meno rare,e soprattutto di generare curiosità negli utenti di questo forum .

Lo scopo di cui sopra è stato abbondantemente raggiunto dal momento che questa discussione da me iniziata e portata avanti nel corso di questo mese ha avuto ben circa 2400 visite con la classificazione del massimo dei voti nel BEST TOPIC.

Ringrazio tutti i lamonetiani che hanno visitato questa discussione,quelli che hanno votato e quelli che avrebbero voluto votare ma che non sono riusciti a farlo poichè la discussione aveva già raggiunto il massimo dei voti,ringrazio anche l'utente che mi ha dato il punto di ringraziamento

Che mi risulti, non era mai stata aperta una"discussione"in questo forum riguardante monete ad unica tematica con una durata così lunga.Ben vengano queste iniziative che vanno a vantaggio della comunità de lamoneta.

La moneta di oggi che chiude il ciclo di consequenzialità giornaliera nel postare monete napoletane è:

Napoli

Carlo II

Tarì 1688, AR

D/CAROLVS II D G REX HISP Busto drappeggiato e coronato a d.; dietro, A G / A. Sotto, nel giro, IM

R/ VTRIVS SIC – HIERVS G XX Stemma coronato; sotto, nel giro, 16 – 88.

riferimenti: CNI 280. Pannuti-Riccio 15.

Di tarì di CARLO II sul mercato numismatico se ne trovano molti ,ma pochi se ne trovano in ottima conservazione,come quello che vi ho postato

La foto proviene dall'asta n°44 di Numismatica Ars Classica.

--Salutoni

-odjob

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Inviato

Perchè scrivi AR, non dovrebbe essere AG? :)


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Do il mio apporto a questa interessante discussione.....

TORNESE

Carlo II 1682

D: . CAROLUS . II . DG . REX .

Busto del re volto a destra in cerchio, a sinistra AG/A, sotto . 82 . .

http://i29.tinypic.com/x2536g.jpg

R: Toson d'oro volto a sinistra in cerchio e corona di alloro

http://i29.tinypic.com/2j4plau.jpg

Coniato a Bilanciere a partire dal 1677, in rame

NOTA "STORICA"

Le sigle che si possono trovare su queste monete sono, oltre a AG/A (Andrea Giovane - maestro di zecca dal giugno 1682; Antonio Ariani - maestro di prova), AC/A (Antonio Caputo - mastro di zecca dal 1678 al 1682) OC/A (Ottavio Caropreso - mastro di zecca dal 1675 al 1678)

Awards

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Mezza Piastra (60 grani I tipo)

"Sebeto"

Per la monetazione argentea, Carlo di Borbone continuò con la coniazione di grandi pezzi in argento: le piastre (del valore di 12 carlini, o 120 grani) e le mezze piastre su cui si legge il motto “De Socio Princeps” (“Da Alleato a Sovrano”), allusione al fatto che il Regno di Napoli, prima “viceregno asburgico” e “provincia spagnola”, è divenuto con lui nazione indipendente e sovrana a tutti gli effetti.

Questi pezzi, dal titolo di 908 millesimi, furono emessi dal 1734 al 1749.

D: De Socio Princeps sulla legenda, il Sebeto volto a destra e sullo sfondo il panorama del golfo. In esergo la data (1736).

http://i25.tinypic.com/wmh6s5.jpg

R: Stemma coronato, HISP : INFANS . &c : CAR : D : G : REX : NEAP sulla legenda in esergo il valore G : 60

http://i29.tinypic.com/dwvyva.jpg

Awards

Inviato

Salute a voi

vorrei un parere sull'autenticità di questa moneta pubblicata in asta NAC n°44 ed aggiudicata a €uro 2400+spese

Ferdinando II di Borbone, 1830-1859. Mezza piastra 1853. Pagani –. Gigante –. Montenegro –. Pannuti-Riccio –.

--Secondo me è falsa ......poi vi spiegherò le mie perplessità

---Salutoni

--odjob

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Inviato

Prima di tutto rinnovo i complimenti ad odjob per lo splendido lavoro che sta portando avanti, poi riguardo alla mezza piastra sulla quale nutre dei dubbi, posso dire che a prima vista sembra effettivamente falsa, ma propendo di più per una foto fatta molto male, che non lascia possibilità di un giudizio esatto. Sicuramente vista dal vivo sarà stato diverso, altrimenti non avrebbe sicuramente raggiunto quella cifra e non sarebbe apparsa in quell'asta.

Sono curioso di sapere i motivi che ti hanno fatto pensare che sia falsa odjob.

Certo che la data inedita lascia qualche perplessità.


Inviato

Salute a voi

secondo me il 60 Grana 1853 mi desta perplessità sull'autenticità poichè i rilievi del busto sono più consunti ,o meno accentuati, rispetto al resto della moneta.

La NAC non ha specificato le misure della moneta quando è stata pubblicata.

-Del resto ,a qualche casa d'asta,in passato ,in buona fede,è capitato di pubblicare qualche moneta in asta ,che poi si è rivelata non autentica,ed ha dovuto apportare correzioni nelle descrizioni .

--Mi interessa sapere il parere vostro a riguardo

-Salutoni

odjob


Inviato

...ampliando le notizie su Carlo II di Asburgo...

La monetazione di Carlo II

Rispetto a quella del padre la produzione monetaria del regno di Carlo II, appare di un livello migliore. Bei pezzi in argento con i busti di Carlo e della madre furono emessi durante gli anni della reggenza.

Nel 1684 Carlo II, ormai solo al governo, fece coniare per la prima volta delle grosse “piastre” in argento, del valore di 132 “grana”, con un fino di 895 millesimi, contraddistinte dai tipi del ritratto reale al dritto e, al rovescio, da uno scettro coronato sito tra due emisferi, simboleggianti il Vecchio e il Nuovo Mondo.

A partire dal 1689 venne emesso anche un “ducato” in argento di peso leggermente inferiore a quello delle piastre (120 “grana”, fino 895 millesimi), con stemma al rovescio. Nel 1693 il peso di queste monete fu ridotto a 100 “grana”.

In argento furono coniati anche pezzi da 20 “grana”, detti “tarì”, con il tipo del Toson d’oro al rovescio, e da 10 “grana” (“carlini” di ca. 2,82 g con un fino di 895 millesimi). In rame la zecca partenopea coniò “tornesi” e pezzi da “tre cavalli”.

Anche la zecca di Palermo emise monete a nome di Carlo II. Essa si sostituì alla zecca di Messina, chiusa nel 1678. La produzione della zecca di Palermo non fu sufficiente a coprire il fabbisogno monetario dell’isola e ciò facilitò una grande produzione di moneta falsa a cui si cercò di porre rimedio a partire dal 1697 procedendo al cambio dei falsi con moneta buona.

Una bella moneta stilisticamente è il tarì coniato tra il 1683 e il 1686.

D/ .CAROLVS. II. D. G. / HISP. NEAP. REX.

stemma coronato semi compreso nel collare del Toson d’Oro.

http://i31.tinypic.com/2qk3xbn.jpg

R/ . HIS . VICI. / . ET. REGNO.

globo terrestre sormontato da cornucopia e fascio consolare, a sinistra AG/A, in basso inciso nel globo 1686.

http://i30.tinypic.com/14l0zl3.jpg

Awards

Inviato

Altra moneta di Carlo II...

Carlino da 10 grana

Coniata tra il 1687 e il 1690. Quella di seguito descritta è una moneta del 1690

D/ .CAROLVS. .II. DG. REX. HIS

Busto del Re (più grande dei carlini precedenti) a testa nuda volto a dx dietro AG/A, sotto .IM.

http://i32.tinypic.com/290ri2e.jpg

R/ .VTRIVS . SICI . . HIERVS . G . X .

Stemma coronato, sotto 1690

http://i29.tinypic.com/2zs8uoh.jpg

NOTA STORICA

la sigla IM che si trova al dritto al di sotto del busto del re si riferisce a Giovanni Montmain che era maestro di conio presso la zecca di Napoli

Awards

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Incitando tutti i collezionisti e gli appassionati di monete del Regno di Napoli a postare in questa discussione monete circolate e non di Napoli,quest'oggi vi mostro questa moneta molto interessante per la sua stupenda conservazione insolita .

Napoli

Ferdinando II di Borbone (1830-1859).

1 e ½ tornese 1832. æ

R/ FERD.II.D.G.REGNI VTR.SIC.ET HIER. REX Testa giovanile imberbe, a d.; sotto, stella.

Rv. TORNESE / UNO E MEZZO nel campo; sopra, corona reale; all’esergo, 1832. CNI 23. Pannuti-Riccio 262. Pagani 416.

Non me ne vogliano i più attenti se la moneta è già stata postata.

--Salutoni

-odjob

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Inviato

Propongo oggi una moneta di Francesco II di Borbone

zecca: Napoli

2 Tornesi 1859

Cu (Rame)

PR 5 CNI 7

D. Giglio, 2 tornesi (su due righe), in esergo la data (1859)

http://i27.tinypic.com/eim9a0.jpg

R. Testa nuda volta a sinistra, FRANCISCVS II . D . G . REGNI VTR . SIC . ET HIER . REX

http://i32.tinypic.com/4oiu.jpg

-Immagine proveniente da una collezione privata-

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Inviato

Bravo Layer hai postato una bella moneta,ben conservata e mi complimento anche per le foto.

--Alla prossima

-Salutoni

odjob


Inviato

Da collezione privata vi posto questa bella moneta:

REGNO DI NAPOLI

FERDINANDO II DI BORBONE(1830-1859)

10 Tornesi 1847. Rame

D/ FERDINANDVS II. D.G. REGNI VTR SIC. ET HIER. REX , testa con barba a destra del sovrano, sotto stella

R/ corona chiusa - TORNESI - DIECI, all'esergo 1847. – T/ nastro centrale rigato obliquo in incuso.

CNI 203., Pagani 340. Pannuti Riccio 192.

Salutoni

--odjob

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Inviato

Approfittando dell'ottimo lavoro svolto finora da odjob, voglio postare anch'io una moneta recentemente acquistata. Tanto per cambiare si tratta di un cavallo :D, ma ribattuto su un cavallo di Carlo VIII.

Dopo la rapida "toccata e fuga" del giovane re francese nello stivale italiano, gli Aragona tornarono in possesso del Regno di Napoli con il Re Ferdinando II (1495-1496) e subito dopo con Federico III d'Aragona. Sotto il regno di questi due re, i numerosi cavalli coniati da Carlo VIII nelle varie zecche del Regno, furono ribattuti con le nuove impronte dei regnanti aragonesi. Ciò ha comportato una serie di cavalli nei quali è visibile la doppia battitura e sono ben delineati i segni di entrambi i coni. Per quanto riguarda Ferdinando II d'Aragona, il conio usato è lo stesso dei cavalli emessi a nome di Ferdinando I riportanti il nome FERRANDVS, mentre per Federico III approntati coni nuovi riportanti il nome del regnante FEDERICVS. Mentre per Federico III questi cavalli ribattuti sono abbastanza comuni, quelli ribattuti sotto Ferdinando II, considerato il breve regno, risultano più rari. Quello da me postato riguarda proprio quest'ultimo, naturalmente la conservazione non è delle migliori (sono molto difficili da reperire in buona conservazione), ma al R si vede bene lo stemma di Francia con i gigli del conio di Carlo VIII, inoltre al D, sotto il busto del Re, si leggono le lettere ...EL... e l'unico cavallo coniato sotto Carlo VIII riportante una legenda compatibile con quelle due lettere è quello coniato ad Ortona avente come legenda ORTONA FIDELIS, il che lascia presupporre che il cavallo sia stato ribattuto proprio su una moneta di questa zecca (il che è un vero peccato vista la rarità dei cavalli di Ortona).


Inviato

Per par condicio posto anche un cavallo ribattuto di Federico III d'Aragona :D


Inviato
Approfittando dell'ottimo lavoro svolto finora da odjob, voglio postare anch'io una moneta recentemente acquistata. Tanto per cambiare si tratta di un cavallo :D, ma ribattuto su un cavallo di Carlo VIII.

Dopo la rapida "toccata e fuga" del giovane re francese nello stivale italiano, gli Aragona tornarono in possesso del Regno di Napoli con il Re Ferdinando II (1495-1496) e subito dopo con Federico III d'Aragona. Sotto il regno di questi due re, i numerosi cavalli coniati da Carlo VIII nelle varie zecche del Regno, furono ribattuti con le nuove impronte dei regnanti aragonesi. Ciò ha comportato una serie di cavalli nei quali è visibile la doppia battitura e sono ben delineati i segni di entrambi i coni. Per quanto riguarda Ferdinando II d'Aragona, il conio usato è lo stesso dei cavalli emessi a nome di Ferdinando I riportanti il nome FERRANDVS, mentre per Federico III approntati coni nuovi riportanti il nome del regnante FEDERICVS. Mentre per Federico III questi cavalli ribattuti sono abbastanza comuni, quelli ribattuti sotto Ferdinando II, considerato il breve regno, risultano più rari. Quello da me postato riguarda proprio quest'ultimo, naturalmente la conservazione non è delle migliori (sono molto difficili da reperire in buona conservazione), ma al R si vede bene lo stemma di Francia con i gigli del conio di Carlo VIII, inoltre al D, sotto il busto del Re, si leggono le lettere ...EL... e l'unico cavallo coniato sotto Carlo VIII riportante una legenda compatibile con quelle due lettere è quello coniato ad Ortona avente come legenda  ORTONA FIDELIS, il che lascia presupporre che il cavallo sia stato ribattuto proprio su una moneta di questa zecca (il che è un vero peccato vista la rarità dei cavalli di Ortona).

328608[/snapback]

Il conio e il ritratto sono di Ferdinando I

Mentre esistono anche dei cavalli battuti da Ferdinando II con il proprio ritratto che riprende le sembianze del ritratto riportato sul rarissimo carlino.

numa numa


Inviato
Mentre esistono anche dei cavalli battuti da Ferdinando II con il proprio ritratto che riprende le sembianze del ritratto riportato sul rarissimo carlino.

Molto interessante. Non conoscevo il cavallo di Ferdinando II specifico con il suo ritratto, (tranne quello per Brindisi, tra l'altro mai visto :P ).

Speriamo che qualcuno del forum abbia almeno una foto da postare. Gli sarei veramente grato.

Anche del Carlino va bene :D


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