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Regno di Napoli:::Le monete


Risposte migliori

Salute a voi

sottopongo alla vostra attenzione alcune monete del Regno di Napoli che meritano maggiore ossevazione da parte nostra.

La moneta che sottopongo quest'oggi alla vostra attenzione è una bella Piastra da 120 Grana di Carlo di Borbone del 1735 con una stupenda patina iridescente.La moneta ha circolato ma ha una patina gradevole.

--Se fate i bravi domani vi posterò un'altra moneta del Regno di Napoli

---Salutoni

--odjob

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Particolare_Sebeto_A.bmp

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Salute a voi

come promesso oggi vi posto un'altra interessante e RARA moneta del Regno di Napoli

Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).

Ducato d’oro. AV 3,43 g. – ø 22,0. + QVOS – DEVS CONIVNGIT OMO:NON SEP Busti coronati e affrontati dei sovrani. Rv. FERNANDVS ET HELISAB D G Stemma coronato quadripartito di Castiglia e Leon (1° e 4°), Aragona-Napoli (2°), Aragona-Sicilia (3°), con melograno (per Granata) in punta; ai lati, I – T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca). CNI 6. Pannuti Riccio 1. MEC 14, pag 335. Bernareggi, Numisma XXII, Madrid 1972, pag. 37 e segg. Crusafont 623B.

Questo rarissimo ducato, gioiello di oreficeria rinascimentale, è opera del grande incisore Bernardino de Bove. I due sovrani unirono con le loro nozze sotto un’unica corona i regni di Castiglia e Aragona. La leggenda è tratta dal Vangelo Matteo 19, 5-6; Marco 10, 7-10.

Ricordiamo che questi splendidi ducati si differenziano dagli eccellenti coniati in Spagna, oltre che per lo stile, per la presenza delle armi di Napoli (Aragona, Gerusalemme, Angiò e Ungheria) nel secondo quarto dello stemma del rovescio.

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Salute a voi

anche quest'oggi vi posto un piccolo capolavoro del Regno di Napoli,in cui confluscono alta maestria d'incisione,storia,e straordinaria bellezza

Ducato 1684. AR, gr. 28,134 – ø 41,65 mm. D/ CAROLVS. II. D. G. HISPANIAR . ET. NEAP. REX., busto con lunghi capelli sulle spalle, drappeggiato e corazzato a destra con Collare del Toson d’Oro pendente sul torace. Sotto in monogramma IM (Giovanni Montemein). - R/ in fascia VNVS . NON . SVFFICIT. , nel campo scettro sormontato da corona reale, ai lati due globi terracquei delle Americhe e dell’Euro-Asia, sotto a sinistra su due righe AG (Andrea Giovane, maestro di Zecca) e . A . (Antonio Ariani, maestro di prova), a destra lungo l’orlo 1684 .CNI 247. Pannuti Riccio 1 (NC). .

--Salutoni

-odjob

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Salute a voi

come promesso oggi vi posto un'altra interessante e RARA moneta del Regno di Napoli

Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).

Ducato d’oro. AV 3,43 g. – ø 22,0. + QVOS – DEVS CONIVNGIT OMO:NON SEP Busti coronati e affrontati dei sovrani. Rv. FERNANDVS ET HELISAB D G Stemma coronato quadripartito di Castiglia e Leon (1° e 4°), Aragona-Napoli (2°), Aragona-Sicilia (3°), con melograno (per Granata) in punta; ai lati, I – T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca). CNI 6. Pannuti Riccio 1. MEC 14, pag 335. Bernareggi, Numisma XXII, Madrid 1972, pag. 37 e segg. Crusafont 623B.

Questo rarissimo ducato, gioiello di oreficeria rinascimentale, è opera del grande incisore Bernardino de Bove. I due sovrani unirono con le loro nozze sotto un’unica corona i regni di Castiglia e Aragona. La leggenda è tratta dal Vangelo Matteo 19, 5-6; Marco 10, 7-10.

Ricordiamo che questi splendidi ducati si differenziano dagli eccellenti coniati in Spagna, oltre che per lo stile, per la presenza delle armi di Napoli (Aragona, Gerusalemme, Angiò e Ungheria) nel secondo quarto dello stemma del rovescio.

299211[/snapback]

Beh, anche qualche doppio excelente spagnolo non e' poi di stile malvagio.

E' sorprendente come la quotazione di questo tipo di ducato per Napoli sia cosi' elevata rispetto ai cugini spagnoli, in quanto il ducato napoletano e' meno raro di quanto si pensi (anche se e' naturalmente piu' raro degli excelenti spagnoli).

Attribuisco tanta diversita' di valutazione all'appartenenza del ducato napoletano alla ristretta e selezionata cerchia delle monete rinascimentali italiane con ritratto che sono ricercatissime (soprattutto in oro)da una moltitudine di collezionisti facoltosi, non solo italiani.

numa numa

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Modificato da numa numa
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Ed ecco i ritratti, ben piu' espressivi rispetto all'oro, dei due sovrani cattolici sul carlino d'argento (un po' tosato) ma ancora di buona conservazione considerato il tipo.

numa numa

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Grazie per questa serie di strepitosi tipi monetali. :D

Mi permetto una precisazione: credo che l'incisore del ducato del 1684 sia Giovanni Maiorino. Giovanni Montemein invece ha inciso durante i regni di Filippo V e Carlo VI.

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Però anche questa non è niente male anche se è leggermente tosata

Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).

Carlino. AR 3 g.

D/ +FERNANDVSETHELISABET:D:G: Busto coronato di Ferdinando a destra.; dietro, T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca).

R/ REGESISPANIEETVTRIVSQVESIC Busto coronato di Elisabetta a sinistra. Pannuti-Riccio 2. Rarissimo

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Salute a voi

noto, con molto piacere ,che l'argomento desta in voi molto interesse e ciò mi gratifica.

La moneta di quest'oggi è :

5 Tornesi 1797 ma con due particolarità ,la prima è che la moneta è senza la lettera P(che normalmente è presente ,al Dritto, o sotto lo stemma o sotto la corona di alloro in corrispondenza dell'incrocio dei rami)e la seconda è che la moneta si presenta in buona conservazione ,per il tipo di moneta senza lettera P.

5 Tornesi 1797 senza lettera P.

FERDINANDO IV(1759-1799) Emissione di Napoli

D/Stemma entro due rami di alloro;attorno FERDINAN IV DG SICILIAR ET HIER REX

R/ T 5 sormontati da corona reale ;ai lati R C

riferimenti:GIGANTE 122a

--Salutoni

-odjob

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Però anche questa non è niente male anche se è leggermente tosata

Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).

Carlino. AR 3 g.

D/ +FERNANDVSETHELISABET:D:G: Busto coronato di Ferdinando a destra.; dietro, T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca).

R/ REGESISPANIEETVTRIVSQVESIC Busto coronato di Elisabetta a sinistra. Pannuti-Riccio 2. Rarissimo

300097[/snapback]

La riconosco! Correggimi se sbaglio ma credo sia passata recentemente ad un'asta e sono stato in forte dubbio se fare un'offerta per sostituire ;l'esemplare che avevo (che ha un eccellente ritratto di Ferdinando ma una doppia battitutra di Isabella).

Ho quasi sempre visto esemplari tosati o fortemente tosati di questa moneta e nessuno con i due ritratti in eccellenti condizioni (di solito o e' buono l'uno o l'altro).

Infine non concordo con il "rarissimo" attribuito dal Pannuti a tale emissione.

Direi "molto rara" non di piu'.

numa numa

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Salute a voi

noto, con molto piacere ,che l'argomento desta in voi molto interesse e ciò mi gratifica.

La moneta di quest'oggi è :

5 Tornesi 1797 ma con due particolarità ,la prima è che la moneta è senza la lettera P(che normalmente è presente ,al Dritto, o sotto lo stemma o sotto la corona di alloro in corrispondenza dell'incrocio dei rami)e la seconda è che la moneta si presenta in buona conservazione ,per il tipo di moneta senza lettera P.

5 Tornesi 1797 senza lettera P.

FERDINANDO IV(1759-1799) Emissione di Napoli

D/Stemma entro due rami di alloro;attorno FERDINAN IV DG SICILIAR ET HIER REX

R/ T 5 sormontati da corona reale ;ai lati R C

riferimenti:GIGANTE 122a

--Salutoni

-odjob

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La prima volta che si ebbe notizia di questa moneta fu in una mia Asta e più precisamente ANTIQUA N. 3 del 4 maggio 1996 lotto n. 435

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Salute a voi

sottopongo alla vostra attenzione alcune monete del Regno di Napoli che meritano maggiore ossevazione da parte nostra.

La moneta che sottopongo quest'oggi alla vostra attenzione è una bella Piastra da 120 Grana di Carlo di Borbone del 1735 con una stupenda patina iridescente.La moneta ha circolato ma ha una patina gradevole.

--Se fate i bravi domani vi posterò un'altra moneta del Regno di Napoli

---Salutoni

--odjob

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Questa è la Piastra col Sebeto che ho io

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Agli appassionati 'napoletani' posto un altro ritratto:

quello giovanile, dell'imperatore Carlo V, dai tratti somatici ancora tedeschi e un po' duri, ma scevro dalla coloritura manieristica che ha caratterizzato buona parte della ritrattistica monetale piu' tarda di questo grande sovrano.

Esiste anche un ducato con i medesimi tipi.

numa numa

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Salute a voi

quest'oggi voglio porre alla vostra attenzione una moneta che difficilmente appare sul mercato in alta conservazione,ed è il 3 Grana di Gioacchino Napoleone Murat del 1810.Si stenta a credere che possano esistere monete da 3 Grana in conservazione Splendida o addirittura Fior di conio.

Oggi vi do la dimostrazione che monete da 3 Grana si possono trovare in buona conservazione,ma bisogna tener presente che si è fortunati quando si presenta l'occasione di poter acquistare monete con questo numerale in alta conservazione.

Possedere una moneta con tutti i riccioli della capigliatura di Gioacchino Napoleone è una gioia indescrivibile.

Napoli

Gioacchino Murat (1808-1815). Primo periodo: monetazione napoletana.

3 grana 1810.

D/ GIOACCHINO NAP· - RE DELLE DVE SIC· Testa a s.

R/ PRINCIPE E GRAND’AMMIRAGLIO DI FRANCIA Nel campo, GRANA / 3 / 1810 entro corona. CNI 19. Pannuti Riccio 6. Pagani 49

--Salutoni

-odjob

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grazie odjob delle splendide monete...

sarebbe interessante sapere da dove provengono le monete, da quale asta così che uno ne può rintracciare il prezzo di aggiudicazione su coinarchives.

Se sono in tuo possesso e magari non vuoi farlo sapere basta specificare "collezione privata"

Modificato da Michele2198
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Però anche questa non è niente male anche se è leggermente tosata

Ferdinando d‘Aragona, detto il Cattolico, ed Elisabetta di Castiglia (1503-1504).

Carlino. AR 3 g.

D/ +FERNANDVSETHELISABET:D:G: Busto coronato di Ferdinando a destra.; dietro, T (Giancarlo Tramontano, maestro di zecca).

R/ REGESISPANIEETVTRIVSQVESIC Busto coronato di Elisabetta a sinistra. Pannuti-Riccio 2. Rarissimo

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La riconosco! Correggimi se sbaglio ma credo sia passata recentemente ad un'asta e sono stato in forte dubbio se fare un'offerta per sostituire ;l'esemplare che avevo (che ha un eccellente ritratto di Ferdinando ma una doppia battitutra di Isabella).

Ho quasi sempre visto esemplari tosati o fortemente tosati di questa moneta e nessuno con i due ritratti in eccellenti condizioni (di solito o e' buono l'uno o l'altro).

Infine non concordo con il "rarissimo" attribuito dal Pannuti a tale emissione.

Direi "molto rara" non di piu'.

numa numa

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Bravo 7+

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Salute a voi

la moneta di oggi è:

Napoli

Carlo III d‘Angiò-Durazzo (1382-1386).

Gigliato. XKAROLU TCIUS DEI GRA IERL’ E SICIL REX Il re coronato, seduto in trono di fronte, con globo e scettro crucigero. Rv. XhONOR·REGIS·IUDICIU·DILIGIT Croce gigliata accantonata da quattro gigli. CNI 1 var. Pannuti-Riccio 1. MEC 14, -

Della più grande rarità.

Quale unico discendente maschio superstite del ramo degli Angiò-Durazzo, Carlo poteva vantare diritto alla successione nei due regni angioini di Napoli e di Ungheria. Conquistato e pacificato non senza difficoltà quello di Napoli per l’opposizione di Ludovico I d’Angiò, che Giovanna I aveva nominato suo erede, alla morte del sovrano ungherese Carlo volse la mira anche al trono magiaro. Probabilmente egli cercava nella spedizione ungherese, col compimento delle ambizioni dinastiche, quel successo che gli avrebbe dato maggior potere per la soluzione dei problemi napoletani. Purtroppo il disegno gli fu fatale. Giunto a Buda con il favore di una parte della nobiltà locale, fu in quella località incoronato il 31 dicembre 1385, ma di lì a poco, il 7 febbraio 1386, nella stessa città veniva ferito mortalmente a tradimento, vittima di un complotto a cui non era estranea la regina madre d’Ungheria Elisabetta.

Foto della moneta,descrizione e catalogazione da asta n°35 di NAC

--Salutoni

-odjob

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Salute a voi

quest'oggi devo ringraziare luigi78 per avermi segnalato in chat la moneta importante ,rara ed emblematica per la storia di Napoli:

Napoli

Ferdinando I d’Aragona (1458-1494). Coronato, quarta emissione 1488-1494. AR . (foglia) FERRANDVS : ARAGO : REX : SICIL : IE Busto anziano coronato e corazzato a destra. Rv. : IVSTA – TVENDA L’Arcangelo Michele, senza nimbo e con scudo crociato, in atto di trafiggere il drago dal volto umano con una lancia terminante con banderuola. CNI 640. Pannuti Riccio 20. MEC 14, pag. 367. Crusafont –.

Estremamente raro. BB

Ex NAC asta 16, 1999, 1010. Moneta di esimia rarità, questo coronato si differenzia dal tipo solito in quanto al rovescio il drago trafitto dalla lancia dell’Arcangelo Michele ha il volto umano. L’emissione ricorda la sconfitta dei baroni ribelli e l’insolita raffigurazione e la leggenda vengono interpretate come una chiara allusione all’intervento dell’Arcangelo "che, a difesa del sacro diritto sovrano, atterra il demone della ribellione". Ferdinando salì al trono nel 1458, ma poté considerarsi padrone del Regno solo nel 1464, non prima di aver sconfitto, tra il 1459 ed il 1463, il pretendente Giovanni d’Angiò e i baroni ribelli filo-angioini. Seguirono poco meno di venti anni di relativa pace interna, che videro Ferdinando prodigarsi nello sforzo prolungato di consolidare la dinastia, rinforzare lo Stato e accrescerne la ricchezza. Ma questa saggia politica era mal vista dalla nobiltà del regno, che vedeva una minaccia nell’avanzata del potere di Ferdinando. L’occupazione turca di Otranto e la guerra contro Venezia furono le premesse per una seconda rivolta dei baroni che, prescindendo dall’interesse generale del Regno, si preoccupavano solo del proprio vantaggio personale. Il sovrano tuttavia non si fece trovare impreparato e reagì con energia. Promettendo il perdono a tutti i ribelli, sferrò un colpo clamoroso contro un gruppo di traditori che si annidava nel cuore stesso del governo: col pretesto d’un invito alle nozze di sua nipote Maria Piccolomini con un nipote del Conte di Sarno, il re riunì in Castel Nuovo i baroni residenti a Napoli e li fece arrestare. Quelli assenti furono perseguitati dal Duca di Calabria, che procedette a combatterli singolarmente fino alla loro resa. Perse così la vita o scomparve nelle segrete di Castel Nuovo il fior fiore della nobiltà napoletana: finalmente il baronaggio non costituiva più una minaccia mortale per la pace interna o un utile alleato per un eventuale invasore.

foto e descrizione provengono dalla 32 asta della casa d'aste Numismatica Ars Classica

--Salutoni

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Salute a voi

prosegue la rassegna di monete del Regno di Napoli con:

REGNO DI NAPOLI

NAPOLI

Piastra 1791. AR, D/ FERDINANDVS IV. ET MARIA CAROLINA, busti accollati, corazzati, e con la parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto D P (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ PRO FAVSTO PP REDITV V. S. , il Sebeto e Partenope volti di fronte in atto sacrificale, sullo sfondo il Vesuvio con fumata, a destra di Partenope A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), all’esergo 1791. – T/ cordonato in rilievo. CNI 209. Pannuti Riccio 60 ®. Cagiati 25. Davenport 1407.

Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna andate in sposa a Napoli per procura con i figli del Gran Duca Leopoldo, gli Arciduchi d’Austria Francesco e Ferdinando. Maria Teresa diventerà Imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia Gran Duchessa di Toscana La traduzione della leggenda al rovescio "Voti Assolti per il Felice Ritorno dei Sovrani." ne celebra il ritorno a Napoli dei regnanti. Don Basile appaltatore per la moneta di argento e di rame fece preparare a sue spese i conii. Antonio Planelli presentò i primi saggi a Novembre chiedendo l’autorizzazione a proseguire la coniazione. A Ferdinando IV non piacquero e ne fece sospendere la coniazione ma non fece ritirare quanto già coniato. In tutto furono coniate solo 9.476 pezzi. Per tipologia unica e dai rilievi marcati è una delle monete di Ferdinando IV maggiormente ricercate.

Foto,descrizione e catalogazione provengono dalla Trentesima asta della Numismatica Ars Classica

--Salutoni

-odjob

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Ecco un altro esemplare del coronato di Ferdinando I che celebra la soppressione della congiura dei Baroni, celebre emissione napoletana di una certa rarita'.

Il volto del drago e' meno evidente che nell'esemplare NAC, in compenso il volto dell'Arcangelo e' molto piu' espressivo e anche al diritto il volto del sovrano Aragonese e' meglio conservato.

numa numa

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