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Corpus Nummorum Italicorum


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Per tornare al Corpus, qualcuno sa se esistono documenti ufficiali in merito al numero di copie prodotte per ciascun volume? Mi riferisco ovviamente all'opera originale...

In un articolo su Cronaca Filatelica M.Traina parla di 600 copie a volume , purtroppo non indica la fonte dalla quale ha desunto questo dato

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Guest utente3487
Per tornare al Corpus, qualcuno sa se esistono documenti ufficiali in merito al numero di copie prodotte per ciascun volume? Mi riferisco ovviamente all'opera originale...

In un articolo su Cronaca Filatelica M.Traina parla di 600 copie a volume , purtroppo non indica la fonte dalla quale ha desunto questo dato

Intanto mi associo ai complimenti per il prezioso acquisto. Ti ringrazio poi per la segnalazione. Non so quanto possa essere attendibile, atteso che i volumi venivano spediti anche all'estero, a volte anche in doppia copia, per musei e istituzioni pubbliche....

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Confermo che per il I volume del Corpus sono state stampate 600 copie.

Un numero pari o molto simile di copie e' stato stampato per i restanti volumi ad esclusione del XX,

che praticamente fu stampato quasi allo stato di bozza nel 1943 (!), del quale esistono circa una dozzina di esemplari originali solamente.

E' interessante sapere che il Corpus, completo di XX volumi pubblicati (ma il piano dell'opera contemplava almeno altri 3-4 volumi), comprende 11.144 pagine e ben 679 tavole e rappresenta l'opera piu' completa e comprensiva dedicata alle emissioni di una singola nazione.

numa numa

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Se ti riferisci al numero delle copie del XX volume, e' una stima molto verosimile del Dr. Bassoli, noto studioso di bibliografia numismatica, che , tra l'altro aveva ricevuto in dono un esemplare del XX volume [ proprio da Umberto II di Savoia.

numa numa

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Se ti riferisci al numero delle copie del XX volume, e' una stima molto verosimile del Dr. Bassoli, noto studioso di bibliografia numismatica, che , tra l'altro aveva ricevuto in dono un esemplare del XX volume [ proprio da Umberto II di Savoia.

numa numa

Probabilmente questa stima e' al ribasso , solo a Torino ne ho visto di persona 9 esemplari originali presso collezionisti ed uno da un noto professionista numistatico di via P.Micca esposto in negozio.

Se non ricordo male tutti i venti volumi la scorsa primavera erano in vendita da Crippa (Milano)

Infine questa settimana da un commerciante piemontese mi e' stata offerta l' opera completa sempre in originale

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Intanto mi associo ai complimenti per il prezioso acquisto. Ti ringrazio poi per la segnalazione. Non so quanto possa essere attendibile, atteso che i volumi venivano spediti anche all'estero, a volte anche in doppia copia, per musei e istituzioni pubbliche....

Grazie per i complimenti , attualmento sto trattando l' intera opera

Anche a me sembra ad occhio un numero basso.

Forse i 600 volumi considerati sono solo quelli posti in vendita da Hoepli , senza contare quelli regalati dal Re

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Guest utente3487

Mi riferivo alle 600 copie per volume. Pealtro, cosa ne pensi dell'articolo pubblicato da Traina nel 1982 che affermava che le copie del XX volume erano rimaste alla tipografia Colomba? Una bufala? O secondo te ha qualche fondo di verità?

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Direi che per le 600 copie per volume il dato sia abbastanza attendibile.

Della storia riportata dal Traina non ne conosco i dettagli, tuttavia potrebbeanche essere verosimile in quanto si sa che il XX non venne propriamente terminato al livello degli altri volumi e quello che venne stampato risultava uno stato poco piu' avanzato di una bozza di stampa.

numa numa

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Guest utente3487

D'accordo. Ma il 1982 non è il 1943: dunque, possibile che il materiale presente in quella tipografia sia andato in malora? Nessuno si rese conto della preziosità del materiale? Ne dubito.

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Non conosco i particolari. Tuttavia e' anche possibile che se i "resti" di tipografia che contenevano anche bozze o esemplari in brossura del XX , fossero satti abbandonati da anni, ci sta che nessuno si fosse accorto del "tesoro" bibliografico. Teniamo presente comunque che un XX originale e' un po' un feticcio, in quanto non gode di particolare cura tipografica ne' tanto meno di preziosismi editoriali (anzi la maggior parte degli esemplari sono in brossura o in tela editoriale, mentre le serie piu' belli degli altri volumi presentano legature in pergamena o almeno in mezza pelle).

Tuttavia,ripeto, non conosco i dettagli sul ritrovamento della tipografia e quindi non mi e' possibile esprimere alcun giudizio in merito.

numa numa

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D'accordo. Ma il 1982 non è il 1943: dunque, possibile che il materiale presente in quella tipografia sia andato in malora? Nessuno si rese conto della preziosità del materiale? Ne dubito.

Dubito che sia andato al macero tale materiale perche' anche allora (1982) come scrive Traina nell' articolo questi volumi spuntavano alti realizzi in asta ;maliziosamente si potrebbero fare altre ipotesi

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Guest utente3487

Non volevo parlarne per non passare per il solito malpensante.... :ph34r:

Anche tu allora sei d'accordo che nella migliore delle ipotesi c'è stato un tesaurizzamento, e nella peggiore una distruzione per tenere alta la domanda?

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Beh allora potrebbe tornare tutto..

Il numero particolarmente esiguo di esemplari dame citato potrebbe essere riferito agli esemplari effettivamente rilegati e distribuiti nel 1943. Successivamente, post 1982, potrebbero essere stati in parte distrutti ma in parte anche abilmente tesaurizzate delle altre copie che spiegherebbero questa comparsa presso diverse fonti citate, del raro volume che una volta era veramente introvabile.

In ogni caso torno a dire che rappresenta un po' un feticcio nel senso che non aggiunge alcuna particolarita' o unicita' all'opera e che il facsimile proposto da Forni, pur nei limiti della qualita', assolve egregiamente all'opera (ALTRO DISCORSO SAREBBE SE IL xx FOSSE NATO CON UNA PARTICOLARE LEGATURA IN MANCANZA DELLA QUALE L'OPERA NON SAREBBE VERAMENTE COMPLETA).

Piuttosto mi pare assai piu' interessante la notazione che il materiale del XXI volume (mai cmpletato dedicato alla Sicilia e malta) giaccia apparentemente inutilizzato, cosi' come quello del XXII dedicato all'Oriente Latino ed Avignone (monete della collezione Reale non descritte nel Corpus).

Trovo esecrabile (non trovo termine piu' adatto) il fatto che lo Stato Italiano pur ricevendo un dono di una preziosita' inimmaginabile non abbia trovato ancora le risprse per "almeno" riordinare, catalogare e fotografare le monete, e pubblicarle (aggiornando di fatto il Corpus di tutti i pezzi entrati in collezioni, successivi alla pubblicazione dei rispettivi volumi) nonche' di pubblicare le parti mancanti completando di fatto l'opera originaria. Era una cosa dovuta per rispetto del Sovrano autore del dono e soprattutto del popolo Italiano destinatario della donazione.

numa numa

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Guest utente3487
Beh allora potrebbe tornare tutto..

Il numero particolarmente esiguo di esemplari dame citato potrebbe essere riferito agli esemplari effettivamente rilegati e distribuiti nel 1943. Successivamente, post 1982, potrebbero essere stati in parte distrutti ma in parte anche abilmente tesaurizzate delle altre copie che spiegherebbero questa comparsa presso diverse fonti citate, del raro volume che una volta era veramente introvabile.

In ogni caso torno a dire che rappresenta un po' un feticcio nel senso che non aggiunge alcuna particolarita' o unicita' all'opera e che il facsimile proposto da Forni, pur nei limiti della qualita', assolve egregiamente all'opera (ALTRO DISCORSO SAREBBE SE IL xx FOSSE NATO CON UNA PARTICOLARE LEGATURA IN MANCANZA DELLA QUALE L'OPERA NON SAREBBE VERAMENTE COMPLETA).

Piuttosto mi pare assai piu' interessante la notazione che il materiale del XXI volume (mai cmpletato dedicato alla Sicilia e malta) giaccia apparentemente inutilizzato, cosi' come quello del XXII dedicato all'Oriente Latino ed Avignone (monete della collezione Reale non descritte nel Corpus).

Trovo esecrabile (non trovo termine piu' adatto) il fatto che lo Stato Italiano pur ricevendo un dono di una preziosita' inimmaginabile non abbia trovato ancora le risprse per "almeno" riordinare, catalogare e fotografare le monete, e pubblicarle (aggiornando di fatto il Corpus di tutti i pezzi entrati in collezioni, successivi alla pubblicazione dei rispettivi volumi) nonche' di pubblicare le parti mancanti completando di fatto l'opera originaria. Era una cosa dovuta per rispetto del Sovrano autore del dono e soprattutto del popolo Italiano destinatario della donazione.

numa numa

Ma come purtroppo è ormai noto, chi potrebbe fare questo aggiornamento? Cerco di spiegarmi meglio: si tratterebbe di un lavoro molto lungo e oneroso. Chi lavora presso il MNR lo potrebbe certamente fare, occorrerebbero anni ma almeno si partirebbe. Però sarebbe un lavoro di ufficio, NON DIVERSAMENTE RETRIBUITO, se si eccettuano eventuali straordinari. SI potrebbero prendere allora dei consulenti esterni, DA STRAPAGARE extra ufficio (anche se dipendenti della P.A.). Ergo: non se ne fa nulla. In compenso, possiamo constatare che nel passato, i consegnatari della CR erano anche consulenti esterni di altri enti (es.Bankitalia), con retribuzione extraufficio. Capito la solfa? Meglio lavorare per altri a compenso extra, che a casa propria con il compenso previsto nella retribuzione stabilita dal rapporto di pubblico impiego. Ovviamente se qualcuno può smentirmi ne sarei davvero lieto....

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Ma come purtroppo è ormai noto, chi potrebbe fare questo aggiornamento? Cerco di spiegarmi meglio: si tratterebbe di un lavoro molto lungo e oneroso. Chi lavora presso il MNR lo potrebbe certamente fare, occorrerebbero anni ma almeno si partirebbe. Però sarebbe un lavoro di ufficio, NON DIVERSAMENTE RETRIBUITO, se si eccettuano eventuali straordinari. SI potrebbero prendere allora dei consulenti esterni, DA STRAPAGARE extra ufficio (anche se dipendenti della P.A.). Ergo: non se ne fa nulla. In compenso, possiamo constatare che nel passato, i consegnatari della CR erano anche consulenti esterni di altri enti (es.Bankitalia), con retribuzione extraufficio. Capito la solfa? Meglio lavorare per altri a compenso extra, che a casa propria con il compenso previsto nella retribuzione stabilita dal rapporto di pubblico impiego. Ovviamente se qualcuno può smentirmi ne sarei davvero lieto....

Ecco perche' l'Italia sta andando do ve va..

Grazie Elledi l'esempio e' particolarmente illuminante.

Chissa' perche' in Inghilterra queste meccaniche sono pressoche' sconosciute e inaudite.

numa numa

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Guest utente3487

Purtroppo nel nostro Paese certi meccanismi sono all'ordine del giorno. Per esempio non vi siete mai chiesti come sia possibile che certi personaggi abbiano il tempo di scrivere decine e decine di libri, essere consulenti di altri enti, curare mostre (ad esempio di banche e quant'altro), con la conseguente redazione di splendidi cataloghi?

I casi sono due: o il giorno è fatto di più di 24 ore, oppure queste persone appongono la propria firma sul lavoro di altri. Appare impensabile infatti poter contemperare tutti questi impegni, che tra l'altro vanno ad accavallarsi con i compiti istituzionali.

Intendiamoci: trovo legittimo che uno studioso, dipendente della P.A., pubblichi un proprio lavoro, nel quale esprime la sua valenza professionale e che per questo venga diversamente retribuito . Ma....c'è un Ma: perchè non si tiene conto che, per esempio, questa persona ha la possibilità di accedere in via pressochè esclusiva, a documenti (scritti e non), difficilmente accessibili agli altri studiosi che non hanno la "fortuna" di trovarsi in una determinata posizione? E' come dire, mi si consenta il paragone, seppure improprio, farsi bello con i soldi di papà e goderne i frutti...

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Purtroppo la situazione ben delineata da Elledi nella pubblica amministrazione e' vera :angry:

Sicuramente come scrive numa numa il XX volume in originale non e' cosi' fondamentale per uno studioso e' sempre possibile acquistare la ristampa Forni a parte la qualita' delle tavole, al contrario il bibliofilo numismatico desidera questo feticcio anche se l' opera rimane comunque incompleta anche cosi' .

Per quanto riguarda le legature di questo volume ho visto diversi esempi , l' ultima che ho avuto sottomano la scorsa settimana era in mezza pelle rossa con titoli sul dorso dorati

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Beh allora potrebbe tornare tutto..

Il numero particolarmente esiguo di esemplari dame citato potrebbe essere riferito agli esemplari effettivamente rilegati e distribuiti nel 1943. Successivamente, post 1982, potrebbero essere stati in parte distrutti ma in parte anche abilmente tesaurizzate delle altre copie che spiegherebbero questa comparsa presso diverse fonti citate, del raro volume che una volta era veramente introvabile.

In ogni caso torno a dire che rappresenta un po' un feticcio nel senso che non aggiunge alcuna particolarita' o unicita' all'opera e che il facsimile proposto da Forni, pur nei limiti della qualita', assolve egregiamente all'opera (ALTRO DISCORSO SAREBBE SE IL xx FOSSE NATO CON UNA PARTICOLARE LEGATURA IN MANCANZA DELLA QUALE L'OPERA NON SAREBBE VERAMENTE COMPLETA).

Piuttosto mi pare assai piu' interessante la notazione che il materiale del XXI volume (mai cmpletato dedicato alla Sicilia e malta) giaccia apparentemente inutilizzato, cosi' come quello del XXII dedicato all'Oriente Latino ed Avignone (monete della collezione Reale non descritte nel Corpus).

Trovo esecrabile (non trovo termine piu' adatto) il fatto che lo Stato Italiano pur ricevendo un dono di una preziosita' inimmaginabile non abbia trovato ancora le risprse per "almeno" riordinare, catalogare e fotografare le monete, e pubblicarle (aggiornando di fatto il Corpus di tutti i pezzi entrati in collezioni, successivi alla pubblicazione dei rispettivi volumi) nonche' di pubblicare le parti mancanti completando di fatto l'opera originaria. Era una cosa dovuta per rispetto del Sovrano autore del dono e soprattutto del popolo Italiano destinatario della donazione.

numa numa

Hai perfettamente ragione....ma questo nostro Stato Italiano, non è stato neanche in grado di "conservare integra" la stessa collezione del Re :ph34r: :ph34r:

pensa se va a preoccuparsi del CNI.

saluti

TIBERIVS

Modificato da TIBERIVS
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Purtroppo la situazione ben delineata da Elledi nella pubblica amministrazione e' vera :angry:

Sicuramente come scrive numa numa il XX volume in originale non e' cosi' fondamentale per uno studioso e' sempre possibile acquistare la ristampa Forni a parte la qualita' delle tavole, al contrario il bibliofilo numismatico desidera questo feticcio anche se l' opera rimane comunque incompleta anche cosi' .

Per quanto riguarda le legature di questo volume ho visto diversi esempi , l' ultima che ho avuto sottomano la scorsa settimana era in mezza pelle rossa con titoli sul dorso dorati

Le legature sono di vario tipo :

brossura originale

pergamena con tasselli di pelle rossa al dorso e scritte in oro

pergamena con tasselli di pelle azzurra al dorso e scritte in oro

mezza pelle rossa con scritte in oro

mezza pelle blu con scritte in oro

piu' una riulegatura in piena pergamena di cui ho potuto vedere una sola serie, completa, del Corpus donata ai famosi numismatici Santamaria (oggi ditta chiusa) dal Re in persona.

numa numa

Modificato da numa numa
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Guest utente3487

"""piu' una rilegatura in piena pergamena di cui ho potuto vedere una sola serie, completa, del Corpus donata ai famosi numismatici Santamaria (oggi ditta chiusa) dal Re in persona."""

Presso il MNR vi sono due serie complete del Corpus, provenienti dalla Collezione Santamaria, ed acquistate dallo Stato. Almeno c'erano...

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"""piu' una rilegatura in piena pergamena di cui ho potuto vedere una sola serie, completa, del Corpus donata ai famosi numismatici Santamaria (oggi ditta chiusa) dal Re in persona."""

Presso il MNR vi sono due serie complete del Corpus, provenienti dalla Collezione Santamaria, ed acquistate dallo Stato. Almeno c'erano...

Infatti e' proprio una di queste quella cui mi riferivo. Speriamo sia ancora in loco..

Alla prossima visita controllero' :lol:

numa numa

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Al tuo elenco aggiungo queste legature :

mezza pelle marrone con nervi al dorso e titoli dorati

mezza pelle verde scuro con nervi al dorso e titoli dorati

Rilegatura in tela azzurro savoia con nervi al dorso suppongo sia quella che definisci brossura originale

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piu' una riulegatura in piena pergamena di cui ho potuto vedere una sola serie, completa, del Corpus donata ai famosi numismatici Santamaria (oggi ditta chiusa) dal Re in persona.

numa numa

Difficile da vedersi in vendita questa legatura in piena pergamena

Solitamente sul mercato si trovano in mezza pergamena coeva con titoli oro su tassello e angoli

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