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Repressione sabauda nel sud Italia


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Sono straconvinto che la Repubblica abbia perso il referendum da un punto di vista giuridico. Mettiamo pure che ci siano stati anche dei brogli e ipotizziamo questo risultato: repubblica 45% - Re 55%. Un Re a cui il 45% dei sui sudditi ha votato contro ha l'obbligo morale di abdicare a mio avviso.


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A me mi invade una profonda tristezza quando penso che al giorno d'oggi ricordiamo questo o quel nobile perchè ci sono stati tramandati castelli, dipinti ecc e dimentichiamo che magari ha vissuto sulle spalle di poveri cristi che sono nati, cresciuti e vissuti come delle formiche, senza nome e senza un ricordo....

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Devo citare Elledi(*) che a mio avviso ha scritto una delle poce cose sagge che ho letto, e che condivido appieno.

Il popolo meridionale, così come gli altri popoli d'Italia, il cafone calabrese costretto ad abbandonare la propria vita per fare il bandito sull'Aspromonte così come il soldatino piemontese tirato via di forza dalla sua baita in Val Vaira e mandato a snidarlo e tentare di ucciderlo, o esserne ucciso, sono entrambe vittime della stessa cosa, che, con un certo livello di astrazione e banalità possiamo chiamare con una parola logora: potere.

Ora, in quel lungo periodo che chiamiamo Risorgimento (ma anche successivamente...) vari poteri si sono fatti la guerra nella nostra amata penisola, e a tutela dei loro interessi economici hanno utilizzato le varie Maestà: Savoia, Borboni, Papa Re, ecc. A farne le spese la gente, il popolo, o come vogliamo chiamarlo, di ogni latitudine, longitudine, dialetto o lingua, che ha dovuto suo malgrado sostenere il peso dello scontro in tanti modi, spesso rimettendoci la vita.

Quindi, dopo aver regolato i conti in casa, hanno deciso di dare un'occhiata fuori, e si sono lanciati nella prima avventura mondiale: altri massacri, altri crimini, veri, contro l'umanità.

Il concetto di nazionalismo mi è completamente estraneo, ma amo la mia gente. E normalmente, per abitudine, quando mi trovo in qualche posto in cui non sono mai stato prima se mi capita sotto gli occhi una lapide dei caduti della prima guerra mondiale (l'Italia ne è piena!) mi fermo, leggo tutti i nomi dal primo all'ultimo, e cerco di immaginare come poteva essere nel 1914 il luogo in cui mi trovo, cerco di immaginare gli uomini di cui sto leggendo nome, grado e luogo di morte, le possibili parentele, le vicissitudini di queste persone strappate dalle loro case, dal loro lavoro, dai loro affetti e mandate ad uccidere, prima ancora di esserne uccise, altri nelle loro stesse condizioni.

Ricordo anni fa a Vieste, posto di mare sul Gargano, in Puglia, la sorpresa nel constatare il numero altissimo di caduti sull'Ortigara, o a Gorizia, o nel Trentino. Gente che viveva di pesca, di mare, che probabilmente aveva una vita tranquilla e non era particolarmente preoccupata dagli Imperi Centrali, nè considerava un sacro dovere strappare Trento e Trieste a Cecco Beppe. Presa e sbattuta in mezzo alle montagne a combattere un "nemico", a uccidere, o esserne ucciso, un honved ungherese o un coscritto boemo nelle sue stesse identiche condizioni.

Beh, questi sono a mio avviso i veri crimini. Questa è la tragedia vera. Savoia e Borboni hanno avuto in fin dei conti un ruolo abbastanza marginale in tutta la vicenda che ha insanguinato il nostro paese nel XIX secolo: probabilmente non si sono accorti di nulla, troppo impegnati nelle loro regali occupazioni, mentre chi dalle annessioni, o dal processo unitario, a seconda di come vogliamo vederlo, traeva profitto (=soldi, money) ha prosperato, e la gente "normale" (quella come noi) ha sopportato il peso di tutto e spesso ci ha rimesso la vita.

Questa secondo me dovrebbe essere la chiave di lettura: un altro tipo di "revisionismo".

Se poi qualcuno ritiene Franceschiello (cito solo i Borboni perchè non mi sembra che nessuno si sia azzardato a fare l'apologia dei Savoia... e vorrei ben vedere!) un leader illuminato che avrebbe potuto cambiare le sorti del Meridione e dell'Italia.. beh, sono problemi suoi.

Quanto a Juan Carlos di Spagna, seppur a malincuore, preferisco non esprimere il mio pensiero in quanto secondo il Codice Penale italiano il vilipendio a Capo di Stato straniero è equiparato al vilipendio al Presidente della Repubblica, e in quanto tale è perseguibile penalmente. E non voglio commettere reati nè pormi al di fuori delle regole del Forum.

(*) Probabilmente la vediamo in maniera diversa su tante altre cose, ma su questo siamo d'accordo :-)

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I pensieri che stai "snocciolando" penso siano scontati. Sono dei luoghi comuni. Le guerre sono sbagliate, le guerre fanno morti nei due campi, le rivoluzioni causano danni ad alcuni e giovano ad altri, i poveri ci perdono sempre, la fame è sempre più gravosa per i meno abbienti etc... Sono discorsi che fanno oramai parte della comune sensibilità, o almeno e a giusta ragione dovrebbero. Il problema è che si obietta su taluni fatti ineccepibili, testimoni numerici e riconosciuti:

1) c'è una guerra di conquista, una invasione atta a integrare un territorio straniero e politicamente indipendente

2) conquistato il territorio straniero, anche con subdole e ciniche connivenze locali, si è depredato, rubato, sottratto strutture, mezzi e risorse finanziarie destinate allo sviluppo di strutture dell'Italia unitaria. Palesemente risaputo è che non fu così. Il buono che c'era nel Sud fu distribuito tra il centro-nord (sia ben chiaro non c'era solo del buono, c'erano anche problemi, purtroppo quelli restarono).

3) se le masse popolari meridionali vivevano in una situazione talvolta precaria o comunque non prospera, l'avvento dell'unità finì con il peggiorare la loro situazione socio-economica. Ne nacquero molti problemi, se ne acutizzarono altri, scoppiarono i fenomeni del brigantaggio, le megaemigrazioni, si diede ulteriore impulso alla consolidazione di strutture criminose di stile mafioso.

4) la storia che insegnavano e tuttavia insegnano a scuola non corrisponde alla realtà. Si volle creare un mito, e lo si sa per certo, con il personaggio di Garibaldi, travisando quella che era la sua vera realtà: un soldato, spesso irregolare, che cercava fortuna un pò ovunque ma spesso animato da "gentili idee". Fu preso per fame all'iniziativa di conquista meridionale. Garibaldi l'Eroe dei Due Mondi? In Sud America era quasi un anonimo quando partì alla volta dell'Italia prima di dare inizio alla conquista del Sud. Solo dopo divenne noto ( e strumentalizzato) anche da quelle parti.

Aggiungo che questi sono dati oggettivi, inoppugnabili perchè documentati e non di fantasia o di libera interpretazione. Il Sud eccelleva in molti settori della vita civile e razzolava male con altri. L'avvento del sistema unitario causò sul breve e medio periodo SOLO danni alla stragrande maggioranza della popolazione. Se si sottrasse ciò che era di buono immaginiamoci come si poteva presumere di risolvere quelli che erano i problemi di origine più antica (originati soprattutto dal pessimo e nefasto periodo di viceregno iberico)!

Parlo per me, non sono un monarchico, nè voglio decantare una dinastia o un sovrano in particolare, ma i Savoia (essendo stranieri) è evidente che furono un castigo per il Meridione...altro che Borboni!

Rispondo a Numes, come puoi dire che le cose sarebbero peggiorate se la dinastia borbonica fosse proseguita. I fattori non erano incoraggianti su alcuni aspetti, su altri il contrario, ma come possiamo immaginare scenari definitivi?

Off-Topic:

G.Aulisio, sono curioso anche io di conoscere questi atti inqualificabili del re Juan Carlos. Non lo alzo alla gloria dei cieli di certo, dato che non nutro alcun interesse nel farlo, però anche questa volta ho riportato fatti storici, sensazioni comuni che chiunque ha il piacere di visitare la Spagna o di viverci può percepire liberamente. Riporto, cioè, il sentire comune delle persone che meglio lo conoscono al mondo, e non il parere di lettori di un forum straniero (noi, o meglio VOI) che valutano l'opportunità di determinati eventi storici.

Aggiungo anche un'altra informazione a scopo culturale. Sapete che la satira, sullo stile di quella che avviene contro i politici italiani, rivolta al re Juan Carlos è vietata in Spagna? Chi ci ha provato ha passato brutti momenti. Non è sottomissione o dipendenza ma semplicemente rispetto (in Italia la parola fatica ad avere spazio :) ). Ditemi voi se i Windsor sono altrettanto considerati in UK!

Ribadisco questi sono fatti oggettivi!


Inviato (modificato)
Un Re a cui il 45% dei sui sudditi ha votato contro ha l'obbligo morale di abdicare a mio avviso.

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Senza alcuna ombra di dubbio.

Modificato da gionata

Inviato
Sapete che la satira, sullo stile di quella che avviene contro i politici italiani, rivolta al re Juan Carlos è vietata in Spagna? Chi ci ha provato ha passato brutti momenti.  Non è sottomissione o dipendenza ma semplicemente rispetto (in Italia la parola fatica ad avere spazio :) ).

Questa non l'ho capita. Vorresti dire che se il nostro parlamento emanasse una legge che vieta la satira contro i politici, questo vorrebbe dire che il popolo li rispetta? :huh:

Il rispetto lo si deve guadagnare con i fatti, non certo con i decreti....


Inviato (modificato)

Caro Lucio, il problema non è solo sul termine "maggioranza". La Corte di Cassazione si doveva pronunziare e rendere non solo i risultati ma affermare che ha vinto. Parli di persone responsabili: non a caso Pagano, presidente della Corte di Cassazione, si espresse a favore della tesi monarchica da un punto di vista sempre squisitamente giuridica. Può essere che i brogli vi siano stati da entrambi le parti, ma come spiegare allora le incongruenze di Romita, di DeGasperi e compagnia cantando ? pensiamo a quello che è stato detto da Caprara, segretario personale del Togliatti. Anche loro sapevano benissimo che la Monarchia era in vantaggio, e che avrebbe vinto. Ed inoltre aggiungo che non si tratta di un espediente quello circa il termine "maggioranza"; omettendo quella parola si cambia letteralmente il senso del discorso. Provare per chiedere a chi è ben addentrato nel campo giuridico.

Anche se i risultati del referendum fossero stati 45% Repubblica e 55% Monarchia, non si può asserire che il Re avrebbe dovuto abdicare; possiamo, secondo me, solo ammettere che avrebbe dovuto abdicare in favore di un altro membro della famiglia reale. Lo stesso discorso si può dire al rovescio anche per la Repubblica. Ed allora cosa bisognava fare? Dividere in due l'Italia, al nord repubblicana ed al sud monarchica ?

Modificato da gufetto

Inviato (modificato)
. . .  Si volle creare un mito, e lo si sa per certo, con il personaggio di Garibaldi, travisando quella che era la sua vera realtà: un soldato, spesso irregolare, che cercava fortuna un pò ovunque ma spesso animato da "gentili idee". . .

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Garibaldi fu un rivoluzionario che aveva ad un certo punto capito, con una buona dose di cinismo, che prima si fosse fatta una qualche forma di Unità, prima si sarebbe avviato un processo di realizzazione della Repubblica Italiana.

Poi non è escluso che in qualche passaggio avesse avuto in mente anche un piano alternativo: nessuno mi toglie dalla testa che lui Teano se lo immaginasse in un altro modo e che la strenua resistenza delle truppe napoletane al Volturno ed ancora di più l'incomprensibile scontro al Garigliano all'arrivo dei Piemontesi (per difendere le ultime centinaia di metri di territorio dopo aver perduto arrendevolmente tutto il resto del regno) fossero in chiave antirepubblicana e in qualche misura relativamente "filo"sabauda (cosa sia avvenuto veramente sul campo del Garigliano e quale ne fosse il senso strategico penso che non lo sapremo mai).

Modificato da LUCIO

Inviato (modificato)
. . . Anche loro sapevano benissimo che la Monarchia era in vantaggio, e che avrebbe vinto. . .

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Ribadisco: l'idea che mi sono fatto io da testimoni diretti è che alla fine nessuno avesse più idea di come stessero veramente le cose.

La percezione di una vittoria della monarchia o di brogli a senso unico a favore della Repubblica non l'ho mai sentita raccontare da chi fu testimone (e non parlo della Corte, ma di chi faceva i conti nelle Prefetture). La percezione di un enorme pasticcio e di irregolarità diffuse da entrambe le parti sì.

Modificato da LUCIO

Inviato
Sapete che la satira, sullo stile di quella che avviene contro i politici italiani, rivolta al re Juan Carlos è vietata in Spagna? Chi ci ha provato ha passato brutti momenti.  Non è sottomissione o dipendenza ma semplicemente rispetto (in Italia la parola fatica ad avere spazio :) ).

Questa non l'ho capita. Vorresti dire che se il nostro parlamento emanasse una legge che vieta la satira contro i politici, questo vorrebbe dire che il popolo li rispetta? :huh:

Il rispetto lo si deve guadagnare con i fatti, non certo con i decreti....

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No. Parlo in generale non solo riferendomi alla satira.

Ad ongi modo abbiamo da imparare.


Inviato
. . . Anche loro sapevano benissimo che la Monarchia era in vantaggio, e che avrebbe vinto. . .

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Ribadisco: l'idea che mi sono fatto io da testimoni diretti è che alla fine nessuno avesse più idea di come stessero veramente le cose.

La percezione di una vittoria della monarchia o di brogli a senso unico a favore della Repubblica non l'ho mai sentita raccontare da chi fu testimone (e non parlo della Corte, ma di chi faceva i conti nelle Prefetture).

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Si, ma è la Corte di Cassazione che poi doveva deliberare in merito. E dimmi di chi erano i conteggiatori nelle Prefetture ? Tutti o quasi tutti delegati di fiducia del Guardasigilli. Però un conto è dire per me stanno così le cose in base a quello che ho sentito, un conto è basarsi su documenti ufficiali. Ad ogni modo, la Repubblica nasce con un vero e proprio colpo di stato, sempre giuridicamente parlando.


Inviato (modificato)
. . . un conto è dire per me stanno così le cose in base a quello che ho sentito, un conto è basarsi su documenti ufficiali. . .

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Ah beh, i documenti ufficiali danno la vittoria della Repubblica. ;)

Modificato da LUCIO

Inviato (modificato)
. . . un conto è dire per me stanno così le cose in base a quello che ho sentito, un conto è basarsi su documenti ufficiali. . .

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Ah beh, i documenti ufficiali danno la vittoria della Repubblica. ;)

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Ed invece no, i documenti ufficiali non danno la vittoria alla Repubblica, si limitano a riportare i voti ottenuti dalle due parti più i voti nulli e le schede bianche. La vittoria dell'una o dell'altra parte doveva avvenire solo previa pronunzia definitiva della Corte di Cassazione. E' questo il punto, che può sembrare ostico e strano ai non addetti ai lavori.

Ed è proprio per questo che la Repubblica Italiana nasce con un vero e proprio colpo di Stato.

Modificato da gufetto

Inviato

Ho notato che ad alcun non risulta chiara la mia posizione: ho aperto questo post SOLO per chiarire degli aspetti della vicenda unitaria che sono spesso "oscurati" dalla storia ufficiale.

Cosa c'entra adesso il referendum del '46 ? :blink:

Detto questo, voglio precisare che:

1 - non ho nessuna intenzione di esaltare i Borbone, nè li vorrei al governo;

2 - so perfettamente che l'unità d'Italia andava fatta e sono contento che sia stata fatta. Quello che mi ripugna è il modo.

Ognuno la pensa "purtroppo" in base al COLORE politico per cui tiene, ed utilizza termini inpropri come sterminio, genocidio ecc. ecc....

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Legio, mi fa piacere che tu abbia delle precise idee politiche, in cui credi fermamente.

Ma io non ho da difendere alcun "colore" politico, semplicemente perchè nella politica non ci credo più. Questo tuo affondo mi pare piuttosto inefficace ;)


Inviato (modificato)
Sapete che la satira, sullo stile di quella che avviene contro i politici italiani, rivolta al re Juan Carlos è vietata in Spagna? Chi ci ha provato ha passato brutti momenti.  Non è sottomissione o dipendenza ma semplicemente rispetto (in Italia la parola fatica ad avere spazio :) ).

Questa non l'ho capita. Vorresti dire che se il nostro parlamento emanasse una legge che vieta la satira contro i politici, questo vorrebbe dire che il popolo li rispetta? :huh:

Il rispetto lo si deve guadagnare con i fatti, non certo con i decreti....

290895[/snapback]

No. Parlo in generale non solo riferendomi alla satira.

Ad ongi modo abbiamo da imparare.

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Devi sapere che il discredito contro il re Juan Carlos (non contro la figura monarchica in senso più ampio), partiva da molti franquistas stessi. Esponenti militari e della Guardia Civil volevano manovrare i nostalgici a fini personali. Juan Carlos riuscì ad impedire derive pericolose in più occasioni. Attualmente non sono assolutamente tollerati atteggiamenti ostili ed irriguardosi nei confronti del sovrano, del resto la Spagna è quello che è anche proprio grazie al re. Probabilmente tra la popolazione spagnola repubblicana, solo la frangia comunista nutre disprezzo verso il re, in quanto immagine di monarca ma non in via personale. Molti del PSOE (socialisti di Zapatero) rispettano ed apprezzano il sovrano, cosa scontata per gli elettori del PPE (popolari, cioè centro-destra) e in maniera più generica per i monarchici.

Speriamo però di finire con gli off-topics.

:)

Modificato da gionata

Inviato (modificato)
. . . Cosa c'entra adesso il referendum del '46 ?  . . .

290907[/snapback]

In effetti non aiuta a stringere il discorso, lo estende anzi ai fini ed alle ambizioni di una dinastia che in quattro generazioni ha riproposto simili atteggiamenti nei confronti degli Italiani (e dei confinanti).

E che nonostante l'impegno preso all'epoca dei "plebisciti" pretese di tener buone le "regole" che si era scritte da sola e di rigirarle a proprio vantaggio fino all'ultimo (tentato) colpo di coda della contestazione della "maggioranza" referendaria del 1946.

Modificato da LUCIO

Inviato
. . . La vittoria dell'una o dell'altra parte doveva avvenire solo previa pronunzia definitiva della Corte di Cassazione. E' questo il punto, . . .

290905[/snapback]

La Corte in nome di chi avrebbe emesso sentenza?

In nome di colui che secondo i dati elettorali (così come formalmente acquisiti) i Cittadini avevano esautorato? :o


Inviato
. . . Cosa c'entra adesso il referendum del '46 ?  . . .

290907[/snapback]

In effetti non aiuta a stringere il discorso, lo estende anzi ai fini ed alle ambizioni di una dinastia che in quattro generazioni ha riproposto simili atteggiamenti nei confronti degli Italiani (e dei confinanti).

E che nonostante l'impegno preso all'epoca dei "plebisciti" pretese di tener buone le "regole" che si era scritte da sola e di rigirarle a proprio vantaggio fino all'ultimo (tentato) colpo di coda della contestazione della "maggioranza" referendaria del 1946.

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Lucio, benissimo che sei repubblicano, però almeno argomenta con dati di fatto oggettivi. Ti ricordo il vecchio adagio "dura lex, sed lex": se tu ora hai una cultura giuridica superiore a tanti studiosi ed allo stesso Presidente Pagano (1946) ti pregherei di renderci partecipi. Che tu voglia o no, la Repubblica nasce con un vero e proprio colpo di stato: strano, ma vero. Quindi evitiamo di dire, che hai sentito, ti hanno raccontato i fatti coloro che erano partecipi a quel momento. Anche io posso arrivare ben in alto, ma poi oggettivizzo il tutto sulla base dei documenti ufficiali, incontestabili (e che poi in questo caso sono in primi i regi decreti luogotenenziali volti a disciplinare il referendum istituzionale).


Inviato
Lucio, benissimo che sei repubblicano, . . .

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Questa è una violazione della privacy :D !


Inviato
. . . La vittoria dell'una o dell'altra parte doveva avvenire solo previa pronunzia definitiva della Corte di Cassazione. E' questo il punto, . . .

290905[/snapback]

La Corte in nome di chi avrebbe emesso sentenza?

In nome di colui che secondo i dati elettorali (così come formalmente acquisiti) i Cittadini avevano esautorato? :o

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A prescindere "in nome di chi", vi erano delle regole da rispettare. Non sono state rispettate: è questo il punto. Forniscimi dei dati obiettivi e ne parliamo, sembra che tu stia facendo campagna elettorale pro repubblica.


Inviato

Mi pare di aver capito che l'Italia unica e unita è ancora ben lontano

dall'essere realizzata :( ,Poi a proposito di referendum.. mi pare

che i Savoia del '46 fossero i discendenti di quelli che nel secolo

precedente avevano conquistato il Sud compiendo nequizie,

delle quali,giustamente, Simone si lamenta che nei libri di storia

(scolastici)non sono accennate. Allora perchè il Sud si pronunciò

in maggioranza a favore di costoro? Secondo me questa discussione ha preso

un indirizzo chiaramente politico!


Inviato
. . . , la Repubblica nasce con un vero e proprio colpo di stato: strano, ma vero. . .

290917[/snapback]

No, non è strano: anzi non vedo modo più civile di cambiare una forma di stato.

E' evidente che non poteva avvenire se non attraverso uno "strappo" (quando è il re a scrivere a quale condizione riterrà persa la votazione, e a sancirla saranno i "suoi" Giudici, beh ...) e lo "strappo" è stato il più corretto possibile.

Dispiace per i pasticci nei conteggi (sarebbe stato meglio avere delle cifre esatte ed affidabili), ma in definitiva l'espressione degli Italiani aveva evidenziato in maniera incontestabile l'impossibilità di perpetuare la monarchia.


Inviato
. . . , la Repubblica nasce con un vero e proprio colpo di stato: strano, ma vero. . .

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No, non è strano: anzi non vedo modo più civile di cambiare una forma di stato.

E' evidente che non poteva avvenire se non attraverso uno "strappo" (quando è il re a scrivere a quale condizione riterrà persa la votazione, e a sancirla saranno i "suoi" Giudici, beh ...) e lo "strappo" è stato il più corretto possibile.

Dispiace per i pasticci nei conteggi (sarebbe stato meglio avere delle cifre esatte ed affidabili), ma in definitiva l'espressione degli Italiani aveva evidenziato in maniera incontestabile l'impossibilità di perpetuare la monarchia.

290923[/snapback]

Lucio, non siamo mica in un paese africano dove i cambiamneti avvengono con un colpo di stato ed i carri armati. Vedi che le condizioni non sono state scritte dal Re, e proprio questo punto sta a dimostrazione della tua ignoranza in materia giuridica. Se tu sappessi le cose, non avresti minimamente pensato di asserire una tale castroneria. Ti sbagli col dire che gli Italiani erano contro la Monarchia: lo era la parte settentrionale della penisola. Parliamo con cognizione di causa.


Inviato
Mi pare di aver capito che l'Italia unica e unita è ancora ben lontano

dall'essere realizzata  :( ,Poi a proposito di referendum..  mi pare

che i Savoia del '46 fossero i discendenti di quelli che nel secolo

precedente avevano conquistato il Sud compiendo nequizie,

delle quali,giustamente, Simone si lamenta che nei libri di storia

(scolastici)non sono accennate. Allora perchè il Sud si pronunciò

in maggioranza a favore di costoro? Secondo me questa discussione ha preso

un indirizzo chiaramente politico!

290920[/snapback]

Il Sud si pronunziò a favore della istituzione monarchica perché è per tradizione monarchica, più vicina alla monarchia. E poi che indirizzo politico dovrebbe avere preso ? Non credo proprio.


Inviato

Salve Ragazzi

spezzo una lancia in favore della scuola e della storia che si insegna nella medesima , nel mio istututo (scuole Medie Antonio Vallisneri di Scandiano RE) in storia tutta la classe lesse e commentò il libro "Vento del Nord vento del Sud" dove appunto si narra delle vicende del annessione del Sud al Regno d 'Italia e chi di voi lo ha letto sa che non è un libretto propagandistico che tesse le lodi di chi fece l'unità d'Italia , tutt'altro.

Che in una scuola media si leggano libri che mettono a nudo anche i lati oscuri della propria storia nazionale mi pare un segno di grande civiltà e di una democrazia forte , al contempo non saprei dire se nel Regno Borbonico o nel regno dei Savoia fosse possibile tutto ciò , ma ne dubito fortemente.

Meja


Inviato
Secondo me questa discussione ha preso un indirizzo chiaramente politico!

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Non da parte mia, ti assicuro :)

Parlando dei fatti del 1860, volevo solo restituire un pò di dignità a tutti quei morti, ma vedo che la situazione è degenerata :(

Comunque il tuo quesito sulla vittoria monarchica a sud è interessante.


Inviato

Mamma mia !!! mentre scrivevo il mio post ne sono successe di cose!!! :)

insomma che faccio, io lo metto qual era però poi devo rispondere a gionata...anche se in parte la risposta è proprio nel libro che cito...incollo il post:

... E bisognerebbe valutare anche i giovamenti sull'economia del Settentrione.

290877[/snapback]

al Settentrione giovò principalmente l'unita doganale della penisola ... ma il suo decollo industriale - seppur modesto - è da collocare nei decenni precedenti l'unificazione.

Ho riesumato un libro che avevo messo a riposo senza la considerazione che meritava, ma questa discussione mi ha fatto venire in mente che l'avevo:

Mario Romani, Storia economica dell Italia nel secolo XIX 1815-1882, il Mulino 1982

e a proposito di libri andando oggi in libreria ho visto forse il libro dal quale è partita tutta questa querelle:

http://www.bol.it/libri/scheda/ea978881701...B74F3BC8E0D4B6B

un libro proprio del tipo "libro nero del..." come sospettavo. Della serie "il sangue dei vinti" di Pansa...

siamo in piena restaurazione? rinascimento-risorgimento-resistenza sono sempre più oggetto di critica e revisione

basta fare una ricerca in internet per rendersene conto...farà parte della dialettica storiografica: prima l'agiografia e poi la detrazione <_<

http://www.internetbookshop.it/code/978888...e-liberali.html

http://forum.stirpes.net/italo-dalmatian/1...nemico-sud.html

http://antonellarandazzo.blogspot.com/2007...to-parte-i.html

http://www.itacalibri.it/Template/detailAr...IDOggetto=30174

http://www.libreriauniversitaria.it/risorg...o/9788889015032

http://www.stampalternativa.it/wordpress/2...i-della-loggia/

per me questo non ha niente a che fare con la storia ma con l'affermazione di una propria rivendicazione politica che in ultima analisi si deve inscrivere nel solco della tradizione conservatrice-reazionaria ( da le Maistre ...a Lefevre) molto in voga oggi tra i neo-con... faccio mie allora le parole di un economista liberale come Friedrich August von Hayek (Vienna 1899 - Friburgo di Germania 1992), Premio Nobel per l'economia nel 1974:

"il conservatorismo non può offrire un'alternativa alla direzione verso cui siamo incamminati. Con la sua resistenza alle tendenze correnti, può riuscire a rallentare gi sviluppi ritenuti inopportuni ma, per non indicare altre direzioni, non ne può impedire il proseguimento (...) I conservatori dimostrano una comprensione e un'ammirazione per istituzioni sorte solo in passato, ma è tipica anche la loro mancanza di coraggio nell'accettare un cambiamento imprevisto da cui potranno emergere nuovi strumenti per le imprese umane"

Perchè non sono un conservatore, in La società libera, Vallecchi 1969

comunque vi invito a leggere il libro di Mario Romani...quello sì un libro di storia!

x gioanta: scenari definitivi non se ne possono dare ma il Regno delle due Sicilie non mostrava la vitalità che lasciano intendere i primati spesso citati ( ne ho parlato in un intervento qualche pagina fa) ...un esempio, le ferrovie:

sempre nel periodo PRE-unitario nel Mezzogiorno c'erano 99 Km di ferrovie contro gli 850 del Piemonte e i 522 del Lombardo-Veneto...e considerata l'estensione...insomma non è che si presentasse alla sfida dettata dai nuovi tempi con infrastrutture adeguate.

L'emigrazione: l'incremeneto demografico fu significativo in tutta la penisola, ma gli abitanti nel Settentrione crescono tra il 1815 e il 1859 del 20% nel Meridione 50% ..qualche problema la cosa sarebbe finita col darla no, se devo immaginare uno scenario è proprio quello dell'emigrazione ? come di fatto lo fu anche nel Nord.

Insomma se devo immaginare uno scenario per il Regno delle due Sicilie scampato all'"unificazione devastatrice", non lo vedo molto dissimile a quello che è avvenuto nel periodo post-unitario. Penso che il divario non sia tano dovuto al fatto che il Nord si sia arricchito alle spese del Sud, ma che il Nord si è sviluppato per conti proprio e il Sud sia stato condannato dal pregiudizio meridionalista che lo ha relegato - compiacente la classe agraria locale - al ruolo di "granaio d'Italia"

chissà dove andrà mai a finire sto post :)


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