Vai al contenuto
IGNORED

Repressione sabauda nel sud Italia


Risposte migliori

Inviato

In un'altra discussione io e Antvwala siamo finiti a parlare dei crimini sabaudi perpetrati contro la popolazione dell' (ahime ex :( ) Regno delle Due Sicilie.

Ci sta pure un centesimino di di Vittorio Emanuele, quello buono, che si dedicava a farsi la bella Rosina e per lo meno non combinava guai

289174[/snapback]

Ant, molto spesso sono d'accordo con te ma stavolta non condivido :rolleyes:

Mi riferisco ai fatti che condussero all'unità d'Italia (o meglio, all'annessione del sud :angry: ) Un milione di morti, villaggi bruciati (con modalità che ricordano quelle delle stragi naziste al centro-nord), i primi lager d'Europa dove morirono migliaia di soldati duosiciliani.

Non mi pare che quello lì possa essere definito "buono".

289221[/snapback]

Vttorio Emanuele II aveva certamente più interesse per le sottane, e lasciò fare a Cavour e a Garibaldi: ma non per questo il Sovrano è senza colpa, in quanto aveva il dovere di governare.

In quanto alle stragi commesse dai Piemontesi per annettere il Sud, è una verità storica che troppo spesso non si ha il coraggio di ammettere. Unificare l'Italia poteva essere un obiettivo condivisibile ed anche nobile: il modo in cui è stato "unificato" il Sud, è indiscutibilmente un crimine storico, ma non per essere "storico", meno grave.

289232[/snapback]

Aggiungo qualche link sulle due stragi più note, sperando che ne nasca una discussione serena.

Pontelandolfo e Casalduni

L'eccidio di Pontelandolfo del 14 agosto 1861 (pdf)

Casalduni a ferro e fuoco


  • Risposte 110
  • Iniziato
  • Ultima Risposta

Utenti più attivi in questa discussione

  • LUCIO

    33

  • simone

    16

  • Horben Tumblebelly

    14

  • gufetto

    12

Utenti più attivi in questa discussione

Inviato

Argomento potenzialmente molto conflittuale: non devo dirvi niente ... :ph34r:


Inviato

Non capisco quell' "ahime ex"


Inviato
Non capisco quell' "ahime ex"

289264[/snapback]

Vabbè, è una mia opinione personale :rolleyes:


Inviato

Della brutalità disumana dei bersaglieri si era sempre saputo (basti pensare a Genova pochi anni prima), come pure degli intrallazzi delle baronie e del clero napoletani per aizzare le popolazioni rurali (film già visto con le insorgenze del 1799 e con l'avventura di Pisacane e tante altre volte).

In definitiva gli orrori di quella fase storica mi sembrano essere nient'altro che le estreme consegueze della violenza connaturata a sessant'anni di imbarbarimento dello stato borbonico e non ultimo allo scontro -al momento dell'Unità d'Italia- fra due modelli politici entrambi monarchici ed entrambi indifferenti al progresso dei popoli.


Inviato
Ci sta pure un centesimino di di Vittorio Emanuele, quello buono,

Ma "re buono" non era un'appellativo di Umberto I? :huh:


Inviato

Pare anche a me.

E figuriamoci che lui era quello "buono", quello di Bava Beccaris :angry: .

Gli altri di conseguenza. ;)


Inviato
Non capisco quell' "ahime ex"

289264[/snapback]

Immagina uno Stato "ricco" (anche se si potrebbe polemizzare su come poteva essere distribuita la ricchezza, ma del resto è un problema connaturato all' indole umana), il più ricco ed avanzato (dalla tecnologia a molti aspetti della vita culturale) della Penisola, che diviene il più povero di punto in bianco.

Sottolineo povero: interi capitali, infrastrutture, mezzi e progetti furono di sana pianta fisicamente trasferiti altrove sfuggendo dalle terre del Mezzogiorno.

Fu probabilmente la più grande rapina mai vista, dopo i vicereami ispanici!

Oggi bisognerebbe essere più critici sulla questione del come avvenne l'Unità d'Italia (schiettamente a tutto vantaggio del Nord, sia ben chiaro, i Meridionali ci andarono solamente a perdere!) ma vedo che quasi sempre la pubblica istruzione ed i testi scolastici NICCHIANO!!!

Poi mi fanno molto sorridere quegli omini che parlano di una secessione del Nord, ignorando che esso oggi, è quello che è, proprio grazie al Sud ed al suo sacrificio per l'unità d'Italia.

;)

Aggiungo che il mio intervento non vuole essere nè detrattivo, nè filo-borbonico, nè anti-unitario (l'Unità era un processo inevitabile), nè pro-wrestling, ma parlo di puri e semplici fatti storici, documentati, pubblici e che possono essere facilmente conosciuti consultando pubblicazioni ideologicamente meno condizionate.

addenda: avrei molto da dire anche su Garibaldi...


Inviato

Parole sante, Gionata :)

A questo proposito, riporto uno dei tanti scempi commessi in questo senso:

25 GIUGNO 1874: L'ASTA DELLA VERGOGNA!

Vendita dello STABILIMENTO METALLURGICO di MONGIANA

In "ottemperanza" alla Legge 23 Giugno 1873 ed in sintonia con il programma di "liberazione" del Sud, il nuovo Regno d'Italia liberava i meridionali di uno dei complessi industriali piú considerevoli esistenti nell'ex Regno delle Due Sicilie: lo STABILIMENTO METALLURGICO di MONGIANA (1.500 operai).

Venivano lasciate sul lastrico 1.500 famiglie di operai, fino a quel momento regolarmente salariati; si procedeva cinicamente e spudoratamente allo smantellamento del piú grande complesso industriale siderurgico della penisola italiana, che il nuovo Stato, già nel 1862, includeva tra i beni demaniali da alienare.

Il complesso siderurgico calabrese di Mongiana, Stilo e Ferdinandea era, fino al 1860, il maggiore produttore di materia prima e semi-lavorati per l'industria metalmeccanica lavorando a pieno regime 13.000 cantaja di ghisa annue (1.167 tonnellate), senza alcun segnale di crisi. Nel 1862 la produzione viene piú che dimezzata, insieme ai dipendenti dello stabilimento, posti in cassa integrazione e, quindi, licenziati. Contemporaneamente si registra un incremento degli stabilimenti dell'area ligure-piemontese (l'Ansaldo, che prima del 1860 contava soltanto 500 dipendenti, dopo questa data li raddoppia).

Il Regno d'Italia dei Savoia cancellò l'industria meridionale ed utilizzò le risorse del Sud per finanziare lo sviluppo economico del Nord.

Gli operai calabresi di Mongiana chiedevano di continuare a lavorare nei loro paesi: furono costretti ad emigrare (o a diventare "briganti").

Fabbriche, officine, forni di fusione, boschi, segherie, terreni, miniere, alloggi e caserme: tutto il complesso mongianese diventò la "casa di campagna" di Achille Fazzari, ex garibaldino, che l'aveva "acquistato" all'asta per poco piú di cinquecentomila lire!

Nessuno piú ha memoria di questa vicenda. Mongiana è oggi un piccolo paese, tra i piú spopolati e poveri della Calabria.

I calabresi e tutti i meridionali costretti ad emigrare attendono ancora di veder riconosciuta e restituita dignità al proprio passato!


Inviato
In definitiva gli orrori di quella fase storica mi sembrano essere nient'altro che le estreme consegueze della violenza connaturata a sessant'anni di imbarbarimento dello stato borbonico e non ultimo allo scontro -al momento dell'Unità d'Italia- fra due modelli politici entrambi monarchici ed entrambi indifferenti al progresso dei popoli.

289282[/snapback]

Avrei molto da ridire anche su questa azzardata affermazione.

La politica è costituita di individui, più o meno brillanti, talvolta gente completamente inetta. Il rpestigio dell'entourage carolina ha pochi eguali in Italia e nel mondo; è logico che se si paragonano i suoi discendenti borbonici, molto più modesti, si ha una bella differenza di visione.

L'indifferenza generalmente va a braccetto con il potere (oggi abbiamo diversi ministri che ce lo dimostrano ampiamente nelle parole e nei fatti) ma ricordo che i Monti di Pietà, giusto per fornire un semplice esempio della propensione verso le masse popolari, proliferarono moltissimo anche nel XVIII e inizi XIX secolo (soprattutto nella provincia e non nella capitale)...poi l'unità sfasciò tutto.


Guest utente3487
Inviato

Però pensiamo anche chi è morto per quell'ideale......i fratelli Bandiera, Carlo Pisacane, i ragazzi dei MILLE....Anche nelle due guerre mondiali c'è stato chi ha commesso di tutto e di più, ma ci sono stati anche i ragazzi del 99, quelli della Folgore, gli Alpini della Julia e tanti altri. Nelle guerre non c'è mai nulla di buono, da entrambe le parti contendenti....

Inviato (modificato)
In definitiva gli orrori di quella fase storica mi sembrano essere nient'altro che le estreme consegueze della violenza connaturata a sessant'anni di imbarbarimento dello stato borbonico e non ultimo allo scontro -al momento dell'Unità d'Italia- fra due modelli politici entrambi monarchici ed entrambi indifferenti al progresso dei popoli.

289282[/snapback]

Avrei molto da ridire anche su questa azzardata affermazione. . .

289325[/snapback]

Beh, innanzi tutto quella borbonica era una monarchia, e poi era anche una forma statuale devastata da oltre due generazioni di conflitti interni che l'avevano depauperata delle risorse umane, economiche e persino istituzionali migliori.

Nulla a che vedere con la corte illuminata della seconda metà del XVIII secolo, ma uno stato brutale, povero ed in costante regresso, dove riemergevano prepotentemente le baronie locali, le ingerenze del clero, e le mafie, contemporaneamente con le prime forme di sfruttamento capitalistico senza scrupoli.

La soppressione nel sangue dell'esperienza repubblicana del 1799 aveva definitivamente rotto ogni equilibrio ed ogni senso di legalità: la vecchia e gloriosa Repubblica Napolitana non era nata cacciando il re, era nata per arrangiarsi dopo che il re era fuggito senza preoccuparsi del suo regno, e quando poi questi era tornato con la violenza delle bande dei lazzaroni e gli intrighi del clero, non aveva saputo fare altro che impiccare i suoi Cittadini.

Resta il fatto di due differenti sistemi aventi in comune la forma monarchica e l'assuefazione alla brutalità che si sono scontrati in un momento drammatico della Storia.

Modificato da LUCIO

Inviato
In definitiva gli orrori di quella fase storica mi sembrano essere nient'altro che le estreme consegueze della violenza connaturata a sessant'anni di imbarbarimento dello stato borbonico e non ultimo allo scontro -al momento dell'Unità d'Italia- fra due modelli politici entrambi monarchici ed entrambi indifferenti al progresso dei popoli.

289282[/snapback]

Avrei molto da ridire anche su questa azzardata affermazione. . .

289325[/snapback]

Beh, innanzi tutto quella borbonica era una monarchia, e poi era anche una forma statuale devastata da oltre due generazioni di conflitti interni che l'avevano depauperata delle risorse umane, economiche e persino istituzionali migliori.

Nulla a che vedere con la corte illuminata della seconda metà del XVIII secolo, ma uno stato brutale, povero ed in costante regresso, dove riemergevano prepotentemente le baronie locali, le ingerenze del clero, e le mafie, contemporaneamente con le prime forme di sfruttamento capitalistico senza scrupoli.

289336[/snapback]

Ecco la storia che si insegna a scuola e che deve essere cambiata!!!!

Sei ad-hoc con questo intervento. Logicamente non era tutto rose e fiori, quando mai lo è stato da qulche parte del mondo nella storia, ma il quadro è completamente diverso da quello che classicamente viene fatto apprendere attraverso i soliti sostegni didattici.

Invito a leggere volumi e pubblicazioni su base revisionistc, altrimenti si finisce con l'ignorare la realtà.


Inviato

Che significa su base revisionistc?


Inviato
Che significa su base revisionistc?

289344[/snapback]

Revisionistica.

Esistono varie pubblicazioni: per fortuna la verità sta iniziando ad emergere.


Inviato
Che significa su base revisionistc?

289344[/snapback]

Revisionistica.

Esistono varie pubblicazioni: per fortuna la verità sta iniziando ad emergere.

289347[/snapback]

E dove posso trovarle?


Inviato

Di fasti e ,purtroppo, nefasti è piena la storia e coloro che la scrivono

sono sempre pochi, agli altri cmq non resta che subire.Capisco il

risentimento degli amici Simone e Gionata per il fatto che episodi anche

importanti non siano divulgati nel modo dovuto, ma anche lo fossero ho l'impressione

che ai giovani di oggi,per la maggior parte non acculturati,

non glie ne potrebbe "fregar de meno".

Poi ... prima che uno stato (popolo) diventi tale ci vogliono secoli,e noi

italiani,volenti o nolenti , lo siamo da poco, neanche 150 anni!!

Un' ultima cosa, vi parlo da nordista,da piu' generazioni,personalmente

trovo assulutamente ridicole le pretese secessioniste di parte della gente

del nord.

salve


Inviato

Mi viene da fare una domanda: i vari De Sanctis, Salvemini e quant'altri per primi misero sul piatto dello stato unitario la questione meridionale, o come vogliamo chiamarla, la descrivevano nei termini che voi dite? A sensazione mi pare di no, anche se non mi sento certo un esperto della faccenda. E anche i De Roberto e i Tomasi di Lampedusa, sia pure facendo letteratura e non sociologia, mi sembra che descrivessero un quadro del regno borbonico meno paradisiaco di come voi lo rappresentate. E questi che ho citato sono tutti autori meridionali: possibile che fossero tutti servi del potere sabaudo? O è sbagliata la mia percezione?


Inviato
. . . Esistono varie pubblicazioni: per fortuna la verità sta iniziando ad emergere.

289347[/snapback]

La verità la caspisci studiando e confrontando, non con il revisionismo.

E probabilmente la verità alla fine ci dovrebbe dire che una casa regnante o un'altra non cambia poi moltissimo: gli unici re buoni sono quelli morti.


Inviato

Questa discussione puo' andare avanti solo se iniziamo a parlare di eventi storici, dati e cosi' via. Le opinioni possono essere differenti, ma se non si e' pronti almeno ad ascoltare le motivazioni dell'altra parte allora comunque si commette un errore. Quindi ... vogliamo parlare dell' argomento? Iniziamo a portare fatti. Altrimenti a parole si puo' dire tutto e il suo opposto. E comunque mai arroccarsi sul ..."io ho ragione e tu hai torto a prescindere".


Inviato (modificato)
Mi viene da fare una domanda: i vari De Sanctis, Salvemini e quant'altri per primi misero sul piatto dello stato unitario la questione meridionale, o come vogliamo chiamarla, la descrivevano nei termini che voi dite?

289370[/snapback]

La situazione non era paradisiaca, ma di fatto si viveva meglio.

Fino al 1860 non emigrava nessuno e poi ...

1861: 6.000 emigrati nel corso dell'anno

1862: 6.800 emigrati nel corso dell'anno

1863: 7.000 emigrati nel corso dell'anno

1864: 9.000 emigrati nel corso dell'anno

1865: 11.000 emigrati nel corso dell'anno

1866: 18.000 emigrati nel corso dell'anno

1867: 21.000 emigrati nel corso dell'anno

1868: 26.000 emigrati nel corso dell'anno

1869: 32.000 emigrati nel corso dell'anno

1870: 40.000 emigrati nel corso dell'anno

... e così via fino ad arrivare ad un totale di 20.000.000.

Comparazione di prezzi prima e dopo l'annessione:

Legumi

1860: 2,80 grana

1863: 5,20 grana

=======

Carne di bue

1860: 15 grana a rotolo

1863: 36 grana a rotolo

=======

Una gallina

1860: 20 grana

1863: 55 grana

Questa situazione fu ben descritta dal conte di Jorioz (fedelissimo sabaudo):

Il 1860 trovò questo popolo nel 1859, vestito, calzato, industrie, con riserve economiche. Il contadino possedeva una moneta. Egli comprava e vendeva animali; corrispondeva esattamente gli affitti; con poco alimentava la famiglia, tutti, in propria condizione, vivevano contenti del proprio stato materiale. Adesso è l'opposto.

Modificato da simone

Inviato
La verità la caspisci studiando e confrontando, non con il revisionismo.

289404[/snapback]

E infatti sto proponendo molti dati oggettivi e poche opinioni personali. Eppure sono sempre più convinto delle mie opinoni.

E probabilmente la verità alla fine ci dovrebbe dire che una casa regnante o un'altra non cambia poi moltissimo: gli unici re buoni sono quelli morti.

289404[/snapback]

Affermazione discutibile.


  • ADMIN
Staff
Inviato

Ovviamente la storia la scrivono i vincitori, ma anche i neoborbonici dubito fortemente possano essere obbiettivi :D Sarebbe interessante se qualcuno portasse nella discussione qualche contributo di storici stranieri; un po' perché sicuramente meno coinvolti e di parte e un po' perché indubbiamente migliori dei nostrani. Ho provato a guardare se uno scrittore come Denis Mack Smith che non è mai molto tenero con i Savoia avesse scritto qualcosa in merito; non ho trovato niente ma ha scritto un libello che potrebbe anche contenere qualcosa: La storia manipolata (Da Cavour a Badoglio, dai Savoia ai politici di questi anni, ministri, alti funzionari, segretari di partiti hanno spesso cercato di manipolare la realtà storica. Un saggio illuminante e dissacrante che svela il lato oscuro del nostro Paese.)

A proposito, ancora negli anni 80 alcuni dei documenti riguardanti il risorgimento erano coperti da segresto di stato...


Inviato

A questa discussione, mi dispiace, ma non posso assolutamente mancare. Da meridionale e meridionalista.

Secondo me non è assulutamente vero che se si dice ai giovani di oggi come sono andate davvero le cose nel 1861 "non gliene frega niente a nessuno".

Bensì è vero l'opposto. Invito chiunque ne sappia a parlare con i ragazzi del Mezzogiorno e a spiegargli che un tempo il Regno delle Due Sicilie era il più ricco d'Europa e si noti con quale passione verrete ascoltati. Economicamente eravamo (mi ci metto in mezzo) i più avanzati. I titoli di Stato Napoletani erano i più richiesti nel Vecchio Continente. E' stato il primo Stato europeo di grandi dimensioni ad essere in pace con tutti. Ed è per questa ragione che non si aveva un esercito organizzato militarmente; i soldi venivano spesi per altre cose più fruttuose. Si esportava in tutta Europa grano e frutta via mare attraverso i fiorenti porti di Napoli, Bari, Taranto, Palermo, Amalfi e di sicuro ne dimentico altri. Al contrario di altri Regni, specie quello di Sardegna, che erano alla fame, tant'è che si dovettero vendere la loro Regione d'origine... la Savoia. Vigeva il principio della circolazione monetaria forzosa, secondo il quale se in un gruppo di tre persone c'è solo una moneta d'oro e non viene spesa, chi la possiede ha solo quella e gli altri due niente. Ma se il primo compra dal secondo e così via, si diventa più ricchi tutti del valore di una moneta d'oro.

A proposito, mi sono sempre chiesto come mai all'alba dell'Unità il Re Galantuomo (Vittorio Emanuele II) coniava al massino monete da 20 lire (grammi 6 virgola qualcosa) e come Re d'Italia cominciò a coniare monete del massimo valore di 100 lire d'oro (grammi 30 e spiccoli). Quell'oro da dove l'aveva preso nel giro di così poco tempo?

Mi azzardo a rispondere io... dal Regno delle Due Sicilie. Dove le monete d'oro e d'argento erano così in grandi quantità che ancora oggi si trovano in giro a poco prezzo.

Guardiamo in faccia la realtà. Io sono oggi cittadino della Repubblica Italiana e me ne vanto. Ma la Storia si deve sapere bene, specialmente l'ottica dei vinti, per capire davvero cosa sia successo.

Oggi viene elogiato Garibaldi come colui che unificò l'Italia mosso da sentimento patrio insieme ad altri Mille come lui. Sbarca a Marsala per liberare il Mezzogiorno dal giogo Borbonico e risale la penisola tra la popolazione festante che si aggrega alla sue fila per unificare l'Italia. Arriva a Teano e consegna il Regno a Vittorio. Bella favoletta, non è vero? Questo è quello che si studia a scuola. E la cosa brutta e irritante è che la pensano così anche ragazzi che studiano la Storia a scuola. Purtroppo non è proprio così. Nessuno dice infatti che il Generale Garibaldi, richiamato dall'Uruguay per questa missione, nella sua scalata del Regno delle Due Sicilie, assieme ai suoi soldati uccise, sterminò e violentò chiunque non si dimostava favorevole al nuovo Regno d'Italia. I pochissimi che opponevano resistenza (dopo 90 anni saranno chiamati "partigiani" per la stessa causa) vennero additati come BRIGANTI per incutere terrore nella popolazione affinchè nesuno desse loro ciò di cui avevano bisogno. Chi collaborava era fucilato.

A me la favoletta è sempre sembrata troppo bella quand'ero ragazzino. Poi, crescendo, ho capito che dietro ogni guerra non c'è mai lo scopo ideale se non in quelli che ricevono gli ordini. Chi ordina i massacri ha sempre motivi economici in testa. E non c'era motivo logico per cui una persona che vuole unire l'Italia e che ha già i problemi suoi si accolla i problemi di un Regno più disastrato del suo. Sbaglio? Io invito tutti i lettori meridionali a dirmi se nel loro paese che abbia almeno 400 anni di vita ci siano monumenti, palazzi, quadri o qualsiasi cosa che si riconduca al Regno delle Due Sicilie e al Regno di Napoli prima ancora. Non troverete niente, ve lo assicuro. Tutto fu distrutto. Pensateci. Di là è nata la mia voglia di capire come mai una Casa Reale in 200 anni di dominio non abbia lasciato nel mio paese almeno una cosa che mi avrebbe fatto ricordare il passaggio. E poi è nato tutto il resto. La fonte mia di studio è Angelo Manna in "Briganti furono loro. Quegli assassini dei fratelli d'Italia".

Vi lascio un po' di primati del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie. Giusto per far conoscere agli amici del Mezzogiorno chi eravamo. E chi possiamo essere ancora una volta.

Regno di Napoli

1735: Prima Cattedra di Astronomia, in Italia, affidata a Napoli a Pietro De Martino

1754: Prima Cattedra di Economia, nel mondo, affidata a Napoli ad Antonio Genovesi

1762: Accademia di Architettura, una delle prime e più prestigiose in Europa

1763: Primo Cimitero italiano per poveri (il "Cimitero delle 366 fosse", nei pressi di Poggioreale a Napoli, su disegno di Ferdinando Fuga)

1781: Primo Codice Marittimo nel mondo (opera di Michele Jorio)

1782: Primo intervento in Italia di Profilassi Anti-tubercolare

1783: Primo Cimitero in Europa ad uso di tutte le classi sociali (Palermo)

1789: Prima assegnazione di "Case Popolari" in Italia (San Leucio presso Caserta).

Prima istituzione di assistenza sanitaria gratuita (San Leucio)

1792: Primo Atlante Marittimo nel mondo (Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, Atlante Marittimo delle Due Sicilie. (vol. I) elaborato dalla prestigiosa Scuola di Cartografia napoletana)

1801: Primo Museo Mineralogico del mondo

1807: Primo "Orto Botanico" in Italia a Napoli di concezione moderna,

1812: Prima Scuola di Ballo in Italia, annessa al San Carlo

1813: Primo Ospedale Psichiatrico italiano (Reale Morotrofio di Aversa)

Regno delle Due Sicilie

1818: Prima nave a vapore nel mediterraneo "Ferdinando I"

1819: Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte

1832: Primo Ponte sospeso (il Ponte "Real Ferdinando" sul Garigliano), in ferro, in Europa continentale

1833: Prima Nave da crociera in Europa "Francesco I"

1835: Primo istituto italiano per sordomuti

1836: Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel Mediterraneo

1839: Prima Ferrovia italiana, tratto Napoli-Portici, poi prolungata sino a Salerno e a Caserta e Capua.

1839: Prima galleria ferroviaria del mondo

Prima Illuminazione a Gas di una città italiana (terza in Europa dopo Londra e Parigi) con 350 lampade

1840: Prima Fabbrica Metalmeccanica d'Italia per numero di operai (1050) a Pietrarsa presso Napoli

1841: Primo Centro Sismologico in Italia presso il Vesuvio.

Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia

1843: Prima Nave da guerra a vapore d'Italia (pirofregata "Ercole"), varata a Castellammare.

Primo Periodico Psichiatrico italiano pubblicato presso il Reale Morotrofio di Aversa da Biagio Miraglia

1845: Prima Locomotiva a Vapore costruita in Italia a Pietrarsa.

Primo Osservatorio Meteorologico italiano (alle falde del Vesuvio)

1848: Primo esperimento di illuminazione a luce elettrica d'Italia a Lecce, per opera di mons. Giuseppe Candido. Illuminazione dell'intera piazza in occasione della festa patronale.

1852: Primo Telegrafo Elettrico in Italia (inaugurato il 31 Luglio).

Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (nel porto di Napoli).

1853: Primo Piroscafo nel Mediterraneo per l'America (Il "Sicilia" della Società Sicula Transatlantica di Salvatore De Pace: 26 i giorni impiegati).

Prima applicazione dei principi Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi

1856: Primo Premio Internazionale per la Produzione di Pasta (Esposizione Internazionale di Parigi

premio per il terzo Paese del mondo come sviluppo industriale).

Primo Premio Internazionale per la Lavorazione di Coralli (Mostra Industriale di Parigi)

Primo Sismografo Elettromagnetico nel mondo costruito da Luigi Calmieri

1859: Primo Stato Italiano in Europa produzione di Guanti (700.000 dozzine di paia ogni anno)

1860: Prima Flotta Mercantile d'Italia (seconda flotta mercantile d'Europa) e prima Flotta Militare (terza flotta militare d'Europa).

Prima nave ad elica (Monarca) in Italia varata a Castellammare.

Più grande Industria Navale d'Italia per operai (Castellammare di Stabia 2000 operai)

Primo tra gli Stati italiani per numero di Orfanotrofi, Ospizi, Collegi, Conservatori e strutture di Assistenza e Formazione.

Istituzione di Collegi Militari (La Scuola Militare Nunziatella il più antico Istituto di Formazione Militare d'Italia, ed uno dei più antichi del mondo

Prime agenzie turistiche italiane

La più bassa percentuale di mortalità infantile d'Italia.

La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia.

Prima città d'Italia per numero di Teatri (Napoli), il Teatro San Carlo il più antico

teatro operante in Europa, costruito nel 1737

Prima città d'Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli).

Primo "Piano Regolatore" in Italia, per la Città di Napoli.

Prima città d'Italia per numero di Tipografie (113, in Napoli).

Prima città d'Italia per numero di pubblicazioni di Giornali e Riviste.

Primi Assegni Bancari della storia economica (polizzini sulle Fedi di Credito)

La più alta quotazione di rendita dei titoli di Stato (120% alla Borsa di Parigi).

Il Minore carico Tributario Erariale in Europa.

Maggior quantità di Lire-oro nei Banchi Nazionali (dei 668 milioni di Lire-oro, patrimonio di :: tutti gli Stati italiani messi insieme, 443 milioni erano del regno delle Due Sicilie).

Per questo non colleziono le monete dei Savoia :ph34r:


Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.