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Inviato

come riconoscere i falsi?

quali caratteristiche presenta il falso dal vero???


Inviato

Non serve aprire più discussioni sullo stesso argomento. Anzi, a dire il vero è proprio vietato dal REGOLAMENTO ;)

Pregherei di chiudere questa discussione o quella nella sezione Falsi.


Inviato
Non serve aprire più discussioni sullo stesso argomento. Anzi, a dire il vero è proprio vietato dal REGOLAMENTO  ;)

Pregherei di chiudere questa discussione o quella nella sezione Falsi.

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chiedo scusa non sapevo di questa cosa...!


Inviato

esistono almeno tre tipologie di falsi da 2 lire 58: uno pacchiano, uno un pò meno ed un altro difficilissimo da riconoscere.

per quello pacchiano, basta guardare il contorno il bordo e l'ape: messa a confronto con esemplare originale di qualsiasi altro anno la differenza è evidente

passiamo al secondo esemplare: è da osservare la rigatura sul cortorno: ghiera più sottile e leggermente debordante. Il che significa che troveresti tracce di rigatura anche sul bordo, ovvero la parte estrema circolare di ogni 'faccia', le zampette delle api sono più sottili e meno marcate, la firma dell'incisore presenta piccole differenze, l'8 della data, il segno di zecca Roma. Insomma è difficile stanarlo, ma mi sembra che abbia un diametro non preciso al decimo, anche se lo scarto non è grandissimo. L'occhio allenato riesce a stanarlo

il terzo esemplare passa per buono anche a parecchi esperti. Io stesso avrei difficoltà a riconoscerlo. Peso uguale, diametro uguale, contorno uguale e pressione del conio uguale. L'ipotesi che avanzo è che siano stati usati conii di zecca trafugati. L'unica cosa che permette di stanare il falso è la superfice che appare più fredda e di qualche tonalità più scura e la mancanza di lustro di zecca. Il fdc lo si riconosce, ma quello abilmente taroccato per passare circolato? attenzione quindi!!!


Guest utente3487
Inviato
esistono almeno tre tipologie di falsi da 2 lire 58: uno pacchiano, uno un pò meno ed un altro difficilissimo da riconoscere.

per quello pacchiano, basta guardare il contorno il bordo e l'ape: messa a confronto con esemplare originale di qualsiasi altro anno la differenza è evidente

passiamo al secondo esemplare: è da osservare la rigatura sul cortorno: ghiera più sottile e leggermente debordante. Il che significa che troveresti tracce di rigatura anche sul bordo, ovvero la parte estrema circolare di ogni 'faccia', le zampette delle api sono più sottili e meno marcate, la firma dell'incisore presenta piccole differenze, l'8 della data, il segno di zecca Roma. Insomma è difficile stanarlo, ma mi sembra che abbia un diametro non preciso al decimo, anche se lo scarto non è grandissimo. L'occhio allenato riesce a stanarlo

il terzo esemplare passa per buono anche a parecchi esperti. Io stesso avrei difficoltà a riconoscerlo. Peso uguale, diametro uguale, contorno uguale e pressione del conio uguale. L'ipotesi che avanzo è che siano stati usati conii di zecca trafugati. L'unica cosa che permette di stanare il falso è la superfice che appare più fredda e di qualche tonalità più scura e la mancanza di lustro di zecca. Il fdc lo si riconosce, ma quello abilmente taroccato per passare circolato? attenzione quindi!!!

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Una affermazione grave la sua.....no, i coni le posso assicurare che non sono stati trafugati (abbiamo passato molte giornate con i funzionari della Zecca a verificare la presenza di tutto il materiale ed io personalmente da buon numismatico ho personalmente verificato la presenza del materiale creatore dei pezzi più rari emessi dal Regno e dalla Repubblica). Non possiamo escludere invece che siano stati effettuati dei riconii negli anni "spensierati", quando vi erano persone che liberamente potevano accedere al Magazzino materiale di incisione. Basti pensare ad esempio che nel 1957 vennero movimentati coni e punzoni della serie lire 20, 10, e 5 lire della serie Impero.Il perchè? Un mistero...

Inviato
Non possiamo escludere invece che siano stati effettuati dei riconii negli anni "spensierati", quando vi erano persone che liberamente potevano accedere al Magazzino materiale di incisione.

286337[/snapback]

Ma questi tecnicamente non potrebbero nemmeno essere considerati dei falsi ! :o


Inviato

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Una affermazione grave la sua.....no, i coni le posso assicurare che non sono stati trafugati (abbiamo passato molte giornate con i funzionari della Zecca a verificare la presenza di tutto il materiale ed io personalmente da buon numismatico ho personalmente verificato la presenza del materiale creatore dei pezzi più rari emessi dal Regno e dalla Repubblica). Non possiamo escludere invece che siano stati effettuati dei riconii negli anni "spensierati", quando vi erano persone che liberamente potevano accedere al Magazzino materiale di incisione. Basti pensare ad esempio che nel 1957 vennero movimentati coni e punzoni della serie lire 20, 10, e 5 lire della serie Impero.Il perchè? Un mistero...

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Ciao elledì, la mia ipotesi, peraltro buttata un pò lì ma non a caso, era una considerazione fatta su una base precisa: come può un falsario produrre una pressa che costa miliardi?? Per ammortizzare quella spesa avrebbero dovuto coniare perlomeno il triplo dei pezzi coniati dalla Zecca, e tuttociò sarebbe risultato quantomeno pazzesco se non 'fuori misura' !

E sì, perchè il conio di questo falso è così preciso, da riprodurre l'originale in ogni sua parte, anche in pressione di conio che è quella più difficile. Difatti molti riconii hanno delle scodellature interne al tondello, o i bordi arrotondati. Questa era pressochè perfetta, uguale all'originale. L'unica cosa che i falsari non sono riusciti a riprodurre è, appunto, il lustro di zecca. Esistono nella RI pezzi poco lustri, ma comunque seppur poco c'è. E mi stupisce che un pezzo FDC non abbia detto lustro.

Alla base di quanto detto nel post precedente

Basti pensare ad esempio che nel 1957 vennero movimentati coni e punzoni della serie lire 20, 10, e 5 lire della serie Impero.

A questo punto, non escluderei che qualcuno abbia "movimentato" o 'preso in prestito' i conii del 2 lire '58 per poi ridarli in dietro ringraziando, dopo averne coniati una modesta quantità (100-200mila?)


Guest utente3487
Inviato

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Una affermazione grave la sua.....no, i coni le posso assicurare che non sono stati trafugati (abbiamo passato molte giornate con i funzionari della Zecca a verificare la presenza di tutto il materiale ed io personalmente da buon numismatico ho personalmente verificato la presenza del materiale creatore dei pezzi più rari emessi dal Regno e dalla Repubblica). Non possiamo escludere invece che siano stati effettuati dei riconii negli anni "spensierati", quando vi erano persone che liberamente potevano accedere al Magazzino materiale di incisione. Basti pensare ad esempio che nel 1957 vennero movimentati coni e punzoni della serie lire 20, 10, e 5 lire della serie Impero.Il perchè? Un mistero...

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Ciao elledì, la mia ipotesi, peraltro buttata un pò lì ma non a caso, era una considerazione fatta su una base precisa: come può un falsario produrre una pressa che costa miliardi?? Per ammortizzare quella spesa avrebbero dovuto coniare perlomeno il triplo dei pezzi coniati dalla Zecca, e tuttociò sarebbe risultato quantomeno pazzesco se non 'fuori misura' !

E sì, perchè il conio di questo falso è così preciso, da riprodurre l'originale in ogni sua parte, anche in pressione di conio che è quella più difficile. Difatti molti riconii hanno delle scodellature interne al tondello, o i bordi arrotondati. Questa era pressochè perfetta, uguale all'originale. L'unica cosa che i falsari non sono riusciti a riprodurre è, appunto, il lustro di zecca. Esistono nella RI pezzi poco lustri, ma comunque seppur poco c'è. E mi stupisce che un pezzo FDC non abbia detto lustro.

Alla base di quanto detto nel post precedente

Basti pensare ad esempio che nel 1957 vennero movimentati coni e punzoni della serie lire 20, 10, e 5 lire della serie Impero.

A questo punto, non escluderei che qualcuno abbia "movimentato" o 'preso in prestito' i conii del 2 lire '58 per poi ridarli in dietro ringraziando, dopo averne coniati una modesta quantità (100-200mila?)

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La tua ipotesi non è assoltamente campata in aria, ma però non credo che abbiano prodotto un numero così elevato di esemplari; centomila esemplari avrebbero richiesto un considerevole lavoro e troppi testimoni. Ma il dramma dei riconii in zecca è stato assodato, e proprio per i pezzi particolarmente rari, e ovviamente in assenza di disposizioni...

Guest utente3487
Inviato
Non possiamo escludere invece che siano stati effettuati dei riconii negli anni "spensierati", quando vi erano persone che liberamente potevano accedere al Magazzino materiale di incisione.

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Ma questi tecnicamente non potrebbero nemmeno essere considerati dei falsi ! :o

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Capisco il tuo punto di vista ma nemmeno possiamo considerarli alla stregua di quelli coniati effettivamente con tutti i crismi di legge....

Inviato
Capisco il tuo punto di vista ma nemmeno possiamo considerarli alla stregua di quelli coniati effettivamente con tutti i crismi di legge....

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Certamente no, possiamo chiamarli "riconii clandestini" o qualcosa del genere? Il dramma è che provenendo dal materiale creatore originale non mi stupisce che siano praticamente indistinguibili :(


Guest utente3487
Inviato
Capisco il tuo punto di vista ma nemmeno possiamo considerarli alla stregua di quelli coniati effettivamente con tutti i crismi di legge....

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Certamente no, possiamo chiamarli "riconii clandestini" o qualcosa del genere? Il dramma è che provenendo dal materiale creatore originale non mi stupisce che siano praticamente indistinguibili :(

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Generalmente qualche dettaglio emerge sempre, anche se spesso è appena percettibile, specie quando i riconi sono fatti per monete non più in produzione ( probabilmente per la difficoltà di reperire i tondelli). Per le monete ancora in produzione i rischi sono maggiori essendoci la disponibilità del materiale....

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