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L'erotismo nella monetazione greco-romana


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Inviato
Qualcuno sa spiegare perché Thasos abbia coniato almeno tre diverse tipologie di stateri dal contenuto erotico così spinto?

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Mi sembra che Taso fosse famosa per i riti orgiastici di Demetra, importati dalla sacerdotessa paria Cleobia. Potrebbe essere una spiegazione?

Al museo di Taso vi è inoltre una grande testa di Satiro...

Taso inoltre era famosa per il vino, quindi riporta a Dioniso e a Sileno...

Ancora: due mitici abitanti di Taso, entrambi argonauti e figli di Dioniso e di Ariadne, Phanos e Staphylos. (Pseudo Apollodoro, Biblioteca, 1-113 e Aristofane, Pluto, 1020)

Staphylé è la vite e in Grecia, oggi, se volete dell'uva dovete chiedere "stafìli"...

Archiloco, grande poeta del vino, si trasferì a Taso dalla natia Paro...

E ancora: "Delle Ninfe e di Bacco compagno, che Dione la bella

fece dio delle selve fiorenti, che regni sull'inclita

Lesbo e la verde Taso..." (Petronio, Satyricon, 133)


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Inviato (modificato)

Il rovescio di questo asse di Antonino Pio (RIC 694) del 140 – 144 d.C. rimanda alle origini di Roma: quando Rea Silvia fu posseduta dal dio Marte, in un bosco sacro dove era andata a prendere dell'acqua. Dall'unione nacquero due fratelli gemelli: Romolo e Remo.

post-4217-1195941839_thumb.jpg

Modificato da legionario

Inviato

Cari amici: si sta accumulando una mole di materiale veramente notevole, oltre che interessantissimo. Sarebbe importante cominciare a porre un qualche tipo di ordine. Per favore, provate a proporre una sorta di orientamento generale, o un vero e proprio indice dei capitoli in cui organizzare tutta questa materia...

Grazie.

Antvwala


Inviato

Figlie del dio Zeus e della ninfa Eurinome, chiamate dai greci Cariti, le tre Grazie erano le dee della gioia, del fascino e della bellezza. Si chiamavano Aglaia ("splendente"), Eufrosine ("gioia e letizia") e Talia ("portatrice di fiori e prosperità"). Le grazie presiedevano ai banchetti, alle danze e ad altri piacevoli eventi sociali, e diffondevano gioia e amicizia tra dei e mortali. Spesso accompagnavano Afrodite ed Eros, le divinità dell'amore, e assieme alle muse cantavano e ballavano per gli dei sul monte Olimpo al suono della lira del dio Apollo.

In alcune leggende Aglaia divenne la sposa di Efesto, il fabbro degli dei. Esse donavano ad artisti e poeti, come le muse, la capacità di creare bellissime opere d'arte. Venivano di solito raffigurate nude come giovani vergini (più o meno snelle a seconda di come mutava l'idea di bellezza femminile) che danzano abbracciate in cerchio.

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=160&Lot=1519

http://www.coinarchives.com/a/results.php?...zien+and+graces


Inviato
Sarebbe importante cominciare a porre un qualche tipo di ordine. Per favore, provate a proporre una sorta di orientamento generale, o un vero e proprio indice dei capitoli in cui organizzare tutta questa materia...

Grazie.

Antvwala

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Una proposta

Titolo: Erotismo e numismatica: Grecia e Roma.

I - Eros nel mito, premessa chiarificatrice.

II - L'eros nell'antichità, fenomeni religiosi e comportamenti sociali.

III - Erotismo, sensualità e bellezza nella mitologia.

IV - Erotismo, sensualità e bellezza nelle monete antiche.


Inviato
Qualcuno conosce qualche moneta greca dove vi sia la rappresentazione della fecunditas? e qualche moneta romana (non coloniale) dove vi sia la rappresentazione di Venus totalmente nuda?

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La fecunditas è un rovescio quasi specifico di faustina II, anche se compare anche per altre imperatrici successive. E' ben poco erotico, come puoi valutare tu stesso digitando la parola chiave su coinarchives.

In generale in questa enorma massa di imamgini che sono state proposte, quello che latita è proprio l'erotismo... caro Antvwala, credo tu debba fare un'attenta operazione di selezione e sintesi.

Ricordo di avere fatto un scelta di immagini di monete romane con corpi femminili nudi, per una discussione che non ho mai fatto partire, è due giorni che sto mettendo sottospra il PC e non la trovo, guarderò domani sul PC del lavoro, spero sia lì, sono sicuro di avere un bronzo con una Venere pudica niente male...

ciao

Caius


Inviato (modificato)

L'amore non sempre è prodigo di sensuale bellezza, ma spesso è l'origine di un gravoso travaglio dell'anima che si smarrisce al confronto della cruda realtà. La sofferenza che segue alla perdita dell'amata anima il mito di Orfeo ed Euridice.

Il mitico citaredo Orfeo, amò per tutta la sua vita la bella Euridice, ma di lei si innamorò anche Aristeo che cercò di sedurla. Euridice, per scappare alle moleste insistenze di Aristeo, "tra l'alta erba non vide orrido serpe che del candido piè morte le impresse" (Pindemonte). Orfeo impazzì dal dolore e non riuscendo a concepire la propria vita senza l'amata decise di scendere nell'Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti. Sceso negli Inferi iniziò ad intonare la sua disperazione ed il canto del suo dolore mosse a compassione le larve mostruose dell'Oltretomba. Per la prima volta, scrive Ovidio, nell'Ade si conobbe la pietà ed Euridice ebbe la possibilità di tornare al fianco dell'amato, ma alla condizione che lo seguisse, nella risalita verso la luce della vita, senza che Orfeo si voltasse a guardarla. Durante il tragitto Euridice, ignara della dura condizione imposta dagli dei ìnferi, iniziò a struggersi dal dolore che le infliggeva il fatto che Orfeo non la guardasse. Euridice piangeva ed implorava gli dei che la facessero morire nuovamente: non avrebbe avuto senso ritornare alla vita e non godere dello sguardo dell'amato. Orfeo, straziato, non riuscì a resistere alle invocazioni dell'amata e si girò a guardarla disobbedendo alla condizione imposta; il castigo di morte giunse inesorabile.

Nella didascalia che accompagna questo bronzo di Gordiano III, leggiamo che la figura femminile al rovescio potrebbe essere Euridice mentre viene ricondotta nell'Ade da Ermes. Simbolo di Euridice sarebbe l'amore a la dedizione sponsale tanto che la raffigurazione potrebbe essere celebrativa dell'unione di Gordiano con Tranquillina...versione molto pudìca :D http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=73&Lot=789

In quest'altra moneta, sempre di Gordiano III, troviamo Euridice, Orfeo ed Ermes http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=221&Lot=4585

Enrico :)

Modificato da minerva

Inviato

il ratto delle sabine ...una testimonianza della primitiva - putroppo non estinta - pratica dello "stupro etnico" : atto attraverso il quale un certo gruppo etnico stabilisce la propria supremazia su di un altro oltre che con lo sterminio e altre politiche razziali e di "pulizia etnica" anche attraverso la simbolica della donna sottomessa sessualmente al maschio (vedi l'iconografia di conquista del tipo "judea capta" ecc..)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=99&Lot=849


Inviato
Ma chi era Eros?

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In principio - diceva la storia - esisteva la Notte; nella nostra lingua essa si chiamava Nyx, una delle più grandi dee anche secondo Omero, una dea davanti alla quale anche Zeus provava un sacro timore. In questo racconto essa aveva l'aspetto di un uccello dale ali nere. Fecondata dal vento, la Notte depose il suo uovo d'argento nell'immenso grembo dell'oscurità. Dall'uovo balzò fuori il figlio del vento, un dio con le ali d'oro, chiamato Eros, dio dell'amore...

Kerény, C. (1963) Gli dei e gli eroi della Grecia, Il Saggiatore, Milano p. 26

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infatti (PT)EROS ...significa "ali" ... :)

E comunque aggiungerei anche che Eros (Cupido) figlio di Venere (altra versione del mito) è associato al culto di iside.

Qui nella testimonianza numismatica:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=228&Lot=760

E qui nell'interpretazione del mito di Amore(Eros/Cupido) e Psiche:

http://www.adrianopiacentini.it/Amore%20e%20Psiche.htm


Inviato
L'amore non sempre è prodigo di sensuale bellezza, ma spesso è l'origine di un gravoso travaglio dell'anima che si smarrisce al confronto della cruda realtà. La sofferenza che segue alla perdita dell'amata anima il mito di Orfeo ed Euridice.

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Quoto!

Il mito di Amore e Psiche conferma quanto dice Minerva: l'Amore (Eros) è all'origine di un gravoso travaglio dell' Anima (Psiche).

Questo travaglio però è anche presente nel percorso iniziatico sotteso al racconto di Amore e Psiche e di Orfeo ed Euridice.


Inviato (modificato)

e l'ermafrodito...potrebbe mancare?

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=245&Lot=1811

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=14&Lot=1439

non si vede molto :P però viene identificata come erfraodito perchè ritrae una statua nota come quella dell'ermafrodito e visibile al Louvre:

http://www.iconos.it/index.php?id=924

l'unione di maschile e femminile la troviamo anche in una rappresentazione "gianiforme":

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=227&Lot=345

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=202&Lot=278

a me questo ricorda il mito dell'ermafrodito raccontato nel Simposio di Platone...la presenza della scure è quantomeno inquietante nonchè significativa :)

Ecco la narrazione di Aristofane - il commediografo - quando nel Simposio di Platone prende parola per trattare l'argomento "amore":

<< mi sembra che gli uomini non si rendano assolutamente conto della potenza dell'Eros. (...) E invece niente sarebbe più importante, perché è il dio più amico degli uomini: viene in loro soccorso, porta rimedio ai mali la cui guarigione è forse per gli uomini la più grande felicità. (...) Nei tempi andati, infatti, la nostra natura non era quella che è oggi, ma molto differente. Allora c'erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina. Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l'ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. Oggi non ci sono più persone di questo genere. Quanto al nome, ha tra noi un significato poco onorevole. Questi ermafroditi erano molto compatti a vedersi, e il dorso e i fianchi formavano un insieme molto arrotondato. Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa(...)Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole.(...)Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all'altra. Si abbracciavano, si stringevano l'un l'altra, desiderando null'altro che di formare un solo essere(...)E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo(...)>>

Bello vero?

Modificato da numes

Inviato (modificato)
il ratto delle sabine ...una testimonianza della primitiva - putroppo non estinta - pratica dello "stupro etnico" : atto attraverso il quale un certo gruppo etnico stabilisce la propria supremazia su di un altro oltre che con lo sterminio e altre politiche razziali e di "pulizia etnica" anche attraverso la simbolica della donna sottomessa sessualmente al maschio (vedi l'iconografia di conquista del tipo "judea capta" ecc..)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=99&Lot=849

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mamma mia che visione poco luinghiera dei poveri Romani..

Guarda che ai Romani mancavano le donne e hanno pensato di andarle a prendere dove abbondavano :lol:

I Romani inoltre non hanno mai usato pratiche di "pulizia etnica", bensi la forza del loro dominio era proprio quella di cooptare le popolazioni conquistate.

numa numa

Modificato da numa numa

Inviato (modificato)

Hai ragione numa numa ho calcato un po' la mano, però nel racconto di Tito Livio siamo di fronte ad una vicenda intrisa di elementi mitici e di leggenda un po' autogiustificatoria. Infatti quanto dici di Roma non so se si possa applicare alle primissime fasi della sua storia.

Allo "stupro etnico"comunque, oltre che la valenza di conquista (considerare le donne come bottino è una consuetudine diffusa nelle società arcaiche, vedi anche in Omero o nella Bibbia), si può ricollegare anche l'usanza tribale del rapimento "sessuale" ( con il relativo matrimonio riparatorio) come pratica che consente una compensazione alla tendenza esogamica dei gruppi primitivi, tendenza che comporta tutti i problemi legati alla consanguineità.

Io penso che nella fase arcaico-tribale della storia romana il "ratto delle sabine" includa entrambi gli elementi:

1) risolvere il problema dell'endogamia

2) rafforzare la propria egemonia politica sul territorio in chiave "etnico-razziale" ingravidando forzatamente la donna del nemico ( una sorta di esproprio dell'identità o di una cancellazione genetica dell'altro)

Riguardo a quest'ultimo punto mi viene in mente quanto è successo nel recenti conflitti in Bosnia e Kosovo; conflitti connotati soprattutto da una forte componente etnico-territoriale e da un contesto socio-culturale ancorato a modalità arcaico-tribali.

Forse però tutto questo non ha a che fare con il tema dell'eros...mi è venuta una tristezza a parlare di questa cosa! :(

Modificato da numes

Inviato

Forse però tutto questo non ha a che fare con il tema dell'eros...mi è venuta una tristezza a parlare di questa cosa! :(

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A nome del ramo femminile del forum, Grazie numes, per la "pietas" che sgorga dalle tue parole...

Purtroppo pero', temo anche questo aspetto rientri nell'eros, almeno in quella sua zona d'ombra che ha suscitato e suscita orrendi crimini a spese delle donne...

Ma il tema su cui stiamo dibattendo deve avere un sapore gioioso ergo....

se di ratto si parla, aggiungo il mio contributo con un esempio di romanizzazione SOFT.... :P

Al ratto delle Sabine, contrappongo il ..... RATTO DELLA PALEOVENETA ! ;)

Ricordate la famosa stele funeraria (Padova-Museo degli Eremitani) dove si vede la Veneta Ostiala sulla biga del centurione(amico?? ;) romano Galieno a cui è andata in sposa (I sec. a.C.)??? E' stupenda dal vero... e non mi pare che Ostiala sia cosi' scontenta .... :rolleyes:

Valeria (Medusa_paleoVeneta)


Inviato
..... In generale in questa enorma massa di imamgini che sono state proposte, quello che latita è proprio l'erotismo... caro Antvwala, credo tu debba fare un'attenta operazione di selezione e sintesi.

Ricordo di avere fatto un scelta di immagini di monete romane con corpi femminili nudi, per una discussione che non ho mai fatto partire è due giorni che sto mettendo sottospra il PC e non la trovo, guarderò domani sul PC del lavoro, spero sia lì, sono sicuro di avere un bronzo con una Venere pudica niente male...

ciao

Caius

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L'amore non sempre è prodigo di sensuale bellezza, ma spesso è l'origine di un gravoso travaglio dell'anima che si smarrisce al confronto della cruda realtà. La sofferenza che segue alla perdita dell'amata anima il mito di Orfeo ed Euridice.

284740[/snapback]

Quoto!

Il mito di Amore e Psiche conferma quanto dice Minerva: l'Amore (Eros) è all'origine di un gravoso travaglio dell' Anima (Psiche).

Questo travaglio però è anche presente nel percorso iniziatico sotteso al racconto di Amore e Psiche e di Orfeo ed Euridice.

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Credo che le opinioni dei tre amici del forum sopra citati esprimano aspetti diversi dell'erotismo, ma non necessariamente CONTRAPPOSTI!

A questo punto, sarebbe interessante chiarire tra di noi cosa intendiamo per *erotico* ... Cio' che e' nudita' esplicita, raffigurazione della potenza fecondante del maschile, ecc... o ANCHE altre rappresentazioni che, al contrario, non mostrano, ma solo *alludono* all'eros, in un modo sottile che pervade e solletica non solo l'istinto (e questo e' assai facile...), quanto soprattutto la sensibilita' e l'intelligenza (e questo e' BEN piu' difficile ;) ???

Nel museo padovano che citavo sopra, ci sono steli funerarie con enormi falli priapeschi: confesso BEN POCO erotici dato il contesto :lol:

Scusate, l'intromissione, ma sto trovando molto interessanti i vostri contributi ...

medusa


Inviato

Se dobbiamo compensare, allora medusa , per la legge del contrappasso aggiungerei la storia di Cibele (Kibele) dove una volta tanto è un uomo, Attis, ad essere la vittima designata...e che vittima! :)

Amante ricambiato, Attis tradisce Cibele con un'altra donna, Cibele si vendica durate un banchetto facendolo impazzire, questi fugge sulle montagne e si uccide evirandosi!

La tradizione vuole che fosse in seguito resuscitato.

Nelle cerimonie funebri, che si tenevano in suo onore durante l'equinozio di primavera, i sacerdoti della dea, i Coribanti, suonavano tamburi e cantavano in una sorta di estasi orgiastica.

Ecco il corteo raffigurato su una moneta di Gordiano III per Adrianopoli (Tracia):

http://www.wildwinds.com/coins/ric/gordian...ushmov_2724.jpg

La dea cavalca un leone e regge in mano il tympanon (tamburo), a destra una delle Coribanti le fa da scorta con scudo e spada.

Cibele è considerata una dea della fertilità, una sorta di Grande Madre che i romani identificano con Rea.


Inviato

STUPENDA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

eggia'.... Per il povero Attis... Liebe und TOD! Amore e morte... ma poi anche metamorfosi... Anche le Grandi Madri erano crudeli...

Cibele e i suoi draghi, i leoni.... ricordo monete stupende anche del suo carro! ... grande dea anatolica che si manifestava nella dura sostanza della roccia e si riteneva fosse caduta dal cielo sotto forma di una Pietra nera.

E io amo follemente le rocce magmatiche :lol:

Tra l'altro anche una dea paleoveneta viene associata a Cibele: Reithia...


Inviato
il ratto delle sabine ...una testimonianza della primitiva - putroppo non estinta - pratica

Non c'entra niente con la numismatica e con l'erotismo, ma la pratica del ratto della sposa è ancora viva nelle comunità mapuche più tradizionali, seguita dal pagamento del valore della donna al padre da parte della famiglia dello sposo, in quanto che questo rituale, realizzato non dallo sposo ma dai suoi amici, è la forma tradizionale di matrimonio (ngapitùn). Dopo quattro giorni dal rapimento (quattro è il numero sacro dei mapuche, quattro sono i campi del mio avatar, che non è una croce), spasimante e rapita si presentano alla casa dei genitori di lei, e si stabilisce l'ammontare del pagamento (generalmente in animali o in argenteria antica). Poi i "suocerandi" impongono al quasi sposo una prova di forza che consiste nell'abbattere un albero usando unicamente un'ascia di pietra. La nonna di mia moglie lamentava che suo marito si era limitato ad abbattere un arrayàn, che è un albero non tanto grosso, anziché un alerce (simile alla sequoia).... :)

Ovviamente è un rito, per cui la rapita è d'accordo con i rapitori....


Inviato
Ma chi era Eros?

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In principio - diceva la storia - esisteva la Notte; nella nostra lingua essa si chiamava Nyx, una delle più grandi dee anche secondo Omero, una dea davanti alla quale anche Zeus provava un sacro timore. In questo racconto essa aveva l'aspetto di un uccello dale ali nere. Fecondata dal vento, la Notte depose il suo uovo d'argento nell'immenso grembo dell'oscurità. Dall'uovo balzò fuori il figlio del vento, un dio con le ali d'oro, chiamato Eros, dio dell'amore...

Kerény, C. (1963) Gli dei e gli eroi della Grecia, Il Saggiatore, Milano p. 26

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Durante la ricerca di immagini di monete utili a questa interessante e dotta discussione, mi sono piacevolmente imbattuto in letture di miti e analisi degli stessi che ho trovato molto interessanti. Ho raccolto qualche appunto che condivido con voi nella speranza di non risultare noioso ;) .

Nelle più antiche teogonie, Eros è considerato un dio nato contemporaneamente alla Terra ed uscito direttamente dal Caos primigenio. Secondo altre concezioni mitologiche altrettanto antiche, Eros sarebbe sorto dall'uovo primordiale generato dalla Notte. Secondo la teogonia di Gerolamo ed Ellanico che si colloca nell'Orfismo, dall'uovo deposto tra le acque primordiali sarebbe nato Fanes, detto anche Primigenio, identificato con Eros. Il nome Fanes significa "colui che brilla" oppure "colui che appare" e la sua nascita segna l'apparizione della luce sulla Terra. L'appellativo Primogenito, invece, si rifà al fatto che questa divinità è stata la prima a nascere in senso vero e proprio, mentre alcuni esseri erano in qualche modo scaturiti da altri per una sorta di scissione fisica. Si identifica poi con Eros perchè, dal momento della sua nascita, favorisce la riproduzione sessuale.

Altra caratteristica di Fanes (Eros) è l'androginia, giacchè, come primo vivente, deve dare origine agli altri esseri.

Nella maggior parte dei sistemi religiosi, l'androgino è la sorgente di ogni manifestazione che corrisponde numericamente allo 0, il più dinamico ed enigmatico dei numeri, somma dei due aspetti dell'Unità: +1-1=0.

Eros, per la coscienza mistica degli Orfici, era originato dalla Notte (elemento presente anche in Cicerone: De nat. deor., III, 17) che diviene quindi (diversamente da altre concezioni in cui la notte è la fonte del male) pienezza di amore (Eros appunto) e di luce (Fanes).

Eros, nei miti, è una figura non affatto semplice. E' il figlio di Penìa, sempre bisognoso, come ci descrive Platone? E' un fanciullo languido, addormentato? E' il figlio di Venere, che immette all'improvviso nella nostra vita, con le sue frecce, il desiderio o i piaceri della dea? Il mito lascia la definizione di questa divinità nell'incertezza o meglio ne parla sempre e soltanto all'interno di un contesto specifico, proprio come il sentimento dell'amore che accompagna ogni uomo nella sua specifica storia di vita. L'eros non è solo quello sessuale, ma è anche quello dell'anima creativa, è quello delle relazioni umane non più possibili e quindi emotivamente dolorose e della relazione con sè stessi (il mito di Narciso, ad esempio, che si innamora di sè stesso rimanendone "NARCotizzato").

Unico denominatore che si rintraccia nella specificità di Eros è il suo essere principio di vita, di connessione, di una forza che vuole le unioni e che si manifesta nella forza del desiderio che attrae verso l'oggetto erotico nel momento in cui ne sentiamo la mancanza (Platone, Simposio)...possiamo rintracciare in questo la definizione di erotismo propria del mondo classico.

(Cfr. Ana Isabel Jimènez San Cristobal, Tratti orfici nella Ornitogonia degli Uccelli di Aristofane, relazione di conferenza; Enciclopedia dell'Antichità Classica Garzanti; Elemire Zolla, Incontro con l'Androgino, RED ed.; James Hilman, Il sogno e il mondo infero, Adelphi; Luc Brisson, Les théogonies de la Grèce archaique, in: Histoire des idéologies). Enrico.


Inviato
Qualcuno di voi l'ha vista questa mostra???

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Sì, a Marzo. Le opere presentate non erano numerosissime (del resto, la scelta di un luogo come il Colosseo, per quanto affascinante, credo ponesse un po' di problemi per l'allestimento), ma permettevano, comunque, uno sviluppo consono del percorso espositivo di modo da toccare i diversi aspetti della concezione di Eros (come espressi, peraltro, anche in questo thread).

Acquistai anche il catalogo della mostra: non so quanto possa essere utile alla ricerca (è sottinteso, ovviamente, che di monete non vi fosse neppure l'ombra :rolleyes:), ma nel caso ;)...


Inviato
A questo punto, sarebbe interessante chiarire tra di noi cosa intendiamo per *erotico* ...

Forse la chiave che spiega il perchè di tante diverse interpretazioni dell'eros consiste nella diversità di sfumature che esso assume per ciascuno.

Per me erotico è ciò che suscita desiderio, anche lievemente, anche senza lo stremante dolore dell'urgenza...

Oppure ciò che è comunque legato all'espressione del desiderio (parlo sempre, ovviamente di desiderio legato alla sessualità).

Per me quindi l'Aretusa coi capelli acconciati nel sakkos e il viso di Làrissa sono erotici, più della Venere Callipigia, forse.

E riesco a comprendere, anche da estraneo :) , come possano essere erotici l'Apollo dei tetradrammi di Lentini, il viso del Dioniso di Nasso in Sicilia, il corpo dell'Apollo di Caulonia o alcuni visi ellenistici, come quello di Oroferne sul rarissimo tetradrammo che ispirò Costantino Kavafis...


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