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Inviato

Che gli scudi Savoia coniati a Napoli e Torino non siano comuni lo sapevamo, ma stupisce il grado di rarità dei pezzi coniati nel 1866. Guardando le tirature non v'è apparente giustificazione del fatto che questa moneta risulti oggettivamente introvabile.

Eppure quasi 500'000 pezzi non possono essere svaniti nel nulla.

Trovo regolarmente in aste pubbliche pezzi del 1862 N, 64 N,

65N quanti ne volete (anche FDC), 65 T idem, ma del 66 N ..... buio assoluto.

Qual è la causa della sua "estinzione" ?

Sarebbe molto interessante se gli studiosi lamonetani del periodo potessero aggiungere dettagli o meglio svelare qualche retroscena.

Ciao a tutti.

Mauro

**** eppur esiste ... (Inasta 23, lotto 1911 - agg. 5300 euro !?!?!) ****


Inviato

Non conosco la ragione di tale grado di rarità, però posso aggiungere che un 5 lire 1866 Napoli classificato come R3 e stato aggiudicato all'asta Nomisma n. 5 del 1995, in conservazione BB+/q.SPL, a Lire 24.150.000.

Ciao.


Inviato

Ora non ho i dati sottomano, ma da una piacevole discussione in chat con l'utente Picchio mi pare emerse che le monete furono rifuse e la zecca di napoli chiusa l'anno successivo alla coniazione, da qui la notevole rarità,

Spero che giungano spiegazioni piu dettagliate...

Sergio


Inviato

Va considerato anche che il 1866 è l'anno del corso forzoso per sostenere i preparativi delle spese di guerra di indipendenza. Al fine di impedire l'impoverimento delle scorte metalliche presso la BN si diede seguito all'ostruzionismo del cambio dei biglietti in moneta sonante. La moneta coniata doveva servire a garanzia delle emissoni cartacee del Banco di Napoli (5 lire in argento garantivano per 15 lire cartacee, quindi 500.000 x 5 fanno 2.5 M x 3 garantivano per 7.5 Milioni di lire). Solo una modesta parte dell'emissione entrò in circolazione. Il resto assolto il compito fiduciario andò presumibilmente in fusione.

Vi è poi una teoria che sempre per la sopraindicata ragione e per le normative interne alla Lega Latina (assai lunghr da esporre qui di seguito) vi fu una forte speculazione sulla moneta italiana che prendeva in virtù dell'agio di cambio la strada dell'estero. Parrebbe che questa emissione, per la maggior parte sia stata cambiata all'estero ed invece che rivenduta allo Stato Italiano sia stata fusa.


Inviato

Grazie per le informazioni.

Le teorie sono davvero interessanti.

Almeno ora ho materiale su cui ragionare ... ;) !

Salute a tutti,

Mauro


  • 15 anni dopo...
Inviato

Teorie ma nulla di ufficiale e poi perche prendere agio solo su argento del 1866 e non altre emissioni precedenti. I dubbi su questo R4 sono tanti e tra l'altro se ne vedono parecchie in asta in conservazione BB e quindi i pezzi hanno circolato durante vitt ii ed anche umberto


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