Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l'esercito partigiano jugoslavo è organizzato su quattro armate, con quindici corpi d'armata, articolati a loro volta in cinquanta divisioni, venti brigate autonome e centoventi distaccamenti: una forza imponente, la maggiore schierata da un singolo paese contro l'occupazione nazifascista.
A capo di questa forza c'è un ex sergente della cavalleria austro-ungarica nella Prima Guerra Mondiale, prigioniero in Russia, comunista.
E' nato a Kumrovec, in Croazi