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Documento toscano


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Inviato

Cari amici,

sono in possesso di un documento originale, non datato, che descrive un mio antenato come segue: "Alessandro Fiori Patrizio Toscano, Fregiava i Gigli ed i Fiori, come Gran Capitano di Flora, Capital della Toscana, ove risiede' come Capo e poscia Ambasciatore passo' nell'Imperiale".

Mi rivolgo fiducioso agli esperti di storia nella speranza di poter datare (intendo come periodo storico) il documento. Avete opinioni? Grazie.


Inviato

Personalmente non saprei aiutarti... prova a postare una immagine, magari dalla grafia o dallo stile in generale qualcuno potra' darti una mano ad identiifcare il periodo ;)


Inviato

mi sembra un linguaggio tardo settecentesco o primi '800


Inviato

Grazie per i suggerimenti.

Qui si può vedere un'immagine della grafia del documento:

www.iagi.info/Araldicaforum/Speciale01.jpg

E qui lo stemma di tal Alessandro Fiori (posto in capo al documento):

www.iagi.info/Araldicaforum/Speciale02.jpg

Aggiungo che in calce allo stemma è indicato Arma Fiori,

mentre in calce alla parte scritta c'è una nota di protocollo che recita "A Carte 37629".


Inviato

Perdonate, la ripetizione (credo ora di aver imparato ad inserire le foto).

Ecco l'immagine della grafia del documento:

Speciale01.jpg

E questo lo stemma che è posto in testata di pagina:

Speciale02.jpg

Grazie.


Inviato

L'aspetto complessivo (estetico e stilistico) del documento mi porta a collocarlo al XVIII Secolo, ma gli elementi che le foto ci presentano sono davvero insufficienti ad esprimere responsi certi di datazione o pareri di autenticità che Lei comunque già garantisce.

Per semplice curiosità, sarebbe interessante sapere se sono presenti delle filigrane, residui di sigilli in ceralacca e la natura dei colori del blasone (acquerelli?).

Ho dato un'occhiata veloce all'Almanacco della Nobiltà Italiana per trovare qualche nota storica che aiutasse nell'inquadrare storicamente le origini del suo antenato, ma non ho trovato blasoni simili a quello qui presente. Enrico :)


Inviato

io propendo per metà ottocento.grafia e stile,mi convincono a ciò


Inviato

Non mi pare di ricordare filigrana o residui di ceralacca, ma purtoppo non posso verificare in questo momento giacché mi trovo a Taiwan. Devo chiedere ai miei di dissemblare il quadro entro cui lo abbiamo riposto. Spero di poter essere presto più dettagliato.

Infine, ringraziando certamente quanti hanno espresso la propria opinione, mi viene da chiedermi e da chiedere il parere se "l'imperiale" là citato ("e poscia Ambasciatore passò nell'Imperiale") debba intendersi come l'Impero Asburgico, inteso forse in quellla fase storica come "l'imperiale" per antonomasia.

Tesi condivisibile?


Inviato (modificato)
Infine, mi viene da chiedere il parere se "l'imperiale" là citato ("e poscia Ambasciatore passò nell'Imperiale") debba intendersi come l'Impero Asburgico, inteso forse in quellla fase storica come "l'imperiale" per antonomasia.

279175[/snapback]

La dinastia degli ultimi Granduchi di Toscana fu quella degli Asburgo-Lorena ed è conseguente che le onorificenze ed i titoli da essa concessi facessero riferimento all'Imperatore.

Il blasone del suo antenato presenta, nella "parte inferiore interna dello scudo", una croce ad otto punte che potrebbe richiamare (è l'unico riferimento che mi viene in mente, ma ho molte riserve sulla di essa attribuzione data la non corretta resa araldica che qui approfondirò dopo) l'insigne Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire: fondato da Cosimo I dè Medici il 15 marzo 1561 e soppresso, con decreto di Napoleone Bonaparte, il 9 aprile 1809.

La croce del detto Ordine cavalleresco è ottagona, orlata d'oro, smaltata di rosso, accantonata da gigli d'oro, sormontata dalla corona reale. Il nastro è rosso fuoco.

La resa araldica della croce che possiamo apprezzare nel suo manoscritto non è consueta e non entro nel merito della sua interpretazione perchè, mancando le distinzioni di dignità che andrebbero accollate allo scudo, non la si può interpretare e correttamente attribuire. In più non vi è menzione del titolo cavalleresco in questione nel testo scritto presentato; cosa, questa, che avrebbe aiutato molto nella comprensione della posizione ricoperta dal suo antenato.

Questi sono gli unici riferimenti storici ed araldici che riesco a scorgere, ma sono da prendere davvero con tutti i benefici del dubbio. Per quanto riguarda il documento è meglio non toglierlo dal quadro: potrebbe danneggiarsi e le mie curiosità sono già pienamente soddisfatte dalla sua sollecita risposta :) Enrico.

Modificato da minerva

Inviato

Caro Enrico, grazie mille per il Suo cortese e competente contributo.

Michele


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