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Risposte migliori

Guest utente3487
Inviato

Lei ha ragione da vendere, ma fosse solo questo il problema. Lo IOR, Marcinkus, l'immenso patrimonio immobiliare e mobiliare da amministrare.La Chiesa è una multinazionale che poco ormai ha a che vedere con la fede...Provi da persona povera a vedere se le regalano le medicine alla Farmacia del Vaticano (dove sono in vendita anche farmaci non commerciabili in Italia). Può morire ma senza soldi niente da fare. "Via i mercanti dal mio tempio"....se Gesù tornasse sulla terra penso che pochi prelati si salverebbero....

Inviato (modificato)

Credo che i due ultimi post possano far degenerare la discussione in politica (argomento vietato sul forum) provocandone la chiusura prematura.

Forse è meglio attenersi al tema della discussione per altro molto molto interessante...

Modificato da uzifox

Guest utente3487
Inviato

Giusto. Meglio tornare all'argomento principale: perchè e per chi il Vaticano commissionò negli anni della guerra maronete in oro e argento, peraltro presenti anche nella Collezione Reale? E come mai VE non fece coniare almeno per una continuità storica monete in oro e argento nel 1941 e 1942? (per gli anni successivi coniazioni del genere per il Regno sarebbero state fuoriluogo).

La Regia zecca funzionava eccome...la documentazione esaminata lo prova...

Inviato

Ritengo che si sia messo a fuoco un aspetto di una vicenda che per molti anni è stata completamente ignorata dai numismatici: la teoria di una provenienza sporca (del metallo) potrebbe trovare supporto nella storia (basti pensare a quanti nazisti hanno trovato nel Vaticano una compiacente "porta d'uscita" per scappare alla cattura finita la guerra). Più o meno quanto ipotizzato per la Svizzera, che coniò tra il 1945 ed il 1947 oltre 20.000.000 (!!!!!) di pezzi da 20 Franchi d'oro utilizzando il conio del 1935 (perchè?): una teoria vorrebbe questi pezzi, recanti le sigle LB, prodotti con l'oro requisito nei vari Stati oltre a quello portato via agli Ebrei e, perfino, ai denti dei morti (un'esame sul metallo avrebbe dimostrato proprio la presenza di piombo/amalgama)

Si aggiunge orrore all'orrore......


Inviato

Vista la delicatezza dell'argomento non c'è bisogno che vi dica di adoperare sensibilità e buon senso in quantità industriali ...

Detto questo proviamo ad approfondire quanto possibile perchè l'argomento oltre che delicato è di grandissimo interesse.

Grazie, P. :)


Inviato

Spero di non aver offeso qualcuno con le mie asserzioni, volevo semplicemente riferire delle esperienze dirette che sembravano (in maniera trasversale) pertinenti al problema.

Comunque, tornando, all’emissione di aurei in periodo bellico e post bellico, credo che quelle monete non fossero altro che un retaggio degli anni precedenti; non dobbiamo dimenticare che fino ai Patti Lateranensi la Santa Sede non aveva potuto coniare monete, una volta riacquistata la facoltà si è forse cercato perpetuare la tradizione anche in momenti difficili come la II guerra mondiale.

Negli anni che ci interessano il Gigante riporta 1000 esemplari per ogni singolo nominale, dall’aureo 100 lire al 5 centesimi in bronzo. Da quanto mi risulta non fu omesso alcun nominale, pur non essendoci certo una necessità di circolante (nel vaticano erano sufficienti le precedenti emissioni del Regno); non vedo, quindi (almeno in questo!), una losca volontà di mascherare eventuali tesori, si è continuata solo una tradizione.

A dimostrazione di quanto detto osserviamo l’emissione degli aurei 100 lire anche in anni in cui era entrata in circolazione la 100 lire in acmonital; forse osservare una accanto all’altra 100 lire in oro e 100 lire in acciaio può lasciare ancora più perplessi!

Quelle monete in oro non avevano una reale circolazione ed erano una semplice ostentazione di opulenza come le attuali monte commemorative.

Biondo Flavio


Guest utente3487
Inviato
Spero di non aver offeso qualcuno con le mie asserzioni, volevo semplicemente riferire delle esperienze dirette che sembravano (in maniera trasversale) pertinenti al problema.

Comunque, tornando, all’emissione di aurei in periodo bellico e post bellico, credo che quelle monete non fossero altro che un retaggio degli anni precedenti; non dobbiamo dimenticare che fino ai Patti Lateranensi la Santa Sede non aveva potuto coniare monete, una volta riacquistata la facoltà si è forse cercato perpetuare la tradizione anche in momenti difficili come la II guerra mondiale.

Negli anni che ci interessano il Gigante riporta 1000 esemplari per ogni singolo nominale, dall’aureo 100 lire al 5 centesimi in bronzo. Da quanto mi risulta non fu omesso alcun nominale, pur non essendoci certo una necessità di circolante (nel vaticano erano sufficienti le precedenti emissioni del Regno); non vedo, quindi (almeno in questo!), una losca volontà di mascherare eventuali tesori, si è continuata solo una tradizione.

A dimostrazione di quanto detto osserviamo l’emissione degli aurei 100 lire anche in anni in cui era entrata in circolazione la 100 lire in acmonital; forse osservare una accanto all’altra 100 lire in oro e 100 lire in acciaio può lasciare ancora più perplessi!

Biondo Flavio

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Bravissimo. La sua frase "Quelle monete in oro non avevano una reale circolazione ed erano una semplice ostentazione di opulenza come le attuali monete commemorative" la dice lunga e secondo me l'ostentazione di opulenza non può essere accettata per un periodo storico come quello in esame. Ricordiamoci che nel 1943 la stessa zecca subì bombardamenti che costarono anche 1500 morti, c'era il razionamento dei generi alimentari, sofferenza ecc. Comunque non voglio uscire un'altra volta dal seminato ma sarebbe interessante accedere agli archivi vaticani. Cosa alquanto difficile....

Guest utente3487
Inviato

Scusate, ho sbagliato a trascrivere la frase " Tra l'altro, non si potevano coniare, dopo la guerra, monete in oro. Le autorità se ne accorsero molto più tardi, quando venne decisa la sospensione.Sbadataggine o altro? " è mia.

Inviato

Allego la confezione originale del 1948.

Con questa si può notare che le monete erano protette da un semplice foglio trasparente.

Non riporta inciso l'anno.

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Inviato

Allego la serie del 1950 con il foglio protettivo.

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Inviato

Ho trovato inoltre la foto dell'intera scatola del 1929.

Riporto la descrizione che è stata data alla confezione:

"Pius XI original mint set 1929 in box, including the gold 100 Lire. A gorgeous square plush case of azure-blue leather with gilt inscription in Latin."

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Guest utente3487
Inviato

Grazie..So di essere incontentabile:peccato che non ci siano foto esterne dell'astuccio....

Guest utente3487
Inviato

Mille grazie.Molto interessante la custodia del 1929.Saluti.

Inviato

Ciao a tutti.

Osservando le confezioni vaticane degli anni ’50 mi sono sorte alcune domande:

1 Da quanti anni vengono prodotti i materiali plastici per la conservazione di monete? Considerando che ancora oggi sono ben poche le plastiche che non alterino le leghe di rame come potevano 50 anni fà confezionare monete in metallo vile in quelle bustine?

2 Perché negli anni ’50 le confezioni ufficiali passarono dai cofanetti alle bustine? Forse per la crisi economica del dopoguerra? però queste confezioni erano rivolte ad una pubblico economicamente agiato, quindi, che motivo c’era di coniare monete d’oro per poi inserirle in bustine di plastica?


Inviato
Ciao a tutti.

Osservando le confezioni vaticane degli anni ’50 mi sono sorte alcune domande:

(...)

2 Perché negli anni ’50 le confezioni ufficiali passarono dai cofanetti alle bustine? Forse per la crisi economica del dopoguerra? però queste confezioni erano rivolte ad una pubblico economicamente agiato, quindi, che motivo c’era di coniare monete d’oro per poi inserirle in bustine di plastica?

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Butto lì le prime due ipotesi che mi sono venute in mente:

1) Profitto: taglio dei costi in modo da incrementare il margine di profitto usando materiali più poveri e con meno problemi di confezionamento con relativo guadagno di tempo.

2) Strategia di marketing: cambio di immagine e ricerca di qualcosa di più moderno (la plastica) rispetto alla solita custodia vecchia maniera.

In fondo come idea di confezione è stata vincente e si è affermata durando fino ai giorni nostri...

Oggi curiosamente però accade pure il contrario: un confezionamento in "stile antico" conferisce quasi un maggiore valore all'oggetto invogliando all'acquisto... pensiamo ai vari cofanetti magari delle serie Proof.

Un'operazione cambio di gusti stile "gioielli" in acciaio di note marche in vendita in tante gioiellerie delle nostre città... già 30 anni fa un'idea del genere sarebbe parsa assurda: riferendosi ai gioielli si pensava ad oro, argento e pietre preziose...


Inviato
Mille grazie.Molto interessante la custodia del 1929.Saluti.

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Perchè ? a me sembra una normale custodia personalizzata....cosa mi sfugge ?


Guest utente3487
Inviato
Mille grazie.Molto interessante la custodia del 1929.Saluti.

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Perchè ? a me sembra una normale custodia personalizzata....cosa mi sfugge ?

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E' Interessante per la didascalia che riporta "...Vaticano e serie commemorativa".

Evidentemente venne approntata immediatamente dopo la sipula dei Patti Lateranensi....E poi il fatto che indica serie commemorativa...Non risultano serie così confezionate nemmeno per far piacere a VE III, almeno fino al 1936. Se mi sbaglio datemi indicazioni...e grazie ancora....

Guest utente3487
Inviato

Non dobbiamo poi dimenticare le coniazioni per l'Albania...Com sappiamo alcune sono così rare che intorno ad esse sono fiorite molte leggende.....

Guest utente3487
Inviato

Qualcuno ha per caso foto delle monete rarissime per l'Albania riferibili alle coniazioni del 1941 (2 lek 1941, 1 lek 1940 e 1941, 0,05 lek 1941 e soprattutto i centesimi 10 del 1943 della Repubblica Sociale Italiana in acmonital?

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