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IGNORED

Il Biraghino 1966


piergi00

Risposte migliori

1 ora fa, apollonia dice:

Faccio solo presente che la mia risposta a domande citando la fonte non sottintende la condivisione della fonte stessa, ma solo un apporto alla discussione.

Lo so, nessuno affermava il contrario.

 

1 ora fa, apollonia dice:

Se poi qualcuno ritiene una fonte non affidabile, sarebbe il caso che motivasse tale giudizio invece di dire che non gli pare tale proprio per niente.

La motivazione è che l'articolo è tratto dal sito di una discutibilissima casa editrice che già conoscevo, anche se nella lettura mi era sfuggito il particolare che a sua volta è tratto da un altro sito e solo usato dai "signori" di questo per i loro scopi, aggiungendo un commento a mo' di titolo. Di conseguenza il mio giudizio sulla sua affidabilità adesso è meno critico, anche se la faccenda delle monete usate per le casse degli orologi (prima giapponesi, adesso svizzeri) continua a sembrarmi poco verosimile. Non la escludo a priori ma bisognerebbe farci sopra qualche ricerca più approfondita.

Modificato da ART
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Supporter

@ART che scrive

...anche se la faccenda delle monete usate per le casse degli orologi (prima giapponesi, adesso svizzeri) continua a sembrarmi poco verosimile.

faccio notare per l’esattezza che si tratterebbe ipoteticamente di orologi giapponesi e di orologi svizzeri.

Scrive infatti Stefano di Virgilio nel suo articolo “I Mini-Assegni” su Panorama Numismatico, n° 108/maggio 1997:

Ma che cosa fece sparire gli spiccioli da 100 e da 50 lire? Non certo la tesaurizzazione, anche se nel periodo critico dell’emergenza ebbe un certo rilievo, ma per pura conseguenza psicologica. Nella ridda di voci popolari si indicavano come responsabili dell’immane sparizione monetaria Svizzeri e Giapponesi, i quali avrebbero fatto incetta dei nostri tondelli in acciaio inossidabile per farne casse di orologi: spiegazione plausibile, ma per nulla provata.

Secondo altre voci gli Svizzeri avrebbero usato le nostre monete per farne l’anima del bottoni: ma anche in questo caso non si spiegherebbe la scomparsa di centinaia di milioni di pezzi.

 

Se mi capita l’occasione chiederò a qualche collega che insegna Economia e Storia se c’è qualche tesi di dottorato o altra pubblicazione possibilmente recente riguardante i vari aspetti di questo fenomeno.

 

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Supporter
Il 4/8/2019 alle 13:25, cabanes dice:

eh, Apollonia, ma lo stesore del brano da te citato, si è mai chiesto come queste autocisterne venissero riempite?

Ricordo di avere letto della cosa su un quotidiano. Era stata fermata al confine (direi del Brennero) una autocisterna dalla GdF, che aveva notato la pesantezza eccessiva del carico stante l'abbassamento delle gomme. Ispezionato il carico, emerse che lo stesso consisteva in monete metalliche, destinate ad oltrepassare il confine.

A me non pare strano che, con la svalutazione crescente, avvenissero fenomeni di incetta e di riutilizzo di dischetti di metallo, sia di una lega pregiata come quella delle monete da 100 e 50 lire, sia per l'alluminio delle 10 e 5 lire. L'argento era già stato accaparrato anche dai privati, troppo bella e pesante la moneta da 500 lire (quella da 1.000 lire praticamente non circolò mai).

Non so quale fosse allora il quantitativo di monete prodotte dall'istituto di Emissione, certo fu inferiore al fabbisogno reale ed anche per gli sportelli delle banche la distribuzione dei rotolini di moneta alla clientela costituiva un aggravio ma è un fatto che gli spiccioli non si trovavano più.

A parte i mezzi sostitutivi più diffusi - come gli assegnini (i primi vennero emessi da banche serie , dopo ci furono anche emissioni speculative di ogni tipo) , molti negozianti creavano in proprio gettoni o qualcosa di simile, che davano come resto ai propri clienti che li restituivano alla prossima occasione di acquisto. 

Ne ho ancora diversi, alcuni erano semplici rettangolini di cartone con impresso il timbro del negoziante. Ci si arrangiò, all'italiana.

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Supporter

A proposito di camion carichi di monete...

 

A Foggia piovono soldi sull'autostrada
Tir di euro si schianta: caccia alle monete

Rubati oltre 10mila euro dagli automobilisti di passaggio
Il mezzo veniva da Cesena ed era diretto verso una banca

FOGGIA - Automobilisti sulle prime sorpresi e impegnati in un singolare slalom fra monete in autostrada. Poi, con le auto parcheggiate, pronti a cercare di fare razzia di quel «ben di Dio» spuntato all’improvviso sull’asfalto. È la scena che ieri pomeriggio si è presentata alla polizia sul tratto dell’A14 tra Foggia e Cerignola, dove un camion di una ditta di trasporti di valori ha avuto un incidente e ha disperso sull’asfalto gran parte del carico che trasportava: due milioni e mezzo in monete da uno e due euro.

Secondo la ricostruzione della polizia, il mezzo della Battistolli dopo essere partito da Cesena era diretto ad una banca della provincia di Bari per consegnare l’importante carico. Poco dopo le 14,30 al camion è scoppiato uno pneumatico, provocando una sbandata. La corsa del camion è terminata contro il guard rail esterno della carreggiata. Nel violento impatto la parte laterale del cassone si è aperta, facendo fuoriuscire centinaia di pacchi da 1200 euro in monete da un euro e da 2400 euro in monete da due. In pochi minuti i plichi si sono riversati sulle due carreggiate dell’autostrada, causando anche la fuoriuscita dalla carreggiata di un’automobile che sopravveniva. L’autista del grosso mezzo come quello dell’automobile sono stati ricoverati agli Ospedali Riuniti di Foggia per ferite ma le loro condizioni non destano preoccupazione.

Difficile il lavoro della polizia e dei vigilantes intervenuti sul luogo dell’incidente. Molti automobilisti, infatti, vedendo tutti quei soldi sparsi sull’asfalto si sono fermati - a rischio di causare ulteriori incidenti - pur di raccogliere qualche plico. Secondo le ricostruzioni sembra che alcuni automobilisti siano riusciti a portare via dall’asfalto quasi diecimila euro. Al lavoro fino a tarda serata i vigilantes per recuperare tutti i plichi e le migliaia di monete sparse sulle carreggiate dell’autostrada: a causa dell’incidente e per il recupero del denaro la circolazione ha subito notevoli rallentamenti.

Luca Pernice
05 luglio 2010

 

Da https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2010/5-luglio-2010/cerignola-piovono-soldi-autostradatir-euro-si-schianta-caccia-monete-1703331840028.shtml

 

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  • 1 anno dopo...
Supporter
Il 23/9/2007 alle 09:20, piergi00 dice:

Ecco il Biraghino d' argento coniato nel 1966 dal noto caseificio piemontese ancora esistente ai giorni nostri

http://www.biraghi.it/italiano/pagine/Storia.htm

Probabilmente oltre ad essere un buon veicolo pubblicitario per l' azienda Biraghi veniva utilizzato per acquisti dei suoi prodotti nelle vicinanze del suo stabilimento (spaccio aziendale ? )

Qualcuno ha altre notizie su questo gettone (autore) ?

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Scheda di Paolo Pitotto

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