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Le dracme di Herbessus


Risposte migliori

Inviato

E' noto che le monete di Erbesso sono state quasi tutte riconiate e trasformate in litre siracusane quando Timoleonte occupò e depredò quella città.I cataloghi considerano quelle poche originali di Erbesso ancora reperibili di estrema rarità ( R 5 ) e di costo da...capogiro.

Possiedo in stato di splendido una di queste dracme (bronzo, diametro 29, gr. 31 circa, testa giovanile di Sikelia a destra, protome di divinità fluviale barbuta, con corno, pur esso a destra, patina stupenda).

Vi chiedo gentilmente se posso credere a quanto mi raccontano alcuni autorevoli cataloghi in merito alla rarità e al valore di questa moneta.


Inviato

Sarebbe utile se potessi postare una foto del tuo pezzo

numa numa


Staff
Inviato

Aggiungo la foto di un pezzo della stessa tipologia:

Herbessus

Awards

Inviato

anche il catalogo che ho consultato io(forse lo stesso tuo :D vista la descrizione )

porta come grado di rarità R5 e prezzo..da capogiro :P


Inviato (modificato)

Ciao Adalberto,

l'esemplare al quale tu fai riferimento è una LITRA del periodo 338-336 a.C.

Esistono due varianti:

la A ca. 338 a.C. , ossia moneta riconiata su litre dionigiane;

la B, ca. 338-336 a.C. ossia moneta riconiata su litre timoleontee.

La litra in questione presenta al Diritto la testa di Sikelia a destra, coronata di mirto; davanti ΕΡBHΣΣINΩN; bordo lineare. Al rovescio vi è l'immagine di un toro androprosopo barbuto a destra, con cornetto, che simboleggia il dio fluviale Herbessos.

I riferimenti bibliografici esatti sono: Calciati III, p. 252, 4OS (variante A), 5OS (variante B); Minì, 2 (Variante B); Campana 5.

Il peso della variante A (dionigiana) va da 32,12 g a 29,04 g. Quindi la tua se pesa 31 g. è proprio la variante A. Il peso della variante B va da 23,14 g a 13,98 g.

Gli esemplari noti della variante A sono riconiati sulle litre dionigiane con Zeus Eleuterio/Stella e delfini o su litre dei Tyrrhenoi, a loro volta riconiate sulle citate litre dionigiane.

La variante A è più molto rara rispetto alla B. Vi sarebbero infatti 3-4 esemplari noti, mentre della variante B si conoscono circa 30 esemplari.

Giacomo

ps. conto di aggiungere a breve ulteriori notizie e ragguagli.

Modificato da ggugliandolo

Inviato

Un'altra litra simile a quella da me illustrata nel precedente intervento è la seguente:

Litra dionigiana AE (34,24-26,07 g.) 344-339 a.C.

Diritto: Testa di Sikelia a destra, coronata di mirto; bordo di puntini.

Rovescio: Testa del dio fluviale Herbessos barbuto a destra, con lunghi capelli cinti da una tenia e un piccolo corno sulla fronte; davanti EΡBHΣΣOΣ; bordo di puntini o lineare.

Bibliografia: Calciati III, p. 251, 1OS, 1A-OS; Minì, 1; Campana, 2

Queste monete sono riconiate sulle litre dionigiane Testa di Atena/Stella e delfini.

Coni D=2

Coni R=2.

Secondo il Cammarata uno dei due coni del diritto usati per la suddetta litra è stato riutilizzato anche per emettere l'emilitra con la cetra al rovescio. In realtà il conio usato per l'emilitra è differente da quello usato per la litra, in quanto i due coni, sia pur affini sotto il profilo stilistico, si differenziano per il profilo, gli occhi e i capelli.

L'emilitra è anch'essa costituita da esemplari ribattuti e i tondelli provengono da due distinti nominali di bronzo, di peso diverso ma con diametro non troppo dissimile: emilitre di Siracusa comiate da Timoleonte sul piede dionigiano con Zeus Eleuterio/Fulmine di 18-14 g. e tetrantes di Kainon di piede dionigiano di 9-7 g.

Non si comprenderebbe la necessità di ribattere (emettere) con uno stesso conio due diversi nominali con diametro simile. Ne sarebbero venuti fuori due nominali di facile confusione per gli abitanti di Herbessos. L'unica spiegazione sarebbe appunto quella che l'emissione di Sikelia/Cetra starebbe ad indicare un solo valore, l'emilitra appunto.

All'inizio l'emilitra sarebbe stata emessa sotto il piede dionigiano, ma subito dopo con la riforma timoleontea, che prevedeva il dimezzamento della litra dionigiana, l'emissione fu continuata ribattendo le vecchie monete di Kainon, molto comuni e che si adattavano perfettamente all'emilitra ridotta.

Si ritiene che il dimezzamento della litra di Timoleonte risalga subito dopo la vittoria di Krimissos, quando il potere del condottiero corinzio fu sufficientemente rinforzato per procedere alle riforme sociali ed economiche a Siracusa.

Va detto che in questa emissione l'etnico al rovescio passa dal nominativo al genitivo, anche se in forma graduale e non corretta (EΡBHΣΣOINΩN invece di EΡBHΣΣINΩN.

Giacomo


Inviato

Notizie storiche. L'antica città di Herbessos, odierna Nicosia (EN), secondo il Cammarata era situata sulla Montagna di Marzo, nel centro della Sicilia, a circa 10 Km NO da Piazza Armerina e a circa 11 Km a NE da Barrafranca. Il monte è costeggiato ad est dal fiume Braemi e sulla sommità si estende un pianoro per circa 15 ettari dove sono stati rinvenuti reperti dalla preistoria al periodo romano.

Le prime notizie storiche risalgono a Dionisio I. Nel 395 a.C., dopo il ritiro del generale cartaginese Imilcone dalla lotta contro Siracusa e completato l'annientamento degli elementi calcidesi, Dionisio procedette alla sottomissione di tutto il territorio dei Siculi, parte con trattati di alleanza e parte con guerre. Fra le città sicule attratte in alleanza c'era Herbessos.

Polibio fa riferimento ad Herbessos in relazione all'assedio di Agrigento durante la I guerra punica. Egli riferisce che ad Herbessos gli alleati raccoglievano le vettovaglie e le macchine da guerra e dalla città prendevano i viveri per trasportarli nei luoghi di combattimento.

Lo storico latino Tito Livio fa riferimento ad Herbessos nel periodo della II guerra punica, quando registrò nell'antica Herbessos una ritirata di truppe romane da Leontinoi (Lentini) ad Herbessos. In epoca romana la città ebbe scarsa importanza.

Brevissimi cenni di monetazione. La monetazione di Herbessos ha avuto un ruolo importantissimo per la comprensione del passaggio dalla standard dionigiano a quello timoleonteo duranti gli anni della spedizione del condottiero corinzio, fino alla battaglia di Krimissos.

Giacomo


Staff
Inviato

Grazie Giacomo per l'esauriente trattazione.

Oltre agli aspetti numismatici, apprezzo moltissimo i tuoi approfondimenti storici, sono sempre interessantissimi.

Awards

Inviato
Notizie storiche. L'antica città di Herbessos, odierna Nicosia (EN), secondo il Cammarata era situata sulla Montagna di Marzo, nel centro della Sicilia, a circa 10 Km NO da Piazza Armerina e a circa 11 Km a NE da Barrafranca. Il monte è costeggiato ad est dal fiume Braemi e sulla sommità si estende un pianoro per circa 15 ettari dove sono stati rinvenuti reperti dalla preistoria al periodo romano.

Le prime notizie storiche risalgono a Dionisio I. Nel 395 a.C., dopo il ritiro del generale cartaginese Imilcone dalla lotta contro Siracusa e completato l'annientamento degli elementi calcidesi, Dionisio procedette alla sottomissione di tutto il territorio dei Siculi, parte con trattati di alleanza e parte con guerre. Fra le città sicule attratte in alleanza c'era Herbessos.

Polibio fa riferimento ad Herbessos in relazione all'assedio di Agrigento durante la I guerra punica. Egli riferisce che ad Herbessos gli alleati raccoglievano le vettovaglie e le macchine da guerra e dalla città prendevano i viveri per trasportarli nei luoghi di combattimento.

Lo storico latino Tito Livio fa riferimento ad Herbessos nel periodo della II guerra punica, quando registrò nell'antica Herbessos una ritirata di truppe romane da Leontinoi (Lentini) ad Herbessos. In epoca romana la città ebbe scarsa importanza.

Brevissimi cenni di monetazione. La monetazione di Herbessos ha avuto un ruolo importantissimo per la comprensione del passaggio  dalla standard dionigiano a quello timoleonteo duranti gli anni della spedizione del condottiero corinzio, fino alla battaglia di Krimissos.

                              Giacomo

262212[/snapback]

Non trovo parole adatte per ringraziarla vivissimamente dei suoi autorevolissimi interventi. Lei è stato di una ineguagliabile squisitezza. Faccio tesoro di quanto ci ha comunicato e che allegherò alla mia Erbessus la quale è proprio la stessa identica gentilmente esposta da rapax. Mi consenta di considerarla un dotto numismatico di....rarissima reperibilità.

Trattandosi del tipo A, molto raro , la conserverò gelosamente accanto alla quatroncia (Apollo e Kantaro) e alla bioncia (gallo e scarpa) di Hatria pur esse in ottimo stato di conservazione. Non mi interessa conoscere il suo valore venale, quand'anche fosse molto elevato. Sono soddisfatto per la sua rarità e stato di conservazione.

Mi consenta di dirle che questa Erbesso, acquistata con un...colpo di fortuna direttamente da un venditore desideroso forse di realizzare in quel momento "tambour battant ", l'ho pagata 250 euro pochi mesi fa.

Un cordiale saluto a lei e a quanti sono intervenuti su questo argomento.

Adalberto


Inviato

Mi permetto di suggerire, in ogni caso, di sottoporla ad un numismatico professionista. Ci sono valenti artisti siciliani che purtroppo realizzano meraviglie.

Sicuramente non sara' questo il caso ma per la propria tranquillita' meglio un piccolo esame..

numa numa


Inviato

Adalberto... per prudenza credo che tu debba far periziare la moneta in questione, escludo che vi siano in giro venditori ingenui... ma vi sono altri molto abili nella... sola!


Inviato
... e alla bioncia (gallo e scarpa) di Hatria pur esse in ottimo stato di conservazione...

262263[/snapback]

chiedo troppo se della suddetta biuncia alleghi un paio di foto...

sono un appassionato di monetazione abruzzese


Inviato
... e alla bioncia (gallo e scarpa) di Hatria pur esse in ottimo stato di conservazione...

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chiedo troppo se della suddetta biuncia alleghi un paio di foto...

sono un appassionato di monetazione abruzzese

262479[/snapback]

No non chiedi troppo, caro Polase. Il fatto è che non ti posso accontentare non avendo il dispositivo per fare le foto. La puoi trovare a pag.86 n.346 di Monete di Italia Antica e Magna Grecia , edizione Eupremio Montenegro dove sono riprodotte parecchie migliaia di monete preromane con i relativi prezzi.Pesa intorno a 50 grammi (la mia) e ha diametro 35 mm. Sul diritto, gallo a sinistra e due globetti. Sul rovescio una scarpa e leggenda HAT.Raffigurazioni molto in rilievo. In BB valutata verso i 3000 euro.In splendida, 4500 circa. Un saluto da Adalberto


Inviato
... e alla bioncia (gallo e scarpa) di Hatria pur esse in ottimo stato di conservazione...

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chiedo troppo se della suddetta biuncia alleghi un paio di foto...

sono un appassionato di monetazione abruzzese

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No non chiedi troppo, caro Polase. Il fatto è che non ti posso accontentare non avendo il dispositivo per fare le foto. La puoi trovare a pag.86 n.346 di Monete di Italia Antica e Magna Grecia , edizione Eupremio Montenegro dove sono riprodotte parecchie migliaia di monete preromane con i relativi prezzi.Pesa intorno a 50 grammi (la mia) e ha diametro 35 mm. Sul diritto, gallo a sinistra e due globetti. Sul rovescio una scarpa e leggenda HAT.Raffigurazioni molto in rilievo. In BB valutata verso i 3000 euro.In splendida, 4500 circa. Un saluto da Adalberto

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E ringrazio quanti mi suggeriscono di farle periziare.Un mio amico esperto numismatico di vecchia data me le ha già garantite autentiche tempo fa.


Inviato
Ciao Adalberto,

l'esemplare al quale tu fai riferimento è una LITRA del periodo 338-336 a.C.

Esistono due varianti:

la A ca. 338 a.C. , ossia moneta riconiata su litre dionigiane;

la B, ca. 338-336 a.C. ossia moneta riconiata su litre timoleontee.

La litra in questione presenta al Diritto la testa di Sikelia a destra, coronata di mirto; davanti ΕΡBHΣΣINΩN; bordo lineare. Al rovescio vi è l'immagine di un toro androprosopo barbuto a destra, con cornetto, che simboleggia il dio fluviale Herbessos.

I riferimenti bibliografici esatti sono: Calciati III, p. 252, 4OS (variante A), 5OS (variante B); Minì, 2 (Variante B); Campana 5.

Il peso della variante A (dionigiana) va da 32,12 g a 29,04 g. Quindi la tua se pesa 31 g. è proprio la variante A. Il peso della variante B va da 23,14 g a 13,98 g.

Gli esemplari noti della variante A sono riconiati sulle litre dionigiane con Zeus Eleuterio/Stella e delfini o su litre dei Tyrrhenoi, a loro volta riconiate sulle citate litre dionigiane.

La variante A è più molto rara rispetto alla B. Vi sarebbero infatti 3-4 esemplari noti, mentre della variante B si conoscono circa 30 esemplari.

                  Giacomo

ps. conto di aggiungere a breve ulteriori notizie e ragguagli.

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Egregio signor Giacomo, vengo a comunicarle per correttezza che ho pesato oggi con la bilancia elettronica la mia Erbessus. Non è purtroppo del tipo A (3 o 4 esemplari noti)perchè pesa solo 17.84 grammi. E' quindi una Timoleontea del tipo B (30 esemplari finora conosciuti)identica a quella indicata da Rapax. Non mi ci piango addosso dato anche per il suo bellissimo stato di conservazione.

Sto constatando in molti cataloghi quanto sia maggiorato oggi il

costo di questo tipo di monete preromane fuse. E quanto difficile sia la loro reperibilità. In Ebay è quasi scomparso.

Un distinto saluto da Adalberto


Inviato

Caro Adalberto,

le monete della zecca di Herbessos sono estremamente rare, soprattutto quelle in bronzo che di solito si trovano in uno stato di conservazione da MB. Quindi se il tuo esmplare è BB+ (se non addirittura migliore) puoi ritenerti giustamente soddisfatto, anche se la tua litra è della variante B timolontea :) Considerami sempre a tua disposizione per eventuali ragguagli o consultazioni :)

Giacomo


Inviato
Caro Adalberto,

le monete della zecca di Herbessos sono estremamente rare, soprattutto quelle in bronzo che di solito si trovano in uno stato di conservazione da MB. Quindi se il tuo esmplare è BB+ (se non addirittura migliore) puoi ritenerti giustamente soddisfatto, anche se la tua litra è della variante B timolontea :)  Considerami sempre a tua disposizione per eventuali ragguagli o consultazioni :)

                Giacomo

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Caro signor Giacomo (il "signor" è d'obbligo per la tua squisita gentilezza, notevolissima competenza e cordiale disponibilità !) tra un buon migliaio di monete antichissime e meno antiche racimolate per alcuni decenni con la scorta di numerosi cataloghi tra cui il Garrucci, il Vecchi, l'Word Coin, i Nomisma, il Pozzi del 1921,....... , ce n'è una che continua ad essere un vero e proprio rompicapo da alcuni anni. Purtroppo non dispongo del materiale per inviare la sua foto; te la descrivo il più dettagliatamente possibile:

gr.9.68 diametro mm.25 , oricalco, punti di corrosione antica sulle due facce,forma biconvessa con spessore al centro mm. 0.7, l'ho dovuta pulire perchè era costipata di concrezioni al punto che non si discerneva alcuna figura, il venditore credeva di intravvedere su una faccia lo zoccolo di un animale e la considerava una indubbia preromana. Cosa è apparso in piena evidenza dopo accurati pazienti interventi:

Diritto:due quadrupedi cornuti in notevole rilievo, molto vicini tra loro e ritti sulle zampe posteriori che si affrontano scalpitando con le anteriori , al tergo delle loro groppe due piccole figure in rilievo che sembrano svolazzare. In esergo tra le zampe posteriori sembra poter distinguere in maiuscolo la parola in rilievo SPELO (l'attuale antica Spello?)

Rovescio: un fiore al centro, spiccatamente in rilievo, con sette petali circostanti a forma di globetti; un globetto più grosso al centro. Un breve grosso gambo arcuato scende verso le ore 7 mentre ad ore 6 , sotto il fiore , un piccolo animale cornuto pur esso in rilievo (una capra?) che bruca l'erba a destra. Infine su entrambi i lati del fiore due animaletti che protendono le loro zampe anteriori verso i petali e sembrano brucarli.

E' a mio avviso un "oggetto"originale e non di fantasia; e molto antico . Tempo fa trovai in Ebay una cosa del genere molto corrosa e della stessa forma e materiale : distinsi solo i due animali affrontati e sotto la dicitura JONIA. Mi sono chiesto invano se poteva esserci stata qualche relazione tra la antica SPELO e le antiche colonie marittime della Jonia.Ma Spello è molto lontana dalle portuosità adriatiche! Le figure del D e del R che non oso ancora definir "moneta" sono molto gradevoli e la forma spiccatamente biconvessa dell'"oggetto" mi suggerisce di considerarlo un aes grave. Ma...di oricalco ?

Il Sydenham, il Pozzi, il Garrucci, il Montenegro non sanno dirmi nulla in proposito. Così pure il comune di Spello,di Foligno, una appassionata numismatica del luogo, la sezione numismatica del Museo di Perugia ai quali mi son già rivolto.

Nel caso ti interessasse molto svelare questo ... mistero, ti spedirei quell'oggetto per un esame diretto, qualora mi inviassi l'indirizzo.

Un cordiale saluto da Adalberto


Inviato
Caro Adalberto,

le monete della zecca di Herbessos sono estremamente rare, soprattutto quelle in bronzo che di solito si trovano in uno stato di conservazione da MB. Quindi se il tuo esmplare è BB+ (se non addirittura migliore) puoi ritenerti giustamente soddisfatto, anche se la tua litra è della variante B timolontea :)  Considerami sempre a tua disposizione per eventuali ragguagli o consultazioni :)

                 Giacomo

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Caro signor Giacomo (il "signor" è d'obbligo per la tua squisita gentilezza, notevolissima competenza e cordiale disponibilità !) tra un buon migliaio di monete antichissime e meno antiche racimolate per alcuni decenni con la scorta di numerosi cataloghi tra cui il Garrucci, il Vecchi, l'Word Coin, i Nomisma, il Pozzi del 1921,....... , ce n'è una che continua ad essere un vero e proprio rompicapo da alcuni anni. Purtroppo non dispongo del materiale per inviare la sua foto; te la descrivo il più dettagliatamente possibile:

gr.9.68 diametro mm.25 , oricalco, punti di corrosione antica sulle due facce,forma biconvessa con spessore al centro mm. 0.7, l'ho dovuta pulire perchè era costipata di concrezioni al punto che non si discerneva alcuna figura, il venditore credeva di intravvedere su una faccia lo zoccolo di un animale e la considerava una indubbia preromana. Cosa è apparso in piena evidenza dopo accurati pazienti interventi:

Diritto:due quadrupedi cornuti in notevole rilievo, molto vicini tra loro e ritti sulle zampe posteriori che si affrontano scalpitando con le anteriori , al tergo delle loro groppe due piccole figure in rilievo che sembrano svolazzare. In esergo tra le zampe posteriori sembra poter distinguere in maiuscolo la parola in rilievo SPELO (l'attuale antica Spello?)

Rovescio: un fiore al centro, spiccatamente in rilievo, con sette petali circostanti a forma di globetti; un globetto più grosso al centro. Un breve grosso gambo arcuato scende verso le ore 7 mentre ad ore 6 , sotto il fiore , un piccolo animale cornuto pur esso in rilievo (una capra?) che bruca l'erba a destra. Infine su entrambi i lati del fiore due animaletti che protendono le loro zampe anteriori verso i petali e sembrano brucarli.

E' a mio avviso un "oggetto"originale e non di fantasia; e molto antico . Tempo fa trovai in Ebay una cosa del genere molto corrosa e della stessa forma e materiale : distinsi solo i due animali affrontati e sotto la dicitura JONIA. Mi sono chiesto invano se poteva esserci stata qualche relazione tra la antica SPELO e le antiche colonie marittime della Jonia.Ma Spello è molto lontana dalle portuosità adriatiche! Le figure del D e del R che non oso ancora definir "moneta" sono molto gradevoli e la forma spiccatamente biconvessa dell'"oggetto" mi suggerisce di considerarlo un aes grave. Ma...di oricalco ?

Il Sydenham, il Pozzi, il Garrucci, il Montenegro non sanno dirmi nulla in proposito. Così pure il comune di Spello,di Foligno, una appassionata numismatica del luogo, la sezione numismatica del Museo di Perugia ai quali mi son già rivolto.

Nel caso ti interessasse molto svelare questo ... mistero, ti spedirei quell'oggetto per un esame diretto, qualora mi inviassi l'indirizzo.

Un cordiale saluto da Adalberto

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Perdonami! ....spessore al centro mm7 e non o.7!


Inviato

Caro Adalberto,

lasciami il tempo di fare le necessarie ricerche per trovare conforma ad alcune mie idee e conto di riuscire a darti una risposta :)

Giacomo

ps. Ti ringrazio sentitamente per le bellissime parole spese nei miei confronti. :)


Inviato

Sospetto sia una moneta fusa di fantasia, molto correnti nella seconda meta' dell'800 sul mercato antiquario romano.

Non mi risultano monete con la legenda SPEL[L]O

La tipologia dei due arieti affrontati e' orienatle e siritrova su alcuni pezzi greci.

La patina e' lucida (gialla per caso) oppure opaca e granulosa ?

numa numa


Inviato
Sospetto sia una moneta fusa di fantasia, molto correnti nella seconda meta' dell'800 sul mercato antiquario romano.

Non mi risultano monete con la legenda SPEL[L]O

La tipologia dei due arieti affrontati e' orienatle e siritrova su alcuni pezzi greci.

La patina e' lucida (gialla per caso) oppure opaca e granulosa ?

numa numa

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Caro numa numa, si tratta di oricalco il cui colore sai bene che è giallo. Non c'è più patina superficiale avendo pulito molto accuratamente la moneta per togliere antiche concrezioni e poter distinguere le figure. Quando la acquistai non dava assolutamente la idea di una moneta di fantasia perchè c'era un ben "radicato e molto spesso antico" sulle due superfici.Mi ci son voluti dei giorni per toglierlo e poter distinguere le figure. Ora è' pulita, lucida, gialla ma granulosa per la presenza di moltissimi "punti di corrosione" esistenti su entrambe le facce. Non la ho pagata esageratamente ma me la hanno considerata un aes grave non bene identificabile , di piccolo modulo.Osservando il suo stato attuale, "completamente scoperto"com'è, non dà la idea di una recente moneta di fantasia data la presenza di moltissime profonde corrosioni "puntinate". Come ripeto , in una su Ebay con le stesse raffigurazioni c'era scritto in esergo "Joni(a)". Un cordiale saluto e un grazie per il tuo interesse. Adalberto


Inviato
Sospetto sia una moneta fusa di fantasia, molto correnti nella seconda meta' dell'800 sul mercato antiquario romano.

Non mi risultano monete con la legenda SPEL[L]O

La tipologia dei due arieti affrontati e' orienatle e siritrova su alcuni pezzi greci.

La patina e' lucida (gialla per caso) oppure opaca e granulosa ?

numa numa

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Caro numa numa, si tratta di oricalco il cui colore sai bene che è giallo. Non c'è più patina superficiale avendo pulito molto accuratamente la moneta per togliere antiche concrezioni e poter distinguere le figure. Quando la acquistai non dava assolutamente la idea di una moneta di fantasia perchè c'era un ben "radicato e molto spesso antico" sulle due superfici.Mi ci son voluti dei giorni per toglierlo e poter distinguere le figure. Ora è' pulita, lucida, gialla ma granulosa per la presenza di moltissimi "punti di corrosione" esistenti su entrambe le facce. Non la ho pagata esageratamente ma me la hanno considerata un aes grave non bene identificabile , di piccolo modulo.Osservando il suo stato attuale, "completamente scoperto"com'è, non dà la idea di una recente moneta di fantasia data la presenza di moltissime profonde corrosioni "puntinate". Come ripeto , in una su Ebay con le stesse raffigurazioni c'era scritto in esergo "Joni(a)". Un cordiale saluto e un grazie per il tuo interesse. Adalberto

263510[/snapback]

Ciao, dalla tua descrizione, i dubbi espressi da numa numa potrebbero trovare fondamento...non é la prima volta che appaiono monete di fantasia...posta una foto e ti togli il pensiero...

Marco

Awards

Inviato
Sospetto sia una moneta fusa di fantasia, molto correnti nella seconda meta' dell'800 sul mercato antiquario romano.

Non mi risultano monete con la legenda SPEL[L]O

La tipologia dei due arieti affrontati e' orienatle e siritrova su alcuni pezzi greci.

La patina e' lucida (gialla per caso) oppure opaca e granulosa ?

numa numa

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Caro numa numa, si tratta di oricalco il cui colore sai bene che è giallo. Non c'è più patina superficiale avendo pulito molto accuratamente la moneta per togliere antiche concrezioni e poter distinguere le figure. Quando la acquistai non dava assolutamente la idea di una moneta di fantasia perchè c'era un ben "radicato e molto spesso antico" sulle due superfici.Mi ci son voluti dei giorni per toglierlo e poter distinguere le figure. Ora è' pulita, lucida, gialla ma granulosa per la presenza di moltissimi "punti di corrosione" esistenti su entrambe le facce. Non la ho pagata esageratamente ma me la hanno considerata un aes grave non bene identificabile , di piccolo modulo.Osservando il suo stato attuale, "completamente scoperto"com'è, non dà la idea di una recente moneta di fantasia data la presenza di moltissime profonde corrosioni "puntinate". Come ripeto , in una su Ebay con le stesse raffigurazioni c'era scritto in esergo "Joni(a)". Un cordiale saluto e un grazie per il tuo interesse. Adalberto

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Ciao, dalla tua descrizione, i dubbi espressi da numa numa potrebbero trovare fondamento...non é la prima volta che appaiono monete di fantasia...posta una foto e ti togli il pensiero...

Marco

263750[/snapback]

L'avrei già fatto , caro Mario. Ma non ho il dispositivo per mandare foto. Me lo procurerò.


Inviato

Sia Jonia che Spel[l]o non sono legende plausibili..

Se puoi consulta l'Haeberlin (Aes Grave, Francoforte 1903 ristampato da Forni)

riporta accuratamente descritti molti fusi antichi di fantasia..

numa numa


  • 1 mese dopo...
Inviato
Un'altra litra simile a quella da me illustrata nel precedente intervento è la seguente:

Litra dionigiana AE (34,24-26,07 g.) 344-339 a.C.

Diritto: Testa di Sikelia a destra, coronata di mirto; bordo di puntini.

Rovescio: Testa del dio fluviale Herbessos barbuto a destra, con lunghi capelli cinti da una tenia e un piccolo corno sulla fronte; davanti EΡBHΣΣOΣ; bordo di puntini o lineare.

Bibliografia: Calciati III, p. 251, 1OS, 1A-OS; Minì, 1; Campana, 2

Queste monete sono riconiate sulle litre dionigiane Testa di Atena/Stella e delfini.

Coni D=2

Coni R=2.

Secondo il Cammarata uno dei due coni del diritto usati per la suddetta litra è stato riutilizzato anche per emettere l'emilitra con la cetra al rovescio. In realtà il conio usato per l'emilitra è differente da quello usato per la litra, in quanto i due coni, sia pur affini sotto il profilo stilistico, si differenziano per il profilo, gli occhi e i capelli.

L'emilitra è anch'essa costituita da esemplari ribattuti e i tondelli provengono da due distinti nominali di bronzo, di peso diverso ma con diametro non troppo dissimile: emilitre di Siracusa comiate da Timoleonte sul piede dionigiano con Zeus Eleuterio/Fulmine di 18-14 g. e tetrantes di Kainon di piede dionigiano di 9-7 g.

Non si comprenderebbe la necessità di ribattere (emettere) con uno stesso conio due diversi nominali con diametro simile. Ne sarebbero venuti fuori due nominali di facile confusione per gli abitanti di Herbessos. L'unica spiegazione sarebbe appunto quella che l'emissione di Sikelia/Cetra starebbe ad indicare un solo valore, l'emilitra appunto.

All'inizio l'emilitra sarebbe stata emessa sotto il piede dionigiano, ma subito dopo con la riforma timoleontea, che prevedeva il dimezzamento della litra dionigiana, l'emissione fu continuata ribattendo le vecchie monete di Kainon, molto comuni e che si adattavano perfettamente all'emilitra ridotta.

Si ritiene che il dimezzamento della litra di Timoleonte risalga subito dopo la vittoria di Krimissos, quando il potere del condottiero corinzio fu sufficientemente rinforzato per procedere alle riforme sociali ed economiche a Siracusa.

Va detto che in questa emissione l'etnico al rovescio passa dal nominativo al genitivo, anche se in forma graduale e non corretta (EΡBHΣΣOINΩN invece di EΡBHΣΣINΩN.

                Giacomo

262190[/snapback]

Distinto signor Giacomo voglia perdonarmi se torno sull'argomento "Litra di Erbesso" che possiedo. Ho tarato l'altro giorno la bilancia elettronica (che era molto starata) Lei ci ha qui indicato per le Litre Dionigiane (tipoA) un peso

maximin di gr. 34.24 - 26.07. La mia Erbessus corrisponde esattamente alla descrizione che ha fatto (bordo di puntini attorno a Sikelia, il mirto,il dio barbuto col piccolo corno,...) e pesa non 17 e rotti grammi come avevo scritto in precedenza ma gr.27.76 (con lo scarto di 2 centesimi di grammo).

Devo farla ancora periziare ; se risultasse autentica posso considerarla Dionigiana e non Timoleontea come ho ritenuto in un primo momento?

Quelle Donigiane finora trovate si possono contare con le dita di una sola mano eppertanito il loro valore deve essere molto considerevole. Va però tenuto anche presente, a mio avviso, che in questi ultimi decenni molti.... ricercatori abbiano fatto largo uso del detector laggiù. Certo sarebbe un "colpo" molto fortunato se.....-

La saluto distintamente e con particolare stima per la sua grande competenza.

Adalberto


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