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Inviato (modificato)

Buonasera amici,

dopo un periodo di assenza vi porto qualcosa di estremamente particolare, un esemplare di 50 centesimi stemma della Zecca di Milano recante la data 1863 in rame! Una moneta che non compare né in Attardi, né in Simonetti (cataloghi che ho potuto consultare di persona) e della quale non ho trovato traccia in rete.

Misurazioni

la moneta si presenta con taglio liscio, diametro di mm 18 (dieci misurazioni con calibro a noni) e peso in grammi pari a 2,11 (10 misurazioni su bilancino di precisione). Il colore della moneta è inequivocabilmente quello del Rame con alcune piccole striature grigie.

Conservazione

Pesante colpo al bordo (dritto ore 11 con mancanza di materiale), graffi da contatto sparsi sulla superficie e sui rilievi; forse abbozzo di lucidatura maldestra per sfregamento. Rilievi comunque ancora nitidi, volto del sovrano e legenda ben delineate. Usura pesante sulle foglie, possibili accumuli di materiale alle ore 5 del dritto e sulla prima A di ITALIA al rovescio. La legenda presenta un aspetto più abbozzato rispetto all'esemplare classico in argento dello stesso anno e della stessa zecca, specie la seconda T in Vittorio e la G di Regno.

Ipotesi che ho formulato

1) Moneta di prova coniata come evoluzione della prova di Napoli del 1862 per i 50 centesimi stemma in "metallo argentato" con un peso di 2,20 g e un diametro di 18,2 mm citata in Attardi P202 (Montenegro 92);

2) Moneta da 50 centesimi erroneamente battuta su tondelli del 2 centesimi (ipotesi che tendo a scartare perché il tondello dovrebbe essere da 20 mm e non 18mm);

3) Moneta coniata su tondello composto di una lega mal riuscita e finito per errore in circolazione.


Delle tre che ho esposto sono più propenso per la prima, questo in virtù della presenza della prova di Napoli del 1862 i cui dati ponderali sono affini a questa (considerando il minor diametro nell'esemplare presentato). Sono convinto che la moneta sia autentica, la perlinatura su di essa rispecchia quella dell'esemplare in argento. I rilievi sono ben marcati e simili all'esemplare in argento. Quello che è evidente al tatto è la differenza di spessore, più grande in questa che non nell'esemplare in argento, a rimarcare la differenza di densità e quindi di materiale utilizzato.

Resto in attesa della vostra opinione!


 

Link al drive con più foto https://photos.app.goo.gl/b7uKSRAtipWoCC568

[P.S. ho scritto Bronzo sulla fotografia e Rame nel post. Stiamo comunque parlando di Bronzo con Rame a 960/1000]

 

RES_COMPLETA.jpg

Modificato da Arcimago
EDIT: didascalia fotografia
  • Mi piace 1

  • Arcimago ha rinominato il titolo in 50 Centesimi Stemma - Milano - 1863 - supposto RAME
Inviato
23 minuti fa, Arcimago dice:

Buonasera amici,

dopo un periodo di assenza vi porto qualcosa di estremamente particolare, un esemplare di 50 centesimi stemma della Zecca di Milano recante la data 1863 in rame! Una moneta che non compare né in Attardi, né in Simonetti (cataloghi che ho potuto consultare di persona) e della quale non ho trovato traccia in rete.

Misurazioni

la moneta si presenta con taglio liscio, diametro di mm 18 (dieci misurazioni con calibro a noni) e peso in grammi pari a 2,11 (10 misurazioni su bilancino di precisione). Il colore della moneta è inequivocabilmente quello del Rame con alcune piccole striature grigie.

Conservazione

Pesante colpo al bordo (dritto ore 11 con mancanza di materiale), graffi da contatto sparsi sulla superficie e sui rilievi; forse abbozzo di lucidatura maldestra per sfregamento. Rilievi comunque ancora nitidi, volto del sovrano e legenda ben delineate. Usura pesante sulle foglie, possibili accumuli di materiale alle ore 5 del dritto e sulla prima A di ITALIA al rovescio. La legenda presenta un aspetto più abbozzato rispetto all'esemplare classico in argento dello stesso anno e della stessa zecca, specie la seconda T in Vittorio e la G di Regno.

Ipotesi che ho formulato

1) Moneta di prova coniata come evoluzione della prova di Napoli del 1862 per i 50 centesimi stemma in "metallo argentato" con un peso di 2,20 g e un diametro di 18,2 mm citata in Attardi P202 (Montenegro 92);

2) Moneta da 50 centesimi erroneamente battuta su tondelli del 2 centesimi (ipotesi che tendo a scartare perché il tondello dovrebbe essere da 20 mm e non 18mm);

3) Moneta coniata su tondello composto di una lega mal riuscita e finito per errore in circolazione.


Delle tre che ho esposto sono più propenso per la prima, questo in virtù della presenza della prova di Napoli del 1862 i cui dati ponderali sono affini a questa (considerando il minor diametro nell'esemplare presentato). Sono convinto che la moneta sia autentica, la perlinatura su di essa rispecchia quella dell'esemplare in argento. I rilievi sono ben marcati e simili all'esemplare in argento. Quello che è evidente al tatto è la differenza di spessore, più grande in questa che non nell'esemplare in argento, a rimarcare la differenza di densità e quindi di materiale utilizzato.

Resto in attesa della vostra opinione!


 

Link al drive con più foto https://photos.app.goo.gl/b7uKSRAtipWoCC568

[P.S. ho scritto Bronzo sulla fotografia e Rame nel post. Stiamo comunque parlando di Bronzo con Rame a 960/1000]

 

RES_COMPLETA.jpg

 

Davvero interessante e particolare. Bravissimo! 👏🏾 

  • Grazie 1

Inviato

per me si tratta semplicemente di un falso...lettere della legenda al rovescio poco credibili, anzi...ridicole direi e piene di bolle

  • Mi piace 3

Inviato
Adesso, tonycamp1978 dice:

per me si tratta semplicemente di un falso...lettere della legenda al rovescio poco credibili, anzi...ridicole direi e piene di bolle

Concordo: la gran parte delle cosiddette "prove" in rame ,non sono altro che falsi che hanno perso l'argentatura.

  • Mi piace 1

Inviato
6 ore fa, tonycamp1978 dice:

per me si tratta semplicemente di un falso...lettere della legenda al rovescio poco credibili, anzi...ridicole direi e piene di bolle

 

Concordo, direi anche che la mancanza di materiale al bordo potrebbe esser il punto di ingresso del materiale per la fusione. 

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Inviato (modificato)

Sono rispettosamente in disaccordo con il discorso del falso moderno e della fusione. Prima di argomentare tuttavia faccio presente che ho acquistato la moneta da un collezionista che sta dismettendo alcune porzioni della propria collezione e che il prezzo di acquisto (assieme ad una moneta da 50 centesimi valore del 1867) è stato, spedizione compresa, di 32,24 €.
L'ho comprata perché incuriosito immediatamente dal colore (le foto non rendono ma la moneta ha una buona lucentezza del rame) e lo stesso venditore non ha saputo darmi particolari informazioni, l'ha sempre trattata come curiosità. Il mio considerarla come non censita (non ho accesso al momento al catalogo Pagani e al Montenegro sulle varienti e le prove del Regno, se qualcuno potesse controllare lì in merito avrebbe la mia gratitudine) è frutto della mera volontà di venirne a capo.

Perché non penso sia un falso? Perché è assolutamente illogico fare un falso di una moneta non censita e oltretutto usando un materiale sbagliato. Falsi del periodo o moderni tendono ad utilizzare materiali che ricordino l'originale in modo da poter essere messi in circolazione (se del periodo) o venduti a collezionisti sprovveduti e alla ricerca di rarità nel caso dei moderni.

Se fosse un falso del periodo quindi avrebbero utilizzato o una mistura contenente piombo o (come si è visto in certi scudoni) argento. [Ricordo poi che il 1863 è l'anno in cui è stata variata la percentuale di argento proprio per il rincaro della materia prima, abbassando il titolo delle monete in argento più piccole di 5 lire da 900/1000 a 835/1000 per effetto della legge monetaria del 24 agosto 1862, cosa che mi farebbe pensare a falsi come detto a base di piombo come se ne vedono tra le monete da 2 lire].

Circa i falsi moderni, il catalogo Attardi riporta solo quello relativo all'esemplare di Torino del 1862 circostanziando comunque come il metallo sia di una lega tendente al colore del nichelio. E comunque sempre di un anno diverso all'esemplare presentato.

Circa i dettagli sulla legenda riscontrati, faccio notare però che la l'incisore e il volto del sovrano sono ben realizzati e che i difetti sulle lettere, spiegabili anche con problemi al conio o semplicemente per il fatto che si tratta effettivamente di una moneta sperimentale, non spiegano l'incredibile accuratezza delle righe dello stemma o nei dettagli della corona. E soprattutto la perlinatura è quella di un esemplare in buone condizioni, un dettaglio difficile da realizzare, minutissimo nelle dimensioni e assolutamente non confacente ad una moneta di fusione che come sappiamo tutti non consente tale precisione. Per questi motivi non ritengo la moneta un falso né del periodo né moderno.

L'unica sarebbe sentire Cavaliere o Moruzzi perché sicuramente sarebbero in grado di dirimere meglio la questione.
 

P.S.

Ecco un printscreen dell'acquisto con tanto di cifra a titolo di assoluta trasparenza - l'altra moneta del lotto lascia il tempo che trova, a me interessava l'esemplare in rame proprio perché curioso. Non sto quindi cercando di giustificare una spesa folle con il mio voler considerare la moneta come non censita.

image.png.049fbde1ace9fb86f86bdaf33a9564d0.png

Modificato da Arcimago
*ortografia in un paio di punti

Inviato

È un falso da fusione anche a parer mio, le bolle sulla legenda non lasciano dubbi.


Inviato

Qui nessuno vuole avere ragione a tutti i costi. Per quanto riguarda la falsificazione, il metallo era poi argentato. Esistono molte pseudomonete in rame, che con ogni probabilità sono dei falsi d’epoca, al tempo argentati. Commercialmente vengono spacciati per prove. Il fatto che la moneta fosse piccola e dunque leggera, rende poi trascurabile la differenza di peso, non avvertibile in mano. Non si spiegherebbero altrimenti le bolle di fusione.
Quanto poi all’affermazione che alcuni periti sarebbero ben in grado di dirimere la questione, mi sembra una posizione un po’ ingenua e fideista.

E’ comunque, un oggetto monetario molto interessante!

  • Mi piace 1

Inviato

Buongiorno. Leggendo questa interessante discussione, penso che la spiegazione del falso d'epoca da fusione, un tempo argentato e che poi ha perso l'argentatura, sia la più logica e credibile. 

Oggetto interessante. Forse pagato un po' troppo per quello che è, ma interessante 


Inviato
13 minuti fa, Pontetto dice:

Buongiorno. Leggendo questa interessante discussione, penso che la spiegazione del falso d'epoca da fusione, un tempo argentato e che poi ha perso l'argentatura, sia la più logica e credibile. 

Oggetto interessante. Forse pagato un po' troppo per quello che è, ma interessante 

 

Come daltronde si faceva giá con le piastre di Ferdinando ll. Sotto sotto erano formate da altri materiali.

Anche io appoggerei piú questa tesi. 


Inviato

Falso. Riproduzione da fusione... lo si nota da bolla sopra A di italia...e poi quel perlinato a contorno farlocco.

O9ning.jpg


Inviato

prova a metterla nella sezione dei falsi, vediamo che dicono, anche i falsi d'epoca hanno il loro mercato e valore


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