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Inviato (modificato)

Nell’aprile del 1867 vennero emessi a Firenze tre tipologie di Vaglia. I biglietti erano composti da tre valori: 
-Lire cinque 
-Lire venticinque 
-Lire cento
Furono ideati dal Centro dell’emigrazione romana che da poco era stato stabilito nella città toscana dal Generale Giuseppe Garibaldi. L’idea di questa sottoscrizione era quella di raccogliere fondi a favore della popolazione Romana che in quel momento stava ancora sotto il controllo dello stato Pontifico*. Furono tutti stampati su carta non filigranata e presentavano le medesime misure (180x100 mm), una grafica generale nel dritto dei vari nominali molto simile e un retro uguale in tutte e tre le tipologie
I biglietti da 100 lire e alcuni da 25 vennero  firmati con firma autografa da Garibaldi stesso. Le firme di Garibaldi furono apposte generalmente sul lato sinistro, esistono però alcuni casi in cui la firma risulta a destra.
Le altre firme che si possono trovare, talvolta alternate, sono quelle di Bonpiani, Caraffa e Agneni.
I biglietti presentavano come unica misura di sicurezza un timbro a secco rappresentante la lupa capitolina con intorno una scritta che recita “Centro dell’ emigrazione Roma”. È possibile reperire sul mercato anche tagli da cinque lire non emessi e che dunque non presentano ne le firme e ne il timbro a secco.
Il retro dei biglietti presentano un lungo messaggio che fedelmente riporto e che meglio di qualsiasi altro spiega nel dettaglio le finalità di questa iniziativa:

“Italiani!
Nel nostro programma del 1'aprile corrente noi abbiamo esplicilamente dichiarato il nostro scopo.
Noi intendiamo valerci ad ogni costo del diritto che venne dalla stessa Diplomazia si conosciuto, accettando il principio che Roma appartiene ai Romani.
Mentre noi attendiamo colla energia della disperazione e col senno dei nostri antichi padri ad affrettare il momento della riscossa, sentiamo il dovere di arrecare sollievo alle dolorose condizioni nelle quali la mala signoria del prete mantiene ancora le infelici nostre popolazioni.
Abbiamo dunque risoluto ad unanimità la emissione di Vaglia di Cinque, Venticinque, e Cento Lire Italiane, perché ciascuno possa a seconda delle proprio forze concorrere a questa opera pietosa.
Perché questa emisione di Vaglia abbia le necessarie garanzie, noi ne affidiamo esclusivamente l’incarico ai nostri esuli concittadini, che il nostro Generale Garibaldi ha formato in centro della
emigrazione romana in Firenze, investendoli di tutte le facoltà necessarie.
Concittadini e Fratelli Italiani! Noi facciamo ora appello alla carità nazionale, fidenti che si risponderà volenterosa, come noi risponderemo alla fiducia di cui siamo onorati.
Roma 30 aprile 1867
Il centro d’insurrezione”

*Roma venne inglobata nel regno d’Italia solo nel 1870.

FONTE
-Cartamoneta Italiana, Gavello, 1996

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Il timbro a secco che ne accertava l’avvenuta emissione. Era apposto nella parte alta del biglietto, posizionato centralmente.

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Biglietto in controluce, da notare l’assenza della filigrana

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Dettaglio della firma di Garibaldi.

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Modificato da jaconico
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Inviato

Molto interessante, non ne sapevo niente.

Ma quindi hanno avuto un uso come cartamoneta circolante?


Inviato
39 minuti fa, ART dice:

Molto interessante, non ne sapevo niente.

Ma quindi hanno avuto un uso come cartamoneta circolante?

 

Non la definirei cartamoneta e non penso che abbiano circolato come se fosse cartamoneta. Ma aspettiamo il parere di qualcun’altro! 😅


Inviato

Normalmente non l'avrei pensato, ma il dubbio mi è venuto dalla fonte (Cartamoneta Italiana, Gavello, 1996 ).


Inviato (modificato)
4 ore fa, ART dice:

Ma quindi hanno avuto un uso come cartamoneta circolante

Erano semplici sottoscrizioni con lo scopo di finanziare iniziative risorgimentali, in questo caso il centro di emigrazione per i romani. Vennero predisposti diversi tagli (5,  25, 100) per andare incontro alle diverse esigenze delle persone che desideravano comunque contribuire al riuscita del progetto. Certo l'estetica di questi vaglia, come di tutti buoni o prestiti risorgimentali, avevano chiari riferimenti alla cartamoneta per il semplice valore riportato sullo stesso ma senza alcun valore monetario. Il biglietto nella sua grafica doveva divulgare un messaggio propagandistico che avrebbe contribuito ad accrescere il sentimento di unità nazionale e la raccolta fondi.

Modificato da numys

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