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Il 18/3/2025 alle 03:41, ART dice:

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Nota per confinologi e altri curiosi. A questo indirizzo c'è un dettagliato studio sul confine Canada - USA con un ricco repertorio fotografico e cartografico:  https://clui.org/projects/united-divide

 

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E' interessante esaminare la situazione nelle terrae nullius, ovvero i territori che per qualche motivo non appartengono a nessun paese e non vengono neanche rivendicati. In tutto il pianeta sono solo tre.

 

1) Il più vicino a noi è al confine sud-orientale dell'UE, precisamente fra Croazia e Serbia: l'area golenale di Gornja Siga, circa 7 km², e tre terreni più piccoli chiamati "pockets". La zona fa parte di una contesa territoriale partita nel 1947 e mai risolta, ed è disabitata (la polizia croata ha sfrattato un gruppo di attivisti politici libertari che per promuovere le loro teorie fingono di volerci fondare una nazione), quindi non ci sono transazioni economiche in nessuna valuta.

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2) Caso più interessante è quello del Bir Tawil, un'area desertica di 2 060 km² lungo il confine tra Egitto e Sudan che non è reclamata da nessuno dei due paesi. Questa situazione deriva dalla disputa per il Triangolo di Halaib, un territorio di 20580 km² a nord-est del primo. Nel 1899 il confine politico fra Egitto e Sudan (all'epoca formalmente indipendenti ma di fatto sotto dominio britannico) fu fissato in corrispondenza del 22º parallelo, ma nel 1902 il Regno Unito fissò un "confine amministrativo" che assegnava il Bir Tawil al controllo egiziano e Halaib a quello sudanese. Dopo l'indipendenza dei due stati il confine amministrativo non venne riconosciuto valido dal Sudan, che rivendica il Triangolo di Halaib (oggi sotto controllo egiziano) e lascia il Bir Tawil all'Egitto, che ritenendo invece valido il confine politico non lo considera suo. Il risultato è che il Bir Tawil è una terra nullius. A renderla interessante è la sua popolazione permanente formata da cercatori d'oro, tutti con cittadinanza egiziana o sudanese, riuniti in accampamenti. 

Nel Triangolo di Halaib si usa senza dubbio la sterlina egiziana, anche se informazioni non confermate danno per accettata anche la sterlina sudanese. E' ipotizzabile che nel Bir Tawil si usino entrambe le valute. Da notare che secondo le informazioni turistiche in Egitto è diffuso il pagamento in euro, mentre in Sudan vengono spesso accettati dollari, euro e sterline britanniche.  

Il Bir Tawil in tutto il suo desertico splendore:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2e/Satellite_image_of_Bir_Tawil.jpg

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3) Il terzo ed ultimo caso è quello della Terra di Marie Byrd, lo spicchio di Antartide che secondo il criterio dell'esplorazione dovrebbe essere assegnato agli USA ma che è terra nullius in quanto gli USA rifiutano ogni rivendicazione territoriale sul continente. La vasta zona è rimasta disabitata dopo la chiusura nel 2005 dell'unica stazione che vi sorgeva, la Byrd statunitense, dove senza dubbio si usava il dollaro USA.

 

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Per una panoramica generale sulle rivendicazioni territoriali e le valute ufficiali in Antartide si veda:

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Torniamo a parlare di exclavi con un caso particolare, quello di Madha e Nahwa.

Come si capisce più facilmente guardando le mappe, Madha è un'exclave dell'Oman negli Emirati Arabi Uniti mentre Nahwa è un'exclave emiratina all'interno di Mahda. Fra i due territori e gli Emirati Arabi Uniti c'è libera circolazione.

- Nahwa è l'unico caso di "exclave di secondo grado" all'infuori di quelle europee di Baarle Nassau / Barle Hertog, con un villaggio di una quarantina di edifici in cui si trovano anche una stazione della polizia emiratina e un ambulatorio medico. Fa parte dell'Emirato di Sharja e naturalmente vi circola il dirham degli Emirati Arabi Uniti.

- Madha ha un territorio in gran parte disabitato. L'unica località è New Madha, un centro di 2200 abitanti con una scuola, un ufficio postale e una banca con un ATM che eroga solo rial dell'Oman. Ma da informazioni turistiche sappiamo che qui è utilizzato anche il dirham degli Emirati Arabi Uniti.

 

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Il Kosovo presenta una situazione anomala che il governo tenta ancora oggi di sistemare.

Vale la pena di ripercorrere brevemente la storia valutaria del paese, uno di quelli che utilizzano unilateralmente l'euro come propria valuta.

Durante la disintegrazione della Jugoslavia il Kosovo tentò invano di ottenere l'indipendenza e nel 1998 la situazione degenerò nella cosiddetta Guerra del Kosovo. Il paese dichiarò l'indipendenza il 17 febbraio 2008 e ad oggi è ufficialmente riconosciuto da poco più di 100 paesi del mondo, di cui 22 stati dell'UE su 27 (eccezioni: Spagna, Slovacchia, Romania, Grecia e Cipro). Prima del 1999 il Kosovo in quanto regione autonoma della Serbia era vincolato alla politica monetaria jugoslava e al dinaro jugoslavo, ma l'alta inflazione dovuta alla guerra e le tensioni politiche finirono per screditare la valuta jugoslava, di conseguenza molti preferirono usare e accumulare divise estere: la più diffusa era il marco tedesco, sebbene anche il dollaro USA e il franco svizzero fossero ampiamente utilizzati.

Non essendoci restrizioni all'importazione e all'esportazione di euro/ex-marchi e vista anche l'alta quantità di rimesse degli immigrati in UE, nel dopoguerra fu possibile rifornire il Kosovo di contante a sufficienza, anche se il dinaro jugoslavo e successivamente il dinaro serbo continuò a essere ampiamente utilizzato nel Kosovo settentrionale e nelle enclavi a maggioranza serba. Nel giugno 1999 il Kosovo adottò unilateralmente l'euro (in forma di marco tedesco) come valuta ufficiale, la misura considerata più ragionevole per un paese senza nessuna precedente esperienza di una moneta e una banca centrale proprie, che cercava la completa indipendenza dalla Jugoslavia - all'epoca ridotta alle sole Serbia e Montenegro - e la cerca ancora oggi nei confronti della Serbia.

 

La situazione attuale è che il dinaro serbo ha continuato a circolare nelle province del Kosovo a maggioranza serba (in azzurro sulla mappa), che godono di una forte autonomia di fatto

 

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ma dal febbraio 2024 la Banca Centrale della Repubblica del Kosovo ha adottato un regolamento che stabilisce che l'euro è l'unica valuta legalmente utilizzabile per le transazioni pubbliche, fermo restando il diritto di ognuno a regolare quelle private nella valuta che preferisce. Questa misura ha provocato proteste nelle zone a maggioranza serba, dove anche nelle istituzioni locali (*) e nelle banche si continuavano ad effettuare pagamenti in dinari. Come provvedimenti per far rispettare la legge la polizia kosovara ha chiuso sei filiali della cassa di risparmio locale che aveva rifiutato di adattarsi alla nuova normativa, e la banca centrale kosovara ha offerto la possibilità di convertire i dinari in euro versandoli in conti bancari gratuiti in euro.

 

(*) La Serbia spende il corrispondente di circa 120 milioni di euro all'anno per finanziare un sistema di istituzioni parallele in Kosovo per la minoranza serba.

 

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Una curiosità sull'euro in Kosovo:  https://www.cronacanumismatica.com/che-valuta-circola-in-kosovo-monete-false-da-2-euro/

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14 ore fa, Carlo. dice:

@ART per consecutio, arriviamo al Montenegro? 😊

Teoricamente non rientrerebbe nell'argomento perchè la situazione non è abbastanza anomala, in quanto ci sono diversi paesi al mondo che semplicemente usano le valute di altri, ma potrebbe rientrare in un post di casistica generale su quelli.

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La situazione della circolazione in Palestina è anomala ma più uniforme di quanto si potrebbe immaginare guardando la situazione geopolitica sul campo.

Come noto lo Stato di Palestina (così si chiama ufficialmente) è composto da due zone separate, la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. La prima è la striscia costiera con capoluogo la città di Gaza, la seconda un mosaico composto da un'area sotto controllo di fatto israeliano con una miriade di enclavi a controllo palestinese o ad amministrazione mista israelo-palestinese, la cui rappresentazione cartografica più accurata attualmente rintracciabile è questa:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6c/Situation_in_the_West_Bank_(May_2021).svg

 

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In entrambe le zone si utilizza in prevalenza il nuovo shekel israeliano, ma in Cisgiordania è anche usato il dinaro giordano. Le grandi transazioni come l'acquisto di case o terreni vengono spesso eseguite in dollari USA.

 

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Il Regno Unito presenta diverse anomalie legali e di prassi che tenterò di sintetizzare al meglio.

 

Come noto in tutto il paese circola la sterlina britannica emessa dalla Bank of England, ma anche altre banche hanno l'autorizzazione ad emettere banconote:

In Scozia:

- Bank of Scotland

- Clydesdale Bank (oggi di proprietà australiana )

- Royal Bank of Scotland

In Irlanda del nord:

- Bank of Irleand (di proprietà irlandese )

- Northern Bank Limited (denominata pubblicamente Danske Bank, anche sulle banconote, oggi di proprietà danese )

- National Westminster Bank (denominata Ulster Bank in Irlanda del Nord )

Fino al 2020 c'era anche l'AIB Group (ex- First Trust Bank) che a giugno di quell'anno ha cessato le emissioni e avviato il ritiro delle sue banconote.

 

Le norme sulla validità di questi biglietti, che comunque rappresentano versioni grafiche diverse della stessa valuta e vengono emessi dietro deposito di fondi equivalenti alla Banca d'Inghilterra, sono abbastanza strane.

La regola generale è che nel Regno Unito solo le monete hanno corso legale ovunque, mentre le banconote della Bank of England hanno corso legale in Inghilterra e Galles ma non in Scozia nè in Irlanda del nord. Di conseguenza le banconote inglesi potrebbero essere teoricamente rifiutate nei pagamenti in Irlanda del nord e Scozia mentre le banconote scozzesi o nordirlandesi non sono a corso legale da nessuna parte, quindi chiunque può legittimamente rifiutarsi di accettarle ovunque si trovi, cosa che di solito avviene in Inghilterra anche per il fatto di essere poco note lì. Molti esercizi inglesi non le accettano perchè sarebbero poi costretti a cambiarle in Scozia o in Irlanda del Nord visto che la Banca d'Inghilterra e in genere le banche commerciali inglesi non lo fanno. In Scozia e Irlanda del nord ogni ATM eroga solo quelle della propria banca.

In definitiva le varie banconote girano solo nella rispettiva zona di emissione, ad eccezione di quelle della Bank of England che circolano e sono accettate ovunque (ma una minima presenza di quelle scozzesi c'è anche oltreconfine).

Una nota va fatta anche per il contante locale di Man, Jersey, Guernsey e Gibilterra: anche le loro banconote sono solo differenti versioni grafiche della sterlina inglese ma circolano esclusivamente nelle zone di emissione. Le monete non sono a corso legale altrove ma avendo moduli e materiali identici a quelle inglesi vengono spese anche in Gran Bretagna.

 

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In Cina esistono due note anomalie valutarie rappresentate da Hong Kong e Macao.

Dopo il passaggio sotto controllo cinese, queste due "regioni amministrative speciali" (ovvero territori a cui è stata lasciata fino al 2050 una limitata autonomia in certi campi) hanno mantenuto il regime valutario che avevano quand'erano sotto il controllo di Regno Unito e Portogallo. Vale la pena di fare anche un accenno storico allo status formale che questi territori avevano sotto la dipendenza europea, perchè era più complesso di quanto comunemente noto.

 

- Hong Kong

L'isola Hong Kong fu occupata dai britannici nel 1841 e ceduta in proprietà perpetua nel 1842. Successivamente il territorio si espanse con l'aggiunta della penisola di Kowloon nel 1860 e l'affitto per 99 anni dei New Territories a partire dal 1898, come si vede in questa cartina:

 

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Hong Kong è tornata interamente sotto sovranità cinese il 1 luglio 1997, sia per le proteste della Cina sui trattati dell'epoca sia perchè il sovraffollamento della città col tempo ne ha provocato l'espansione anche nei territori affittati, che poi sarebbero per forza dovuti tornare alla Cina. Anche se tutta la colonia di Hong Kong era controllata dai britannici quello fra i territori ceduti in proprietà e i New Territories in affitto era de jure il confine fra dipendenza britannica e Cina. Era denominato Boundary Line e fino all'aggiunta dei New Territories era segnato con una palizzata di bambù. Nel 1934 ci venne costruita sopra una strada, denominata non a caso Border Street, e oggi la zona è indicata come Old Frontier Line.

Per quanto riguarda la circolazione delle banconote, fin dai tempi del dominio inglese erano tre le banche autorizzate ad emettere banconote nella valuta locale, il dollaro di Hong Kong, e un altro emittente si aggiunse dopo:

- la Hongkong and Shanghai Banking Corporation, la cui controllata di Hong Kong appartiene interamente all'omonimo gruppo britannico con sede a Londra

- la Standard Chartered Bank, con sede a Londra e filiale propria ad Hong Kong

- la Bank of China, la più antica banca privata cinese

- Il governatorato della HKSAR (Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong) (a partire dal 2002 )

Tutte le banconote possono circolare liberamente in base agli accordi fra il governo di Hong Kong (prima il governatorato britannico, in seguito al ritorno alla Cina quello della HKSAR) e le tre banche emittenti. Pur avendo design diversi hanno gli stessi tagli (10, 20, 50, 100, 500 e 1000) e gli stessi colori dominanti per ogni taglio. Nel 2002 si è aggiunta anche la HKSAR, che per far fronte a richieste di banconote maggiori del solito ha emesso una propria banconota da 10 dollari.

La proporzione delle emissioni al 2003 era questa:

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La parte del leone spettava alla Hongkong and Shanghai Banking Corporation, seguiva la Bank of China, mentre la fetta più piccola andava alla Standard Chartered Bank.

 

 

- Macao

Secondo quanto comunemente risaputo Macao era una colonia portoghese che tornò alla Cina il 20 dicembre 1999, ma prima di quell'anno la realtà era meno lineare di così.

Infatti il Portogallo cominciò di fatto a perdere la sovranità su Macao a partire dalla "Rivoluzione culturale" cinese alla fine del 1966, quando una disputa sulla chiusura di una scuola portò a violente dimostrazioni contro l'autorità portoghese e l'amministrazione abdicò alla sua autorità sovrana. Il 29 gennaio 1967 il Portogallo riconobbe ufficialmente Macao come territorio cinese e, anche se la Cina declinò l'offerta per il suo ritorno ufficiale sotto la sua sovranità, Macao passò di fatto sotto influenza cinese: nessuna decisione importante avrebbe potuto essere presa senza accordi con la Cina, e il capo della Camera di commercio cinese a Macao divenne il rappresentante ufficioso di Pechino. Dopo la caduta del regime salzarista in Portogallo, il 25 aprile 1974, la Cina rifiutò ancora la restituzione di Macao, e nel 1975 il piccolo contingente militare portoghese fu ritirato. Il 17 febbraio 1976 il nuovo statuto dichiarò Macao territorio speciale cinese in amministrazione portoghese.

 

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L'unità monetaria e la pataca. Circolano banconote emesse dalla sede locale del Banco Nacional Ultramarino, istituto portoghese, e della Banca di Cina, una delle più vecchie banche private cinesi.

 

 

 

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La situazione particolare presente in Lesotho, eSwatini e Namibia deriva dall'esistenza della poco nota Area Monetaria Comune che questi paesi formano insieme al Sudafrica.

Si tratta di un'unione monetaria con una forma piuttosto rara nel mondo, istituita nel luglio del 1986 e derivante dalla precedente Area Monetaria del Rand, creata nel dicembre 1974 con gli stessi paesi (quando la Namibia si chiamava South West Africa ed era illegalmente annessa al Sudafrica). Secondo le regole di quest'unione ogni membro ha una sua banca centrale indipendente ed emette valuta propria (il loti del Lesotho, l'emalangeni di eSwatini e il dollaro della Namibia) a corso legale al proprio interno e ancorata da cambio fisso alla pari al rand sudafricano, ma in qualità dell'importanza sudafricana come perno economico dell'area la sua valuta ha corso legale anche negli altri membri, dove circola liberamente.

In sostanza si tratta di un'area del rand istituzionalizzata, i cui membri accettano di coordinarsi economicamente e nel caso di quelli minori mantengono una blanda autonomia valutaria basata sulla stabilità del rand.

 

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Informazioni dettagliate (in inglese):

https://www.bis.org/publ/bppdf/bispap17o.pdf

https://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2007/wp07158.pdf

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Il Buthan è un paese affascinante e con una particolare anomalia valutaria.

Stretto come si trova fra India e Cina deve barcamenarsi fra la prima, un grosso vicino che lo condiziona, e la seconda, un invadente grosso vicino che accampa da decenni rivendicazioni territoriali su alcune zone (a cui nel 2020 se n'è aggiunta all'improvviso un'altra, in un territorio che confina con lo stato indiano di Arunachal Pradesh, a sua volta rivendicato dalla Cina). Benchè il Bhutan oggi non sia più formalmente un protettorato indiano l'India ne condiziona in modo rilevante la politica e l'economia, situazione che viene accettata anche perchè garantisce il sostegno indiano nelle contese con la Cina.

 

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La valuta locale è lo ngultrum, legato da cambio fisso alla pari alla rupia indiana. La rupia ha corso legale anche nel Bhutan, con un regolamento particolare: ufficialmente sono ammesse solo le banconote di taglio non superiore a 100 rupie, ma nella prassi di tutti i giorni vengono accettati (a quanto pare non sempre) anche i tagli da 500 e 2000.

 

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Posto del tutto particolare con una situazione particolare è il Sahara Occidentale, conosciuto anche come Repubblica Araba Sahrawi Democratica.

La principale caratteristica di questo paese è la sua esistenza de jure ma scarsa o nulla esistenza de facto. Si tratta di un'ex-colonia spagnola di cui fu lasciato il possesso nel 1975. Il tentativo d'indipendenza del Sahara Occidentale da parte del popolo indigeno sahrawi fu represso quando il territorio venne rivendicato dal Marocco e dalla Mauritania. Il Marocco occupò il paese appena dopo il ritiro degli spagnoli, mentre la Mauritania abbandonò le sue pretese nel 1979, quando il Fronte Polisario (l'organizzazione politica e militare che con l'appoggio dell'Algeria sostiene l'indipendenza del Sahara Occidentale col nome di Repubblica Araba Sahrawi Democratica) organizzò una spedizione armata e sparò dei razzi contro il palazzo presidenziale nella capitale della Mauritania.

La Repubblica Araba Sahrawi Democratica si è proclamata indipendente nel 1976 ed è attualmente riconosciuta da 74 paesi del mondo, di cui nessuno dell'UE. Controlla la parte del Sahara Occidentale a est del Berm, la lunga fortificazione creata dal Marocco lungo tutto il Sahara Occidentale per contrastare la guerriglia del Fronte Polisario.

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La valuta di questo paese è de jure la peseta sahrawi, de facto il dirham marocchino. Esistono alcune monete sahrawi ma non è chiaro se circolano o abbiano mai circolato, ed esiterebbero anche delle banconote di cui non è nota l'autenticità nè l'eventuale utilizzo, di cui c'è attualmente una sola foto su Internet. 

 

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Luogo di sicuro interesse e anomalia tutta europea è il CERN, che contrariamente a quanto spesso si pensa non sorge a Ginevra ma a cavallo del confine tra Francia/UE e Svizzera nei pressi di Ginevra, quasi tutto in territorio unionale.

 

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Uno dei due siti principali con le infrastrutture scientifiche, gli uffici, i laboratori e tutto il resto che serve al funzionamento di questa formidabile cittadella della scienza è quello di Meyrin, diviso quasi esattamente in due dalla frontiera (la riga rosa che vedete correre all'interno del sito, in questa mappa ingrandibile:  https://ab-ws-llrf05.web.cern.ch/images/Meyrin_A3_map.pdf ). Al sito si accede subito dopo aver passato la frontiera con la Svizzera sulla strada che costeggia il lato nord.

E' un vero e proprio villaggio dotato anche di ristoranti, negozi, ufficio postale e ATM che erogano euro e franco svizzero, valute entrambe accettate.

 

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(Chi vuole approfondire la storia di questo particolare confine legga: https://www.globalgeografia.com/europa/confine_cern.htm#prettyPhoto )

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Il 20/04/2025 alle 11:32, ART dice:

- Hong Kong

[...]

Per quanto riguarda la circolazione delle banconote, fin dai tempi del dominio inglese erano tre le banche autorizzate ad emettere banconote nella valuta locale, il dollaro di Hong Kong, e un altro emittente si aggiunse dopo:

 

- Macao

[...]

L'unità monetaria e la pataca. Circolano banconote emesse dalla sede locale del Banco Nacional Ultramarino, istituto portoghese, e della Banca di Cina, una delle più vecchie banche private cinesi.

 

Mi sono scordato di specificare che il dollaro di Hong Kong viene accettato anche a Macao. Le due valute sono ancorate da cambio fisso di 1 dollaro di HK = 1,03 patacas, ma per comodità il dollaro viene preso con cambio alla pari.


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Visti i loro stretti rapporti, Singapore e Brunei hanno una situazione anomala e per certi versi affascinante, derivata dall'Accordo per l'Intercambiabilità Valutaria del 1967 che stabilisce il cambio fisso alla pari fra dollaro di Singapore e ringgit del Brunei e ne decreta il "corso consuetitudinario" (ma non legale) in entrambi i paesi. Secondo le regole la banca centrale del Brunei e quella di Singapore accettano le banconote emesse dall'altra e le monete di entrambi i paesi e le scambiano gratis alla pari nella propria valuta, inoltre le banche di entrambi i paesi accettano anche per il deposito, dal pubblico e dalle imprese, la valuta emessa dall'altro alla pari e senza alcun costo.

Ma come sempre succede in questi casi la situazione sul campo non è sempre lineare come quella prevista formalmente, perchè da informazioni turistiche sappiamo che il dollaro di Singapore è accettato quasi sempre in Brunei - a patto che non abbia il benchè minimo strappo - mentre il ringgit (dollaro) del Brunei è accettato con molta più difficoltà a Singapore, specialmente non nei piccoli negozi a conduzione familiare. Questa situazione pare derivi dallo scarso pregio del ringgit, che in generale fatica ad essere cambiato in altre valute. Inoltre le monete da 1 dollaro di Singapore non vengono accettate nel Brunei, probabilmente perchè in quest'ultimo la monetazione arriva solo fino a 50 sen (centesimi).

 

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Nota:

I due paesi sembrano tenere molto a questo accordo, tanto che hanno emesso banconote commemorative comuni per i suoi 40° e 50° anniversario, ampiamente pubblicizzate.

 

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La Transnistria, ovvero la parte di Moldova ad oriente del fiume Dnestr che si proclamò indipendente nel 1990, non rientrerebbe strettamente nella categoria di questo thread se non fosse che l'intero soggetto (organizzato come paese dal nome ufficiale di "Repubblica Moldava di Pridnestrovia ") è anomalo all'interno della propria categoria. 

Stretta fra (resto della) Moldova e Ucraina, abitata per lo più da russofoni, è de facto un protettorato russo che la Moldova considera sotto occupazione russa. Questo perchè pur essendo geograficamente lontano dalla "madrepatria" il territorio ospita un'unità militare russa (il Gruppo Operativo delle Forze Russe in Transnistria, stimato fra i 1000 e i 1500 soldati) che pur essendo meno consistente delle forze locali transnistriane rappresenta pur sempre la presenza e ingerenza russa sul territorio (*). La Transnistria è una dittatura oligarchica sotto controllo di un governo sottoposto al pesante condizionamento della Sheriff, una holding con sede a Tiraspol (la capitale dell'autoproclamata repubblica) attiva in vari settori, fondata nel 1993 da due ex-membri del KGB sovietico. E' riconosciuta ufficialmente solo dagli altri due protettorati russi formalmente indipendenti, l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud.

 

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L'anomalia valutaria sta nel fatto che questo è l'unico protettorato russo o territorio invaso dalla Russia a non usare il rublo come valuta in quanto ne ha una propria, il rublo transnistriano, emesso sia in moneta che in banconota dalla Banca Repubblicana di Pridnestrovia. Il rublo transnistriano non è accettato al di fuori della Transnistria, anche perchè non è internazionalmente riconosciuto al pari dello stato dove viene emesso, ma da informazioni turistiche sappiamo che esiste almeno un'eccezione: alcune compagnie di autobus con collegamenti a Tiraspol accettano pagamenti in rubli transnistriani alla stazione degli autobus di Chișinău (la capitale della Moldova). Nel 2013 in Transnistria si parlò della possibilità di introdurre il rublo russo come valuta parallela a corso legale, ma il progetto non fu attuato. E' anche l'unica entità statale al mondo che non utilizza solo monete di metallo ma anche in materiale composito.  

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(*) Molti si chiedono come facciano le truppe russe ad andare e venire dalla Transnistria secondo necessità. Prima del 2015 transitavano attraverso l'Ucraina, ora invece passano solo per via aerea usando l'aeroporto di Chișinău come hub. Cosa paradossale è che questa città è la capitale della Moldova, dunque è la Moldova stessa che pur considerando la Transnistria territorio nazionale occupato e chiedendo il ritiro delle forse russe ne permette il transito dal suo territorio.  

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Vista la situazione politica di Haiti è normale che quella valutaria sia abbastanza anomala.

 

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Il paese è ormai dal 2018 al collasso economico e politico, con la capitale Port-au-Prince in preda a bande di rivoltosi e trafficanti vari che si scontrano per il controllo del territorio, facendo vittime fra la popolazione. La polizia, che pure esiste, non riesce a controllare che alcune zone e a tenere in relativa sicurezza gli edifici governativi e poco altro. In questo marasma una delle poche istituzioni che riescono a funzionare è la Banca della Repubblica di Haiti, che emette il gourde, anche dopo che nel 2024 le forze di sicurezza riuscirono a respingere l'assalto di una banda alla sede centrale. Nonostante il gourde circoli regolarmente è inevitabile che quasi tutti accettino anche il dollaro USA (con resti solo in gourde).

Una curiosità riguardante questa valuta è che dal 1912 al 1989 fu ancorata al dollaro USA col cambio di 1 dollaro = 5 gourde, tanto che nacque l'usanza di riferirsi alle banconote o monete da 5 gourdes come "dollaro haitiano" e alle monete da 5 centimes come "penny haitiano". Ancora oggi questo particolare dollaro haitiano è usato come valuta di conto, per cui se il prezzo viene indicato semplicemente in "dollari" s'intende da moltiplicare per cinque per il pagamento in gourde, mentre quando ci si riferisce ai dollari USA si specifica "dollari americani".

 

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