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IGNORED

The Eagle and I


Risposte migliori

Inviato

Di cosa parleremo in questa discussione? :ninja:

Stavolta è davvero difficile, al punto che avevo pensato di regalare un esemplare della moneta che sarà l'oggetto principale (ma non certo l'unico) della discussione al primo che avesse indovinato di che moneta si tratta. Ma poi ho fatto due conti, e ho dovuto purtroppo constatare che le mie finanze non lo consentirebbero. Non che mi manchi molto, 4-5 milioni, milione più milione meno, ma insomma :rolleyes:

Così, dovrete accontentarvi, ancora una volta, delle mie chiacchiere. E vi prometto che non sarà l'ultima... o è una minaccia? :unsure:

Intanto però, potete ugualmente provare a indovinare la moneta, anche se è gratis :D

Vi lascio tutta la notte per pensarci.

petronius oo)

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Inviato
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Intanto però, potete ugualmente provare a indovinare la moneta, anche se è gratis

Ci tento  :D

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Inviato

Non mi sembra vero che stia iniziando un'altra discussione della serie "@petronius arbiter racconta.." e questa la vedrò crescere puntata dopo puntata!! Prendo già i popcorn! 🍿 😄

Scherzi a parte grazie per questa nuova discussione! Non vedo l'ora di leggerla:good:

Ora provo anch'io ad indovinare ...

https://en.numista.com/catalogue/pieces10355.html

Direi che visto che il Re ed io era dedicata al dollaro 1804 questa potrebbe essere dedicata alla small eagle!

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Inviato (modificato)
14 ore fa, nikita_ dice:

 20d.jpg.6b405c564464a6bb84931c8f515180f6.jpg

 

Dimenticanza, giusto per la probabile pertinenza con questa nuova discussione, la moneta postata da 10 dollari in oro era denominata: un'aquila.

Modificato da nikita_
Awards

Inviato
16 ore fa, petronius arbiter dice:

Vi lascio tutta la notte per pensarci.

E' bastato molto meno, bravo @nikita_ :good:

Il 1804 è una data fondamentale per la storia numismatica degli Stati Uniti, non tanto per le monete che furono coniate in quell'anno, quanto per quelle che non lo furono: un dollaro d'argento e un 10 dollari d'oro, un'aquila... Eagle :) Coniate una trentina d'anni più tardi, ma sulle quali, per motivi a oggi ancora misteriosi, venne impressa la data 1804.

Del dollaro ci siamo già ampiamente occupati in un'altra discussione,

Il Re ed Io

questa deriva da quella, anche nel titolo: nel gergo delle serie televisive la si potrebbe definire uno spin off :D perché il protagonista assoluto tra le due monete è sicuramente il dollaro, tanto importante e famoso da aver meritato l'appellativo di King of American coins.

E l'aquila? Lo spieghiamo attraverso il video del post di apertura, tratto dal film del 1956 The King and I, la cui storia, come sanno tutti quelli che hanno letto la discussione sul dollaro, ha una stretta correlazione con esso, anche se nel film non se ne parla mai.

I due protagonisti del video cantano una canzone, We kiss in a shadow, ci baciamo nell'ombra: sono due amanti clandestini, lei una concubina del re, lui un semplice servo, se il loro amore venisse scoperto sarebbero sicuramente puniti. Cosa c'entra la loro storia con la moneta da 10 dollari del 1804? Abbastanza :rolleyes: Come i due sfortunati amanti, questa straordinaria moneta è stata infatti ingiustamente confinata nell'ombra, oscurata dal ben più famoso dollaro. E allora, facciamo luce su di essa, o almeno proviamoci ;)

E non solo su di essa, la discussione sarà l'occasione per analizzare tutte le monete d'oro emesse dalle zecche statunitensi, dalle prime di fine Settecento alle soglie della Guerra Civile. E poiché sarà basata soprattutto sull'oro, racconteremo la storia di due zecche che nella loro breve esistenza hanno coniato esclusivamente monete di questo metallo: Charlotte e Dahlonega. Racconteremo inoltre il viaggio, vera e propria avventura, di Edmund Roberts, il plenipotenziario americano incaricato di allacciare rapporti commerciali con i paesi asiatici, e di portare in dono ai loro sovrani i cofanetti contenenti le monete, nati da una sua idea. Non mancando, naturalmente, di inquadrare il tutto in un'adeguata cornice storica, economica, politica, di costume. 

Insomma, tanta carne al fuoco, sperando che non bruci... e non vi annoi troppo :rolleyes:

petronius oo)

king of eagles2.jpg

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Inviato

In pricipio…

...come abbiamo visto anche in altre discussioni, nelle 13 colonie inglesi che sarebbero andate a costituire gli Stati Uniti, si utilizzavano monete di ogni genere e paese (mancando una monetazione comune, a parte alcune emissioni delle singole colonie), e anche, per necessità, numerosi succedanei delle monete vere e proprie. A seguito della raggiunta indipendenza nel 1783, ci furono molte discussioni nel Congresso sulla creazione di una moneta e una Zecca nazionali, ma fu solo dopo l'adozione della Costituzione del 1789 che la questione incominciò a fare dei veri progressi.

Se qualcuno può essere chiamato il Padre delle monete degli Stati Uniti, questi è  Alexander Hamilton (1755-1804), primo Segretario al Tesoro. Dopo aver studiato a lungo la questione monetaria, Hamilton, il 28 gennaio 1791, sottopose al Congresso un dettagliato rapporto, che gettò le basi per quella che sarebbe diventata la monetazione del suo paese. Sebbene la più diffusa moneta internazionale fosse il cosiddetto "dollaro spagnolo" d'argento (Spanish Milled dollar), Hamilton sostenne l'adozione di un sistema bi-metallico, nel quale oro e argento avrebbero goduto di pari status,  sulla base di un rapporto 15 a 1, ovvero un'oncia d'oro avrebbe avuto un valore corrispondente a 15 once d'argento: che era poi il rapporto prevalente quasi ovunque nel mondo. La sua idea era di determinare il peso standard e la finezza del dollaro spagnolo, adottando gli stessi valori per il dollaro americano d'argento, per poi, partendo da lì e applicando il rapporto 15 a 1, stabilire il peso ideale per il dollaro d'oro e i suoi multipli. Cosa che ottenne pesando un buon numero di dollari spagnoli prelevati casualmente dalla circolazione, facendo poi la media tra i valori riscontrati.

Nel suo rapporto, Hamilton elencava anche quali avrebbero dovuto essere le monete emesse dagli Stati Uniti. Tra queste:

"One gold piece equal in weight and value to ten units, or dollars."

"One gold piece equal to a tenth part of the former and which shall be a unit or dollar."

Seguivano poi le altre monete, in argento e rame. Dunque, il piano di Hamilton prevedeva l'adozione di due monete d'oro, da 10 e 1 dollaro. Ma la seconda fu respinta dal Congresso, e vide la luce solo più di 50 anni più tardi. In compenso, si decise di adottare due sottomultipli da 2,50 e 5 dollari: quest'ultima, fu la prima moneta d'oro a uscire dalla Zecca di Philadelphia, nel 1795. 

Alexander Hamilton è ancora oggi universalmente conosciuto anche da chi, con ogni probabilità, non ha alcuna idea del ruolo avuto nella creazione della moneta americana. Infatti, basta aver maneggiato, o anche solo visto in foto, una banconota da 10 dollari... lui è lì :D  

10dollari1953.jpg

petronius :)

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Inviato

The Eagle

Sebbene spesso si creda che la parola "Eagle" (Aquila) sia solo un nomignolo per le monete americane in oro, fu lo stesso Mint Act del 1792 a designare con questo termine la moneta da 10 dollari e i suoi sottomultipli, half eagle (5 dollari) e quarter eagle (2,50 dollari). Si aggiungerà, quasi 60 anni più tardi, la double eagle, la prestigiosa moneta da 20 dollari la cui storia abbiamo già raccontato ;)

James B. Longacre e la "Double Eagle"

Nel Mint Act era specificato che doveva comparire"sul retro di ciascuna delle monete d'oro e d'argento la figura o rappresentazione di un'aquila con la scritta "UNITED STATES OF AMERICA". Questo perché l'aquila, animale araldico per eccellenza, era già fin dal 1782, sia pure informalmente, uno dei simboli degli Stati Uniti: è "uccello ufficiale della nazione" dal 2024 (l'Italia ne ha uno? non fate giochi di parole :lol:).

L'aquila in questione è l'aquila di mare testabianca (Haliaeetus leucocephalus), detta anche erroneamente "aquila calva" dalla traduzione del termine inglese bald eagle, comunemente usato negli Stati Uniti. Rapace autoctono del Nord America, ha oggi una popolazione stimata di 150.000 individui negli Stati Uniti ed è presente con 15000-20000 individui anche in Canada. Nonostante fossero un simbolo, sono state a lungo cacciate per farne un trofeo o perché ritenute dannose, tanto da essersi quasi estinte nel 1920. Da allora, ucciderle è vietato dal governo americano, e ora ne sopravvivono circa 150.000 in Alaska, Florida, Indiana, Colorado, Texas, California.

bald eagle.jpg

petronius oo)

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Inviato

La prima Aquila...

...era un'aquila a metà :rolleyes:

Le prime monete d'oro a uscire dalla zecca di Philadelphia furono infatti quelle da 5 dollari, le half eagles. E ci vollero tre anni dal Mint Act perché questo avvenisse. Il motivo va ricercato nel fatto che prima di iniziare la produzione delle monete d'oro e d'argento, l'assayer (il responsabile del controllo della qualità delle monete) e il chief engraver (l'incisore capo) della zecca, dovevano corrispondere ciascuno una garanzia di 10.000 dollari, come stabilito dal Mint Act stesso. Una cifra folle per l'epoca. Fu soltanto nel marzo 1794 che queste cifre vennero ridotte a 1.000 dollari per l'assayer e 5.000 per il chief engraver (che non erano pochi, ma a quanto pare poteva permetterseli :D), e si potè così iniziare la produzione delle monete d'argento, mentre per quelle d'oro si dovette attendere l'anno successivo, quando alcuni privati, il primo Moses Brown di Boston, fornirono alla zecca una quantità sufficiente di metallo. Brown depositò 128 once a metà febbraio 1795, altri depositanti si aggiunsero (furono poi loro, naturalmente, a ritirare le monete coniate, con un piccolo aggio per la produzione), e finalmente, il 31 luglio, 744 half eagles uscirono dalla zecca, seguite, l'11 agosto, da altre 520. In totale, nel 1795, ne furono coniate 8.707.

Cinque dollari oggi sono spiccioli, ma a fine '700 una half eagle non era certo una moneta che la maggior parte della gente si portava dietro quando usciva a fare compere. Erano semplicemente troppi soldi perché una persona media li maneggiasse casualmente, la maggior parte delle half eagles avevano la funzione di bullions, oro da investimento, usato soprattutto nelle transazioni tra uomini d'affari, istituzioni pubbliche, e molte furono utilizzate negli scambi internazionali. A causa di questo, e di diversi altri fattori, molte di queste monete, nel tempo, finirono per essere rifuse :(

Continua... oo) 

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Inviato

Le prime half eagles sono composte per il 91,67% di oro e per l'8,33% di argento e rame. Hanno un diametro approssimativo di 25 mm. e un peso di 8,75 grammi. Il contorno è rigato.

A disegnarle e inciderle Robert Scot, primo Chief Engraver della Zecca, dal novembre 1793. Una carica, quella di incisore-capo, nella quale si sono succeduti nel tempo veri e propri artisti, autori di monete tra le più belle e apprezzate, come i due Barber, padre e figlio, James Longacre, George Morgan. Scot, purtroppo, non era alla loro altezza. Durante la guerra d'indipendenza aveva inciso alcune lastre per la cartamoneta rivoluzionaria, ma la sua esperienza con le monete era piuttosto limitata. Peraltro, non c'era molto da scegliere, tanto che ben presto si cominciò a pensare di far arrivare un incisore bravo dall'Europa: cosa che avvenne qualche anno più tardi, e di cui parleremo più avanti.

Queste prime half eagles mostrano al dritto il ritratto di Lady Liberty volto a destra, con in testa un berretto simile a un turbante, su lunghi capelli ondulati. Questo disegno è conosciuto anche come Turban Head, "un tumultuoso, morbido copricapo", scrive Christian Vermeule in Numismatic Art in America "che sembra torreggiare in mezzo a un grande ciuffo arricciato e a lunghe trecce". In alto LIBERTY, in basso la data, ai lati stelle, in numero variabile. Erano 15 inizialmente, a simboleggiare gli stati facenti parte dell'Unione, se ne aggiunse una sedicesima dopo il 1° giugo 1796, con l'entrata del Tennessee.

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Al rovescio, un'aquila ad ali aperte, che poggia su un ramo di palma e tiene una corona d'ulivo nel becco. Nel giro UNITED STATES OF AMERICA.

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(foto da Heritage Auctions)

In queste monete, così come in tutte le prime d'oro, non compare da nessuna parte l'indicazione del valore, ma gli uomini d'affari e i banchieri, che ne erano i principali utilizzatori, erano molto più preoccupati del peso del prezioso metallo che non di un valore nominale dichiarato. E anche se non c'era alcuna denominazione, chiunque le maneggiava era ben consapevole del loro valore in dollari ;)

Le monete con questo disegno furono coniate  per tre anni, fino al 1797, nel 1798 ne furono prodotte solamente sette, probabilmente esemplari di prova, quello stesso anno venne cambiato il disegno del rovescio.

petronius :)

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Inviato
Il 11/2/2025 alle 19:31, petronius arbiter dice:

 (l'Italia ne ha uno? non fate giochi di parole :lol:).

In via non ufficiale è la Passera d'Italia (Passer italiae Vieillot), anche se definire degli "animali nazionali" mi sembra di per sè una fesseria bella e buona.


Inviato

Dopo metà... un quarto

La moneta da un quarto di aquila (quarter eagle), del valore di 2,50 dollari, prevista dal Mint Act del 1792, iniziò ad essere coniata solo nel 1796. Al pari della half eagle, di cui riprende il disegno del dritto, fu creata da Robert Scot. Ma, a differenza dell'altra, nelle prime monete coniate non sono presenti stelle nel giro, che vennero aggiunte successivamente, sempre nello stesso anno, in  numero di 16, tanti quanti erano in quel momento gli stati dell'Unione, per poi scendere a 13, le colonie fondatrici, l'anno successivo e fino al termine delle coniazioni, nel 1807.

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Cambiava invece il disegno del rovescio, che adottava per la prima volta l'aquila araldica (Heraldic Eagle), modellata sul Grande Sigillo (Great Seal) degli Stati Uniti (ci torneremo ;)). Anche se esistono half eagles datate 1795 con lo stesso disegno, esse furono in realtà coniate nel 1798, e dunque l'aquila araldica fa qui, per la prima volta, la sua comparsa... prima di una lunga serie, su monete di ogni tipo.

Si tratta di un'aquila ad ali distese, con sul petto uno scudo. Nel becco regge un cartiglio con il motto E PLURIBUS UNUM, con l'artiglio sinistro stringe un ramo d'ulivo, con il destro un mazzo di frecce. Sopra la testa, nuvole e stelle: 16 nel 1796 e 1797, 13 dal 1798, ad eccezione del 1804, che può presentarne 13 o 14. Nel giro UNITED STATES OF AMERICA.

quarter eagle1796GO-no stars-PCGSAU58PQr.jpg

(foto da Ira&Larry Goldberg Auction)

La moneta è composta dal 91,67% di oro e l'8,33% di argento e rame, ha un diametro indicativo di 20 mm. e un peso di 4,37 grammi. E, come abbiamo visto per le half eagles, non vi compare alcuna indicazione del valore.

Nel 1796 furono coniate 963 monete senza stelle al dritto e, successivamente, 432 con 16 stelle. Entrambe le tipologie sono di estrema rarità, a causa del basso numero di esemplari e della rifusione, nel corso degli anni, di molti di essi. Ma, è quasi superfluo dirlo, i collezionisti prediligono gli esemplari senza stelle, un unicum, mentre quelli con le stelle furono poi coniati, anche se non tutti gli anni, fino al 1807.

petronius :)

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Inviato

Chiamami Aquila!

chiamami aquila.jpg

Già, ma perché proprio lei? Perché non un altro uccello, un altro animale, o una cosa completamente diversa? Abbiamo visto che le monete d'oro da 10 dollari era previsto fossero chiamate "aquile" già nel Mint Act del 1792, e questo perché l'aquila era l'uccello rappresentato sul Great Seal, lo stemma degli Stati Uniti.

Il 4 luglio 1776, lo stesso giorno in cui le 13 colonie inglesi d'America si unirono per dichiararsi una nazione indipendente, il Congresso Continentale fece il passo successivo, necessario per dimostrare questa indipendenza. Iniziarono a creare il loro emblema nazionale, il Gran Sigillo degli Stati Uniti. Durante i successivi sei anni della Rivoluzione, tre diversi comitati presentarono idee per questa immagine grafica dell'America, ma nessuna fu accettata. Il 13 giugno 1782, il Congresso affidò il compito a Charles Thomson, che utilizzando elementi simbolici di tutti e tre i comitati, oltre a immagini e motti propri, creò un design audace ed elegante. Una settimana dopo, presentò la descrizione scritta di questo design al Congresso, che lo approvò quello stesso giorno. Il Gran Sigillo degli Stati Uniti fu ufficialmente adottato il 20 giugno 1782. Eccolo nella sua prima versione, pressoché invariata fino ad oggi.

Great Seal1782.png

Vi è raffigurata un'aquila, la bald eagle che già conosciamo, ad ali aperte, con uno scudo a righe bianche e rosse sul petto, frecce e un ramo d'ulivo stretti tra gli artigli. Nel becco ha un cartiglio con il motto E PLURIBUS UNUM, sopra la testa nuvole e 13 stelle, a simboleggiare le 13 colonie fondatrici dell'Unione.

Nell'araldica, l'aquila è associata all'immortalità, al coraggio, alla lungimiranza, è il messaggero degli dei, in particolare Zeus e Odino. Ma è anche, si può dire da sempre, un simbolo imperiale, da Roma agli Asburgo, dagli Zar di Russia a Napoleone. E questo a molti americani non piaceva: non avevano forse combattuto per liberarsi dal giogo di un impero, quello britannico? E quanto a loro, le mire imperiali erano l'ultimo dei pensieri, sarebbero arrivate solo molto tempo dopo, dunque perché proprio lei?

Così, prima che l'aquila venisse accettata, ci furono diverse altre proposte, sempre di volatili: una colomba, un gallo (in realtà un grouse, il gallo cedrone), una fenice risorgente dalle fiamme. Tra i detrattori dell'aquila il più famoso e influente fu sicuramente Benjamin Franklin :DBen Franklin soap.jpg

che il 26 gennaio 1784 scriveva da Parigi, dove era in missione diplomatica, questa lettera alla figlia Sally:

"Per parte mia, vorrei che l'aquila calva non fosse stata scelta come rappresentante del nostro Paese. È un uccello di pessima moralità. Non si guadagna da vivere onestamente. Forse l'avete visto appollaiato su qualche albero morto vicino al fiume, dove, troppo pigro per pescare da solo, osserva il lavoro del falco pescatore; e quando quell'uccello diligente ha finalmente preso un pesce e lo sta portando al suo nido per il sostentamento della sua compagna e dei suoi piccoli, l'aquila calva lo insegue e glielo porta via.

Con tutta questa ingiustizia, non è mai in buone condizioni, ma come quelli tra gli uomini che vivono di furti e rapine, è generalmente povero e spesso molto pidocchioso. Inoltre è un codardo di rango: il piccolo uccello re, non più grande di un passero, lo attacca audacemente e lo caccia via. Pertanto non è affatto un emblema appropriato per gli onesti e i coraggiosi d'America. Per questo motivo non sono dispiaciuto che la figura non sia nota come Aquila Calva, ma somigli piuttosto a un Tacchino. Per la verità il Tacchino è in confronto un uccello molto più rispettabile, e per giunta un vero nativo originale d'America. È inoltre, sebbene un po' vanitoso e sciocco, un uccello coraggioso, e non esiterebbe ad attaccare un granatiere delle Guardie Britanniche che presumesse di invadere il suo cortile con una Giubba Rossa."

Il Tacchino a cui pensava Franklin era naturalmente il tacchino selvatico, quello che più di un secolo prima aveva sfamato i Padri Pellegrini... the Wild Turkey :lol:

Wild Turkey.jpg

Beh, forse non proprio questo :rolleyes:

petronius oo)

 

P.S.: se qualcuno stesse ancora chiedendosi che c'azzecca John Belushi :good: in apertura del post, la risposta è semplice... John Belushi c'azzecca sempre :D 

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Inviato

L'aquila e il serpente

O, per meglio dire, l'aquila o il serpente?

La vulcanica mente di Franklin, che una ne pensava e cento ne inventava :D ben prima del tacchino, quando ancora nessuna scelta era stata fatta, anzi, prima ancora che il problema si presentasse agli americani, nel 1775, quando i combattimenti tra coloni e inglesi erano già iniziati ma la Dichiarazione d'Indipendenza doveva ancora essere scritta, aveva proposto di adottare come simbolo nazionale un animale del tutto diverso, a dire il vero assai poco amato dalla maggior parte delle persone, che ne hanno spesso un vero e proprio terrore: il serpente. Ma non uno qualsiasi, bensì il più conosciuto e famoso del Nordamerica, the rattlesnake, il serpente a sonagli :unsure:

Il 27 dicembre 1775, il Pennsylvania Journal pubblicò la seguente lettera a firma di "An American Guesser", un indovino americano, nel quale gli storici riconoscono concordemente Benjamin Franklin.

"Ho osservato che su uno dei tamburi appartenenti ai marines che si stavano sollevando era dipinto un serpente a sonagli, con questo modesto motto, 'Non calpestarmi'. Poiché so che è usanza avere un qualche simbolo sulle armi di ogni paese, ho supposto che questo potesse essere adatto per le armi dell'America; e poiché non ho nulla a che fare con gli affari pubblici e il mio tempo è perfettamente mio, per impiegare un'ora oziosa, mi sono seduto a indovinare cosa si volesse intendere con questo insolito simbolo. Ho avuto cura, tuttavia, di consultare in questa occasione una persona che ha familiarità con l'araldica, da cui ho appreso che è una regola tra gli studiosi di quella scienza che le proprietà degne dell'animale debbano essere considerate, ma non, al contrario, quelle vili. Mi informò anche che gli antichi consideravano il serpente un emblema di saggezza, e in qualche modo portatore di un certo atteggiamento di durata infinita: entrambe le circostanze suppongo possano essere tenute in considerazione. Dopo aver acquisito questa informazione, e ricordando che i paesi sono talvolta rappresentati da animali a loro peculiari, mi è venuto in mente che il serpente a sonagli non si trova in nessun'altra parte del mondo oltre all'America, e potrebbe quindi essere scelto, per questo motivo, per rappresentarla.

Ma poi 'le proprietà mondane' di un serpente, pensai, sarebbero state difficili da indicare. Ciò sollevò piuttosto che reprimere la mia curiosità, e avendo visto spesso il serpente a sonagli, ripassai nella mia mente ogni proprietà per cui si distingueva, non solo dagli altri animali, ma anche da quelli dello stesso genere o classe di animali, cercando di attribuire a ciascuna un significato, non del tutto incoerente con il buon senso.

Ricordai che il suo occhio superava in luminosità quello di qualsiasi altro animale, e che non ha palpebre. Può quindi essere considerato un emblema di vigilanza. Non inizia mai un attacco, né, una volta impegnato, si arrende mai: è quindi un emblema di magnanimità e vero coraggio. Come se fosse ansioso di prevenire ogni pretesa di litigare con lui, nasconde nel palato le armi di cui la natura lo ha fornito, cosicché, a chi che non lo conosce, sembra  un animale indifeso; e anche quando quelle armi vengono mostrate e tese per la difesa, sembrano deboli e spregevoli; ma le loro ferite, per quanto piccole, sono decisive e fatali. Consapevole di ciò, non ferisce mai finché non ha generosamente dato avviso, anche al suo nemico, e lo ha messo in guardia contro il pericolo di calpestarlo.

Ho sbagliato nel pensare che questa fosse una forte rappresentazione del temperamento e della condotta dell'America? Il veleno dei suoi denti è il mezzo necessario per digerire il suo cibo, e allo stesso tempo una distruzione certa per i suoi nemici. Questo può essere inteso come un'indicazione che quelle cose che sono distruttive per i nostri nemici, possono essere per noi non solo innocue, ma assolutamente necessarie alla nostra esistenza...  é curioso e sorprendente osservare quanto siano distinti e indipendenti l'uno dall'altro i sonagli di questo animale, e tuttavia quanto siano saldamente uniti insieme, tanto da non poter essere mai separati se non rompendoli in pezzi. Uno di quei sonagli, singolarmente, è incapace di produrre suono, ma il tintinnio di essi insieme è sufficiente ad allarmare l'uomo più audace del mondo.

Il serpente a sonagli è solitario e si associa ai suoi simili solo quando è necessario per la sua conservazione. In inverno, il calore di un certo numero di esemplari insieme preserverà le loro vite, mentre singolarmente probabilmente perirebbero. Può essere inteso nel senso che coloro che amano la libertà e le benedizioni che l'America offre,  una volta che si sono avvicinati a lei, non la lasciano mai più, ma trascorrono la loro vita con lei."

Bisogna riconoscere che l'idea di Franklin non era senza ragioni, e anche se non ebbe seguito a livello "nazionale", l'immagine del serpente fu adottata in svariati ambiti, non ultimo quello monetario. Sono diverse le banconote emesse dalle colonie, prima e durante la guerra d'indipendenza, che raffigurano il serpente a sonagli, come questi 20 dollari della Georgia del 1778.

20dollari Georgia1778d.jpg

Il motto latino nel tondo, NEMO ME IMPUNE LACESSET, significa "nessuno mi provocherà impunemente", e ben si adatta a quanto scritto tre anni prima da Franklin nella sua lettera.

20dollari Georgia Snake.jpg

Viene ripetuto anche al retro del biglietto.

20dollari Georgia1778r.jpg

Certo, se gli Stati Uniti avessero davvero adottato il serpente a sonagli per il loro Grande Sigillo, poi questo avrebbe dovuto vedersela con il Grande Sigillo del Messico, raffigurante anch'esso un'aquila... ma un'aquila che divora un serpente a sonagli :lol:

mexican ounceR.webp

petronius oo)

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Inviato

Ciao @petronius arbiter

Acc! solo adesso mi sono accorto che hai iniziato uno dei tuoi gustosissimi racconti, arrivo tardi e non voglio interromperti.

Inizierò domani a leggermi quanto hai scritto e alla fine metterò al corrente te ed i lettori (se già non sei/siete edotti) di una proposta fatta dal "vecchio" Benjamin ed altri, mentre si trovavano a Parigi all'ambasciatore Della Repubblica di Venezia, anch'Egli a Parigi.

saluti

luciano


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Inviato (modificato)

Ciao!

Complimenti ancora Maurizio; bella storia!

Io ci aggiungo quello che è attinente al "mago" Benjamin ed altri due colossi della storia americana che diventeranno presidenti e che, in missione diplomatica a Parigi, incontrarono l'Ambasciatore della Repubblica di Venezia, il cavalier Daniele Dolfin (da loro chiamato Delfino), chiaramente dettaglio per me interessante stanti i miei interessi.

E' singolare che la nascente Repubblica degli Stati Uniti d'America si rivolgesse ad un'altra Repubblica, invero ormai vetusta, stanti i quasi mille anni di storia, e quasi al tramonto perché vista come una entità dalla quale trarre insegnamenti e sviluppare dei reciproci accordi di natura politica, finanziaria e commerciale.

Purtroppo non so se gli Ambasciatori degli Stati Uniti donarono all'Ambasciatore veneziano Dolfin un cofanetto contenente monete d'oro ..... non ho trovato nulla al riguardo, né ho trovato documenti circa l'eventuale accettazione o meno delle profferte da parte della Serenissima. Certo che Venezia, a quel tempo, aveva delle grosse "gatte da pelare"; una nobiltà ormai "brasata" e incline al lusso decadente, nemmeno capace di gestire una sana politica estera e domestica, si preoccupava solo di sopravvivere a se stessa, cercando di neutralizzare le forze centrifughe e giacobine di gran parte dei nobili delle città suddite. Figurarsi se aveva la mente per concludere accordi con una neonata nazione al di la dell'oceano!

Gli americani però gli occhi sulla Serenissima ce li misero bene, tant'è che spesso si legge che una parte delle istituzioni americane si conformarono alla politica veneziana; forse coincidenze o forse no!

In ogni caso allego copia della lettera diplomatica trovata in internet e la sua traduzione.

saluti

luciano

«[a] Sua Eccellenza il Cavalier Delfino
Ambasciatore della Repubblica di Venezia

Passy presso Parigi, Xbr 1784

Signore,
gli Stati Uniti d'America riuniti in Congresso, giudicando che un rapporto tra i detti Stati Uniti e la Serenissima Repubblica di Venezia fondato sui principi di eguaglianza, reciprocità e amicizia sarebbe di mutuo vantaggio per entrambe le nazioni, nel giorno dodicesimo dello scorso maggio hanno conferito mandato con sigillo di detti Stati ai Sottoscritti come loro Ministri plenipotenziari, dando loro od alla maggioranza di essi pieni poteri ed autorità, in nome e per conto di essi detti Stati, per conferire, trattare e negoziare con Ambasciatore, Ministro o Commissario della detta Serenissima Repubblica di Venezia investito di pieni e sufficienti poteri, per e con riguardo ad un Trattato di Amicizia e Commercio, per fare e ricevere proposte in materia di un tale Trattato ed infine di concludere e sottoscrivere lo stesso, trasmettendolo ai detti Stati Uniti riuniti in Congresso per la loro ratifica finale.
Ci pregiamo di poter informare sua Eccellenza che abbiamo ricevuto mandato in dovuta forma e che siamo pronti ad entrare in negoziato non appena vi sia da parte della detta Serenissima Repubblica di Venezia un pieno potere all'uopo disposto.
Abbiamo infine l'onore di richiedere a sua Eccellenza di trasmettere questa informazione alla Corte [al detentore della sovranità; NdT] e di farlo con grande rispetto,
Obbedientissimo ed umilissimo servo
di sua Eccellenza,
John Adams, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson»

41152745.lettera2.jpg

Modificato da 417sonia
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Inviato

Grazie Luciano, interessantissima storia :)

6 ore fa, 417sonia dice:

Venezia, a quel tempo, aveva delle grosse "gatte da pelare". Figurarsi se aveva la mente per concludere accordi con una neonata nazione al di la dell'oceano!

Se li avesse fatti forse la sua indipendenza sarebbe durata più a lungo. O forse oggi sarebbe il 51° stato :D

Ciao :)

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Inviato

E venne il giorno

22 settembre 1795, il giorno in cui le prime aquile si alzarono in volo dalla Zecca di Philadelphia :good:

Per rendere la cosa possibile, si era dovuta ridurre la produzione delle half eagles, per concentrarsi su quella delle Eagles, le monete d'oro da 10 dollari, fino al 1850 il taglio più alto in moneta circolante.

Come per le half eagles, i disegni  e i conii per le eagles furono creati da Robert Scot. Di fatto, si trattava di una versione più grande delle half, doppia in peso (17,50 grammi), e con un diametro approssimativo di 33 mm. (contro i 25 delle half). Anche la composizione rimaneva invariata, 91,67% di oro, 8,33% di argento e rame.

Al dritto, ritroviamo dunque la Lady Liberty con il turbante, la data, l'iscrizione LIBERTY e un numero variabile di stelle nel giro, 15 o 16.

eagle1795HA-13leaves-PCGSMS63d.jpg

Al rovescio, l'aquila ad ali aperte, che ben poco ha a che vedere con l'uccello in natura, che poggia su un ramo di palma e stringe nel becco una corona d'ulivo. Nel giro UNITED STATES OF AMERICA. Ancora una volta, non compare da nessuna parte l'indicazione del valore.

eagle1795HA-13leaves-PCGSMS63r.jpg

Nella maggior parte delle monete coniate nel 1795, il ramo sotto i piedi dell'aquila ha 13 foglie (vedi sopra), ma in alcune, si stima un migliaio sul totale coniato di 5.583, le foglie sono solo 9. Inutile dire che queste monete sono le più ricercate dai collezionisti.

eagle1795HA-9leaves-NGCMS61r.jpg

(foto da Heritage Auctions)

Ma sorse un problema riguardo al rovescio... che non piaceva quasi a nessuno. Pare che Scot si fosse basato sul disegno visto su un cameo romano, che si rivelò ben presto impopolare. Si pensava che l'aquila fosse un po' troppo anemica e magra, e non il possente uccello che quasi tutti all'epoca immaginavano come il trionfante simbolo degli Stati Uniti. Così, dopo soli tre anni, nel 1798, Scot modificò il rovescio, inserendo l'aquila araldica che abbiamo già visto nei quarter eagles.

E forse fu solo un caso, ma il cambio del disegno coincise con un irrigidimento della politica estera nei confronti di francesi e inglesi, che cercavano di intromettersi nei commerci degli americani. Questa linea più dura sarebbe ben presto sfociata in una guerra non dichiarata con i francesi, ed è significativo che, allo stesso tempo, la piccola, pacifica aquila con l'ulivo e la palma, simboli universali di pace, sia stata sostituita con la bellicosa aquila araldica.

petronius :)

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