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Inviato (modificato)

Oggi inserisco una tra le tante monete rare che popolano le emissioni sveve. 

Il mezzo denaro con S, presumibilmente coniato nella zecca di Messina in data imprecisata durante il regno di Manfredi.

Com'è ben noto agli appassionati, a partire dal regno di Corrado II e soprattutto sotto quello di Manfredi, le emissioni si avviano verso un rapido declino qualitativo. 

Denari e mezzi denari, sotto Manfredi, hanno valore fiduciario, valutati in 24 denari per tarì, sebbene il valore intrinseco fosse notevolmente inferiore. Secondo la Travaini il valore intrinseco si aggirava in 120 denari per Tarì. 

Il valore essenzialmente fiduciario del denaro aveva come conseguenza il fatto che, sebbene fossero coniate al marco, con un peso teorico di circa 0.88 g per Federico II e poi 0.76 da Corrado I in poi, sostanzialmente il loro valore non era legato al peso. 

Se fino a Corrado I vi fu una certa attenzione a fare si che il peso della moneta corrispondesse grossomodo a quello legale, a partire dal regno del figlio le oscillazioni di peso divennero sempre più importanti. La coniazione al marco implicò quindi una enorme oscillazione di peso mentre la bassa qualità dei tondelli portò rapidamente alla coniazione di monete mal coniate e con leggende incomplete.  

Dove voglio andare a parare, direte voi :P. Voglio evidenziare il fatto che, a partire da un certo momento, il peso non è più un elemento essenziale né tantomeno discriminante nella distinzione tra denaro e mezzo denaro. 

Per dimostrarvelo vi posto una delle ultime entrate in collezione, un raro mezzo denaro, catalogato al n. 241 del D'Andrea e non presente nel catalogo Spahr. 

Il mezzo denaro è fotografato insieme ad un denaro della mia collezione di peso pieno anche se con legenda incompleta e ad un secondo denaro di basso peso sempre con legenda incompleta.

image.png.4889fd15ae904757e3879ae9d2b9b997.png

Come potete vedere, il denaro di peso pieno pesa 0.88 g, leggermente al di sopra del peso legale. Il secondo denaro pesa 0.38, il peso che dovrebbe avere il mezzo denaro. 

infine la terza moneta, il mezzo denaro, pesa ben 0.48 g, molto di più del peso legale del mezzo denaro.

E come si distinguono? Essenzialmente solo dalle dimensioni. Come potete vedere ho inserito delle linee rosse che dimostrano che i due denari, a fronte di pesi completamente diversi hanno essenzialmente le stesse dimensioni. Il mezzo denaro è visivamente più piccolo.

Come si può vedere i due denari hanno entrambi un diametro del cerchio interno di circa 9 mm, e un diametro del cerchio esterno (ricostruito sulla basa di quello che si vede) di circa 17 mm. 

Il mezzo denaro, sebbene sovrappeso, ha un diametro del cerchio interno di 7 mm ed un diametro del cerchio esterno di circa 14 mm.

Il mezzo denaro è moneta della più esimia rarità, sebbene il D'Andrea la metta come R2, onestamente è il primo esemplare che mi capita di vedere negli ultimi 12-13 anni, cioè da quando mi interesso di monete sveve. Personalmente la giudicherei quindi almeno R4. 

 

 

Modificato da azaad
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Inviato

Moneta rarissima, concordo.
Mi vengono in mente un paio di considerazioni. La prima è che la cura per il peso delle monete e la conseguente netta distinzione ponderale e dimensionale tra denaro e mezzo denaro siano inversamente proporzionali alla rarità. 
Sono più facilmente individuabili e reperibili i mezzi denari (e addirittura due esemplari di quarti) emessi da Federico II e Corrado I rispetto a quelli delle coniazioni sotto Corrado II e Manfredi. 
Mi chiedo poi come possano essere stati utili nella vita quotidiana del tempo questi mezzi denari. Immagino fossero destinati quasi esclusivamente al popolo e transazioni di basso valore. Se noi abbiamo bisogno di bilancino e righello per determinare il nominale (e spesso in alcune aste si scambiano mezzi denari per denari), non dev’essere stato semplice distinguerli facilmente nemmeno sui banchi del mercato della Vuccirìa a Palermo o dell’antenato della Fera ’ô Luni  di Catania. 

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Inviato

Ecco il mio mezzo Denaro di Manfredi con "m" minuscola nel campo

gr.0,40 ; diametro della circonferenza centrale mm.8

se non ricordo male ,qualche anno fa , avevo promesso ad @azaad di mostrargli le foto.

A questo punto, "meglio tardi che mai" :) 

 

odjob

Dovrei avere anche un altro mezzo Denaro svevo, Se sbuca fuori lo posterò

IMG_3485 - Copia (295 x 300).jpg

IMG_3486 - Copia.JPG

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Inviato

concordo sia con @azaad che con @Fredericvs forse mezzi denari e quarti erano come i centesimi di euro... inutili sul peso del secondo denaro postato considera che è molto consumato quindi ci sta un calo di peso sotto la norma. Spero anch'io con un po di pazienza di postare un mezzo denaro.


Inviato (modificato)
Il 09/02/2025 alle 23:35, Fredericvs dice:

Moneta rarissima, concordo.
Mi vengono in mente un paio di considerazioni. La prima è che la cura per il peso delle monete e la conseguente netta distinzione ponderale e dimensionale tra denaro e mezzo denaro siano inversamente proporzionali alla rarità. 
Sono più facilmente individuabili e reperibili i mezzi denari (e addirittura due esemplari di quarti) emessi da Federico II e Corrado I rispetto a quelli delle coniazioni sotto Corrado II e Manfredi. 
Mi chiedo poi come possano essere stati utili nella vita quotidiana del tempo questi mezzi denari. Immagino fossero destinati quasi esclusivamente al popolo e transazioni di basso valore. Se noi abbiamo bisogno di bilancino e righello per determinare il nominale (e spesso in alcune aste si scambiano mezzi denari per denari), non dev’essere stato semplice distinguerli facilmente nemmeno sui banchi del mercato della Vuccirìa a Palermo o dell’antenato della Fera ’ô Luni  di Catania. 

 

Scusate se rispondo dopo qualche giorno. Purtroppo in settimana il lavoro mi prende totalmente. 
Le considerazioni di @Fredericvs sono molto interessanti. Ovviamente non ho la risposta, ma reputo interessarne chiacchierarne in questa sede.
Per discuterne però vorrei inserire gli argomenti noti, o che si ritengono tali riguardo a queste monetine, così da evidenziare i punti dove probabilmente ci manca qualche fonte coeva che ci dia dei chiarimenti. 

1) La moneta in biglione sveva, almeno a partire dal 1221, era ampiamente sopravvalutata. Il valore fiduciario era molto superiore al valore intrinseco. 
Sappiamo dalle fonti che Federico II fece il possibile per tenere nascosto il reale valore di queste monete, probabilmente per aumentare la fiducia del mercato in tali monete. 
E' plausibile, però che, specie a partire dal regno di Corrado II (ricordiamo che Corrado II era un bimbo ed in sua vece governava Manfredi, che poi usurperà il trono) il regnante non abbia più difeso il valore fiduciario della moneta e la stessa circolasse al mercato ad un valore inferiore a quello nominale. Ricordiamo che il valore nominale era di 24 denari per Tarì, almeno da quanto ci dice la bibliografia più accurata.
 

2) Per gli svevi l'emissione di denaro a corso forzoso era una strumento di tassazione. 
Ogni anno venivano emessi 2 tipi di denaro, 1 a Messina ed uno a Brindisi. I denari dell'anno precedente andavano fuori corso, almeno in teoria. 
Ogni anno quindi vi era due soli tipi di denaro in corso, e di conseguenza due soli tipi di mezzo denaro. Presumo, anche sulla base dei ritrovamenti, che la messa fuori corso riguardasse i fini fiscali, ma che poi in pratica al mercato i vecchi denari fossero comunque accettati.  
 

3) La tassazione di molte comunità e villaggi avveniva proprio con un cambio della moneta forzato. Il villaggio forniva una determinata e prefissata quantità di oro, ed in cambio l'autorità dava moneta in biglione al cambio di 24 denari per tarì.  
 

4) Mentre i mezzi denari di Federico II e Corrado I si trovano con relativa facilità, ed è realistico pensare ad una loro circolazione, a partire da un certo momento diventano rarissimi! molti mezzi di Corrado II o Manfredi sono unici o quasi. Diventa veramente poco realistico pensare che la gente li usasse al mercato per il semplice motivo che la gente non li aveva concretamente in tasca. Se a noi sono arrivati 2-3 mezzi denari, a fronte di migliaia e migliaia di denari, reputo che anche all'epoca ritrovarsi in tasca un mezzo non fosse cosa semplice. 
Per quanto scritto al punto 2 infatti, la moneta corrente era data prevalentemente da un solo tipo di denaro. Immaginiamo che un mercante vendesse le uova a 2 denari e mezzo a dozzina (giusto per fare un esempio concreto). Con una emissione di mezzi denari così piccola è improbabile che qualcuno dei clienti si trovasse il mezzo denaro in tasca o che il mercante avesse del resto. Probabilmente avrebbe scelto di vendere a 2 denari o 3 a dozzina per facilitare il commercio.   

Per quanto scritto finora, a mio avviso l'emissione di mezzo denaro, almeno a partire da Corrado II, aveva prevalentemente motivazione fiscale. Al cambio ufficiale, il mezzo denaro non era una moneta così irrilevante, e nel momento in cui si pagavano le tasse (punto 3) il mezzo denaro serviva. 
Giusto per fare due conti: oggi il tarì di solo oro vale 60 Euro. Immaginiamo, con molta fantasia, che anche all'epoca il tarì avesse un valore comparabile in euro. Allora il valore imposto dall'autorità a denaro era 60/24 ossia 2.5 Euro e di 1.25 per il mezzo denaro. Non molto ma nemmeno così poco. 

Sono piuttosto persuaso che il valore con cui circolava il denaro in epoca di Corrado II o Manfredi fosse molto inferiore ai 24 denari per tarì imposti dall'autorità e che quindi poi nel realtà quotidiana il mezzo denaro non servisse assolutamente a nulla, o quantomeno quanto scritto sopra supporta queste conclusioni. 

Da tutta questa discussione viene fuori due domande: 
1: Esistono fonti coeve o documenti che testimoniano il valore di mercato del denaro durante il regno di Corrado II, Manfredi e Carlo D'Angiò (quest'ultimo ereditò e mantenne il sistema monetario svevo)? 

2: Gli Appunti che ho inserito sono ritenuti ancora del tutto validi dalla bibliografia numismatica o sono emerse novità che modificano il nostro punto di vista sulle emissioni sveve? 

 

 

 


 

Modificato da azaad

Inviato
Il 10/02/2025 alle 12:45, odjob dice:

Ecco il mio mezzo Denaro di Manfredi con "m" minuscola nel campo

gr.0,40 ; diametro della circonferenza centrale mm.8

se non ricordo male ,qualche anno fa , avevo promesso ad @azaad di mostrargli le foto.

A questo punto, "meglio tardi che mai" :) 

 

odjob

Dovrei avere anche un altro mezzo Denaro svevo, Se sbuca fuori lo posterò

IMG_3485 - Copia (295 x 300).jpg

IMG_3486 - Copia.JPG

 

Ciao @odjob, potresti fare una foto con un denaro, così da valutare le differenze? 
Considera che il mezzo denaro per questa tipologia non è pubblicato, per cui bisognerebbe essere certi dell'identificazione con una comparazione con il denaro. 
non sarebbe male nemmeno pubblicarlo, se l'identificazione fosse confermata.


Inviato
21 minuti fa, azaad dice:

Ciao @odjob, potresti fare una foto con un denaro, così da valutare le differenze? 
Considera che il mezzo denaro per questa tipologia non è pubblicato, per cui bisognerebbe essere certi dell'identificazione con una comparazione con il denaro. 
non sarebbe male nemmeno pubblicarlo, se l'identificazione fosse confermata.

 

Quando avrò tempo posterò foto per raffronto, ma posso assicurare che questa moneta è più piccola del Denaro, per questo ho fornito la misura del diametro della circonferenza interna della moneta.

odjob 

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