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Risposte migliori

Inviato

 

può darsi che @CdC non si accorga degli interventi avulsi dalla numismatica?

eppure gli interventi sono tanti!
 


Inviato

A volte , meglio lasciare il tutto , così, passasse qualche alieno , si rende conto di chi e di cosa....


Inviato

Comunque discussione molto interessante, istruttiva ed esplicativa , nonché equilibrata e mai sopra le righe.

Nel solco delle migliori discussioni de  La moneta.it.

Leggo con piacere.

Complimenti.


Inviato (modificato)
4 ore fa, Adelchi66 dice:

Comunque discussione molto interessante, istruttiva ed esplicativa , nonché equilibrata e mai sopra le righe.

Nel solco delle migliori discussioni de  La moneta.it.

Leggo con piacere.

Complimenti.

 

Se vi foste concentrati sui contenuti, vi sareste pure accorti che il link nella discussione su Carlo V era errato (corretto stamane).

Quello che sembra chiaro, è deridere a prescindere, non è un buon modo di fare.

Era questo:

https://www.academia.edu/102056851/L_introduzione_della_trafila_nella_zecca_di_Napoli_1542_1543_un_ingegno_poco_noto_in_Napoli_Nobilissima_VOLUME_LXXX_DELL_INTERA_COLLEZIONE_RIVISTA_DI_ARTI_FILOLOGIA_E_STORIA_SETTIMA_SERIE_VOLUME_IX_FASCICOLO_I_GENNAIO_APRILE_2023_pp_19_29

Modificato da mero mixtoque imperio

Inviato (modificato)
42 minuti fa, mero mixtoque imperio dice:

Se vi foste concentrati sui contenuti, vi sareste pure accorti che il link nella discussione su Carlo V era errato (corretto stamane).

Quello che sembra chiaro, è deridere a prescindere, non è un buon modo di fare.

Era questo:

https://www.academia.edu/102056851/L_introduzione_della_trafila_nella_zecca_di_Napoli_1542_1543_un_ingegno_poco_noto_in_Napoli_Nobilissima_VOLUME_LXXX_DELL_INTERA_COLLEZIONE_RIVISTA_DI_ARTI_FILOLOGIA_E_STORIA_SETTIMA_SERIE_VOLUME_IX_FASCICOLO_I_GENNAIO_APRILE_2023_pp_19_29

 

Però questa è un'accusa ingiusta, qui non si deride nessuno a prescindere, semmai si deride con seria e documentata cognizione di causa, e comunque è esagerato usare questo termine, nessuno la deride, più semplicemente si è creata un'atmosfera di gaia e rilassata sbracatagine, come quando si passa la sera all'osteria tra amici e colleghi e uno di loro dopo aver alzato un po' troppo il gomito esagera un pochino nel declamare le sue avventure amorose, ecco nel suo caso magari vi è stata qualche esagerazione nell'immaginare avventure monetarie in zecche improbabili, ed è una cosa tutto sommato anche simpatica, una variante sul tema, le esagerazioni amorose ed erotiche sono ormai scontate e banali, ma quelle monetarie denotano una personalità più eccentrica e originale, direi quasi artistica... Ondecui brindiamo alle migliori fantasie numismatiche (Io però continuo a sperare nel tarì di Secondigliano, sono sicuro che ce la può fare, confido in lei) :drinks:

Modificato da talpa

Inviato
6 minuti fa, talpa dice:

Però questa è un'accusa ingiusta, qui non si deride nessuno a prescindere, semmai si deride con seria e documentata cognizione di causa, e comunque è esagerato usare questo termine, nessuno la deride, più semplicemente si è creata un'atmosfera di gaia e rilassata sbracatagine, come quando si passa la sera all'osteria tra amici e colleghi e uno di loro dopo aver alzato un po' troppo il gomito esagera un pochino nel declamare le sue avventure amorose, ecco nel suo caso magari vi è stata qualche esagerazione nell'immaginare avventure monetarie in zecche improbabili, ed è una cosa tutto sommato anche simpatica, una variante sul tema, le esagerazioni amorose ed erotiche sono ormai scontate e banali, ma quelle monetarie denotano una personalità più eccentrica e originale, direi quasi artistica... Ondecui brindiamo alle migliori fantasie numismatiche (Io però continuo a sperare nel tarì di Secondigliano, sono sicuro che ce la può fare, confido in lei) :drinks:

 

I documenti non denotano alcuna personalità. Ci sono e probabilmente evidenziano la personalità di chi non li legge e non li vede o non li ha visti.

Ma, siamo sempre alle solite, l’intervento de quo non va mai sui contenuti numismatici veri, ma si limita a dire zero.

Al mondo scientifico non interessa nulla di questi commenti folkloristici. Dovete rispondere ai dilemmi di base.

Operava la zecca di Napoli? Coniava tarì e augustali? Era la capitale del Regno? Etc.

Devi indicare le risposte numismatiche, altrimenti l’intervento è inconferente, nel senso non apporta nulla di nuovo, vale a dire che è sostanzialmente inutile.

Idem per quanto concerne chi pontifica sulla metodologia.

Smentite chiaramente e motivatamente fatti e circostanze, documenti e istituzioni, catalogazioni e classificazioni, rinvenimenti e  localizzazioni.

Solo così la discussione potrà vantare degni contenuti.

 


Inviato (modificato)
1 ora fa, mero mixtoque imperio dice:

Se vi foste concentrati sui contenuti, vi sareste pure accorti che il link nella discussione su Carlo V era errato (corretto stamane).

Quello che sembra chiaro, è deridere a prescindere, non è un buon modo di fare.

Era questo:

https://www.academia.edu/102056851/L_introduzione_della_trafila_nella_zecca_di_Napoli_1542_1543_un_ingegno_poco_noto_in_Napoli_Nobilissima_VOLUME_LXXX_DELL_INTERA_COLLEZIONE_RIVISTA_DI_ARTI_FILOLOGIA_E_STORIA_SETTIMA_SERIE_VOLUME_IX_FASCICOLO_I_GENNAIO_APRILE_2023_pp_19_29

 

Non mi sembra che qualcuno stia deridendo qualcun'altro ,tantomeno a prescindere.

La monetazione in questione mi è pressoché sconosciuta e non mi permetto di entrare nel merito.

È il metodo che è discutibile ,nel senso che se ne può discutere e bisogna saper accettare le critiche costruttive e le obiezioni inoppugnabili.

Io ,dal mio punto di vista mi limito a constatare che  nella letteratura scientifica,in molti campi ,vi è un proliferare di cacciatori di scoop ,per non dire apprendisti stregoni ( non è il tuo caso ,che reputo persona ferrata e preparata e per questo mi aspetterei anche rigorosa ) che" inquinano" la ricerca in cambio di un quarto d'ora di gloria..

Modificato da Adelchi66

Inviato (modificato)
6 minuti fa, Adelchi66 dice:

Non mi sembra che qualcuno stia deridendo qualcun'altro ,tantomeno a prescindere.

La monetazione in questione mi è pressoché sconosciuta e non mi permetto di entrare nel merito.

È il metodo che è discutibile ,nel senso che se ne può discutere e bisogna saper accettare le critiche costruttive e le obiezioni inoppugnabili.

Io ,dal mio punto di vista mi limito a constatare che  nella letteratura scientifica,in molti campi ,vi è un proliferare di cacciatori di scoop ,per non dire apprendisti stregoni ( non è il tuo caso ,che reputo persona ferrata e preparata e per questo mi aspetterei anche rigorosa ) che" inquinano" la ricerca in cambio di un quarto d'ora di gloria..

 

Guarda che le critiche costruttive di 1 o 2 utenti al massimo sono state non solo accettate, ma anche smentite, o meglio evidenziate in conflitto con i documenti.

Quelli che non passano sono gli interventi tanto per essere fatti, con evidente verve denigratoria.

Smentite le carte, forzaaa!

Se conosci poco la monetazione non ti aggregare inutilmente al gruppone, che probabilmente si è creato per le stesse ragioni.

Modificato da mero mixtoque imperio

Inviato

Purtroppo, come può sempre accadere, si sono creati due punti di vista non conciliabili, per cui la discussione tende ad accavallarsi su se stessa.
Concordo tuttavia con @mero mixtoque imperio sull'opportunità di porre eventuali critiche entrando nel merito del lavoro pubblicato, che si presenta oggettivamente ricco di fonti.
Come già detto, per comprendere al meglio questo lavoro, bisogna avere la pazienza di leggere anche alcuni lavori precedenti. 
Avrei invece io una domanda riguardante la scelta di pubblicare in più articoli le fonti che certificano, nelle intenzioni dell'autore, l'esistenza di una zecca a Napoli durante il regno di Federico II. 
Io lavoro nel campo della fisica nucleare. Nel mio ambito, non è molto apprezzato suddividere i risultati di un esperimento in più pubblicazioni. Le riviste ad alto fattore di impatto, addirittura, tendono a rifiutare i lavori, anche ben fatti, nel momento in cui si rendono conto che la pubblicazione rischia di non essere completa. Solo in rari casi, per pubblicazioni lunghe e complesse, la rivista stessa propone di dividere il lavoro in più parti. Ma si tratta di eccezioni alla regola. 
Come mai, nel caso della zecca di Napoli, si è scelto di pubblicare in 3 lavori (se non ricordo male) le fonti disponibili? 
Non sarebbe stato meglio creare un unico lavoro che riassumesse tutte le principali fonti a disposizione, eliminando fonti secondarie o comunque di interpretazione opinabile? 

Una parte dei dubbi esposti in questo thread, a mio avviso, deriva nolente o volente da questa scelta. 
Ovviamente la mia è solo una curiosità e, qualora si preferisse lasciare riservata la storia editoriale di un lavoro, per me non è un problema. Anzi comprenderei benissimo.  


Inviato (modificato)
1 ora fa, azaad dice:

Purtroppo, come può sempre accadere, si sono creati due punti di vista non conciliabili, per cui la discussione tende ad accavallarsi su se stessa.
Concordo tuttavia con @mero mixtoque imperio sull'opportunità di porre eventuali critiche entrando nel merito del lavoro pubblicato, che si presenta oggettivamente ricco di fonti.
Come già detto, per comprendere al meglio questo lavoro, bisogna avere la pazienza di leggere anche alcuni lavori precedenti. 
Avrei invece io una domanda riguardante la scelta di pubblicare in più articoli le fonti che certificano, nelle intenzioni dell'autore, l'esistenza di una zecca a Napoli durante il regno di Federico II. 
Io lavoro nel campo della fisica nucleare. Nel mio ambito, non è molto apprezzato suddividere i risultati di un esperimento in più pubblicazioni. Le riviste ad alto fattore di impatto, addirittura, tendono a rifiutare i lavori, anche ben fatti, nel momento in cui si rendono conto che la pubblicazione rischia di non essere completa. Solo in rari casi, per pubblicazioni lunghe e complesse, la rivista stessa propone di dividere il lavoro in più parti. Ma si tratta di eccezioni alla regola. 
Come mai, nel caso della zecca di Napoli, si è scelto di pubblicare in 3 lavori (se non ricordo male) le fonti disponibili? 
Non sarebbe stato meglio creare un unico lavoro che riassumesse tutte le principali fonti a disposizione, eliminando fonti secondarie o comunque di interpretazione opinabile? 

Una parte dei dubbi esposti in questo thread, a mio avviso, deriva nolente o volente da questa scelta. 
Ovviamente la mia è solo una curiosità e, qualora si preferisse lasciare riservata la storia editoriale di un lavoro, per me non è un problema. Anzi comprenderei benissimo.  

 

Bene, in questi termini la richiesta può essere esaudita, con alcuni limiti su fatti, persone, etc.

La ricerca sul tema parte con un saggio 'globale' che coglie i lineamenti principali e generici sul tema (La zecca di Napoli al tempo di Federico II), studio che ha ricevuto una valutazione scientifica che offendeva l'intelligenza del genere umano (sorvolo), con relativo imbarazzo del Direttore che stimo molto, per cui ho deciso di farlo partire su rivista divulgativa.

Sulla scorta di ciò, ho avviato una ricerca serrata per confermare e arricchire quanto scritto nel primo saggio. A questo punto avrei potuto pubblicare un intero volume, ma ho preferito che ogni tema fosse singolarmente referato.

Inoltre, siccome la ricerca prosegue con saggi continui, è parso necessario compilare i nuclei di fonti che fanno da vocabolario per i citati saggi e ricordo che comunque i tempi di referaggio comportano un anno generalmente.

Ad esempio il terzo nucleo ha solo sei fonti, oggi, per cui non è stato ancora inviato.

Modificato da mero mixtoque imperio
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Inviato
Il 22/02/2025 alle 20:30, mero mixtoque imperio dice:

Altro documento che evidenzia la centralità di Napoli rispetto alla periferia di Brindisi e Messina, nonché di quella letteraria.

 

Stai citato un avvenimento a 3 secoli di distanza dall'oggetto di questa discussione... gli equilibri del mondo cambiano nel tempo: nel '300 il mediterraneo era il centro del mondo, nel '600 non era più così. Mi sembra un esempio poco legato al tema duecentesco di cui si stava parlando. 

 

Awards

Inviato
5 minuti fa, ggpp The Top dice:

Stai citato un avvenimento a 3 secoli di distanza dall'oggetto di questa discussione... gli equilibri del mondo cambiano nel tempo: nel '300 il mediterraneo era il centro del mondo, nel '600 non era più così. Mi sembra un esempio poco legato al tema duecentesco di cui si stava parlando. 

 

 

Innanzitutto sarebbe Cinquecento e non Seicento, ma ho citato questo studio perché contiene la fonte che dice espressamente che le operazioni manuali nella zecca di Napoli si svolsero nello stesso modo dai tempi di Federico II fino alla prima meccanizzazione del 1542. Si tratta dunque di ulteriore fonte che documenta l'attività di questa zecca in periodo svevo. Per quest'ultima ragione è importante.

Comunque è meglio commentata nel Secondo nucleo (doc. 2).


Inviato (modificato)
11 minuti fa, mero mixtoque imperio dice:

Innanzitutto sarebbe Cinquecento e non Seicento

 

Su questo siamo d'accordo: carlo v vive nel cinquecento. L'esempio che facevo tra trecento e seicento riguardava la centralità del mediterraneo, era solo per dire che le cose in 3 secoli possono variare di molto, queste date non si riferivano al documento in questione e se ti ho fatto fraintendere significa che avrei dovuto scrivere meglio, pardon.

Ad ogni modo, mi sembra di capire che il documento parla di quanto stabilito nel privilegio e non che si lavorasse specificatamente in quel modo al tempo di federico ii [privilegio che bisogna capire se è stato attuato]
 

Modificato da ggpp The Top
Awards

Inviato (modificato)
22 minuti fa, ggpp The Top dice:

Su questo siamo d'accordo: carlo v vive nel cinquecento. L'esempio che facevo tra trecento e seicento riguardava la centralità del mediterraneo, era solo per dire che le cose in 3 secoli possono variare di molto, queste date non si riferivano al documento in questione e se ti ho fatto fraintendere significa che avrei dovuto scrivere meglio, pardon.

Ad ogni modo, mi sembra di capire che il documento parla di quanto stabilito nel privilegio e non che si lavorasse specificatamente in quel modo al tempo di federico ii [privilegio che bisogna capire se è stato attuato]
 

 

Più attuato di così!!!

Oppure che facciamo? Lo facciamo valere solo per Roberto d’Angiò ed escludiamo Federico II? Possiamo tirare a sorte!!!

Io non ho mai visto privilegi di cui il beneficiario non abbia usufruito, ma ho notato che in letteratura numismatica dire che un privilegio sia rimasto lettera morta diventa una buona scusa quando non si riescono a individuare le monete da collegare a un privilegio di zecca. Capita spesso quando si vuole collegare la monetazione di una città ai suoi simboli civici, non pensando che probabilmente l'appalto non era civico...

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Modificato da mero mixtoque imperio

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