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Inviato
10 ore fa, Giov60 dice:

 

 

 

 

 

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Sisto IV,10 fiorini - Unico? - Musei Vaticani. Sotto una foto di diritto molto più esplicativa.

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Bravo Giovanni

l'ho avuto tra le mani - è da svenire. Non solo per il modulo eccezionale ma per la finezza d'incisione e il senso artistico delle composizioni al diritto e al rovescio che lascia senza fiato...

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Due grandi rarità esitate alla NAC 81, Testoni di Fano e Macerata di Gregorio XIV....

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2 ore fa, DARECTASAPERE dice:

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Due grandi rarità esitate alla NAC 81, Testoni di Fano e Macerata di Gregorio XIV....

 

Eh...me li ricordo bene! Rientrano sicuramente tra le monete di grande rarità, anche se non raggiungono il podio della estrema rarità, nel senso che seppur con escursione temporale notevole, tuttavia altri esemplari sono apparsi in asta. Rimanendo sullo stesso modulo a me così caro, quello del testone (ed analoghi), ritengo che le due monete che propongo rientrino invece di diritto nell'Olimpo della rarità. 

- Quarto di Ducato di Clemente VII per Piacenza. Qualcuno di voi lo ha mai visto?? A me non risulta MAI apparso in vendita pubblica.

-Testone di Gregorio XIII 1572 per Ancona. Riportato come "Unico" dal MIR. Di questa eccezionale moneta, che sicuramente @miroita conosce bene, sono riuscito a ritrovare la storia. Compare per la prima volta in asta alla Santamaria del 1942 (collezione Gili) e riportato come "Inedito". Come allegato nella nota del listino, mancava sia nel Serafini sia nel CNI. È nemmeno dopo la vendita, il Re, che sicuramente provò ad aggiudicarsela, riuscì a metterla in collezione, tanto che ancora adesso manca nella collezione reale! Direi che ci possiamo consolare!! Dopo questo unico passaggio, anche questa moneta non si è mai più vista.

 

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Il testone piacentino di Clemente VII è presente anche nella collezione della Biblioteca Civica di Piacenza, allego immagine dal catalogo compilato da Augusto Balsamo e pubblicato nel 1928.

A memoria non ricordo passaggi in vendita pubblica.

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Inviato

A proposito di grandi rarità, mi piace inserire questa, lasciando anche la descrizione, sicuramente esaustiva, del catalogo Nac 147. Con un pizzico di narcisismo, posso "rivendicare", in un ormai lontano passato, di averla avuta in collezione. In realtà, come tutte le monete che sono state mie, posso dire di averla ancora nella mia collezione... virtuale! 

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Inviato
1 ora fa, aemilianus253 dice:

In realtà, come tutte le monete che sono state mie, posso dire di averla ancora nella mia collezione... virtuale! 

Capisco! 😂


Inviato (modificato)
11 ore fa, ZuoloNomisma dice:

 -Testone di Gregorio XIII 1572 per Ancona. Riportato come "Unico" dal MIR. Di questa eccezionale moneta, che sicuramente @miroita conosce bene, sono riuscito a ritrovare la storia. Compare per la prima volta in asta alla Santamaria del 1942 (collezione Gili) e riportato come "Inedito". Come allegato nella nota del listino, mancava sia nel Serafini sia nel CNI. È nemmeno dopo la vendita, il Re, che sicuramente provò ad aggiudicarsela, riuscì a metterla in collezione, tanto che ancora adesso manca nella collezione reale! Direi che ci possiamo consolare!! Dopo questo unico passaggio, anche questa moneta non si è mai più vista.

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Di questo testone del 1572 si conosce un solo esemplare che proviene da Santamaria lotto 478.  Nel mio studio è segnalato al n. 1.0 ed è lo stesso riportato dal Muntoni. Lo stesso Muntoni (sicuramente avrà avuto modo di visionarlo) ci segnala che proviene da Santamaria (1942) ed è presente nella collezione di Sua Maestà. 
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Modificato da miroita
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Vorrei segnalare, visto che si parla di Gregorio XIII, di un altro testone per la zecca di Ancona di cui parla il Serafini al n. 999/b383 ed il CNI riportando il Serafini lo classifica al n. 100. Io lo riporto al n. 27.0 .-  Si tratta di una moneta che riporta al D/ la data 1582 (sotto nel giro) ed al R/ (in legenda) la data 1584.image.thumb.jpeg.08667b896fde7acef5e8f012ff564acf.jpeg

Di questa moneta ho avuto occasione di vedere un solo altro esemplare, e purtroppo come spesso capita non in Italia.

Modificato da miroita
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Inviato

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Anche il Testone della S.V. 1590 Macerata mi risulta un solo passaggio nella coll. Rossi prima del '900 (vado a memoria....non sono a casa) confluito poi nella coll.Reale di cui l'immagine.........


Inviato
Il 15/01/2025 alle 18:07, gallo83 dice:

@numa numa

Io colleziono solo Modena che ha avuto un breve periodo sotto il papato con Leone X, Adriano VI e Clemente VII. 

Ecco le due monete di Adriano VI non le ho mai viste in foto e sul mir sono disegnate. 

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Modena è una zecca che ha coniato monete splendide e sempre di grande livello artistico. Purtroppo molte, del periodo rinascimentale, sono anche molto rare o quasi introvabili. Queste di Adriano VI sono riportate nel Corpus ma per esse vengono citati solo i riferimenti, molto antichi, delle opere del Crespellani e del Bellini. Occorrerebbe vedere se lo Zanetti eventualmente riportasse qualcosa in piu'. Non sono quindi presenti nella coll Reale o in altre (Papadopoli) a mia conoscenza.

Per Adriano VI abbiamo invece un bel giulio per Parma di cui esistono due varianti a seconda che il ritratto sia a dx o sinistra. L'esemplare piu' bello è quello della collezione Cahn (esitata nel 1998) del quale pero' non ho la foto. Riporto questa sotto che pero' rende solo in parte la bellezza dell'incisione.

 Adriano | Parma Calcio 1913

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Inviato

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Attribuiamo il termine "Grandi Rarità" con un unico criterio: quanti esemplari si conoscono......ma quanti ne sono stati coniati ?

Per le monete prima dell'800 difficilmente conosciamo la tiratura , quindi anche se una tipologia fosse conosciuta in 1 SOLO ESEMPLARE, non sapremo mai quanti ne esistono "dormienti" e potenzialmente sul mercato post ritrovamenti o esitazioni di collezioni sconosciute.....

Criterio differente è quando di una tipologia ne viene interrotta la coniazione dopo una decina di esemplari documentando causa, tiratura e conoscendo gli esemplari presenti nei musei e collezioni pubbliche.......non ci saranno NE RITROVAMENTI NE COLLEZIONI DORMIENTI a diminuirne la Grande Rarità !

 

Se poi non piace per la debolezza dell'immagine conferita da un conio "nato male" questo è un altro argomento.....

 

 

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Questa è una delle " grandi rarità " dell' Ottocento  che è apparsa relativamente spesso negli ultimi venti anni.Probabilmente rivenduta più volte in cerca di un extraprofitto.Ma mi pare di ricordare che, una volta, andasse invenduta!In genere stava a 20000 euro alla base.

Modificato da RobertoRomano
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Inviato

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Lotto 444 NAC 147 di Giugno 2024

Sede Vacante 1549-50 Giulio Roma

Quante ne avete viste ????

Indubbiamente l'anno più raro di tutte le vacanze pontificie, mi risulta l'unico esemplare esitato in asta ....

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Inviato

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Sede Vacante 1523, Fiorino di camera Roma

ex Santamaria del 1939 collezione Butta lotto 176; ex NAC 16 del1999 lotto 134; ex NAC 90 del 2016 lotto 608 ; riapparso in un asta recente straniera della quale non ho tenuto traccia ma ricordo benissimo l'aggiudicazione di €42.000 + diritti.........

Sempre lo stesso esemplare che gira da 1 secolo......e in splendida conservazione. 

Si distingue dal Fiorino di camera S.V. 1521 per il simbolo del banco FUGGER al rovescio

 

 

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Inviato (modificato)

Seguo con tanto interesse e fascino questa bellissima discussione. Ogni pezzo postato è davvero magico e irresistibile... Dei veri sogni ad occhi aperti!

Tralasciando lo scudo di papa Pio VIII, una vera chimera collezionistica, ammettiamolo: penso che ciascuno di noi, leggendo la discussione, in cuor suo sogni di mettere in collezione anche solo uno di questi magnifici pezzi... Meglio pure se pagandolo poco con un gran colpo di fortuna. E penso che per i pezzi di cui non si ha appunto l'effettivo numero di coniazione, ovvero praticamente tutte le monete antecedenti all'età contemporanea, il tutto lascia una prateria ai nostri desideri e speranze di, chissà un giorno, accaparrarsi un pezzo anche in conservazione mediocre.

Sono sempre rimasto affascinato dalla monetazione di Clemente VII perchè come stile incisorio e di raffigurazioni, anche medaglistiche, a mio parere sono incarnati i canoni rinascimentali per eccellenza. Scelgo di apportare quindi il mio contributo a questa discussione proprio con un pezzo del pontefice sopracitato. Ero indeciso se portare il ducato ossidionale, coniato durante la prigionia del papa a Castel sant'Angelo mentre imperversava il terribile "sacco di Roma" da parte dei lanzichenecchi, ma alla fine ho deciso di virare su un altro soggetto.

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Si tratta del celeberrimo quarto di ducato coniato nell'anno santo del 1525 che rappresenta al dritto la natalità di Cristo e al rovescio l'apertura della porta Santa da parte del pontefice, circondato dai fedeli, sotto la protezione di San Pietro in atto di aprire le porte del paradiso. Moneta stupenda e suggestiva che dalla sua bellezza, soprattutto in alta conservazione, sembra quasi essere una medaglia.

Non è un pezzo raro quanto molti altri da voi portati ma ho deciso di citarlo per svariati motivi. Innanzitutto si tratta della moneta per eccellenza quando si parla della monetazione pontificia: un pezzo culto e simbolo di questa branca della numismatica.

Il secondo motivo è che mi piace pensare, allegoricanente, il passaggio della porta Santa da parte di Clemente VII come il transito tra due differenti epoche. Nell'ottobre del 1492 viene scoperta l'America da Cristoforo Colombo mentre nell'anno 1500 ascende al potere l'imperatore Carlo V. Momenti storici che hanno segnato l'avvento dell'esplorazione oltreoceano e sono le colonne portanti dei viaggi e di ciò che è avvenuto in seguito comportando nuove scoperte le quali, di lì a poco, hanno portato grandi cambiamenti sia oggettivi che conoscitivi con lo svelamento di nuove terre, popoli, ideali. In un certo senso possiamo definirlo come il primo momento, seppur "primitivo" di globalizzazione. La moneta, coniata nel 1525 rappresenta quindi un momento di transizione: per la maggior parte degli studiosi il rinascimento culmina nel 1550.

L'ultimo motivo per il quale ho postato il tondello è che proprio quest'anno compie mezzo millennio dalla sua realizzazione ed è una grande emozione tenerla in mano. 

Quando avevo 8 anni osservavo le foto in un libro che raffigurava e raccontava le storie delle monete più importanti e belle della numismatica italiana e per molto tempo osservavo affascinato tali figure tra cui la medesima. Sebbene collezionassi ancora regno d'Italia, appena iniziata la collezione, mi affascinavano tutte e mai avrai pensato che undici anni dopo mi sarei appassionato a questo periodo e ad avere il privilegio ei mettere in collezione un esemplare del genere. Sebbene sia appiccagnolata (con un anello orrendo tra l'altro) e davvero molto vissuta è di media conservazione tra gli esemplari apparsi pubblicamente ed è una grande soddisfazione per me tenerla tra le mani e averla acquisita ad un prezzo quasi ragionevole per le mie tasche di studente universitario. Mi è costata praticamente una vacanza con gli amici ma mai e poi mai mi pento di aver fatto questa "pazzia" al solo pensiero di poter essere il privilegiato testimone di un pezzo di passato che avrò tra le mani, mi auspico e spero davvero tanto, per tutto il tragitto terreno con il desiderio che possa finire, alla mia morte, nelle mani di un'altra persona che sappia apprezzarla anche più di quanto la ammiri io stesso.

Qui di seguito allego le immagini dell'esemplare migliore in circolazione,  ex asta numismatica picena, per ammirarne la bellezza.

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Proverò in seguito a contribuire alla discussione con altri pezzi stupendi, soprattutto dei nominali più poveri in rame di cui sono un grande fan sfegatato :) .

Modificato da monetiere
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Inviato

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Visto che non abbiamo ancora parlato delle grandi rarità nei nominali e metallo meno pregiati, vi propongo il Quattrino di Piacenza S.V. 1523 (l'unica data che ha coinvolto questa zecca durante il conclave...)

Moneta spesso "scambiata" con il Quattrino di Clemente VII in quanto simile, ma differente per le chiavi decussate con padiglione, si differenzia anche per la posizione della lupa con il muso a ds. anziché sn.

NON mi risulta MAI APPARSO in asta....ben vengano segnalazioni di altri esemplari....

 

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