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Risposte migliori

Inviato

Buon Pomeriggio,

 

intervengo in questa sezione per chiedere indicazioni in merito a una situazione bizzarra nella quale mi ritrovo. Mi rendo conto del fatto che non sia possibile avere su questo argomento indicazioni “sicure”, in ragione di interpretazioni talvolta “punitive” delle norme e delle poche certezze sul tema; ringrazio anticipatamente chi volesse intervenire, vorrei provare a capire per valutare cosa fare.

 Negli anni 80 del secolo scorso in conseguenza di alcuni scambi di monete con un corrispondente all’estero (cedute monete dei primi anni della Repubblica Italiana), mio padre, mancato all’inizio degli anni 90, aveva ricevute alcune monete, mai ritirate per problemi di salute, che sono rimaste presso il suo interlocutore.

Chiaramente non ho dubbi in merito alla regolarità di queste monete (questo è rilevante ai fini del trasferimento e fondamentale per me). Non penso sia stata conservata documentazione “fiscalmente valida” (se mai è esistita), quasi tutti i cedenti credo siano, per vari motivi irraggiungibili, in ragione delle diverse normative in vigore nei vari stati presumo non sia possibile produrre granché, è quasi certo questo possa crearmi problemi (temo) in Italia.

Pur sollecitato negli anni a chiudere lo scambio, ho sempre rimandato.

La persona in questione, ormai avanti con l’età, mi ha chiesto cosa intendo fare delle monete, per evitare possibili problemi in futuro nel caso non fosse più in grado di gestire le cose direttamente.

Da quanto ho letto nella sezione ho appreso come ci siano incombenze e lungaggini oltre a più di qualche problema e incertezza per portare le monete in Italia, mi piacerebbe poterle vedere in mano, ho sempre rimandato il trasferimento perché viaggiare non mi ha mai entusiasmato e adesso per motivi vari non posso farlo.

Vorrei evitare, ripeto, qualsiasi problema, ho immagini adeguate (mi accontento) e nessun motivo per dubitare del corrispondente di mio padre, le monete che, mi sopravviveranno e potrebbero appagare altri collezionisti, certamente non voglio trovarmi coinvolto in pasticci legali e burocratici, nel caso resteranno dove sono. Me ne farò una ragione.

Si tratta di monete del XIII e XIV secolo.

Nel caso ci sarebbero differenze tra importazione temporanea e definitiva?

 

cordialità

 


Inviato

Le monete da portare in Italia sono attualmente fuori dalla U.E. o dentro?


Inviato

Buona Sera,

mi scuso per non aver precisato, sono all'interno della U.E.

 

cordialità


Inviato
4 ore fa, ghezzi60 dice:

Nel caso ci sarebbero differenze tra importazione temporanea e definitiva?

C’e’ sicuramente differenza 

ma la vera discriminante e’ un documento che attesti la provenienza selle monete. Se fossero state acquisite da un commerciante o una vendita all’asta non vi dovrebbero essere problemi salvi che nel processo d’importazione si ravvisasse un particolare interesse da parte dei funzionari preposti ( che potrebbe scattare in caso di particolare rarità ma che non dovrebbe essere questo il caso trattandosi di monete medioevali meno rilevanti in genere).

diverso il caso invece in cui non si disponga di un documento di acquisto o cessione a titolo gratuito o di scambio che implica una valutazione da parte del funzionario sia della legittimità del possesso dei beni sia del loro valore ai fini dell’applicazione di eventuali dazi o balzelli. 
un’altra possibilità potrebbe essere quella di vendere direttamente le monete nel Paese ove si trovano attualmente conferendole come titolare ad una casa d’aste ( o ditta numismatica) per la vendita. Naturalmente ammesso che non si intenda detenerle per proprio interesse in qual caso occorrerebbe procedere, come menzionato sopra, con una regolare importazione definitiva. 

 

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Inviato (modificato)
5 ore fa, ghezzi60 dice:

mi scuso per non aver precisato, sono all'interno della U.E.

E' importante specificarlo visto che nelle spedizioni interne con procedura regolare non esistono dazi.

A mio avviso non rimane che farsi spedire le monete senza specificare il contenuto del plico. Direi che i tempi sono maturi per non dover più sottostare ad anacronistiche e discriminatorie procedure d'import-export all'interno della comunità, anche per monete che come tante altre non hanno documentazione nè dove si trovano nè in Italia.

Modificato da ART
  • Mi piace 1

Inviato (modificato)
7 ore fa, ART dice:

mio avviso non rimane che farsi spedire le monete senza specificare il contenuto del plico. Direi che i tempi sono maturi per non dover più sottostare ad anacronistiche e discriminatorie procedure d'import-export all'interno della comunità, anche per monete che come tante altre non hanno documentazione nè dove si trovano nè in Italia.

Naturalmente si puo’ procedere come sopra e anche riuscire a passare inosservati. Non e’ pero’ quello che le regole prescrivono e vi e’ comunque un rischio nell’elusione della normativa.

che poi la normativa - almeno quella  italiana - sia anacronistica e soprattutto punitiva per un eventuale collezionista/studioso e’ certamente un fatto assodato leggendo le centinaia di discussioni/commenti/vicende giudiziarie di cui questo stesso Forum abbonda. 

Modificato da numa numa

Inviato
12 ore fa, ghezzi60 dice:

Buona Sera,

mi scuso per non aver precisato, sono all'interno della U.E.

cordialità

In allegato, trovi il riassunto di quello che dovresti fare per ottenere, nel Tuo caso, il CAS (Certificato di avvenuta spedizione), visto che le monete si trovano già in ambito U.E.

Occhio perchè se il Paese da cui le monete provengono ne assoggetta a controllo l'uscita, la domanda dovrà essere corredata dal documento che ne autorizza la spedizione o l'esportazione, anche temporanea.

Quindi le possibilità di farsi degli "autogol" in fase di verifica delle monete da parte dell'Ufficio sono alquanto elevate.

In questo caso chi spedisce dovrà preventivamente ottenere i documenti previsti dalle normative interne.

Per il resto, trattandosi di monete emesse nei secoli XIII e XIV (e quindi non ritenute, nella prassi, "archeologiche") e se di valore economico o numismatico non elevato (mi sembra di aver capito così), non essendo soggette a diritti di confine e a dichiarazione doganale perchè già all'interno della U.E., direi che sarebbe preferibile ottenere una dichiarazione circostanziata di cessione da parte di chi le spedisce, contenente la descrizione delle monete e della causale della spedizione e possibilmente attribuendo data certa alla dichiarazione (da noi si può fare semplicemente applicando una marca da bollo adesiva anche da 2 euro sulla dichiarazione, dal momento che all'atto dell'emissione della marca, la stampante imprime su di essa la data del giorno....non so se all'estero funzioni nello stesso modo ma comunque lo puoi sempre fare tu quando ti arriva la spedizione), confezionare un bel pacchetto e spedirle con un Corriere.

M.

 

 

CAI & CAS.pdf


Inviato

Tieni presente  che molte delle operazioni inerenti documentazione/protocolli spedizione ( bolle etc)  nonche’ la spedizione stessa possono essere espletate - a pagamento - da un corriere  autorizzato ( DHL, Fedex etc) che permette di risparmiare tempo e grattacapi. La parte piu’ importante invece che dovrai fare tu e’ quella relativa all’importazione, ed eventualmente il tuo corrispondente nel caso le monete necessitassero anche di una liberatoria di uscita dal Paese originario. In Francia esiste il rilascio di un passaporto di libera circolazione uma volta che i beni siano dichiarati di non interesse - documento magnifico perche’ a differenza  di quanto avviene in Italia - ha scadenza illimitata. 


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