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Inviato

Nella notte dì 24 del mese di novembre dell’A.D. 1848,  papa Pio IX (regnante dal 1846 al 1878), al secolo Mastai Ferretti, da una porta secondaria del Quirinale ebbe ad uscire travestito da prete , con un servitore ed un cameriere qual cocchiere. Quella notte in via Labicana vi era ad attenderlo il conte Carlo Giraud di Spaur – bavarese – con una carrozza a sei cavalli. Da Albano il papa si dirige verso Ariccia dove la contessa Teresa Spaur e l’adolescente suo figlio -e del conte – Maximilian, con l’aiutante gesuita Sebastiano Liebl e il cardinale Giacomo Altobelli ebbero ad accoglierlo.

Il giorno 25 novembre, Sua Santità fece il suo ingresso a Gaeta, all’epoca in territorio borbonico, protetto da Sua Maestà Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie (regnante dal 1830 al 1859). Durante il suo esilio, il papa ebbe modo di far visita a numerosi luoghi e religiosi e industriali del Regno delle Due Sicilie, godendo della ospitalità delle loro graziose Maestà borboniche e della nobiltà del Regno.

Caduta poi la Repubblica Romana, Sua Santità ebbe a far ritorno nella Capitale della Cristianità nel 1850 (12 di aprile).

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Acquistata da Francesco Di Rauso

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Complimenti.

All'asta Nomisma 13 E-live del 18/12/2019 fu esitato il Lotto 934 (versione in bronzo):

Anno 1848 - Per l'esilio del Papa Pio IX a Gaeta (Emessa su richiesta del Comando dell'Esercito Borbonico) Bronzo - 57,3 mm - 96,27 gr. - C (R) - Opus: Scipione Catenacci - D'Auria n. 217 - Ricciardi n. 190. Coniata a Napoli. Al dritto: PIO . IX . P.O.M. FERDINANDO II. RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE. Busti affiancati a destra del Papa e del Re. In basso: CATENACCI FECE. All'esergo: 1848. Al rovescio: L'ARMATA NAPOLITANA A MEMORIA DELL'ESULE PIO IN GAETA SACRAVA AL SUO AMATO RE Veduta della fortezza e dei bastioni di Gaeta. In basso: S. CATENACCI FECE. In esergo: 26 . NOVEMBRE. Sotto l'esergo: piccolo giglio borbonico. Nel novembre del 1848, a seguito dell'assassinio del capo del Governo Pontificio Pellegrino Rossi, la situazione interna precipitò e il Santo Padre fuggì da Roma riparando nel Regno delle Due Sicilie sotto la protezione dei Borbone. Dapprima a Gaeta il 24 novembre 1848 e successivamente a Portici il 4 settembre 1849 rimanendovi fino al 4 aprile 1850. Descrizione dell'Incisore: Scipione Catenacci, figlio d'arte del celebre Vincenzo, iniziò la carriera artistica ancora giovanissimo seguendo le orme del padre con la carica di Aiutante Incisore. Il suo periodo di attività fu tra il 1832 e il 1857. La sua prima firma la si trova sulla medaglia per le Allieve dei Reali Educandati di Napoli nel 1832. Poche le medaglie da lui firmate, tra le quali, la firma del rovescio della medaglia del 1836 per il ritorno del re dal viaggio in Austria e Francia e per l'esilio di Pio IX a Gaeta nel 1848. L'ultima sua firma la vediamo sulla medaglia del 1857 per l'Immacolata Concezione a Napoli.
Grading/Stato: qFDC

 

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Inviato (modificato)

E all'asta FINARTE del 27 settembre scorso, è stato esitato il Lotto 442 (vesrione bronzo dorato):

Regno delle Due Sicilie
diametro 5.7 cm.
In bronzo dorato. Al dritto busti affiancati a destra del Papa e del Re, al bordo "PIO. IX. P.O.M. FERDINANDO II. RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE"; opus "CATENACCI FECE.". Al rovescio veduta della fortezza e dei bastioni di Gaeta, al bordo "L'ARMATA NAPOLI

 

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Qui una discussione sul Forum risalente al 2013 dove era intervento proprio di Rauso:

 

E qui l'articolo a firma di Rauso:

UN’INEDITA MEDAGLIA MILITARE DI PIO IX OPERA DELL’INCISORE NAPOLETANO LUIGI ARNAUD

https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/medagli-pio-ix-arnaud.pdf

 

Modificato da Oppiano
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"IL SOGGIORNO DI PIO IX A GAETA NEL 1848-49


Dopo le agitazioni popolari del novembre 1848 e l’assassinio di Pellegrino Rossi, il Papa, vedendosi mal sicuro in Roma, fuggì a Gaeta, nella notte dal 24 al 25 di quel mese, vestito da semplice prete, accompagnato dal Conte Spaur, Ministro plenipotenziario di Baviera, e dalla consorte di questo, alloggiando per quella notte in una modesta locanda. Il Segretario di Stato, Cardinale Antonelli, aveva preceduto il Pontefice. Il giorno seguente, avvertito dal Conte Spaur, che aveva proseguito per Napoli, sì recò a Gaeta il Re Ferdinando II con la Regina Maria Teresa, e, con grandi omaggi., istallarono il Papa nel palazzo reale. 

Seguirono Pio IX sollecitamente cardinali e prelati, e gradatamente tutto il corpo diplomatico accreditato presso la S. Sede. Lo seguì pure il Granduca Leopoldo di Toscana, scappato dai suoi Stati nel febbraio 1849. Da Gaeta il Papa lanciò proteste ed encicliche, che attirarono contro la Repubblica romana, proclamata il 9 febbraio 1849, gli eserciti di Francia, Spagna, Austria e Napoli. I francesi, capitanati dal Generale Oudiiiot, assediarono Roma, e questa, difesa strenuamente da Garibaldi, pur dovette capitolare il 2 luglio dello stesso anno. Pio IX rimase a Gaeta fino al 4 settembre 1849. Di lì passò a Napoli, sempre ospite di quel Re, nella reggia di Portici; e fece ritorno a Roma il 12 aprile 1850.

Questi avvenimenti sono ricordati da numerose medaglie, francesi ed italiane.

... quelle che concernono direttamente Gaeta ... sono di due specie: ufficiali, e d’iniziativa privata.

Le medaglie ufficiali sono ... :
1) Prima per ordine di tempo è quella fatta coniare dall’Esercito Napoletano, in omaggio al Re e al Papa.
D) Busti accollati di Pio IX e di Ferdinando II, a dir. nel giro: Pio IX P. O. M. Ferdinando II Re del Regno delle due Sicilie 1848. Sotto: Catenacci fece.
R) Nel campo il castellò di Gaeta. Nel giro: L’armata Napolitana a memoria dell’esule Pio IX in Gaeta sacrava al suo amato re. A piè della figura: Catenacci fece. Nell’esergo: 26 Novembre.
...
Di questa medaglia sono in giro molti esemplari in bronzo e in bronzo dorato. Il Ferraro ... assìcura che ne furono coniate in argento, oltre ai due esemplari di oro destinati al Papa ed al Re: ma di queste in argento, non ne ho mai viste. ... "

Da: Enrico Mazzoccolo, Senatore del Regno. "Medaglie relative a Gaeta di cui alcune inedite". BCNN 1937, n. 1-2


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Il D’Auria (2006) non riporta dati riconducibili alla “quantità emessa”.

Si limita a specificare:

Argento: R4

Bronzo: C

Diam. mm. 57,4 (coniata a Napoli)

riportando in foto un esemplare in bronzo da collezione privata.


Inviato
25 minuti fa, Oppiano dice:

Il D’Auria (2006) non riporta dati riconducibili alla “quantità emessa”.

Si limita a specificare:

Argento: R4

Bronzo: C

Diam. mm. 57,4 (coniata a Napoli)

riportando in foto un esemplare in bronzo da collezione privata.

 

Di Rauso lo classifica q-SPL.

Secondo te?


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Inviato
10 minuti fa, ChiRho dice:

Di Rauso lo classifica q-SPL.

Secondo te?

 

di Rauso e’ un vero professionista per questo genere di medaglie.


Inviato

Parlavo con Di Rauso ieri l'altro, circa le immagini nel dritto: Sua Santità Pio IX e Sua Maestà Re Ferdinando II di Borbone.

Mi ha molto colpito come, solitamente, nelle medaglie l'autorità regnante era ovviamente e giustamente raffigurata - quando vi erano più persone - sì di profilo ma primaria e non secondaria. In questa medaglia, seppur borbonica ma è Sua Santità ad essere raffigurato per primo, come fosse egli stesso il Re delle Due Sicilie e non Sua Maestà Re Ferdinando II.

Parlando con Di Rauso, si è potuto notare come il Re avesse un assoluto rispetto, in quanto cristiano, della figura del Pontefice Romano e di come, in segno di questo rispetto (Fede od anche ammirazione personale - perché no?-) lo abbia voluto far raffigurare primario nella medaglia. 

Può essere - mio parere - un messaggio che voleva andare ad indicare:

"io sono il Re, ma sempre meno importante del Vicario di Cristo. In quanto suo Vicario, il papa è superiore a noi tutti giacché messo lì da Nostro Signore".

Questo è il significato che mi do.

 


Inviato
4 minuti fa, ChiRho dice:

Parlavo con Di Rauso ieri l'altro, circa le immagini nel dritto: Sua Santità Pio IX e Sua Maestà Re Ferdinando II di Borbone.

Mi ha molto colpito come, solitamente, nelle medaglie l'autorità regnante era ovviamente e giustamente raffigurata - quando vi erano più persone - sì di profilo ma primaria e non secondaria. In questa medaglia, seppur borbonica ma è Sua Santità ad essere raffigurato per primo, come fosse egli stesso il Re delle Due Sicilie e non Sua Maestà Re Ferdinando II.

Parlando con Di Rauso, si è potuto notare come il Re avesse un assoluto rispetto, in quanto cristiano, della figura del Pontefice Romano e di come, in segno di questo rispetto (Fede od anche ammirazione personale - perché no?-) lo abbia voluto far raffigurare primario nella medaglia. 

Può essere - mio parere - un messaggio che voleva andare ad indicare:

"io sono il Re, ma sempre meno importante del Vicario di Cristo. In quanto suo Vicario, il papa è superiore a noi tutti giacché messo lì da Nostro Signore".

Questo è il significato che mi do.

 

 

Oppure l'autorità regnante era il Papa che ha fatto coniare questa medaglia alla zecca di Napoli 😉

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Inviato

sapevo fosse stata coniata dai borbonici...


Inviato
56 minuti fa, ChiRho dice:

sapevo fosse stata coniata dai borbonici...

 

Sicuramente! la mia era una provocazione. Sarebbe interessare investigare sulla questione, magari non esce niente di nuovo

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