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IGNORED

Sigillo medievale


Risposte migliori

Inviato

Salve, 

Qualche utente della sezione può riuscire ad identificare questo bel sigillo in ceralacca, credo medievale? 

Grazie 

IMG_20241208_192955.jpg

IMG_20241208_193028.jpg


Inviato (modificato)

Mi sembra una bulla di qualche documento ecclesiastico,riconoscerei S.Pietro e s.Paolo , una Maria Regina in trono con bambino Gesù.

Negli scudi le chiavi incrociate vaticane.

I caratteri sembrano gotici.

Direi  1300 1400.

Modificato da Adelchi66
  • Grazie 1

Inviato

una domanda:

in questi casi come si fa a stabilire che il sigillo in questione sia autentico?
Togliendo la stilistica, che un falsario potrebbe benissimo imitare egregiamente 


Supporter
Inviato

Ciao!

Credo che in questi casi si debba procedere per analisi chimica, analizzando un frammento del sigillo di ceralacca per conoscere i suoi singoli componenti e compararli con quelli utilizzati nella ceralacca moderna.

saluti

luciano

  • Mi piace 1

Inviato
3 ore fa, 417sonia dice:

Ciao!

Credo che in questi casi si debba procedere per analisi chimica, analizzando un frammento del sigillo di ceralacca per conoscere i suoi singoli componenti e compararli con quelli utilizzati nella ceralacca moderna.

saluti

luciano

 

e se il falsario ha usato ceralacca antica?


Supporter
Inviato
4 ore fa, ChiRho dice:

e se il falsario ha usato ceralacca antica?

 

può esserci questo rischio, dovrebbe però rinunciare ad un precedente sigillo o forse a più pezzi raccolti da sigilli spezzati, però credo che la polvere del tempo si possa trovare nell'analisi e forse la rifonditura di questi pezzi poi serviti a creare un nuovo sigillo, questo avrebbe un colore alterato.

saluti

luciano

  • Mi piace 1

Inviato

sì, penso infatti che da analisi risulti sempre un qualcosa , da un punto di vista scientifico, che non si possa ricreare 


Supporter
Inviato (modificato)

Certamente, questo vale anche per le monete, pensa che il Grosso veneziano, moneta che aveva un elevatissimo titolo di argento fino.

Questo, alla sua creazione, a cavallo tra il 1100 e 1200, era dello 0,965.

Per poter arrivare a questa percentuale veniva fuso in una coppella di terracotta le cui pareti, una volta essiccate, venivano rivestite con cenere di ossa di cervo o capretto, borace e smeriglio di Alessandria. Nella coppella così predisposta veniva fuso l'argento grezzo insieme a del piombo che favoriva l'ossidazione delle scorie presenti nell'argento e faceva emergere il metallo quanto più puro allora si potesse avere.

Oggi potrebbero benissimo creare dei Grossi in argento quasi puro, ma se si dovesse fare un esame del metallo (aimè distruggendo parte della moneta), certamente non si troverebbero tracce degli elementi di cui sopra. Dovrebbero fondere dei Grossi originali, magari spezzati, piegati o bucati e non sempre il gioco vale la candela.

saluti luciano

Modificato da 417sonia

Inviato

Un esame invasivo-distruttivo è sempre da sconsigliare.

Meglio basarsi su stile ,peso e misure.

  • Mi piace 1

Inviato
Il 10/12/2024 alle 19:48, Adelchi66 dice:

 

Meglio basarsi su stile ,peso e misure.

 

che i falsari possono - che io sappia - ottenere.

Forse meglio basarsi sui metalli e sull'invecchiamento non replicabile. Ho fatto vedere diverse monete e in bronzo e in argento a dei chimici, che sempre m'hanno detto come alcune patine del tempo non possono essere replicate. A differenza invece dell'oro


Inviato (modificato)

Personalmente preferisco l' analisi stilistica , poiché un eventuale falsario moderno difficilmente potrà esimersi dall' infondere nella sua "opera" quelle che sono le sue interpretazioni e il suo "sentire", che è indissolubilmente legato al suo contesto culturale , diverso da quello dell' antico artigiano. 

Naturalmente più si è esperti della classe materiale in oggetto e più è facile rilevare tali incongruenze.

Piuttosto ,che io sappia,non c'è patina che non sia replicabile artificialmente.

Và da sé che una perizia basata su più discipline possibile è auspicabile.

Modificato da Adelchi66

Inviato

Si tratta ovviamente di un sigillo ecclesiastico.

I caratteri non sono gotici, anche se le E paiono chiuse. Io penserei al XVI- XVII secolo.

Leggo bene solo  AVDITORIS GENER ... , quindi direi che la leggenda possa essere tipo sigillum auditoris generalis camerae apostolicae , oppure ... camerae Domini Papae.

Potrerebbe quindi essere il sigillo di un vescovo auditor camerae che amministrava i beni della Sede Apostolica in periodo di sede vacante, come aiutante del camerlengo.

Non riesco a leggere la leggenda nella parte sinistra, ma non sembra esserci un nome, così come negli scudi vi sono solo chiavi decussate e non sembra esserci uno stemma personale; potrebbe quindi essere un sigillo "generico" dell'ufficio dell'uditore generale.


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