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Numeriano, Principi Iuventut


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Buonasera. 

Non è raro che la morte di un imperatore romano si accompagni a una certa dose di teatralità.  Al riguardo, la pur piccola e breve dinastia formata da Caro (divenuto imperatore ai danni di Probo alla fine del 282) e dai due figli Carino e Numeriano, seppe farsi valere. Secondo una nota versione, Caro sarebbe infatti morto colpito da un fulmine nella sua tenda e quindi consumato dal fuoco. Mentre il figlio e successore Numeriano avrebbe addirittura regnato da cadavere, viaggiando in lettiga durante il rientro dalla campagna d’Oriente (vittoriosamente condotta dal padre Caro ma interrotta dalla sua “fulminea” morte). La macabra messinscena - far credere il già assassinato Numeriano ancora vivo, trasportandone il corpo in una lettiga tenuta sempre chiusa per proteggerne gli occhi affetti da una presunta malattia – concluse una spedizione che vide avvicendarsi ben tre imperatori: i già ricordati Caro e Numeriano e infine Diocleziano (fino ad allora Diocles, comes domesticorum) il quale (confermando la profezia secondo la quale sarebbe divenuto imperatore dopo l’uccisione di un “cinghiale”) non esitò a giustiziare pubblicamente, e di propria mano, il supposto mandante e regista del trucco della lettiga, ovvero il prefetto del pretorio Arrio Apro (appunto aper= cinghiale), peraltro suocero di Numeriano. 

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Cosa accadde veramente in quei giorni e mesi non è però facile a dirsi, narrato com’è da fonti contradditorie e non sempre affidabili (Historia Augusta, Zonara, Giovanni Malala, Chronichon Paschale, Mosè di Cirene…). Dalle diverse versioni emerge comunque una vicenda alternativa e forse storicamente più credibile (di certo assai poco gradita ai Romani) che colloca la fine di Caro e Numeriano nella coda di un conflitto divenuto improvvisamente favorevole ai Persiani, passati al contrattacco dopo che la prima fase del confronto, favorevole invece ai Romani, si era conclusa vittoriosamente a Ctesifonte, anche perchè Bahrām II era stato inizialmente impegnato a fronteggiare ad Est una serie di ribellioni interne. Il nuovo andamento delle operazioni, peraltro esplicito in fonti tarde armene e bizantine, è forse celebrato da uno dei rilievi di Bahrām II a Naqsh-e Rostam. Tali eventi sarebbero stati mascherati dalla versione romana (la messinscena della lettiga) nella quale la morte di Numeriano viene attribuita a una lotta di successione tutta interna, evitando di gettare ombre sul successo delle armi romane (nota 1).

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La moneta che condivido ritrae il figlio minore di Caro, il Cesare Numeriano, Princeps Iuventutis, che accompagnò in Oriente il padre (il quale non mancò durante il viaggio si guadagnarsi meritatamente sul campo il titolo di Germanicus Maximus).  Alla morte di Caro, tra il Luglio e l’Agosto del 283, Numeriano diviene co-Augusto (assieme al fratello rimasto in Occidente) e inizia una lenta ritirata lungo l’Eufrate che dura quasi sedici mesi. Raggiunta Emesa nel Novembre 283 vi sosta a lungo, fino al Marzo 284. Nel Novembre la spedizione raggiunge infine il Bosforo Tracio, dove però un sospetto fetore porta alla scoperta del cadavere celato nella lettiga, secondo il racconto tradizionale cui abbiamo accennato.

Diritto: M AVR NVMERIANVS NOB C Busto di Numeriano panneggiato e corazzato verso dx con corona radiata. Rovescio: PRINCIPII-V-VENTVT//ςKA: il Cesare Numeriano panneggiato e corazzato, stante verso dx, tiene un globo nella dx e uno scettro nella sx. Peso gr. 3.84; diam. ; 22 mm; asse di conio:  h6. RIC 363. La perdita della superficie originale della moneta sembra completa, più evidente all’ingrandimento che a occhio nudo. Vicino ai rilievi si notano residue tracce di argentatura (?). Il resto della superficie è brunita. Sul diritto, all’altezza della prima “M”, sul bordo del tondello , una piccola lacuna semicircolare dai margini patinati come i rilievi.

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In esergo indicazione della 6a officina di Roma (il segno “ς”, da quanto discusso in precedenti contributi e salvo miei fraintendimenti, deriva dal digamma, con funzione numerale in quanto sesta lettera dell’alfabeto greco, e viene detto “stigma” per successiva identificazione con un segno di legatura delle lettere sigma (σ) e tau (τ) in uso dal Medioevo al XIX sec.). Segue l’indicazione greca per “venti” (KA) per la quale, tra le mie poche fonti, resto incerto fra le diverse ipotesi: per i più indica il rapporto di lega di 20:1 (5% di argento). Secondo altri indicherebbe invece il rapporto con l’aureo (20 bronzi argentati per 1 aureo, replicando in forma altamente fiduciaria il precedente rapporto con l’aureo). Altre congetture hanno ipotizzato equivalenze con 20 assi o due denari, ricordando che il segno X sui denari repubblicani indicava l’equivalenza 1 denario / 10 assi. 

Un saluto e a presto, Lvcivs LX

(nota 1): Se questo appare il quadro storico più realistico, diverse fonti contribuiscono a confonderlo: si narra così anche di un Caro rientrato trionfante a Roma e caduto in una successiva campagna contro gli Unni; di un Carino che combatte in Oriente; o si duplica, per lo sconfitto Numeriano, il destino di Valeriano, scuoiato e ridotto a un otre, dando a  Numeriano la colpa della morte del vescovo di Antiochia Babila, da attribuirsi invece alle persecuzioni di Decio.

PS: E’ sempre molto affascinante e istruttivo vedere le cose dalla parte degli “altri”, del nemico, facendo specchiare i due imperi eterni rivali e osservando un poco i Romani stando dalla parte dei Persiani. Oltre alla lettura dei passi delle Res gestae Divi Saporis (termine coniato da Rostovtzeff in analogia alla Res Gestae Divi Augusti) e in attesa di suggerimenti bibliografici dei quali sarò grato, intanto mi è arrivato il celebre volume di R. Ghirshman, Arte Persiana. Parti e Sassanidi, 1962, che risulta certo datato in alcuni suoi giudizi artistici, ma è tuttavia ancora utilissimo per una narrazione d’insieme e per l’ampio corredo iconografico, piacevolmente âgée.

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Modificato da lucius LX
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  • lucius LX ha rinominato il titolo in Numeriano, Principi Iuventut
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Questa volta me lo sono letto tutto subito, grazie come sempre per il più che esaustivo quadro storico e non solo, non dimentichiamoci della moneta ovviamente che mi piace moltissimo,  ho avuto tra l'altro il piacere di ricevere uno dei suoi Antoniniani con al rovescio Mars Victor come regalo dello scorso Natale  😀

 

Modificato da Rufilius
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Carissimo @Rufilius  , vedrei volentieri la tua moneta, sempre che ti faccia piacere. A presto. 

lucius LX

Modificato da lucius LX
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Condivido sempre molto volentieri le monete così come vedo altrettanto volentieri le vostre, di solito le metto subito ma ieri non avevo a portata di mano tutti i dati, eccola qua, spero ti piaccia, come dicevo è stato un regalo molto gradito 😀

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Numeriano, Antoniniano, Lugdunum, 283-284 d.C., RIC 388var.
2,95g X 22,23mm
D/ IMP C NVMERIANVS AVG; busto radiato con corazza a destra;
R/ MARS VICTOR, C; Marte stante a destra con lancia nella destra e trofeo sulla spalla sinistra;

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1 ora fa, Rufilius dice:

Condivido sempre molto volentieri le monete così come vedo altrettanto volentieri le vostre, di solito le metto subito ma ieri non avevo a portata di mano tutti i dati, eccola qua, spero ti piaccia, come dicevo è stato un regalo molto gradito

Ciao @Rufilius, molto bella. Il volto giovanile mi sembra condotto con bella sicurezza plastica. Di Marte mi incuriosiscono l'elmo, che nella mia  ignoranza non so identificare,  così come  il particolare panneggio all'altezza dei fianchi. 

grazie e a presto.

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Inviato

La differenza degli stili suppongo sia dovuta al fatto che il tuo è coniato a Roma e il mio a Lione, ho letto altrove, anche se ora mi sfugge in quale discussione, alcuni scambi di opinione sulle coniazioni delle due zecche, non ho le competenze, che comunque tu hai, per fare commenti stilistici.

Sull'iconografia di Marte confido che qualche esperto ci verrà in aiuto, sono curioso anche io 🙂


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Inviato

Quella che sei vede svolazzare ai fianchi di Marte e' una clamide.

Allego questa pagina secondo me interessante ed esplicativa, tratta dal FAC:

Mars, the God of War on Roman Coins

Ciao.

Stilicho

  • Grazie 2

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Inviato

@Rufilius

In effetti, il tuo Numeriano e' augusto.

Notavo che la C nel campo destro del rovescio e' al contrario.

Ciao. 

Stilicho

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Inviato

Prezioso inquadramento storico e artistico come sempre, @lucius LX.

R complimenti a te e @Rufilius per gli esemplari pubblicati. 

Il "manifesto" di questa dinastia, tuttavia, coniato sotto Numeriano da Augusto è la moneta con la legenda "VNDIQVE VICTORES" al rovescio. Legenda che nasce e viene introdotta proprio con Carino e Numeriano con il messaggio propagandistico che loro sarebbero stati vittoriosi contro qualsiasi nemico, esterno ed interno. Da aggiungere in collezione!


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