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Risposte migliori

Inviato
9 ore fa, aemilianus253 dice:

Cambiando discorso, almeno in parte, chiedo e mi chiedo, se oltre a richiedere con forza telecamere e sorveglianza all'interno del convegno e dei parcheggi, quello interno minimo, non sia possibile fare qualcosa in più. Hanno messo il biglietto nominale, si controlli la rispondenza fra chi entra e il nominativo inserito, anche se ciò può creare file (chissene frega se sto più sicuro, però). Inoltre, alcune facce sono conosciute abbondantemente, ladri italiani, ladri italo/cinesi, ladri dell'est Europa e probabilmente altri ancora che non so... Non ci facciamo mancare nulla, si sa... Essendo il convegno un evento privato, gli organizzatori, opportunamente indirizzati dai commercianti stessi, ma pure dai frequentatori abituali aggiungo, non potrebbero vietare l'ingresso a chi non è opportuno ci sia? Oppure invitare all'uscita chi dovesse essere entrato malauguratamente? Penso sia questione di volontà e di mezzi, sbaglio? Se è un discorso del Katz (è stato più forte di me scriverlo 😆) mi scuso anticipatamente. 

 

occorre un organizzazione che si intreccia tra vigilanza privata e forze dell'ordine, un po' come avviene allo stadio.

Il divieto all'ingresso, l'identificazione, l'allontanamento può essere messo in atto dalle forze dell'ordine, la vigilanza può assumere ruoli di ausilio (tipo corrispondenza biglietto con carta di identità) purchè le forze dell'ordine siano presenti lì vicino.

chiaramente in caso di mancata corrispondenza biglietto/carta di identità, scatterebbe il controllo della forza pubblica. Sono d'accordissimo su quello che ha scritto bizerba, se non fai entrare o gravitare queste persone all'interno della fiera, diminuisci tantissimo le possibilità anche dei furti esterni.

ma occorre organizzazione e soprattutto occorre denunciare tutti i furti e rapine, per giustificare l'intervento in ordine pubblico... siamo sicuri che tutti denunciano? per qualcuno potrebbe diventare un boomerang denunciare ... e allora via, tanto non capiterà mai a me

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Inviato
1 ora fa, Ernestina dice:

lei mi sa che per difendere la categoria a tutti i costi si sta un po' incartando...

Mi sa che non c’è peggior sordo….

è lei che sta giustificando i furti perché circolano le mazzette da 500…..si rilegga quel che ha scritto , perché pare che non l’abbia ben capito 

1 ora fa, Ernestina dice:

intendevo che la gente con facce poco gradevoli, che entra o entrava negli orari chiusi al pubblico, con le suddette mazzette da 500 fanno comodo quando si fanno affari con loro...

ma potrebbero benissimo essere persone collegate con la criminalità; chi va in giro con mazzette da 500 tra le persone per bene? (qualcuno certo, pochi)

Quelli che girano con le mazzette da 500 non vanno in giro a rubare le monete dopo aver comprato altre monete con le suddette mazzette, quelli che le rubano , le rubano e basta… e non hanno la mascherina e il numero come  i Bassotti  , hanno facce rispettabili e anonime 

ma lei in che mondo vive? 
non è che per difendere la categoria dei ladri  , sta facendo alpinismo su specchi?

oppure questa immagine delle mazzette da 500 in mano a gente” con le facce poco gradevoli” ( poco gradevoli per chi? Lei è un seguace del Lombroso?) le provoca una invidia sociale così intensa che la fa straparlare? 


Inviato

Tanti spunti condivisibili, ma a mio parere si fa un guazzabuglio di problemi ed improbabili soluzioni di questi. Le FFOO a controllare dentro Veronafil? Paragonare una partita di calcio con migliaia di persone tutte contemporaneamente nel medesimo posto è una stupidaggine. Il furto è avvenuto nel parcheggio di un ristorante. Cosa c'entra la "sicurezza" di Veronafil? Nulla!!! Qui è la leggerezza di un collega. Che poi all'interno del convegno girino brutte facce è un dato di fatto, ma se pagano il biglietto cosa si può fare? L'avevo detto dall'inizio che il biglietto nominativo NON SAREBBE SERVITO A UNA CIPPA. La vigilanza privata NON può chiedere i documenti. E comunque a cosa servirebbe? Non possono certo fare un controllo nelle banche dati delle FFOO. Ormai dentro ai convegni non succede quasi più nulla, se non qualche furto come al supermercato o sulla metro. I commercianti stranieri non vengono più? Ovviamente con le leggi che abbiamo in Italia non sarebbero mai in regola e infatti sono spariti. Poi la location diciamo che è abbastanza scadente. Che poi la sicurezza sia inesistente è un dato di fatto. A maggio, assieme ad un nutrito gruppo di colleghi, mi ero fatto portavoce di precise richieste a livello di pass, parcheggio e altro, e devo dire che si era avuto un riscontro positivo. A novembre tutto come prima: 0 controllo dei pass personali, 0 controllo del pass auto, al mercoledì pieno di gente e non erano certo commercianti: Per non parlare del parcheggio a noi "riservato", una comica, distante centinaia di metri dall'ingresso della fiera e per fortuna non pioveva. Cosa si può fare: teoricamente tanto ma fino a che l'organizzazione e l'ente fiera faranno orecchie da mercato la situazione è questa. 

 

  • Grazie 1

Inviato

Andare al convegno di Verona è come andare nel Far West; anzi peggio, perché nel Far West era lecito difendersi dai rapinatori.

Katz ha compiuto una grave imprudenza, ma è un caso singolo; ci sono stati decine di furti e rapine, da soggetti ormai noti e le Forze dell'ordine nn hanno fatto nulla. Eh, ma Veronafil è un evento privato... e allora? I delinquenti sono forse autorizzati ad operare indisturbatamente perchè l'evento è privato? Non mi pare che le leggi italiane prevedano questo.

E le leggi attuali nemmeno prevedono che le banconote da 500 Euro siano illegali. Che problemi hanno quelli che si lamentano delle banconote da 500 Euro? Siete sullo stesso piano di quelli che ritengono che avere una moneta antica sia da considerare un illecito.

Cosa vi muove? L'invidia?

Se io sono un onesto cittadino e non un pregiudicato ho il diritto di girare con tutte le banconote da 500 Euro che voglio e lo Stato avrebbe il dovere di tutelare me e non infischiarsi dei crimini compiuti da quelle bande.

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  • Grazie 1

Inviato

Se ben ricordo in tutte le ultime edizioni del convegno ci sono stati furti sui banchi e rapine post-convegno. 

Se, visto che è la moda del momento, dichiarare da parte dei commercianti un bello sciopero ?  Astenersi dal partecipare alla prossima edizione in modo che l'organizzazione comprenda che così non si può andare avanti ?

 


Supporter
Inviato (modificato)

Ritornando al post #1.

Ben 31 esemplari rubati/sottatti alla Numismatica Varesina provenivano dalla recente asta Varesi n. 84 del 18-19 novembre u.s., pochi giorni prima della Veronafil.

La Numismatica Varesina aveva il "banco" in Fiera? Nel loro sito non è specificato.

Verrebbe da pensare che gli esemplari fossero stati tenuti lì per essere poi direttamente ritirati, come capita qualche volta proprio in queste occasioni.

In tali casi, vi è una copertura assicurativa?

 

 

Modificato da Oppiano
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Inviato
15 minuti fa, Il Sabaudo dice:

Andare al convegno di Verona è come andare nel Far West; anzi peggio, perché nel Far West era lecito difendersi dai rapinatori.

Katz ha compiuto una grave imprudenza, ma è un caso singolo; ci sono stati decine di furti e rapine, da soggetti ormai noti e le Forze dell'ordine nn hanno fatto nulla. Eh, ma Veronafil è un evento privato... e allora? I delinquenti sono forse autorizzati ad operare indisturbatamente perchè l'evento è privato? Non mi pare che le leggi italiane prevedano questo.

E le leggi attuali nemmeno prevedono che le banconote da 500 Euro siano illegali. Che problemi hanno quelli che si lamentano delle banconote da 500 Euro? Siete sullo stesso piano di quelli che ritengono che avere una moneta antica sia da considerare un illecito.

Cosa vi muove? L'invidia?

Se io sono un onesto cittadino e non un pregiudicato ho il diritto di girare con tutte le banconote da 500 Euro che voglio e lo Stato avrebbe il dovere di tutelare me e non infischiarsi dei crimini compiuti da quelle bande.

 

Sottoscrivo parola per parola. 


Inviato
33 minuti fa, simonesrt dice:

Tanti spunti condivisibili, ma a mio parere si fa un guazzabuglio di problemi ed improbabili soluzioni di questi. Le FFOO a controllare dentro Veronafil? Paragonare una partita di calcio con migliaia di persone tutte contemporaneamente nel medesimo posto è una stupidaggine. Il furto è avvenuto nel parcheggio di un ristorante. Cosa c'entra la "sicurezza" di Veronafil? Nulla!!! Qui è la leggerezza di un collega. Che poi all'interno del convegno girino brutte facce è un dato di fatto, ma se pagano il biglietto cosa si può fare? L'avevo detto dall'inizio che il biglietto nominativo NON SAREBBE SERVITO A UNA CIPPA. La vigilanza privata NON può chiedere i documenti. E comunque a cosa servirebbe? Non possono certo fare un controllo nelle banche dati delle FFOO. Ormai dentro ai convegni non succede quasi più nulla, se non qualche furto come al supermercato o sulla metro. I commercianti stranieri non vengono più? Ovviamente con le leggi che abbiamo in Italia non sarebbero mai in regola e infatti sono spariti. Poi la location diciamo che è abbastanza scadente. Che poi la sicurezza sia inesistente è un dato di fatto. A maggio, assieme ad un nutrito gruppo di colleghi, mi ero fatto portavoce di precise richieste a livello di pass, parcheggio e altro, e devo dire che si era avuto un riscontro positivo. A novembre tutto come prima: 0 controllo dei pass personali, 0 controllo del pass auto, al mercoledì pieno di gente e non erano certo commercianti: Per non parlare del parcheggio a noi "riservato", una comica, distante centinaia di metri dall'ingresso della fiera e per fortuna non pioveva. Cosa si può fare: teoricamente tanto ma fino a che l'organizzazione e l'ente fiera faranno orecchie da mercato la situazione è questa. 

 

 

se i delinquenti non entrano al veronafil, non possono osservare e seguire ed è difficile per loro anche il furto in auto a distanza.

è un indotto di sicurezza e prevenzione; la vigilanza privata PUO' chiedere i documenti a patto che ci sia lì vicino una forza dell'ordine esattamente con funziona allo stadio. Poi non capisco perchè il paragone non regge, non servono mica 100 forze dell'ordine, ne bastano 2 che turnino all'ingresso ed altre all'interno del padiglione.

si chiama ordine pubblico, in supporto alla vigilanza che deve fare il suo lavoro.

certo poi siamo d'accordo, se anche con un bacino di informazioni come nominativi controllati e verificati, se non si fa un incrocio con le banche dati (e qui le possono fare solo le ff.oo.) non serve a niente.

Però se all'ingresso c'è già una deterrenza e soprattutto identificazione e controllo dei sospetti (la famosa frase si sa chi sono i delinquenti che girano) è già una buona fetta di lavoro. La prefettura ovviamente, manda il servizio d'ordine se c'è fondato motivo ovvero denunce formali registrate e non comunicati sui forum di monete scomparse. Vengono denunciati i fatti? quanti? 1-2 all'anno?

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Inviato
11 minuti fa, Oppiano dice:

Ritornando al post #1.

Ben 31 esemplari rubati/sottatti alla Numismatica Varesina provenivano dalla recente asta Varesi n. 84 del 18-19 novembre u.s., pochi giorni prima della Veronafil.

La Numismatica Varesina aveva il "banco" in Fiera? Nel loro sito non è specificato.

Verrebbe da pensare che gli esemplari fossero stati tenuti lì per essere poi direttamente ritirati, come capita qualche volta proprio in queste occasioni.

In tali casi, vi è una copertura assicurativa?

 

 

 

Il furto è avvenuto con le stesse modalità di Katz e la Num. Varesina non aveva lo stand. Che Veronafil sia pericoloso è un dato di fatto, ma, e mi riferisco a tutti, riportiamo le notizie in maniera precisa altrimenti si crea solo confusione.

 

1 minuto fa, Ernestina dice:

se i delinquenti non entrano al veronafil, non possono osservare e seguire ed è difficile per loro anche il furto in auto a distanza.

è un indotto di sicurezza e prevenzione; la vigilanza privata PUO' chiedere i documenti a patto che ci sia lì vicino una forza dell'ordine esattamente con funziona allo stadio. Poi non capisco perchè il paragone non regge, non servono mica 100 forze dell'ordine, ne bastano 2 che turnino all'ingresso ed altre all'interno del padiglione.

si chiama ordine pubblico, in supporto alla vigilanza che deve fare il suo lavoro.

certo poi siamo d'accordo, se anche con un bacino di informazioni come nominativi controllati e verificati, se non si fa un incrocio con le banche dati (e qui le possono fare solo le ff.oo.) non serve a niente.

Però se all'ingresso c'è già una deterrenza e soprattutto identificazione e controllo dei sospetti (la famosa frase si sa chi sono i delinquenti che girano) è già una buona fetta di lavoro. La prefettura ovviamente, manda il servizio d'ordine se c'è fondato motivo ovvero denunce formali registrate e non comunicati sui forum di monete scomparse. Vengono denunciati i fatti? quanti? 1-2 all'anno?

 

Il paragone con la partita di calcio regge, mi creda. E infatti è il motivo per il quale non ci sono le FFOO in maniera fissa. Gli organizzatori più volte le hanno richieste ma con scarsi risultati.

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Inviato
25 minuti fa, fagiolino dice:

Se ben ricordo in tutte le ultime edizioni del convegno ci sono stati furti sui banchi e rapine post-convegno. 

Se, visto che è la moda del momento, dichiarare da parte dei commercianti un bello sciopero ?  Astenersi dal partecipare alla prossima edizione in modo che l'organizzazione comprenda che così non si può andare avanti ?

 

 

Tre secondi dopo hanno già venduto il tavolo a qualche “ commerciante” improvvisato , quelli che stanno solo aspettando che se ne liberi qualcuno 


Inviato
31 minuti fa, simonesrt dice:

Tanti spunti condivisibili, ma a mio parere si fa un guazzabuglio di problemi ed improbabili soluzioni di questi. Le FFOO a controllare dentro Veronafil? Paragonare una partita di calcio con migliaia di persone tutte contemporaneamente nel medesimo posto è una stupidaggine. Il furto è avvenuto nel parcheggio di un ristorante. Cosa c'entra la "sicurezza" di Veronafil? Nulla!!! Qui è la leggerezza di un collega. Che poi all'interno del convegno girino brutte facce è un dato di fatto, ma se pagano il biglietto cosa si può fare? L'avevo detto dall'inizio che il biglietto nominativo NON SAREBBE SERVITO A UNA CIPPA. La vigilanza privata NON può chiedere i documenti. E comunque a cosa servirebbe? Non possono certo fare un controllo nelle banche dati delle FFOO. Ormai dentro ai convegni non succede quasi più nulla, se non qualche furto come al supermercato o sulla metro. I commercianti stranieri non vengono più? Ovviamente con le leggi che abbiamo in Italia non sarebbero mai in regola e infatti sono spariti. Poi la location diciamo che è abbastanza scadente. Che poi la sicurezza sia inesistente è un dato di fatto. A maggio, assieme ad un nutrito gruppo di colleghi, mi ero fatto portavoce di precise richieste a livello di pass, parcheggio e altro, e devo dire che si era avuto un riscontro positivo. A novembre tutto come prima: 0 controllo dei pass personali, 0 controllo del pass auto, al mercoledì pieno di gente e non erano certo commercianti: Per non parlare del parcheggio a noi "riservato", una comica, distante centinaia di metri dall'ingresso della fiera e per fortuna non pioveva. Cosa si può fare: teoricamente tanto ma fino a che l'organizzazione e l'ente fiera faranno orecchie da mercato la situazione è questa. 

 

 

Voi certamente avete provato a sollecitare la sicurezza da parte degli organizzatori, lo so per certo e ve ne do atto. Considerando che gli organizzatori hanno promesso tanto e fatto una beata minchia, per dirla con Albanese, farete qualcosa ancora? Caro Simone, aldilà del povero Katz, sicuramente superficiale nel lasciare le monete in macchina (da lui probabilmente non sarebbe successo niente), la sicurezza è una chimera lì, anche solo come sensazione generale, cosa che va persino aldilà di ciò che accade realmente, perché basta pure una sensazione di insicurezza per non prenotare stand o tavoli e per fare decidere ai collezionisti di non andare. Certo, è giusto rimarcare che le leggi italiane di fatto ostacolano la presenza degli stranieri, vedesi la multa nel penultimo convegno a Rauch e alla mancata presenza del suo stand successivamente. Anche qui chiedo non a te, ma a tutti in generale, se c'è un tavolo di confronto col governo, per vedere se e dove intervenire. Non mi piace in generale la destra, lo sai perché ne abbiamo parlato più volte ai convegni, ma ho avuto parecchie aspettative nel trovarli a governare. Non la voglio mettere in politica e scuso immediatamente per questo off topic. Mi aspettavo dalla gestione dei beni culturali ben altro che lo statalismo cieco del franceschini di turno (minuscolo voluto), non certo rimpianto, ma cosa stanno facendo? A me pare zero! Tra un po' torneranno gli altri, è solo questione di tempo, e noi numismatici, gli appassionati d'arte in generale cosa ci aspetteremo? Voi commercianti di chiudere forse e noi di collezionare quadrifogli probabilmente. Per fortuna, nel prato sotto casa c'è una bella pianta di trifoglio, che fa tante foglie quadrilobate. Non porta fortuna, almeno finora, ma probabilmente potrò andare prossimamente ai convegni agresti e scambiarne le foglioline con altri appassionati, forse provenienti dalla Numismatica. Perdonate tutti lo sfogo e le mie tante facezie!


Inviato
1 minuto fa, aemilianus253 dice:

Voi certamente avete provato a sollecitare la sicurezza da parte degli organizzatori, lo so per certo e ve ne do atto. Considerando che gli organizzatori hanno promesso tanto e fatto una beata minchia, per dirla con Albanese, farete qualcosa ancora? Caro Simone, aldilà del povero Katz, sicuramente superficiale nel lasciare le monete in macchina (da lui probabilmente non sarebbe successo niente), la sicurezza è una chimera lì, anche solo come sensazione generale, cosa che va persino aldilà di ciò che accade realmente, perché basta pure una sensazione di insicurezza per non prenotare stand o tavoli e per fare decidere ai collezionisti di non andare. Certo, è giusto rimarcare che le leggi italiane di fatto ostacolano la presenza degli stranieri, vedesi la multa nel penultimo convegno a Rauch e alla mancata presenza del suo stand successivamente. Anche qui chiedo non a te, ma a tutti in generale, se c'è un tavolo di confronto col governo, per vedere se e dove intervenire. Non mi piace in generale la destra, lo sai perché ne abbiamo parlato più volte ai convegni, ma ho avuto parecchie aspettative nel trovarli a governare. Non la voglio mettere in politica e scuso immediatamente per questo off topic. Mi aspettavo dalla gestione dei beni culturali ben altro che lo statalismo cieco del franceschini di turno (minuscolo voluto), non certo rimpianto, ma cosa stanno facendo? A me pare zero! Tra un po' torneranno gli altri, è solo questione di tempo, e noi numismatici, gli appassionati d'arte in generale cosa ci aspetteremo? Voi commercianti di chiudere forse e noi di collezionare quadrifogli probabilmente. Per fortuna, nel prato sotto casa c'è una bella pianta di trifoglio, che fa tante foglie quadrilobate. Non porta fortuna, almeno finora, ma probabilmente potrò andare prossimamente ai convegni agresti e scambiarne le foglioline con altri appassionati, forse provenienti dalla Numismatica. Perdonate tutti lo sfogo e le mie tante facezie!

 

Caro Raffaele,

sai che la mia iniziativa, e ringrazio i colleghi che mi hanno sostenuto, mi ha portato solo problemi oltre che perdite di tempo. Mai mi sarei aspettato che tanti, anche qualche collega, remasse conto. Per molti la chiusura dei convegni sarebbe auspicabile, così da lasciare tutto il mercato online e virtuale. Per me, e non solo, è una visione miope e sbagliata, perchè le monete vanno viste dal vivo, il confronto con i clienti è fondamentale. Mentre si vuole portare il mercato verso le famigerate scatolette che danno un senso di garanzia assoluta che così non è. E' vero che i tempi sono cambiati, il covid ha portato tanti cambiamenti, ma io resto ancorato alla tradizione, allo scambio diretto di opinioni, al discutere de visu se una moneta è BB o SPL, se è autentica o meno. Se i convegni finiscono è una sconfitta per tutti, ma ci stanno provando in diversi......

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Inviato
25 minuti fa, Oppiano dice:

Ritornando al post #1.

Ben 31 esemplari rubati/sottatti alla Numismatica Varesina provenivano dalla recente asta Varesi n. 84 del 18-19 novembre u.s., pochi giorni prima della Veronafil.

La Numismatica Varesina aveva il "banco" in Fiera? Nel loro sito non è specificato.

Verrebbe da pensare che gli esemplari fossero stati tenuti lì per essere poi direttamente ritirati, come capita qualche volta proprio in queste occasioni.

In tali casi, vi è una copertura assicurativa?

 

 

 

 

13 minuti fa, simonesrt dice:

Il furto è avvenuto con le stesse modalità di Katz e la Num. Varesina non aveva lo stand. Che Veronafil sia pericoloso è un dato di fatto, ma, e mi riferisco a tutti, riportiamo le notizie in maniera precisa altrimenti si crea solo confusione.

 

Se la num. Varesina non aveva lo stand a Verona, può comunque godere di una copertura assicurativa?


Supporter
Inviato
7 minuti fa, simonesrt dice:

Il furto è avvenuto con le stesse modalità di Katz e la Num. Varesina non aveva lo stand. Che Veronafil sia pericoloso è un dato di fatto, ma, e mi riferisco a tutti, riportiamo le notizie in maniera precisa altrimenti si crea solo confusione.

In verità, questa discussione era nata con un preciso obiettivo. Cfr. post #23. Poi , come purtroppo può capitare, vi è stata una sorta di "deviazione". Correttamente, forse, la Numismatica Varesina doveva sottolineare anche questa aspetto, vale a dire che la Numismatica Varesina stessa non faceva parte degli Operatori presenti alla Veronafil con un proprio "banco". Chi legge l'informativa presente nel sito della Numismatica Varesina potrebbe essere tratto in inganno. Mentre, come pare, il furto è avvenuto fuori dalla Veronafil. E' verosimile pensare, a questo punto, che la Numismatica Varesina non abbia fatto altro che "ritirare" gli esemplari all'interno della Veronafil.


Supporter
Inviato

A questo punto: una cosa essere derubati all'interno della Veronafil, altra cosa è farsi rubare dall'auto -magari una Porsche Panamera- i Lotti adagiati sul sedile posteriore con rottura del finestrino mentre si è a cena a ristorante....ma non necessariamente a Verona....


Inviato
2 minuti fa, Oppiano dice:

A questo punto: una cosa essere derubati all'interno della Veronafil, altra cosa è farsi rubare dall'auto -magari una Porsche Panamera- i Lotti adagiati sul sedile posteriore con rottura del finestrino mentre si è a cena a ristorante....ma non necessariamente a Verona....

 

Perché una panamera ? 

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Inviato
27 minuti fa, simonesrt dice:

Il furto è avvenuto con le stesse modalità di Katz e la Num. Varesina non aveva lo stand. Che Veronafil sia pericoloso è un dato di fatto, ma, e mi riferisco a tutti, riportiamo le notizie in maniera precisa altrimenti si crea solo confusione.

Concordo in toto, a mio parere dobbiamo tutti essere molto più precisi nelle varie affermazioni, altrimenti creiamo solo confusione.


Supporter
Inviato
2 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

Perché una panamera ? 

 

E' solo un modello che mi piace.

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Inviato
7 minuti fa, Oppiano dice:

A questo punto: una cosa essere derubati all'interno della Veronafil, altra cosa è farsi rubare dall'auto -magari una Porsche Panamera- i Lotti adagiati sul sedile posteriore con rottura del finestrino mentre si è a cena a ristorante....ma non necessariamente a Verona....

 

Esatto. Che poi all'interno della Fiera ci siano occhi indiscreti è poco ma sicuro, e non è certo il biglietto nominativo ad evitarli

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Inviato
33 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

Tre secondi dopo hanno già venduto il tavolo a qualche “ commerciante” improvvisato , quelli che stanno solo aspettando che se ne liberi qualcuno 

 

Se al comm. improvvisato piace il rischio sono cavoli suoi. Se rubano al professionista mi dispiace, se rubano a pincopallo non me ne importa nulla, se lo è cercato.


Inviato

Il Convegno di Verona dovrebbe essere fatto oggetto di studi di Sociologia.

Probabilmente è un unicum nel suo genere, non solo in Italia ma nel mondo.

Da un certo punto di vista è (o, più probabilmente, era) un "laboratorio" umano nel quale convivevano fianco a fianco - e direi anche in perfetta armonia - autorevoli commercianti Numismatici in giacca e cravatta al cui fianco non era raro notare personaggi in braghette e sandali, che nei 4 giorni della Fiera probabilmente non si erano neppure mai cambiati le mutande, ma sul cui banco potevi notare monete del valore di milioni di euro (e vi assicuro che "milioni di euro" non è un'iperbole).

Ricordo ancora, in una delle mie prime esplorazioni del Convegno, che notai nella vetrinetta sul banco di un Espositore, un 100 Lire del 1868 che sapevo valere tra i 200 e i 250 mila euro. La moneta aveva intorno a sè altri "pezzi da 90" in oro che incutevano - almeno su di me - un notevole timore reverenziale. A spanne, in quella vetrinetta da 50 cm. x 50 cm., potevano esserci monete per un valore di mezzo milione di euro.

Il titolare del banco, con il quale divenni in seguito amico, con una mano stava azzannando un panino con la mortadella e con l'altra mi aprì la vetrinetta per farmi ammirare meglio la moneta. Il tutto con una semplicità disarmante (almeno per me) al cospetto di veri gioielli (c'erano delle guardie di sicurezza? Ma neanche per sogno). In altri luoghi e con oggetti di valore di gran lunga molto meno importanti, chiunque altro non avrebbe neppure distolto lo sguardo dal panino e mai mi avrebbe aperto la vetrina.

Capitava anche involontariamente di osservare fra gli stand della Numismatica trattative molto importanti (e, per discrezione, ci si allontanava rapidamente) per finire a pochi metri di distanza in banchetti dove si vendevano i Puffi e dove l'oggetto della trattativa all'ultimo sangue era ottenere lo sconto di 1 euro.

Da un punto di vista "democratico", il Convegno di Verona è (o è stato) un esempio di avanguardia sociale e, paradossalmente, forse è stato questo il suo più grande limite. Nel senso che, per una serie di motivi, non si è voluto mai ammettere che si fosse al cospetto dell'equivalente di una vera e propria "Fiera dell'Oro" internazionale, ma si è voluto mantenere - per motivi che si possono anche intuire - quella dimensione mista di "sagra paesana" e di Convegno numismatico internazionale, aperto a tutti, dal Titolare della prestigiosa Casa d'aste al privato che prendeva il tavolo piuttosto che ai "clerici vaganti" che arrancavano con i trolley pieni di monete tra le corsie, fermando amici e conoscenti e, di tanto in tanto, chiedendo "asilo politico" a qualche Espositore per prendere fiato e riposare per qualche minuto le stanche membra. 

Questa dimensione ibrida di quello che in realtà e a tutti gli effetti era un Convegno Numismatico internazionale molto importante come Verona, non solo per l'Italia ma anche per i commercianti esteri, è per me il limite più vistoso nel momento in cui si è posto il grave problema della delinquenza e della sicurezza degli Operatori, che infatti - non risolvendosi il problema sicurezza - hanno progressivamente iniziato a disertare la manifestazione.

In conclusione mi sentirei di dire che il Convegno di Verona, prima dell'attuale declino, pur avendo avuto nel tempo una sempre costante crescita e successo commerciale, è rimasto nella sua essenza una manifestazione per molti versi più simile alla "Sagra della salamella" piuttosto che ad un importante Convegno Numismatico commerciale internazionale quale esso è stato a tutti gli effetti.

M.

 

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Supporter
Inviato
13 ore fa, Oppiano dice:

Non sono esperto. Ma in questi casi, si deve comunicare il furto anche alla NGC?

Scusate, ritorno alla mia domanda ex post #65 che, salvo errori, non ha trovato riscontro e che potrebbe essere utile anche in altre situazioni e per altri Utenti.

In altri termini, se vengono rubate/smarrite delle monete in slab, è necessario/opportuno in qualche modo interessare dell'accaduto anche questi Enti certificatori (NGC, PGCS, CCG, etc.) ?

Grazie.


Inviato
3 minuti fa, bizerba62 dice:

Il Convegno di Verona dovrebbe essere fatto oggetto di studi di Sociologia.

Probabilmente è un unicum nel suo genere, non solo in Italia ma nel mondo.

Da un certo punto di vista è (o, più probabilmente, era) un "laboratorio" umano nel quale convivevano fianco a fianco - e direi anche in perfetta armonia - autorevoli commercianti Numismatici in giacca e cravatta al cui fianco non era raro notare personaggi in braghette e sandali, che nei 4 giorni della Fiera probabilmente non si erano neppure mai cambiati le mutande, ma sul cui banco potevi notare monete del valore di milioni di euro (e vi assicuro che "milioni di euro" non è un'iperbole).

Ricordo ancora, in una delle mie prime esplorazioni del Convegno, che notai nella vetrinetta sul banco di un Espositore, un 100 Lire del 1868 che sapevo valere tra i 200 e i 250 mula euro. La moneta aveva intorno a sè altri "pezzi da 90" in oro che incutevano - almeno su di me - un notevole timore reverenziale. A spanne, in quella vetrinetta da 50 cm. x 50 cm., potevano esserci monete per un valore di mezzo milione di euro.

Il titolare del banco, con il quale divenni in seguito amico, con una mano stava azzannando un panino con la mortadella e con l'altra mi aprì la vetrinetta per farmi ammirare meglio la moneta. Il tutto con una semplicità disarmante (almeno per me) al cospetto di veri gioielli (c'erano delle guardie di sicurezza? Ma neanche per sogno). In altri luoghi e con oggetti di valore di gran lunga molto meno importanti, chiunque altro non avrebbe neppure distolto lo sguardo dal panino e mai mi avrebbe aperto la vetrina.

Capitava anche involontariamente di osservare fra gli stand della Numismatica trattative molto importanti (e, per discrezione, ci si allontanava rapidamente) per finire a pochi metri di distanza in banchetti dove si vendevano i Puffi e dove l'oggetto della trattativa all'ultimo sangue era ottenere lo sconto di 1 euro.

Da un punto di vista "democratico", il Convegno di Verona è (o è stato) un esempio di avanguardia sociale e, paradossalmente, forse è stato questo il suo più grande limite. Nel senso che, per una serie di motivi, non si è voluto mai ammettere che si fosse al cospetto dell'equivalente di una vera e propria "Fiera dell'Oro" internazionale, ma si è voluto mantenere - per motivi che si possono anche intuire - quella dimensione mista di "sagra paesana" e di Convegno numismatico internazionale, aperto a tutti, dal Titolare della prestigiosa Casa d'aste al privato che prendeva il tavolo piuttosto che ai "clerici vaganti" che arrancavano con il trolley pieni di monete tra le corsie, fermando amici e conoscenti e, di tanto in tanto, chiedendo "asilo politico" a qualche Espositore per prendere fiato e riposare per qualche minuto le stanche membra. 

Questa dimensione ibrida di quello che in realtà ed a tutti gli effetti era un Convegno Numismatico internazionale molto importante come Verona, non solo per l'Italia ma anche per i commercianti esteri, è per me il limite più vistoso nel momento in cui si è posto il grave problema della delinquenza e della sicurezza degli Operatori, che infatti - non risolvendosi il problema sicurezza - hanno progressivamente iniziato a disertare la manifestazione.

In conclusione mi sentirei di dire che il Convegno di Verona, prima dell'attuale declino, pur avendo avuto nel tempo una sempre costante crescita e successo commerciale, è rimasto nella sua essenza una manifestazione per molti versi più simile alla "Sagra della salamella" piuttosto che ad un importante Convegno Numismatico commerciale quale esso è stato a tutti gli effetti.

M.

 

 

Ecco, in un paese civile uno dovrebbe poter mangiare il panino con la mortadella (tra l'altro una delle migliori attrattive culinarie, altro che il sushi!) senza timore di venire derubato; e a me danno fastidio i vigilantes privati: in un paese civile dove pago le tasse è lo Stato che deve tutelarmi e invece se ne frega.


Inviato
1 ora fa, gioal dice:

Ecco, in un paese civile uno dovrebbe poter mangiare il panino con la mortadella (tra l'altro una delle migliori attrattive culinarie, altro che il sushi!) senza timore di venire derubato; e a me danno fastidio i vigilantes privati: in un paese civile dove pago le tasse è lo Stato che deve tutelarmi e invece se ne frega.

Scusa se Te lo dico....ma forse su Marte puoi pretendere ciò. Non sicuramente in una Fiera dove gli stands sono pieni di monete d'oro e di altri valori.

Lo Stato non può posizionare un Carabiniere accanto ad ogni stand e, anche se paghi le tasse (e non sei ovviamente il solo) occorre fare uso di un sano realismo e calarsi nella realtà concreta di queste manifestazioni che per loro natura attirano i ladri come il miele attira le api.

  • Grazie 1

Inviato
25 minuti fa, bizerba62 dice:

Da un punto di vista "democratico", il Convegno di Verona è (o è stato) un esempio di avanguardia sociale e, paradossalmente, forse è stato questo il suo più grande limite. Nel senso che, per una serie di motivi, non si è voluto mai ammettere che si fosse al cospetto dell'equivalente di una vera e propria "Fiera dell'Oro" internazionale, ma si è voluto mantenere - per motivi che si possono anche intuire - quella dimensione mista di "sagra paesana" e di Convegno numismatico internazionale, aperto a tutti, dal Titolare della prestigiosa Casa d'aste al privato che prendeva il tavolo piuttosto che ai "clerici vaganti" che arrancavano con il trolley pieni di monete tra le corsie, fermando amici e conoscenti e, di tanto in tanto, chiedendo "asilo politico" a qualche Espositore per prendere fiato e riposare per qualche minuto le stanche membra. 

Questa dimensione ibrida di quello che in realtà ed a tutti gli effetti era un Convegno Numismatico internazionale molto importante come Verona, non solo per l'Italia ma anche per i commercianti esteri, è per me il limite più vistoso nel momento in cui si è posto il grave problema della delinquenza e della sicurezza degli Operatori, che infatti - non risolvendosi il problema sicurezza - hanno progressivamente iniziato a disertare la manifestazione.

 

@bizerba62

Concordo su tutto.

Mi sono permesso di evidenziare un passaggio saliente, giacché ritengo che se si riuscisse a elencare quella "serie di motivi" citata renderemmo ancor più interessante questa discussione.


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