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Inviato

Per tutte queste prove di devozione l'imperatore Enrico V concesse, con suo di- ploma del 1116, alla mensa* vescovile d'Acqui tutto il paese situato fra il Tanaro e la Bormida, dall'Appennino al confluente dei due fiumi. E questo non fu certo di vantaggio alla città di Acqui, giacché, aumentando la potenza temporale del vescovo, diminuiva sempre più l'autorità del Comune. Nelle dissensioni fra l'imperatore Federico Barbarossa e i papi, Acqui, tenendo per l'imperatore, non fece parte della Lega Lombarda, ma era alleata di Pavia amica anch'essa dell'imperatore. Perciò Federico, nel suo decreto di pace colle città della Lega confermato poi nel trattato Costanza, nominò ancora Acqui fra le città sue aderenti e fedeli, cui furono confermati i loro privilegi (*J.  

Molte volte, gli Alessandrini si scontrarono con Acqui, volendo assumere il controllo del territorio attorno ad Acqui. Per questo Acqui non aderì alla Lega Lombarda ma fu quasi alleata alla parte imperiale (come rivela l'aquila nel suo stemma).

Una volta cessate queste guerre nel 1234 grazie a Federico II di Svevia, iniziarono le lotte intestine tra le famiglie dei Blesi e dei Bellingeri.

Nella sua storia Acqui fu ripetutamente attaccata e derubata da ogni bene da popolazioni ostili

In perenne guerra con la vicina Alessandria

La guerra con Alessandria , porto' ad Acqui poverta' e distruzione

Gli Acquesi si trovarono praticamente alla fame 

Senza ,una moneta propria per i propri scambi economici interni

Era abitudine ,per la popolazione vincente.

Sequestrare tutte le monete locali in circolazione

Rubando qualsiasi  oggetto di uso comune , collane,forchette,bicchieri purche' fatti in argento dalle famiglie benestanti di Acqui

L'argento rubato , poi veniva portato nelle Zecche delle popolazioni vincitrici  per coniare monete con la propria effige e simboli

Acqui ,decretata la pace con Alessandria ,si trovava spogliata di tutto

Acqui chiese aiuto a Federico II .

Federico II ,in segno di riconoscenza agli Acquesi , per essere stati fedeli a lui , e non essendosi schierati con la Lega

Decise di fare un piccolo dono simbolico ad Acqui

Questo dono e' puramente simbolico

Federico II , voleva spendere meno soldi possibili per questo

Federico II decise di dare in dotazione ad Acqui un esiguo numero di Denari per poter effettuare i propri scambi economici. 

Per sostenere i commerci interni di Acqui

Si decise di dare agli Acquesi il denaro I P P (togliendo la gamba della R e trasformandola in P) E rendendola valevole SOLO ENTRO LE MURA DI ACQUI

La P di IPR  e' stata creata per rendere il piu' economico possibile di conio del Denaro..Si toglieva un particolare ,invece di aggiungere un altro piu' costoso dal punto di vista della modifica dello stampo

Poi la modifica I P P la rendeva priva di valore nei commerci fuori Acqui

Gli Acquesi,secondo Federico II NON dovevano arricchirsi con questo dono, ma solo sostenere i propri bisogni economici interni

Comprarsi il pane necessario per i propri figli e il fieno per mantenere il proprio cavallo E BASTA . 

Qualche utente ha qualche aggiunta da fare in merito a questa moneta

Tengo a precisare che la discussione in essere NON e' a scopo di lucro .

NON si chiede una valutazione del valore monetario

Si chiede , agli esperti presente ,valutazioni in merito

In attesa di eventuali risposte da parte degli esperti presenti

Ringrazio in anticipo a chi dara' un proprio contributo

Cordiali saluti a tutti coloro che hanno letto 

s-l1600.webp


Supporter
Inviato (modificato)

La principale valutazione è che il denaro in foto è un denaro di Federico II per il regno di Sicilia, come da titolo. La moneta dovrebbe essere coniata nella zecca di Brindisi, o meno probabilmente Messina, quindi con Acqui non centra nulla. A proposito che c'entra Acqui? 

La moneta originale doveva avere in effetti la sigla IPR che sta  per ImPeRatore. Tuttavia per errore o usura di conio in effetti si legge IPP. Sicuramente più di qualche collezionista qualcuno potrebbe essere interessante a questa variante, frutto di errore o di difetto di conio. 

A mio avviso la moneta ha un semplice difetto di conio di una moneta relativamente comune. 

Modificato da azaad

Inviato

In documenti storici nell'Archivio Vescovile della Cattedrale di Acqui Terme (Al). Vi e' un passaggio in cui si cita che  rappresentanti di Famiglie Acquesi vicine all' Imperatore ,stremati dalla fame,e privati di ogni avere.(Averi rubati da precedenti invasioni nemiche ) Chiesero aiuto a Federico II .Federico II , per premiare la fedelta' degli Acquesi verso la sua persona.Decise di coniare presso una propria zecca,una moneta AD USO ESCLUSIVO DI ACQUI .Tale moneta doveva servire a fare si' che gli Acquesi si potessero sfamare e mantenere il proprio cavallo.Il conio della moneta  doveva costare il meno possibile e contenere meno materiale rispetto a quelle gia' circolanti,per essere piu' economiche .Federico II , per fare cio' aveva stanziato un ridotto budget.Per questo motivo agli Acquesi arrivarono ben poche monete.L'imperatore ,voleva aiutare gli Acquesi per un periodo di tempo necessario per risollevarsi.Non mantenerli in eterno.La moneta nacque da un denaro gia' esistente (risparmio sul conio) e togliere la gamba della R (risparmia sul peso). La moneta poteva essere scambiata SOLO DENTRO LE MURA DI ACQUI.Fuori NON era riconosciuta e quindi priva di valore.

La moneta e' periziata dal Perito Roberto Bagazzini  (Sigillo Professionale n. 2135)

e porta R3/R4 Il fatto che la moneta puo'  interessare a qualche collezionista NON e' argomento di discussione.Se lei avesse letto il mio messaggio per intero ,avrebbe letto che la discussione l'ho aperta NON PER SCOPO DI LUCRO in parole piu' comprensibili per lei .Su questa moneta NON voglio guadagnare soldi.Ma avere qualche particolare in piu' sulla storia della moneta.La ringrazio, comunque del suo intervento.Aspetto altri pareri professionali che ci diano altri pareri rispetto alla moneta

 


Inviato

Ho la moneta ,e vista ingrandita .Si vede chiaramente  che la Scritta e' I P P (Rispetto al consueto 

I P R .Da escludere la mancanza del gambo della R per usura o evanescenza


Supporter
Inviato (modificato)
1 ora fa, Giuseppe Leoncino dice:

In documenti storici nell'Archivio Vescovile della Cattedrale di Acqui Terme (Al). Vi e' un passaggio in cui si cita che  rappresentanti di Famiglie Acquesi vicine all' Imperatore ,stremati dalla fame,e privati di ogni avere.(Averi rubati da precedenti invasioni nemiche ) Chiesero aiuto a Federico II .Federico II , per premiare la fedelta' degli Acquesi verso la sua persona.Decise di coniare presso una propria zecca,una moneta AD USO ESCLUSIVO DI ACQUI .Tale moneta doveva servire a fare si' che gli Acquesi si potessero sfamare e mantenere il proprio cavallo.Il conio della moneta  doveva costare il meno possibile e contenere meno materiale rispetto a quelle gia' circolanti,per essere piu' economiche .Federico II , per fare cio' aveva stanziato un ridotto budget.Per questo motivo agli Acquesi arrivarono ben poche monete.L'imperatore ,voleva aiutare gli Acquesi per un periodo di tempo necessario per risollevarsi.Non mantenerli in eterno.La moneta nacque da un denaro gia' esistente (risparmio sul conio) e togliere la gamba della R (risparmia sul peso). La moneta poteva essere scambiata SOLO DENTRO LE MURA DI ACQUI.Fuori NON era riconosciuta e quindi priva di valore.

La moneta e' periziata dal Perito Roberto Bagazzini  (Sigillo Professionale n. 2135)

e porta R3/R4 Il fatto che la moneta puo'  interessare a qualche collezionista NON e' argomento di discussione.Se lei avesse letto il mio messaggio per intero ,avrebbe letto che la discussione l'ho aperta NON PER SCOPO DI LUCRO in parole piu' comprensibili per lei .Su questa moneta NON voglio guadagnare soldi.Ma avere qualche particolare in piu' sulla storia della moneta.La ringrazio, comunque del suo intervento.Aspetto altri pareri professionali che ci diano altri pareri rispetto alla moneta

 

 

Faccia vedere allora la perizia. 

A me la storia mi convince poco. Non si capisce perchè mai si sarebbe dovuto usare una moneta di altra zecca, appartenente ad un sistema monetario differente, per battere moneta in Piemonte.  

Se proprio Federico II avesse voluto sfamare gli abitanti, sarebbe stato sufficiente dar loro direttamente i denari con IPR e avrebbe risparmiato pure sulla coniazione. 

Che Bagazzini la consideri R3/R4 per il difetto di conio (IPP invece di IPR) non dubito. Che la moneta sia interessante per molti collezionisti non ne dubito nemmeno. Dubito invece che la moneta sia stata coniata ad Acqui, appartenente ad una zona monetaria differente. Non a caso, quando si trattò di coniare moneta in nord-Italia, Federico II lo fece utilizzando la moneta della zona monetaria di riferimento (parlo dell'ipotetico grosso di Vittoria).

Per quel che ne so, Acqui battè denari imperiali e grossi, in accordo con la zona monetaria di appartenenza.
 
Poi ovviamente non sono esperto di zecche piemontesi, per cui non ci metto la mano sul fuoco e lascio la parola ad altri più esperti. 

 

Modificato da azaad

Inviato

Esatto la moneta NON e' stata coniata ad Acqui.In quanto Acqui NON disponeva momentanamente  del materiale necessario per coniare monete.In quanto era cosa certa  , dopo una scorribanda...I Popoli invasori che sconfiggevano Acqui .Sequestravano tutto il denaro disponibile . Per poi fonderle e creare monete nelle proprie zecche con i propri simboli ed effigi.I popoli invasori rubavano alle famiglie benestanti acquesi anche oggetti di uso comune, (posate, bicchieri ecc...) purche' siano di metallo prezioso (argento)

NON si poteva dare dare il Denaro I P R in mano agli Acquesi .Perche' Federico II voleva solo dare una mano agli acquesi  di risollevarsi  e aiutarli a  riprendere i loro scambi interni interno alla citta'.Io ho scritto che Federico ha dato in dotazione agli acquesi una moneta che poteva essere SOLO SCAMBIATA SOLO ALL'INTERNO DELLE MURA. Questa modifica e' stata apportata per impedire agli acquesi di spendere questi denari FUORI DALLE MURA.  E distinguerlo da quello ufficiale gia' circolante

Questa discussione l'ho iniziata appunto per aver conferma se questa moneta poteva essere circolante in Acqui o meno.

Se vuole approfondire lo studio delle monete della Zecca di Acqui Mons. Oddone Bellingeri (1305-1334) Sono a sua totale disposizione.

Ad Acqui , oltre me, vi sono molte persone che hanno fato e stanno facendo ,ricerche sulle monete in uso in Acqui nei secoli scorsi.

Se le interessa postero' foto e documentazione di monete acquesi.E i risultati delle nostre ricerche fatte fino a ora

E' un modo di sdebitarmi ,con lei, in quanto ,e' stato molto gentile nella mia opera di ricerca.

E un modo per fare conoscere a tutti voi tutti coloro hanno speso tempo e fatica per fare luce su questo argomento

Grazia ancora

 

 


Inviato

LA perizia e' 

SICILIA 

FEDERICO II VAR. I P P  R4/R3

Ma questo non e' il punto

La mia domanda e'

Puo' essere verosimile la cosa che gli acquesi avessero in tasca da spendere questo Denaro?

per intervento di Federico II. altre cose Zecca da cui proviene o altro non interessa all'arricchimento della mia ricerca

"I soldi che avevano in tasca da spendere gli acquesi nel corso dei secoli"

Che sia rara, che valga molto a me personalmente non interessa.

E' possibile che questo Denaro era una moneta che aveva in tasca da spendere un abitante di Acqui? RISPOSTE :

SI'

NO 

NON SO.

Fine della musica.


Supporter
Inviato

@CdC dato che la moneta è identificata, suggerirei di postarla nella sezione relativa alla Sicilia o alle zecche piemontesi (dato che se ne ipotizza un uso presso la città di Acqui.

@Giuseppe Leoncino

Personalmente ritengo che la risposta sia no. Per il semplice motivo che anche i denari con IPR non avevano corso nel nord Italia, per cui se si voleva fare una moneta valida solo entro le mura delle città, si poteva benissimo coniare monete con IPR anche senza modifica. Fuori dalle mura non le avrebbe accettate nessuno.

Comunque mi auguro che persone esperte in zecche piemontesi confermino o meno quanto ho scritto. 


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