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Risposte migliori

Inviato

ciao a tutti posto questa cartolina di zona di guerra il piave spedita da un caporale al suo comandante di reggimento  tenente colonnello fasulo.publico anche parte della storia di queste divisioni d'assalto volevo sapere cosa be pensate voi in merito)  l 27 agosto entrambe le Divisioni, schierate in ruoli opposti, partecipano ad una grande manovra in campo aperto a Granze di Frassenelle, tra il Brenta e il Bacchiglione. Al Corpo d’Armata d’Assalto viene assegnato un ruolo particolarmente importante in occasione della battaglia finale: quale avanguardia del XXII° e del VIII° Corpo d’Armata (8^ Armata del generale Caviglia) deve attraversare il Piave e prendere possesso della direttrice Falzè-Vittorio in modo da separare le armate austro-ungariche della pianura da quelle della montagna.
La 1^ Divisione d’Assalto riesce ad attraversare il Piave in piena la notte sul 27 ottobre, travolgere le prime difese avversarie, occupare la linea dei villaggi (Mosnigo, Moriago, Fontigo, Sernaglia, Villamatta e Falzè), catturare le batterie, respingere i contrattacchi e i tentativi di infiltrazione, mantenere le posizioni nonostante le difficoltà di rifornimento per i ponti interrotti.
Superata la fase critica, il 29 ottobre la Divisione inizia ad avanzare verso Vittorio, ma all’alba del 30 giunge un ordine che impedisce agli Arditi di entrare trionfalmente nella cittadina liberata.
Durante i quattro giorni di combattimento la 1^ Divisione registra: 293 morti, 823 feriti e 56 dispersi, avendo catturato circa 3.500 prigionieri, 36 pezzi d’artiglieria, 6 bombarde, 168 mitragliatrici e molto altro materiale.

L’azione di rottura della 2^ Divisione d’Assalto, che deve portare alla conquista della linea Col della Tombola-S.Salvatore-Susegana, viene invece vanificata dalla reazione dell’artiglieria nemica e dalla violenza delle acque del fiume. Il Piave viene attraversato solamente all’alba del 29, quando la resistenza nemica inizia concretamente a vacillare.
Dopo aver soppresso alcune tenaci retroguardie, in particolare al castello di S. Salvatore e a Collesei, alla Divisione viene dato l’obiettivo di inseguire il nemico in fuga nella stretta valle del Piave. Il 2 novembre i reparti avanzano da Serravalle a Ponte nelle Alpi e il 3 liberano combattendo Longarone, Olantreghe, Castel Lavazzo e Ospitale di Cadore. Nelle ultime ore prima dell’armistizio (ore 15 del 4 novembre) la 2^ Divisione travolge le retroguardie poste a Perarolo, raggiungendo Pieve di Cadore e spingendo le sue punte avanzate a Calalzo, Forni di Zoldo, Selva di Cadore e Borca di Cadore.
Complessivamente vengono catturati oltre 4.500 prigionieri, 30 cannoni e 50 mitragliatrici, al prezzo di 38 morti e 125 feriti.publico anche un link pertinente a questa battaglia   https://www.youtube.com/watch?v=KS2omJCMpuk

 

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qui forse si vede meglio

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Inviato

Bella cartolina storica. E' sempre importante rispolverare questi avvenimenti. A quei tempi il Piave era un fiume molto più impetuoso. Con il passare degli anni hanno creato molte dighe ed il fiume scorre con poca acqua attraversando quei bellissimi posti e paesi.  


Inviato (modificato)

concordo con te👍 questi sono i reparti che costituiscono la seconda divisione d'assalto dove appartenevano quelli della cartolina)Il 27 giugno viene costituita la 2^ Divisione d’Assalto (generale Ernesto De Marchi) sempre articolata in 3 gruppi: XIV, XXV e III bersaglieri (tenente colonnello Della Chiesa d’Isasca, poi sostituito dal tenente colonnello Fasulo); I, V e XV bersaglieri (tenente colonnello Degli Oddi, poi sostituito dal tenente colonnello Galiani); VI, XXX e LV bersaglieri (colonnello Trivulzio, che aveva lasciato il comando del 3° Gruppo al colonnello Bertolotti).

Modificato da raimondo10
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