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IGNORED

Multa record per un titolo al portatore - probabilmente inesigibile


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Inviato

Non so chi sia il malcapitato ma leggete questa storia apparsa oggi sul Corriere: 

 

La multa record di 21 milioni di euro: fermato sul treno per Milano, nascondeva titoli di Stato dell'ex Regno di Romania emessi nel 1929 (valore 100 milioni)

 

Complicato dire se si tratti della sanzione più elevata mai emessa a carico di una singola persona, dunque non nei confronti di una grande società, o di chi ne abbia responsabilità giuridica: no, qui si tratta di un singolo cittadino, che il 24 novembre 2017 viaggiava sul treno Ec17 partito da Zurigo. L’uomo era diretto a Milano, quando gli si avvicinarono gli uomini della Finanza e delle Dogane, facendo la domanda di protocollo: «Ha con sé contanti o titoli superiori ai 10 mila euro? Perché in tal caso vanno dichiarati...». L’uomo rispose di no. Così, gli chiesero di aprire la borsa. Ecco, come conseguenza di quella risposta negativa, a sette anni di distanza, il passeggero dovrà pagare al ministero dell’Economia quasi 21 milioni di euro (lo ha confermato la Cassazione qualche giorno fa). E se tanto abnorme appare la somma, ancor più misterioso è l’oggetto per il quale è arrivata la condanna: ovvero il bond per uno Stato che non esiste più.

L’uomo stava infatti portando a Milano «un titolo di credito obbligazionario emesso dal Regno di Romania nel 1929, con scadenza 1° febbraio 1959, con accluse 32 cedole semestrali». E qui la storia inizia a creare complicazioni: perché il Regno di Romania, nato nel 1881, era una monarchia costituzionale che si spense con l’abdicazione dell’ultimo re nel 1947, quando divenne una repubblica guidata dal Partito comunista romeno. Tra il momento in cui il Regno aveva emesso quei titoli di Stato e la scadenza, il mondo era cambiato (oggi, in via teorica, a rispondere di quei titoli è la Romania nell’Unione europea). Quelle obbligazioni trentennali, rendimenti al sette per cento e garanzie auree, furono emesse per sostenere il Paese al tempo della grande crisi, e si trovano oggi sul mercato del collezionismo finanziario per qualche centinaio di euro. Ma allora, come si arriva alla strabiliante sanzione?

 

Il problema sta nei documenti che l’uomo custodiva insieme all’antico bond, ovvero: «un rapporto di perizia di autenticità», datato maggio 2017; un rapporto di valutazione, risalente al mese successivo, che «stabiliva il valore attuale del titolo pari a dollari Usa 79.585.625, per un controvalore» di quasi 70 milioni di euro; inoltre, il contratto col quale l’uomo aveva appena acquistato il titolo (14 giugno 2017). Infine, l’apertura di un conto corrente alla Banca Raiffeisen di Locarno. Su queste carte, i magistrati hanno poi avviato una serie di rogatorie internazionali, grazie alla quali ne è stata accertata l’autenticità.

Il passeggero stava viaggiando verso Milano dopo aver trattato e concluso l’affare in Svizzera (durante l’ispezione sul treno, gli trovarono anche sette iPhone e due Samsung). L’uomo ha provato a difendersi sostenendo che l’unico valore ipotizzabile fosse quello «nominale», di 100 dollari. Le sentenze in tre gradi di giudizio hanno ritenuto invece «potenzialmente liquidabile» il titolo, pur se in base a un’«astratta idoneità alla successiva costituzione di rapporti obbligatori». Sono state le perizie di accompagnamento a far propendere i giudici per la «negoziabilità del titolo»: che non ha indicazione di beneficiario, né clausola di non trasferibilità. Dunque, che valesse 100 euro o quasi 70 milioni, era «pagabile» al portatore.

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la mia domanda e’: anche se e’ vero che e’ un titolo al portatore - non esistendo piu’ il Regno di Romania ( perche’ fu ‘debellato’ 😁) come si fa a dire che e’ esigibile? 
un ipotetico acquirente fuuturo lo acquistera’ per il valore collezionistico non perche’ pensa di poterlo incassare un domani…

allora anche sulle banconote del Regno d’Italia figura che sono pagabili al portatore ma non essendoci piu il Regno chi dovrebbe onorarle : la Repubblica? 
se veramente cosi sarebbe una topica colossale dei giudici ma aspettiamo a vedere se ulteriori dettagli saltino fuori che magari aiutino a comprendere meglio la vicenda 

 


Inviato (modificato)

Beh, se però con la sentenza della Cassazione italiana alla mano che dice che sono titoli rimborsabili, il signore riesce a farsi dare i soldi dalla Romania, è stato un affare :P 

Modificato da Matteo91
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Inviato

Sette anni di indagini ? Visti i tempi della giustizia è poco. Poi ci sono gli "esperti" e la perizia ...Potrebbe rivelarsi una tentata truffa ? 


  • ADMIN
Staff
Inviato
39 minuti fa, gioal dice:

Se pagassero i giudici della Cassazione sarebbe meglio 😑

 

Per arrivare alla Cassazione vuol dire ci sia stato un qualche grado di giudizio anche prima no? E presumo comunque avverso al signore.

Per come è riportata sul giornale sembra un'assurdità. Però non mi fiderei di quanto riportato visto il livello della stampa in Italia. Molto curioso il dettaglio della perizia di autenticità che avvalla decisamente la sentenza.

 

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Inviato (modificato)
59 minuti fa, incuso dice:

Per arrivare alla Cassazione vuol dire ci sia stato un qualche grado di giudizio anche prima no? E presumo comunque avverso al signore.

Per come è riportata sul giornale sembra un'assurdità. Però non mi fiderei di quanto riportato visto il livello della stampa in Italia. Molto curioso il dettaglio della perizia di autenticità che avvalla decisamente la sentenza.

 

 

ma se fosse una perizia di autenticità "numismatica"? che senso ed effetto sortirebbe sulla esigibilità del titolo e quindi dello sforamento dei 10000 euro oltreconfine?

mancano dei pezzi secondo me nella ricostruzione della vicenda

Modificato da Ernestina

Inviato

Ciao.

Chi avesse voglia di leggere l'ordinanza della Cassazione sul caso in questione, la trova in allegato.

M.

cass-civ-sez-ii-ord-data-ud-08-10-2024-14-11-2024-.pdf

E comunque la sanzione non è di 21 milioni di euro ma di 20.923.989,00 (le solite esagerazioni giornalistiche..😀).

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Inviato

Visto che secondo loro il titolo è negoziabile e vale 69.756.565,00 euro, chiederei di poter pagare la sanzione con quello e mi farei dare il resto....🤑

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Inviato

Anche  a me è successo spesso che a Chiasso mi aprissero i bagagli alla ricerca di documenti finanziari quando rientravo da Lugano (dove ho lavorato per una decina d'anni). Molti anni fa i finanzieri cercavano quelli che portavano i soldi in Svizzera. Adesso - paradossalmente - cercano quelli che li riportano in Italia dopo averli prelevati dal conto svizzero (non dichiarato al fisco italiano).

Nel caso specifico sembra che ci fossero anche i documenti relativi ad un conto aperto presso una banca ticinese e questo ha certamente fatto scattare il campanello d'allarme dei doganieri italiani.

Senza conoscere ulteriori dettagli, mi pare di poter dire che la questione vada oltre il trasporto di un semplice oggetto di interesse collezionistico, ma non è chiaro cosa sia effettivamente successo.

Forse il signore pensava di rivenderlo in Italia. C'è chi tenta di vendere il Colosseo o la Fontana di Trevi. Ci può essere anche qualcuno che tenta di piazzare un titolo emesso quasi cento anni fa sperando di trovare un allocco che creda di poterlo incassare.

Forse - ma è solo un'ipotesi - il signore coinvolto in questa storia ha fatto la fine del piffero di montagna che voleva suonare, ma è stato suonato.

Dubito comunque che lo Stato Italiano riuscirà ad incassare la multa salatissima che gli è stata comminata. Tanto - prima o poi - faranno un altro condono!


Inviato
4 ore fa, fagiolino dice:

Sette anni di indagini ? Visti i tempi della giustizia è poco. Poi ci sono gli "esperti" e la perizia ...Potrebbe rivelarsi una tentata truffa ? 

Beh...sono sette anni per tre gradi di giudizio. Hanno fatto anche in fretta.

La vicenda emana un olezzo di bruciato anche non conoscendo perfettamente i fatti.

Un tizio, titolare di un conto in una banca svizzera, con sette iPhone e 2 Samsung al seguito, viene fermato in dogana con un "bond" del Regno di Romania del 1929 da quasi 70 milioni di euro, importo così determinato  da una perizia che ne attesta quel valore....e.... "si dimentica" di dichiararlo ai doganieri italiani?  

Che ci voleva fare con quel bond in Italia? Se doveva negoziarlo...tanto valeva farlo in Svizzera sul conto che lui aveva a Locarno, anche perchè se lo avesse negoziato in Italia, la Banca italiana lo avrebbe segnalato anche ai Carabinieri del N.A.S. e alla Croce Rossa.

Forse che quel "bond" era in realtà destinato a qualche altra operazione italica di..."finanza creativa"? A pensare male si fa peccato ...ecc. ecc.

Poco ci sarebbe voluto a spedire il titolo e la perizia con una bella raccomandata internazionale dalla Svizzera o comunque a tenere separata la perizia dal titolo, giacché il personaggio si è inguaiato non perchè avesse in mano un bond (certamente già prescritto), quanto piuttosto perchè aveva con se una perizia che invece attribuiva quel valore al titolo.

Come ti difendi, se tu stesso avevi in mano quella perizia? (Fatta chissà da chi....magari da un Pubblico Ufficiale romeno)?

Comunque finirà tutto in una bolla di sapone....e non sarei sorpreso se il personaggio si fosse avvalso pure del gratuito patrocino, in quanto nullatenente, per i tre gradi di giudizio, risultando così a totale carico dello contribuente italiano anche il costo della sua (improbabile) difesa.  

 


  • ADMIN
Staff
Inviato

Nella sentenza si dice che avesse anche con sé il contratto di compravendita. Ma non si segnala per quanto avesse comprato quei titoli.


Supporter
Inviato

Magari il tutto è partito da una “soffiata”!!


Inviato
2 minuti fa, Oppiano dice:

Magari il tutto è partito da una “soffiata”!!

Massì....è molto probabile che fosse un soggetto già attenzionato...


Supporter
Inviato

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