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Medaglia a ricordo della Unità d'Italia (1848-1918)


sandokan

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Supporter

Questa Medaglia Commemorativa Ufficiale, pertanto portativa sulla divisa, venne Istituita con Regio Decreto n. 1229 del 19.1.1922 . Mi è stato regalato questo quadro che in alto reca la Medaglia e al centro il nome del combattente a cui venne concessa [da me coperto].  Rimarchevole il brevetto, che reca la firma dell'Autore, Lodovico Pagliaghi.

P1230426.JPG

P1230431.JPG

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Supporter

Bello.

La medaglia è all’interno del quadro? 

Per chi volesse:

http://www.casamuseopogliaghi.it/lodovico-pogliaghi/

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L'attestato è davvero bello, però non è connesso alla medaglia (che aveva infatti un suo attestato/francobollo).

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  • lorluke ha rinominato il titolo in Medaglia a ricordo della Unità d'Italia (1848-1918)
Supporter

@sandokan potresti mostrarci una foto più dettagliata della medaglia?

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Supporter
18 ore fa, lorluke dice:

@sandokan potresti mostrarci una foto più dettagliata della medaglia?

 

Rispondo ad alcune domande e ad osservazioni che mi sono state proposte in merito a questa Medaglia e al brevetto che l'accompagna. Una premessa . ho diversi testi riguardanti medaglie Militari, esaurienti per quanto riguarda le stesse, le varianti, le Zecche che le hanno coniate, i nastri ecc. mentre sono rarissimi i Cataloghi che ne mostrino anche I brevetti dhe vengono rilasciati a coloro che hanno conseguito ,la decorazione.  Io ne ho uno soltanto, il testo redatto da Roberto Manno dal Titolo "Duecento Anni di Medaglie".  Come noto, la Medaglia che ho mostrato, acquistata da mia sorella in un mercatino per regalarmela, nella foggia e nel nastro è identica a quella emessa con Regio DEcreto  del 26.4.1883 checa il volto del re, Umberti I° : cambia solo il nome e il volto del RE,  he è appunto V.E. III°.  Non venne predisposto uno specifico brevetto, ma un francobollo che andava incollato su Brevetti precedenti( Partecipazione Prima Guerra Mondiale, ed anche alla Spedizione di Fiume e Marcia su roma, Il REgio DEcreton.1362 del 19.10.1922 concesse la coniazione e la vendita della Medaglia alla Associazione Nazionale  delle Madri e Vedove dei Caduti in guerra, il cui prezzo non doveva superare le Tre lire e Cinquanta Centesimi. Quello che ho mostrato è chiaramente un brevetto "fuoi ordinanza", almeno questa è la mia interpretazione. Io stesso produssi qualcosa del genere : conoscevo un vecchio Alpino che aBITAVA SULL'aPPENNINO DOVE HO ANCH'IO UNA CASA E UN BOSCO, CHE MI FECE VEDERE LA dECORAZIONE E IL bREVETTO 

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Supporter
6 minuti fa, sandokan dice:

Rispondo ad alcune domande e ad osservazioni che mi sono state proposte in merito a questa Medaglia e al brevetto che l'accompagna.

Io, in realtà, ero solo curioso di poter osservare meglio la medaglia, dato che dalla foto che hai mostrato non si vede bene. Non essendo esperto di brevetti, non mi esprimo in merito.

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Supporter

[segue] : di Cavaliere di Vittorio Veneto in quanto aveva partecipato e combattuto al fronte durante la prima Guerra Mondiale. Doveva pertanto avere ricevuto quanto meno le due Medaglie Commemorative Ufficiali che vennero consegnate ai Reduci.   Scrissi al Distretto Militare di pertinenza del vecchi Alpino , mi venne risposto che effettivamente lui se ne poteva fregiare, il tutto scritto su un foglio di carta, intestato, timbrato e firmato.  Acquistai le due medaglie con relativi nastri, e le feci incorniciare assieme alla alla lettera del Presidio e gliela portai : venne appesa nella sua cucina , unica camera riscaldata, accanto a quella con la Croce di Cavaliere che gli avevo già fatto incorniciare. Sua moglie ne era orgogliosa, quanto al vecchio Alpino, credo mi considerasse un matto, o qualcosa del genere : non si capacitava - dopo i terribili patimenti subiti sul ghiaccio delle Alpi - quei pezzetti di metallo avessero per lui un qualche significato. Questo uno dei Brevetti si cui poteva essere applicata la marca dentellata.

P1230433.JPG

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Supporter

Mi scuso per gli innumerevoli refusi contenuti nella mia precedente che è stata suddivisa in due parti, senza che prima potessi eliminarli. me ne spiace molto.

Allego brevetto di nomina e marca aggiuntiva, come già ho descritto.

001.Brevetto.jpg

002.Brevetto.jpg

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Supporter

Aggiungo che in base al ricordato R.D. il prezzo di vendita della medaglia era comprensivo del nastro.

Inoltre, sempre ai sensi e per gli effetti del menzionato R.D., al “ministro della guerra” era riservata l'approvazione del disegno e del conio della medaglia, nonché la “facoltà” di vigilare perché la riproduzione di essa fosse eseguita a perfetta regola d'arte.

Modificato da Oppiano
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Supporter

La medaglia cui si fa riferimento è quella dell'Unità istituita col R.D. 19 gennaio 1922, n. 1229, che estendeva a tutti i combattenti, ai quali era stata o sarebbe stata concessa la medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915-918, l'autorizzazione a fregiarsi della medaglia istituita a ricordo dell'unità d'Italia, con R.D. 26 aprile 1883, n. 1294.

Ai sensi dell’art. 1 del R.D. 19/1/1922 n. 1229, fu stabilito che detta “medaglia sarà acquistata a spese dei decorati interessati”.

Per quanto concerne la medaglia, la stessa doveva essere coniata “nel bronzo nemico”e doveva avere le caratteristiche di quella istituita col R.D. sopra citato (n. 1294) con le seguenti varianti:

a) sul recto, all'effigie di S. M. Umberto I, “sarà sostituita la Nostra, ed al motto Umberto I Re d'Italia, sarà sostituito il motto: Vittorio Emanuele III Re d'Italia”;

b) sul verso, alla leggenda «Unità d'Italia 1848-1870» “sarà sostituita la leggenda «Unità d'Italia 1848-1918», e dovrà essere conforme al modello che verrà depositato negli archivi di Stato…”

Mentre il nastro della della medaglia sarebbe stato “conservato nella forma e nei colori adottati” nell'originario decreto di istituzione.

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Supporter

Ancora qualche notizia sulla medaglia a ricordo dell’unità d’Italia istituita con R.D. 26/4/1883, n. 1294.

  • La medaglia sarà in argento, avrà il diametro di 32 millimetri, porterà da una parte la Nostra effigie, con intorno il motto: Umberto I Re d'Italia, e dall'altra parte la leggenda: Unità d'Italia 1848-1870, in mezzo ad una corona d'alloro fruttato.
  • La medaglia si porterà al lato sinistro del petto appesa ad un nastro di seta della larghezza di millimetri 33 a righe verticali, coi colori della bandiera nazionale, cioè nel mezzo una riga verde di millimetri 11, alle due parti di questa una riga bianca di millimetri 5 1/2, ed ai due bordi una riga rossa pure di millimetri 5 1/2.
  • Il nastro non potrà portarsi senza la medaglia.
  • Saranno autorizzati a fregiarsi della medaglia tutti coloro che proveranno di aver preso parte a qualcuna delle guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia combattute nel 1848, 1849, 1859, 1860-1861, 1866 e 1870; alle campagne d'Oriente negli anni 1855-1856; alla spedizione di Sapri nel 1857, ed all'impresa dell'Agro romano nel 1867.
  • Dai Ministri dell'Interno, della Guerra e della Marina verranno diramate apposite istruzioni intorno al modo da seguirsi nel dar corso alle domande per ottenere la dichiarazione di autorizzazione a fregiarsi della medaglia.
  • Sarà nominata una Commissione coll'incarico di esaminare i titoli comprovanti la partecipazione alle imprese di Sapri e dell'Agro romano.
Modificato da Oppiano
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Supporter

Appassionante leggere la storia di queste medaglie.

Ad esempio, conoscevate i “cacciatori franchi”?

Per la medaglia in questione, in base all’art. 22 del R.D. 28/9/1855, n. 1114, in tema di riordinamento dell’Ordine Militare di Savoia, rimaneva in sospeso il diritto di usarla a qualunque militare durante il tempo che si trovasse, tra l’altro, per punizione nei cacciatori franchi; “né in simili casi potrà il militare essere ristabilito in tale diritto se non in seguito a Nostra Regia approvazione.”

Quindi: “Cacciatori franchi”

“Era così denominato nell'Esercito sardo-piemontese il reparto di punizione al quale venivano trasferiti i militari d'ogni Corpo, compresi i Carabinieri. L'origine dei reparti disciplinari nell'Esercito risale al 1741, anno in cui nel Piemonte venne deciso di riunire in compagnie speciali i disertori graziati. Nel 1815 esse furono raggruppate nel Battaglione "Cacciatori Franchi" al quale venivano destinati anche i militari di cattiva condotta.

Nel 1821 le compagnie del Battaglione vennero distinte in compagnie di rigore, ordinarie e scelte. Nel 1849 il battaglione assunse la denominazione di "Corpo dei cacciatori franchi" (o "Corpo Franco") ordinato su tre Battaglioni. Il militare dell'Arma poteva esservi assegnato per motivi disciplinari, sempre che questi non fossero tali da dar luogo a procedimento penale.

Motivo di tale provvedimento poteva essere anche il matrimonio contratto senza autorizzazione. Il militare dell'Arma colpito dalla sanzione veniva tradotto a destinazione, dai carabinieri incaricati, nel corso della notte, con esclusione assoluta dalla traduzione di ogni individuo estraneo all'Arma.
Il Corpo dei Cacciatori Franchi esistette sino al 1878, anno in cui vennero istituite le compagnie di disciplina.”

https://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/c/cacciatori-franchi

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