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IGNORED

quale futuro per una collezione?


Risposte migliori

Anche perché non ce la vedo tutta sta importanza scientifica in una collezione privata nata dalle scelte arbitrarie di un collezionista in base ai suoi gusti e alle contingenze .

Collezioni che sono composte al 90 per cento da monete fuori contesto primario e quindi senza , quasi,il suo bagaglio scientifico.

Vendete gente ,vendete o se nel caso di pezzi unici pubblicate e poi vendete comunque.

Poiché ciò che voi intendete come il vostro "Tessoro" ,per il resto del genere umano è solo un' opportunità di guadagno o investimento.

 

Modificato da Adelchi66
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C'è un problema di fondo.

La Filatelia ad esempio è scomparsa nel momento stesso in cui i francobolli hanno cessato di essere utili: email, timbri, whatsapp e altro hanno seppellito la comunicazione cartacea con l'effetto che ora album completi si trovano nei mercatini, invenduti, a pochi spiccioli. Niente musei, niente collezionisti, solo un lontano ricordo che svanirà come lacrime nella pioggia (cit.)...

Quando, non se ma quando, la moneta diverrà integralmente digitale, la numismatica subirà la stessa sorte, magari in un lasso di tempo più lungo.

So di attirarmi l'antipatia di molti di voi, ma personalmente, io un pensierino a monetizzare il tutto e a godermi quanto ottenuto lo farei.

My two cents.

Nella foto: album di 8 pagine con francobolli del Regno d'Italia in vendita su EBay a 10€... circa 5 centesimi a francobollo, album (che da solo costerebbe il doppio) in omaggio. Fate vobis...
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Modificato da NeroCupo
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Supporter

Perdonatemi gente, credo che non esistano idee buone e idee cattive. Va tutto misurato.

Se la collezione è importante, non mi sembra una cattiva idea quella di lasciarla ai posteri tramite l'affidamento a una Fondazione già esistente. Meglio farlo prima che la nostra mente si obnubili. In tal modo si potranno fare scelte oculate. Dico Fondazione in senso lato. Ha ragione @talpa e la penso come lui. Esistono anche Società di Storia Patria, Enti Universitari e simili, Circoli. E comunque dobbiamo entrare nell'ordine di idee che quasi nulla ci garantisce al 100% che le nostre collezioni saranno adeguatamente conservate e pubblicizzate. Vedi collezione Bovi di Napoli. Sui musei ci torno dopo.

Se la collezione non è importante, anche in quel caso si prenderanno le dovute misure. Probabilmente non interesserà la Fondazione CARIGE (tanto per dirne una). Però ci sono soluzioni. Un filatelico del mio circolo, passato a miglior vita tanti anni fa, ha lasciato la sua piccola collezione di francobolli CEPT/EUROPA al nostro circolo di provincia. Ogni due/quattro anni noi del circolo, durante le nostre mostre di respiro provinciale, esponiamo la sua collezione (coll. Vedovelli), ed essa diventa occasione di discorsi con i visitatori della mostra.

Bisogna poi considerare lo stato conservativo delle nostre collezioni. Ha senso esporre materiale FDC? Senz'altro sì. Ha senso esporre materiale in MB? Sì, se non lo si fa come si farebbe con dei FDC. E qui vengo al discorso museo. Già da qualche tempo sto pensando alla trasformazione museografica della delle mie raccolte. Vivo in provincia, sono collezionista con limitate possibilità di spesa, compro le basse conservazioni. Non ha senso che io bussi a Firenze, a Roma, all'Archeologico di Napoli o al Castello Sforzesco di Milano per chiedere se vogliono la mia collezione. Cosa se ne farebbero? Avrebbe senso invece parlare con una biblioteca di provincia oppure con un museo civico per concordare un lascito. Da parte mia ovviamente deve esserci tanto zelo nella predisposizione dei documenti necessari per i relativi passaggi di proprietà. Un esempio: Il museo civico di Frosinone ha messo in esposizione una collezione di imperiali romane donate da un privato. Venendo a me, io raccolgo, tra le altre cose, denari romano-repubblicani che hanno attinenza con un certo territorio, una collezione quasi georeferenziata. Il museo civico ( da 1000 visitatori l'anno ) di quel dato territorio avrà tutto l'interesse a impossessarsi del mio materiale. E se il mio materiale fosse di scarsa qualità? Allora in quel caso si cercherebbero soluzioni museografiche adatte. In una vetrinetta si potrebbero ammucchiare una serie di ramini romani, accanto a un borsellino di lino fatto ad hoc. In un altra vetrinetta si potrebbe mettere un comune scudo papale che presenta lo stemma di quel dato papa nato in quel preciso territorio. certo, bisogna così rinunciare al carattere scientifico della numismatica e dedicarsi a una ricostruzione pedagogica, ma la museografia oggi fa miracoli. Tutto ciò per dire che possono essere tante le soluzioni, basta che siano commisurate. Ha senso donare uno scudo del 1901 (cioè una moneta importante) a un museo civico incentrato sulle tradizioni contadine? Evidentemente no. E regalare a quello stesso museo un mucchietto di 10 centesimi di V.E.III? Evidentemente sì, visto che spesso venivano impiegati per il verderame.

Prima ho nominato i Circoli. Non sarebbe bello avere una piccola collezione di Circolo da mostrare per attrarre magari nuovi membri? Sono sempre nella stessa linea di ragionamento di @talpa.

E d'altronde non vedo nulla di disprezzabile nel disperdere le collezioni. Solo questione di scelta. Le mie - piccole, variegate ed economicamente poco attraenti - non vorrei si disperdessero interamente. E comunque, l'ho già scritto altrove, qualcosa verrà nella tomba con me (nulla di significativo), come si faceva 2000 anni fa. 😁

Modificato da sdy82
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Sarò forse troppo sintetico ma il mio pensiero concreto in materia è questo: dobbiamo semplicemente fare ciò che vogliamo, finchè siamo liberi. Forse un giorno prima di morire deciderò di portarmi tutta la collezione nella tomba, e fra 3000 anni o 4000 sarà trovata da qualcuno e finirà in un museo su Marte, oppure i tombaroli la disperderanno vendendola sul mercato illegale delle reliquie terrestri di qualche città orbitale. Alla fine, qualunque decisione prendiamo le cose andranno come vogliono andare loro. Un problema vero secondo me neanche si pone.

Modificato da ART
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52 minuti fa, ART dice:

Alla fine, qualunque decisione prendiamo le cose andranno come vogliono andare loro

Personalmente sono piu’ deterministico. Credo che - per una buona parte - siamo noi a determinare come vogliamo far andare le cose su cui abbiamo giurisdizione. Il libero arbitrio e’ nostro - la responsabilità e’ nostra. Naturalmente c’è sempre poi l’alea dell’imprevisto - ma questo non puo’ rappresentare una scusa per non provarci 😁

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1 ora fa, numa numa dice:

Personalmente sono piu’ deterministico. Credo che - per una buona parte - siamo noi a determinare come vogliamo far andare le cose su cui abbiamo giurisdizione. Il libero arbitrio e’ nostro - la responsabilità e’ nostra. Naturalmente c’è sempre poi l’alea dell’imprevisto - ma questo non puo’ rappresentare una scusa per non provarci 😁

 

Su questo condivido in parte, credo cioè che ciascuno abbia la possibilità di fare tutto ciò che può per realizzare sè stesso e ciò che di volta in volta crede e sente siano i propri obiettivi, solo che le cose su cui abbiamo un reale e pieno controllo in questa vita sono assai poche, in particolare non scegliamo i genitori e la famiglia di origine come anche il paese e il contesto in cui nasciamo, cose che già determinano una parte non indifferente delle possibilità di base... In questo la penso più come i greci antichi piuttosto che come gli americani, questi ultimi credono o forse vogliono credere che ogni individuo sia pienamente padrone del proprio destino, cioè che volere è potere,  i greci antichi al contrario credevano che nessuno può determinare il proprio destino, neppure gli dei, ma gli uomini possono e devono comunque lottare per i propri convincimenti, a prescindere dal destino favorevole o meno... (da napoletano mi sento molto in linea con le antiche origini greche della mia polis, ma con una  maggiore ironia e leggerezza e minore vocazione tragica, noi napoletani siamo molto più epicurei che stoici 😁)

 

Modificato da talpa
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1 ora fa, talpa dice:

in particolare non scegliamo i genitori e la famiglia di origine come anche il paese e il contesto in cui nasciamo, cose che già determinano una parte non indifferente delle possibilità di base...

Verissimo

ma questo fa parte del ‘corredo’ che riceviamo con il nostro destino. Le monete invece fanno parte della ‘dotazione’ che scegliamo di costruirci con le nostre scelte e le nostre risorse  - per passione, per studio, per negozio o per investimento - e come tale siamo noi a esserne responsabili ( a meno che non discenda dal cielo sotto forma di eredità- allora sarebbero  stati altri - in quel caso - a scegliere per noi).

e quindi come tale possiamo essere noi anche a decidere di disfarcene come abbiamo deciso di farcene.

 

Modificato da numa numa
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4 ore fa, NeroCupo dice:

Quando, non se ma quando, la moneta diverrà integralmente digitale, la numismatica subirà la stessa sorte, magari in un lasso di tempo più lungo.

argomento già dibattuto in lungo e in largo in molteplici confronti e discussioni.

Certamente vero che l'uso sempre minore dei francobolli abbia probabilmente contribuito a far doinuire l'interesse dei collezionisti e del mercato per i valori filatelici.

Non me ne vogliano i collezionisti pero' la moneta riveste un interesse che va al di là del semplice oggetto (filatelico pe ri francobolli e numismatico per le monete). Le monete possono essere anche testimonianze archeologiche, testimonianze storiche e infine veri e propri oggetti d'arte. Dove c'è l'arte difficilmente l'interesse scema o finisce. Non a caso - a differenza del comparto filatelico - le monete possono vantare biblioteche di decine di migliaia di volumi e pubblicazioni, insegnamenti universitari/corsi di laurea, conferenze/convegni/simposi di studi che per i francobolli sono solo una minima frazione rispetto a quelli - molto importanti - numismatici. Senza contare infine che il mercato numismatico non solo è molto piu' vasto e importante - correntemente - rispetto al filatelico ma soprattutto è in crescita da parecchi anni e non in discesa come quello filatelico.

Vendere si ci puo' anche stare , ma direi che un po' di tempo ce lo abbiamo ... :)

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34 minuti fa, numa numa dice:

argomento già dibattuto in lungo e in largo in molteplici confronti e discussioni.

Certamente vero che l'uso sempre minore dei francobolli abbia probabilmente contribuito a far doinuire l'interesse dei collezionisti e del mercato per i valori filatelici.

Non me ne vogliano i collezionisti pero' la moneta riveste un interesse che va al di là del semplice oggetto (filatelico pe ri francobolli e numismatico per le monete). Le monete possono essere anche testimonianze archeologiche, testimonianze storiche e infine veri e propri oggetti d'arte. Dove c'è l'arte difficilmente l'interesse scema o finisce. Non a caso - a differenza del comparto filatelico - le monete possono vantare biblioteche di decine di migliaia di volumi e pubblicazioni, insegnamenti universitari/corsi di laurea, conferenze/convegni/simposi di studi che per i francobolli sono solo una minima frazione rispetto a quelli - molto importanti - numismatici. Senza contare infine che il mercato numismatico non solo è molto piu' vasto e importante - correntemente - rispetto al filatelico ma soprattutto è in crescita da parecchi anni e non in discesa come quello filatelico.

Vendere si ci puo' anche stare , ma direi che un po' di tempo ce lo abbiamo ... :)

 

Sei stato veramente un signore a rispondere con stile e distacco a un post incommentabile. Molti, tra cui il sottoscritto, non avrebbero avuto la stessa pazienza. 

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9 ore fa, numa numa dice:

argomento già dibattuto in lungo e in largo in molteplici confronti e discussioni.

Certamente vero che l'uso sempre minore dei francobolli abbia probabilmente contribuito a far doinuire l'interesse dei collezionisti e del mercato per i valori filatelici.

Non me ne vogliano i collezionisti pero' la moneta riveste un interesse che va al di là del semplice oggetto (filatelico pe ri francobolli e numismatico per le monete). Le monete possono essere anche testimonianze archeologiche, testimonianze storiche e infine veri e propri oggetti d'arte. Dove c'è l'arte difficilmente l'interesse scema o finisce. Non a caso - a differenza del comparto filatelico - le monete possono vantare biblioteche di decine di migliaia di volumi e pubblicazioni, insegnamenti universitari/corsi di laurea, conferenze/convegni/simposi di studi che per i francobolli sono solo una minima frazione rispetto a quelli - molto importanti - numismatici. Senza contare infine che il mercato numismatico non solo è molto piu' vasto e importante - correntemente - rispetto al filatelico ma soprattutto è in crescita da parecchi anni e non in discesa come quello filatelico.

Vendere si ci puo' anche stare , ma direi che un po' di tempo ce lo abbiamo ... :)

 

Chiedo venia se l'argomento era già stato ampiamente dibattuto, navigo solo le sezioni a me più congeniali e probabilmente non sono stato particolarmente attento.

Indubbiamente non è un qualcosa che avverrà nel giro di poco tempo, ma vorrei far cortesemente notare un particolare:
Da quando è apparso l'euro, moltissime persone si sono scoperte 'numismatici' (mi si passi il termine in questo caso usato a sproposito) o comunque collezionisti: in fondo collezioniamo quello che abbiamo sotto gli occhi, dai tappi di birra alle foglie alle tessere telefoniche (ah, no, quelle non si fanno più e quindi nessuno più le colleziona 😁).
Vero, nessuno di questi signori rastrellatori di monete di euro in tutte le salse probabilmente può fregiarsi veramente del titolo di 'Numismatico', ma è anche vero che, per crescere, uno deve prima nascere.

E qui sta il nocciolo della questione.

Una volta che la moneta scomparirà dalle tasche dei cittadini, solo gli 'aficionados' del settore e pochi altri studiosi terranno botta, così come è successo per la filatelia e per i miniassegni (o per le tessere telefoniche, o per i gettoni del telefono, o per i telefoni a filo): non ci saranno più le schiere di curiosi che inizieranno a mettere via le monetine che passa loro il papà, perchè non ci saranno più le monetine! E ricordiamoci che è da questa schiera che emergevano i veri Collezionisti del giorno d'oggi.
Sì, le monete saranno sempre presenti nei musei, ci saranno sempre alcuni studiosi e appassionati del settore, ma sono disposto a scommettere quanto volete che il loro numero si assottiglierà drasticamente e, da fiume impetuoso, il mondo numismatico si tramuterà in rigagnolo.

Ovviamente sempre IMHO.

8 ore fa, Scudo1901 dice:

Sei stato veramente un signore a rispondere con stile e distacco a un post incommentabile. Molti, tra cui il sottoscritto, non avrebbero avuto la stessa pazienza. 

 

Ille nihil dubitat qui nullam scientiam habet.

Modificato da NeroCupo
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6 minuti fa, NeroCupo dice:

Chiedo venia se l'argomento era già stato ampiamente dibattuto, navigo solo le sezioni a me più congeniali e probabilmente non sono stato particolarmente attento.

Indubbiamente non è un qualcosa che avverrà nel giro di poco tempo, ma vorrei far cortesemente notare una particolare:
Da quando è apparso l'euro, moltissime persone si sono scoperte 'numismatici' (mi si passi il termine in questo caso usato a sproposito) o comunque collezionisti: in fondo collezioniamo quello che abbiamo sotto gli occhi, dai tappi di birra alle foglie alle tessere telefoniche (ah, no, quelle non si fanno più e quindi nessuno più le colleziona 😁).
Vero, nessuno di questi signori rastrellatori di monete di euro in tutte le salse probabilmente può fregiarsi veramente del titolo di 'Numismatico', ma è anche vero che, per crescere, uno deve prima nascere.

E qui sta il nocciolo della questione.

Una volta che la moneta scomparirà dalle tasche dei cittadini, solo gli 'aficionados' del settore e pochi altri studiosi terranno botta, così come è successo per la filatelia (o per le tessere telefoniche, o per i gettoni del telefono, o per i telefoni a filo): non ci saranno più le schiere di curiosi che inizieranno a mettere via le monetine che passa loro il papà, perchè non ci saranno più le monetine! E ricordiamoci che è da questa schiera che emergevano i veri Collezionisti del giorno d'oggi.
Sì, le monete saranno sempre presenti nei musei, ci saranno sempre alcuni studiosi e appassionati del settore, ma sono disposto a scommettere quanto volete che il loro numero si assottiglierà drasticamente e, da fiume impetuoso, il mondo numismatico si tramuterà in rigagnolo.

Ovviamente sempre IMHO.

Ille nihil dubitat qui nullam scientiam habet.

 

Ti sei autocitato

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Personalmente invito altri utenti a commentarti. Io non lo faccio perché altrimenti mi bannano. 

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2 ore fa, NeroCupo dice:

Sì, le monete saranno sempre presenti nei musei, ci saranno sempre alcuni studiosi e appassionati del settore, ma sono disposto a scommettere quanto volete che il loro numero si assottiglierà drasticamente e, da fiume impetuoso, il mondo numismatico si tramuterà in rigagnolo.

Uno scenario un po' apocalittico speriamo almeno  un'anticchia  in la’  nel tempo.

 noi collezionisti faremo in mido che tale momento coincida  con la sparizione della  nostra galassia e la trasformazione del sole in  una nana bianca, in modo da non avere troppi rimpianti  .😝😜

Modificato da numa numa
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16 ore fa, ART dice:

Sarò forse troppo sintetico ma il mio pensiero concreto in materia è questo: dobbiamo semplicemente fare ciò che vogliamo, finchè siamo liberi. Forse un giorno prima di morire deciderò di portarmi tutta la collezione nella tomba, e fra 3000 anni o 4000 sarà trovata da qualcuno e finirà in un museo su Marte, oppure i tombaroli la disperderanno vendendola sul mercato illegale delle reliquie terrestri di qualche città orbitale. Alla fine, qualunque decisione prendiamo le cose andranno come vogliono andare loro. Un problema vero secondo me neanche si pone.

 

condivido appieno quanto hai scritto.. posso avere la massima oculatezza nelle mie scelte.. ma quanto in là potrò spingermi? Pensiamo al 2500. Qualcuno pensa seriamente che potremo determinare quel che sarà fra 500 anni? Ci sarà un momento in cui gli accadimenti avranno la meglio su tutto e le cose prenderanno la piega che dovranno prendere e noi nulla potremo.. 

ma a quel punto, che ci importa? Una volta che io in vita ho fatto quel che ritenevo giusto, chi viene dopo di me avrà di che arrangiarsi..

 

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Supporter

Cari lamonetiani e care lamonetiane,

Ammazza come siete apocalittici!

È chiaro che non possiamo pretendere di tramandare le nostre collezioni per secoli, però magari per un cinquantennio sì.

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Buon pomeriggio, ho figli piccoli,.che al momento non manifestano alcun interesse numismatico. Nei miei limiti proseguo la collezione che ho cominciato seriamente qualche anno fa, dopo anni di semplice accumulo.

A volte mi chiedo se non sbaglio a spendere per questa passione, sottraendo denaro ad altre cose a loro, quindi intanto vorrei fare qualcosa perché possano gestirla bene se dovesse succedermi qualcosa: venderla tramite una casa d'aste e non come argento al peso (sarebbe già qualcosa!).

Se vorranno tenerla andrà comunque divisa, difficilmente la terrà soltanto uno, corrispondendo un valore in denaro agli altri.

Però se fosse pubblicata, il collezionista che possiederà, potrà risalire alla collezioni originaria, che sarà "per sempre" per intero in quel catalogo.

Al collezionista che ha aperto questa discussione, suggerisco di renderla eterna così, condividendola attraverso un'asta, con i collezionisti che mi auguro ci saranno sempre.

Con il ricavato potrebbe godersi qualche coccola (es. un viaggio, un buon sigaro, un periodo di tranquillità nelle spese, etc...) e fare un po' di bene.

Buone cose👋

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Supporter
Il 16/10/2024 alle 20:04, Mike1965 dice:

Non voglio far andare in depressione nessuno, però ho i miei anni e magari avrò ancora tanti anni davanti, però...non ho figli e non ne avrò. Non conosco nessuno al quale un domani potrò mai lasciare la mia collezione. Una collezione nella media, certo non parliamo di tesori antichi, ma nemmeno una collezione insignificante. Insomma, l'ho eredita in parte dai miei nonni e custodita con cura negli anni aggiungendo quando possibile altri pezzi, più o meno pregiati, sia banconote che monete. Provo tanto fastidio nel vedere su ebay o mercatini collezioni smembrate e rivendute da gente che magari era vicino a questi collezionisti e poteva almeno conservarle, invece no. Ma questo è soggettivo. 

La mia vera domanda è; esiste un modo per far continuare a vivere una collezione anche dopo la scomparsa del suo proprietario? Io pensavo a qualche museo, secondo voi potrebbero accettare oppure anche loro la smembrerebbero prendendo solo i pezzi più pregiati? Certo non pretendo che venga esposta in toto o in larga parte, mi darebbe tanta serenità sapere che sarà un domani custodita in mani sicure senza scopo di lucro

 

Vuoi un idea ? Potresti regalarli a quelli che sono iscritti a la moneta ,un po' di monetine a testa così noi ci ricorderemo di te.

Pensaci non è una brutta idea.

Ciao jagher 

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17 minuti fa, Jagher dice:

Vuoi un idea ? Potresti regalarli a quelli che sono iscritti a la moneta ,un po' di monetine a testa così noi ci ricorderemo di te.

Pensaci non è una brutta idea.

Ciao jagher 

 

Fino ad ora è l’idea che mi piace di più 😉

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8 minuti fa, Kriper0204 dice:

Fino ad ora è l’idea che mi piace di più 😉

 

Idem 😁😂

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Signori, stiamo scadendo troppo nel filosofico e nel prolisso.

A prescindere dal destino delle nostre collezioni ricordate che prima o poi moriremo tutti e che pure il mondo intero finirà, quindi godiamoci le nostre monete.

😁

 

15 ore fa, sdy82 dice:

Ammazza come siete apocalittici

Sono un appassionato di fantascienza post-apocalittica 😁

 

Modificato da ART
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Il 20/10/2024 alle 23:39, numa numa dice:

Non me ne vogliano i collezionisti pero' la moneta riveste un interesse che va al di là del semplice oggetto (filatelico pe ri francobolli e numismatico per le monete). Le monete possono essere anche testimonianze archeologiche, testimonianze storiche e infine veri e propri oggetti d'arte. Dove c'è l'arte difficilmente l'interesse scema o finisce. Non a caso - a differenza del comparto filatelico - le monete possono vantare biblioteche di decine di migliaia di volumi e pubblicazioni, insegnamenti universitari/corsi di laurea, conferenze/convegni/simposi di studi che per i francobolli sono solo una minima frazione rispetto a quelli - molto importanti - numismatici.

Se ti sente @PostOffice ti spara 😀

E' vero che le monete sono molto più antiche dei francobolli, e per questo hanno anche più bibliografia, ma va detto che i francobolli sono più prestanti nel campo della geografia. Sono producibili a minor costo e con più possibilità di variazioni grafiche (sia in quanto tali che con le sovrastampe), quindi con le loro emissioni coprono un numero molto maggiore di territori e amministrazioni varie che per diversi motivi non hanno o non hanno potuto avere una monetazione propria. In tal senso anche i francobolli sono importanti testimonianze storiche e geopolitiche -certo di una storia più recente, ma sempre storia- e molti hanno una grafica che pur nel piccolo spazio a disposizione li rende oggetti d'arte a pieno titolo.

 

 

Il 20/10/2024 alle 19:20, NeroCupo dice:

La Filatelia ad esempio è scomparsa nel momento stesso in cui i francobolli hanno cessato di essere utili: email, timbri, whatsapp e altro hanno seppellito la comunicazione cartacea con l'effetto che ora album completi si trovano nei mercatini, invenduti, a pochi spiccioli. Niente musei, niente collezionisti, solo un lontano ricordo che svanirà come lacrime nella pioggia (cit.)...

Sei quasi più catastrofista di me 😁

Scherzi a parte, i francobolli esistono ancora e vengono utilizzati, inoltre i musei ci sono (spesso associati a quelli numismatici) e i collezionisti pure. La filatelia ha sofferto prima della numismatica la "smaterializzazione" moderna delle cose, ma esiste e continuerà ad esistere uno zoccolo duro di appassionati, come esiste per molti altri interessi. 

Ci aiuterà in qualche modo anche la consapevolezza che...

https://www.greenme.it/lifestyle/arte-e-cultura/scrittura-a-mano-crusca/

https://sapere.virgilio.it/scuola/mondo-scuola/scrittura-a-mano-a-rischio-l-allarme-dell-accademia-della-crusca

 

Per cui, illustri colleghi tutti, lancio un accorato appello:

MENO MESSAGGINI E GORGHEGGI AUDIO, PIU' CARTOLINE E LETTERE che i vostri amici e i vostri cari saranno piacevolmente sorpresi di ricevere.

Se non avete amici e parenti ricorrete a: https://www.postcrossing.com/

 

 

Modificato da ART
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1 ora fa, ART dice:

E' vero che le monete sono molto più antiche dei francobolli, e per questo hanno anche più bibliografia,

Non si possono paragonare le due categorie.

i francobolli sono insostituibili testimonianze storiche e geografiche. Hanno schiere di appassionati d sono anche molto piu’ accessibili e quindi popolari rispetto alle monete.

tuttavia una bibliografia per i francobolli pari a quella delle monete non potrebbe esistere neanche dopo duemila anni di storia di filatelia. La moneta ha delle caratteristiche uniche sotto il profilo storico, archeologico, artistico e non ultimo ( l’ho lasciato in fondo apposta) numismatico che i francobolli non potrebbero mai avere.

detto questo trovo i rettangolini con i dentelli magnifici e di enorme fascino.

lunga vita alla Filatelia😊

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Discussione apocalittica, ..ho toccato legno tutto il tempo .. mi sono risollevato il morale con ...

3 ore fa, numa numa dice:

lunga vita alla Filatelia😊

... ricambio per la numismatica altrettanto bella e interessante.  

Mi auguro che sopravviva il collezionismo in generale, segno di vitalità culturale alla pari della letteratura e del teatro.  

Poi quale destino avranno le mie pipe non mi interessa, mi auguro che vadano a qualcuno che le sappia fumare. 

 

 

 

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8 ore fa, ART dice:

...

Scherzi a parte, i francobolli esistono ancora e vengono utilizzati, 

...

Si qualche rara lettera arriva ancora, ma la maggior parte è affrancata in automatico, senza uso di francobollo. Le pochissime lettere che arrivano con francobollo spesso non hanno il timbro di annullamento. Evidentemente sono così poche che le Poste non si preoccupano di obliterarle perché la spesa per la timbratura sarebbe superiore rispetto al danno derivante da un riuso del francobollo.

Realisticamente stiamo parlando di un uso marginale, praticamente sconosciuto alle nuove generazioni.

 

 

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