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DDX


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In questo thread parlerò sinteticamente del programma italiano DDX ¹ per la progettazione e costruzione di due grosse unità da combattimento per la marina militare italiana. Ma non mi soffermerò solo sui dettagli tecnici: farò anche qualche considerazione "tecnico-politica" al fine di spiegare come questo progetto all'apparenza ordinario rappresenti in realtà una novità rilevante in diversi campi.

 

DDX

E' un progetto avviato nel 2021 e ancora in corso che porterà all'ingresso in servizio nel 2029, o poco dopo, di due cacciatorpediniere ² da circa 12.500 - 13.500 tonnellate (sta a dire "belli grossi") con capacità di combattimento mai viste fin'ora in tutta l'UE.

Vediamo brevemente le caratteristiche principali. La configurazione generale non è ancora definita, ma esteticamente saranno qualcosa di simile a queste immagini:

1.jpeg.cf7835cf427d50c7001290da89818520.jpeg   

2.jpeg.3ec5c60e5521a6c0da8da5e1d62e99ad.jpeg

 

Si tratta di grosse unità polivalenti il cui armamento principale, oltre ai siluri e all'artiglieria da difesa di punto e tiro controcosta, sarà composto dai più sofisticati sistemi d'arma europei odierni e futuri, quali:

Missili antiaerei: Aster 15, Aster 30, Aster 30 Block 1 (versione con capacità antibalistiche ³), Aster 30 Block 1 NT (capacità antibalistiche incrementate e capacità secondarie contro i missili ipersonici ) e successive evoluzioni (come il sistema AQUILA anti-missili ipersonici).

Missili da crociera: SCALP Naval (versione navale dello SCALP, denominato anche Storm Shadow) e suoi futuri sostituti.

Più avanti dovrebbero essere istallate anche armi ad energia diretta per il contrasto ai piccoli droni da saturazione, oggi affidato ai cannoni o le mitragliere da difesa di punto.

La novità rispetto al passato è che le celle VLS (per il lancio verticale dei missili) saranno ben 96, ovvero più di qualunque altra nave mai realizzata finora in UE. In questo campo il massimo odierno sono i quattro cacciatorpediniere italo-francesi classe Orizzonte, che di celle ne hanno 48. Questo, insieme ad altri dettagli, fanno del DDX il corrispondente moderno della principale unità USA di prima linea, i cacciatorpediniere classe Arleigh Burke. 

 

Considerazioni

I DDX andranno ad affiancare, e in seguito sostituire, i due cacciatorpediniere più vecchi attualmente in servizio nella marina italiana. Sono solo due, ma nel loro "piccolo" dicono cose importanti: rappresentano un cambio di rotta, o quantomeno una simbolica volontà di cambiamento, rispetto al modo di pensare comune a tutta Europa che prevede di andare il più possibile a risparmio su tutto, di realizzare unità piccole e poco armate (almeno rispetto agli standard delle maggiori marine del mondo) e la rassegnazione a fare gli "eterni secondi" dietro alle grandi potenze. Quella tendenza al piccolo e al favorire più il numero che la sostanza, che decenni di cosiddetta "sovranità nazionale" con seguente dispersione di forze tecnologiche ed economiche hanno incentivato a scapito della sicurezza e della prosperità. Se ci siamo (forse) finalmente svegliati, per una volta partendo dall'Italia, lo dobbiamo anche alla situazione internazionale: si comincia (forse) a capire che non è più il momento di scherzare e di trascurare le forze armate, e che nei limiti del possibile per la nostra condizione attuale c'è molto da recuperare. E' un inizio, ma non dobbiamo scordarci il problema: per rimanere ai paragoni, di Arleigh Burke gli USA ne hanno in programma 94 di cui 73 già costruiti... l'UE delle "sovranità nazionali" ha (avrà) 2 DDX, e magari qualcun altro che verrà forse realizzato in futuro per altri stati. Solo questo dice già tutto.

 

 

 

(¹) La sigla è un nome provvisorio che sta ad indicare lo sviluppo di una nave da guerra della categoria cacciatorpediniere.

(²) Sono ufficialmente classificati in questo modo, ma la suddivisione tradizionale non ha quasi più senso: oggi le navi da guerra si identificano più per le capacità di combattimento che per la stazza. Molti considerano i DDX degli incrociatori.

(³) Capacità d'intercetto di missili balistici superficie-superficie.

() Missili in grado di superare la velocità di mach 5 (circa 6200 Km/h).

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Inviato (modificato)

L'ultimo aggiornamento dà la lievitazione della stazza dei DDX a 14.000 - 14.500 tonnellate a pieno carico, necessaria per l'istallazione di un sistema radar più grande e potente di quello fin'ora preventivato. Quanto alle celle il numero per ora confermato non è di 96 ma di 80, comunque rilevante.

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