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IGNORED

Martedì 15/10/2024 alle ore 20:45 - Al CCNM: La Zecca di Potosí, con Enrico Lesino.


Risposte migliori

La ricostruzione storica e l'ottima esposizione hanno reso interessante e gradevole un argomento relativo a monete che sono oggettivamente non belle, ma di un fascino particolare; e mi hanno invogliato a metterne qualcuna in collezione.

Un grazie ancora al conferenziere.

 

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DE GREGE EPICURI

La conferenza di Enrico Lesino merita un brevissimo riassunto. E' iniziata e si è anche conclusa su temi storici e geografici: Potosì è ora in Bolivia, ma in epoca spagnola faceva parte del Perù e dipendeva dalla capitale Lima, lontanissima; è situata a 4000 metri di altitudine, e la miniera è ancora più in alto, nel Cerro Rico. La zona è praticamente priva di alberi, e in origine (alla fine del '400 la popolazione non raggiungeva le 15.000 persone) non aveva corsi d'acqua; per sfruttare le miniere, gli spagnoli costruirono quasi 30 dighe, convogliando le acque in un fiume, e la struttura idraulica resiste ancora. La presenza dell'argento era nota ai nativi, che però non avevano interesse a sfruttarlo, mentre los conquistadores lo fecero immediatamente; dopo un secolo Potosì contava 160.000 abitanti, più di molte capitali europee. Lo sfruttamento minerario veniva appaltato a caro prezzo, e oltre a balzelli vari il 20% dell'estrazione era di proprietà della Corona. Per la mano d'opera fu sfruttata soprattutto popolazione locale di un'area molto vasta, impoverendo così tutte le zone circostanti; il lavoro era parzialmente obbligatorio (corvées); l'utilizzazione di schiavi neri provenienti dal Brasile si dimostrò improduttiva, perchè erano meno resistenti e morivano come mosche. Anche i locali comunque, per le condizioni precarie, la durezza del lavoro e le malattie professionali, avevano vita breve. I dati su queste morti, come su tutta l'attività e la produzione delle miniere (e in parte anche della zecca) risultano inaffidabili, con divergenze fra le fonti, esagerazioni nella pubblicistica recente (anti-imperialistica e anti-coloniale) e omissioni interessate o fraudolente da parte spagnola.  Alcuni episodi eclatanti convinsero Filippo IV intorno al 1650 a promuovere una severa inchiesta, che si concluse con numerose condanne a morte: infatti si ingannava la corona sulla quantità di minerale estratto, e si inviavano in Spagna monete con titolo di Ag sempre più basso; si dovettero contromarcare al ribasso moltissimi pezzi da 8 reales, svalutandoli a 6 e a 7,5. La quantità di Ag estratto continuò ad essere imponente (migliaia di tonnellate) fino all'Ottocento, quando cominciò a decrescere: le vene erano sempre più profonde e più povere. Comunque, dal 1825 la Bolivia divenne indipendente. Oggi Potosì conta nuovamente poche decine di migliaia di abitanti; un certo numero di minatori (individualmente o a piccoli gruppi) cerca di sfruttare l'Ag che resta, con rischi spaventosi.

La zecca. Costruita quasi subito e ampliata successivamente, coniò a martello fino al 1770 circa, poi col tornio.  Perchè le monete sono di solito di cattiva qualità? Perchè non c'era interesse a farle "belle": potevano funzionare anche come dei micro-lingotti, contrassegnati in qualche modo. La cattiva qualità era soprattutto dei tondelli: prodotti da listelli di Ag che venivano malamente scalpellati, poi battuti per spianarli un po', infine coniati quasi a freddo. Quasi sempre molto spessi, o comunque irregolari. Tuttavia esistono anche alcune monete assai ben fatte, non si sa se per omaggiare personaggi importanti. Quelle inviate in Spagna per le supervisioni (saggiature) dovevano però esser scelte a caso.  La tipologia è pressochè immobilizzata (fino alla comparsa delle Due Colonne col "PLUS ULTRA") ed è identica per tutto il numerario, con piccole differenze nello stemma. Il segno di zecca può essere una P o qualcosa di più. Non mi dilungo per la mia scarsa competenza sulle emissioni...

Un discorso a parte meriterebbe il viaggio dei galeoni verso la Spagna, col prezioso carico. Prima, si scendeva all'Oceano Pacifico con una lunga marcia dei lama, stracarichi. Poi le navi risalivano fino a Panama, si attraversava l'istmo usando qui degli asini, e sulla costa atlantica altri galeoni imbarcavano il carico per portarlo a Siviglia. Leggendari sono i naufragi causati dal maltempo, e gli affondamenti da parte degli inglesi; il più celebre forse nel 1804 di fronte a Cadice (una vera vigliaccata, perchè Spagna e Inghilterra erano alleate). Di qui immersioni, ricerche subaquee, palombari anche in tempi recenti; infine robot sottomarini, che hanno recuperato molto materiale, in parte esposto in  musei spagnoli. Negli USA c'è un vero delirio per queste "cacce al tesoro", che hanno contribuito a far lievitare il collezionismo ed i prezzi spropositati di queste monete "dei pirati".

 

Modificato da gpittini
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Ringrazio @gpittiniper il dettagliato riassunto, ringrazio Enrico per l'impegno messo per questa conferenza e tutte le persone che di presenza e da casa ci hanno seguito.

Metto qualche istantanea della serata.

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28 minuti fa, giancarlone dice:

Qualche altra foto della interessantisima serata, grazie a Enrico

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Grazie @giancarlone, mi sembrava strano che non postassi foto.....grazie!

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  • uzifox ha rimosso questo topic da quelli in primo piano

Scusate , ma in settimana sono stato abbastanza occupato e non ho potuto seguire la discussione.

In ogni caso ringrazio moltissimo il CCNM e  tutti coloro che hanno seguito , in presenza o da remoto, la conferenza e dei bei commenti ricevuti, anche in privato.

Resto benevolmente sorpreso dall'interesse suscitato da un tema così "diverso " da quelli consueti. Non credevo.

Detto ciò, a Dio piacendo, potremmo pensare a qualche "spin off" tra i vari  affrontati legati a questo argomento, per il prossiimo anno.

Per il CCNM e per tutti " AD MAJORA"!

 

 

 

 

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