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Certificato di lecita provenienza


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Supporter

Numero dei Professionisti NIP abilitati ad effettuare perizie con applicazione di sigilli professionali.

https://numismaticinip.it/Elenco-Professionisti-Nip

Regione Numero
Lombardia 19
Piemonte 12
Emila Romagna 7
Veneto 5
Campania 4
Toscana 4
Friuli Venezia Giulia 3
Lazio 3
Liguria 3
Marche 2
Sicilia 2
Puglia 2
Basilicata 1
Umbria 1
Sardegna 1
  69
Estero 5
  74
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4 minuti fa, Oppiano dice:

Numero dei Professionisti NIP abilitati ad effettuare perizie con applicazione di sigilli professionali.

https://numismaticinip.it/Elenco-Professionisti-Nip

Regione Numero
Lombardia 19
Piemonte 12
Emila Romagna 7
Veneto 5
Campania 4
Toscana 4
Friuli Venezia Giulia 3
Lazio 3
Liguria 3
Marche 2
Sicilia 2
Puglia 2
Basilicata 1
Umbria 1
Sardegna 1
  69
Estero 5
  74
 

Quindi? 

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Supporter
1 minuto fa, Tinia Numismatica dice:

Quindi? 

 

Non trovate che siano pochi in raffronto al "mercato" in essere?

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40 minuti fa, Oppiano dice:

Grazie.

solo una domanda. Nel Suo certificato è scritto e sottolineato:

Dopo attento esame dichiaro AUTENTICA la moneta descritta

Mi domandavo: effettivamente serve tale dichiarazione a fronte del CERTIFICATO DI AUTENTICITÀ E PROVENIENZA?
In altri termini, ma senza alcun vena polemica, per quale motivo Lei DICHIARA che la moneta (nella sostanza) risponde ai requisiti di AUTENTICITÀ e non DICHIARA anche (che le costa!) che la medesima moneta risponde anche ai requisiti di PROVENIENZA come disposti dalla Legge?
Ancora in altri termini: Lei sarebbe disponibile a sostituire la frase “Dopo attento esame dichiaro AUTENTICA la moneta descritta” con la seguente: “DICHIARO CHE LA MONETA QUI RIPRODOTTA RISPONDE AI REQUISITI DI AUTENTICITA' E PROVENIENZA AI SENSI DELL’ART. 64 DLGS 22-01-2004 N. 42”, con in calce la Sua firma?

 

Grazie.

 

Per assurdo( ma non più di tanto) , visto che l’arrampicata sugli specchi mi pare che qui sia uno dei campi più frequentati,la moneta che perizio può tranquillamente essere falsa e lo stesso di lecita provenienza…. Ci aveva pensato ? 
È il caso di un falso non identificato come tale acquistato in modo  “ lecito” in un’asta  o in qualsiasi altro contesto ,  ( non presso noi, ovviamente ) poi sottopostoci dall’acquirente per un ulteriore esame e risultante falso, pur se di legittimo acquisto…,con quel certificato , lo sfortunato acquirente, potrà far valere le sue ragioni e chiedere il rimborso a chi glielo ha venduto : tale “ moneta” sarà di lecita  provenienza ,pur se falsa , quindi le due cose le abbiamo disgiunte nelle nostre certificazioni. 

son lisci questi specchi, eh?! 

8 minuti fa, Oppiano dice:

Non trovate che siano pochi in raffronto al "mercato" in essere?

 

Quelli sono solo i periti NIP…. E sono meno dei soci effettivi…Dovreste apprezzare… vuol dire che non tutti sono in grado di rivestire il ruolo all’interno dell’associazione….. e che l’associazione esercita una funzione di valutazione reale. 

 

Modificato da Tinia Numismatica
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Supporter
4 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

Per assurdo, visto che mi pare che qui sia uno dei campi più frequentati,la moneta che perizio può tranquillamente essere falsa e lo stesso di lecita provenienza…. Ci aveva pensato ? 
È il caso di un falso non identificato come tale acquistato in modo  “ lecito” in un’asta , poi sottoposto ad un ulteriore esame e risultato falso, pur se di legittimo acquisto…,

son lisci questi specchi, eh?! 

Quelli sono solo i periti NIP…. E sono meno dei soci effettivi…Dovreste apprezzare… vuol dire che non tutti sono in grado di rivestire il ruolo all’interno dell’associazione….. e che l’associazione esercita una funzione di valutazione reale. 

 

 

Grazie mille per i riscontri.

Un cordiale saluto.

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18 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

vuol dire che non tutti sono in grado di rivestire il ruolo all’interno dell’associazione….. e che l’associazione esercita una funzione di valutazione reale. 

Non tutti i soci NIP sono interessati ad essere anche periti NIP, essendo già periti del Tribunale o della Camera di Commercio.

Sempre per essere precisi.

Arka

# slow numismatics

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7 minuti fa, Arka dice:

Non tutti i soci NIP sono interessati ad essere anche periti NIP, essendo già periti del Tribunale o della Camera di Commercio.

Sempre per essere precisi.

Arka

# slow numismatics

 

Non vedo pregiudiziali o limitazioni nell’esserlo anche della NIP.

Io sono tutto:  NIP, tribunale ecc… perché avrei dovuto non voler essere perito NIP? O non essere CTU …. Non capisco…

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2 ore fa, Oppiano dice:

"DICHIARA CHE LA MONETA QUI RIPRODOTTA RISPONDE AI REQUISITI DI AUTENTICITA' E PROVENIENZA AI SENSI DELL'ART. 64 DLGS 22-01-2004 N. 42"

E' la dichiarazione che la NIP vuole che sia presente sul Certificato che viene rilasciato.

Chi DICHIARA è naturalmente il PERITO che firma il CERTIFICATO.

Non è confusione. Se siete membri della NIP dovete rispettare quanto la NIP dispone ed indirizza.

 

Soprassedendo sulla denominazione utilizzata (certificato in luogo di attestato), io credo che sia il modello fornito dalla NIP a contenere una dichiarazione che non ha senso (quella sopra citata) e che, invece, giustamente non è riportata nell’’attestato di Tinia.

L’art. 64 non prescrive requisiti di provenienza (fermo restando che è sottinteso che qualsiasi bene oggetto di compravendita debba avere una provenienza lecita stricto sensu).

Che se senso ha, quindi, dichiarare che “la moneta riprodotta risponde ai requisiti di … PROVENIENZA ai sensi dell’art. 64”?

Quali sarebbero questi requisiti di provenienza di cui alla norma citata?

La norma, infatti, si limita a prescrivere che il commerciante attesti la provenienza del bene (cioè indichi come è finita nelle sue mani prima di essere messa in vendita), prescrizione che il certificato di Tinia assolve in pieno (secondo me) attraverso l’indicazione dei numeri di registro in entrata ed in uscita (ma soprattutto in entrata).

Saluti.

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45 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

Non vedo pregiudiziali o limitazioni nell’esserlo anche della NIP.

Nessuna pregiudiziale. Solo scelta.

Arka

# slow numismatics

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