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20 Lire 1937 A. XV E.F.


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Supporter

Tra qualche ora sarà esitato un esemplare del 20 Lire in oggetto alla August 2024 Global Showcase Auction - Session D - World Coins with Conservation Series Issues - Lots 42001-42708 - Stack's Bowers Galleries.

Live Bidding began Aug 14, 2024 @ 9:00 AM PDT

https://auctions.stacksbowers.com/lots/view/3-1BAP1S/italy-20-lire-1937-r-year-xv-of-fascism-rome-mint-vittorio-emanuele-iii-ngc-ms-62

LOT DESCRIPTION
Spectacular Crown with Great Rarity

ITALY. 20 Lire, 1937-R Year XV (of Fascism). Rome Mint. Vittorio Emanuele III. NGC MS-62.

Dav-147; KM-81. Mintage: 50. Issued in a stunningly low number, this tremendous specimen is absolutely a KEY to any 20th century crown collection, or to those of Vittorio Emanuele III more narrowly. Delightfully gray and with some hints of iridescence and brilliance in the fields, it displays the elegant Neoclassical flair that Italian coinage offered during this period. A great RARITY, and one that should generate an inordinate degree of enthusiasm.

Estimate: $10,000 - $15,000.
 

Attualmente a 8,500 USD

https://www.ngccoin.com/certlookup/6962275-001/62/

=§=

Queste monete, che avevano corso legale ma non erano destinate alla circolazione, furono coniate, in numero limitato, appositamente per essere vendute dalla zecca ai collezionisti che ne facevano richiesta. Lo scopo era quello di conservare la sequenza delle date della monetazione di Vittorio Emanuele III e per questo motivo la direzione generale del Tesoro autorizzò la zecca a coniare ogni anno, a partire dal 1926, un certo numero di monete in corso, delle quali non fosse prevista una contemporanea emissione ordinaria, nei tagli e nei tipi prescritti dai decreti vigenti e rimanendo entro i limiti dei contingenti per ciascuna di esse stabiliti: che è quanto dire nella forma più ortodossa e regolare possibile [D'Incerti 1956, p. 139]. A proposito di queste monete Vittorio Emanuele III ebbe a dire che "La denominazione di 'monete per i collezionisti' servirà soltanto per noi contemporanei che conosciamo le ragioni che ne hanno determinato l'emissione. I posteri, anche di una sola generazione, considereranno queste monete alla stessa stregua delle altre, e non faranno la distinzione che noi facciamo, aprioristicamente ed erroneamente. Sono tanto convinto di questo, che comprenderò queste monete, che non hanno avuto l'onore di circolare, nel volume del Corpus [mai pubblicato] che tratterà le aggiunte al primo" [ibid., p. 145]. …”

https://catalogogigante.it/monete-italiane/regno-ditalia/vittorio-emanuele-iii-di-savoia-1936-1943-re-e-imperatore/20-lire-italia-su-quadriga-lenta-35.5-mm-18.905-20.100-g-ag/moneta?mpe=2&aal=2-1081-773-0&tip=773-157-0-1541-2&cnu=1586

 

Saluti,

d/

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Supporter

Bellissimo esemplare anche se mi sembra sia rimasto invenduto. 

Come più volte scritto da @Oppiano,  è difficile trovarla in queste condizioni. Immagino che tale aspetto sia dovuto alla circostanza che questa moneta, nonostante non fosse emessa per la circolazione, poi è stata utilizzata come tale.

È corretto? Grazie 

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Buon giorno Oppiano.

Vorrei allacciarmi al suo intervento relativo allo stralcio (D'Incerti 1956) per chiederLe se esistono delle bozze o manoscritti o stesure di qualche genere dell'aggiunta al corpus come si scrive, mai pubblicata, relative a questa moneta.

Se così fosse non è possibile che si faccia riferimento al tipo di godronatura del bordo?

Cordialità Gabriella.

 

 

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3 ore fa, Prosit dice:

Bellissimo esemplare anche se mi sembra sia rimasto invenduto. 

Come più volte scritto da @Oppiano,  è difficile trovarla in queste condizioni. Immagino che tale aspetto sia dovuto alla circostanza che questa moneta, nonostante non fosse emessa per la circolazione, poi è stata utilizzata come tale.

È corretto? Grazie 

 

In realtà il 37 è una moneta coniata in pochi esemplari per collezionisti ed è sempre salvo delle rare eccezioni in altissima conservazione. 

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Awards

Supporter

In effetti, il 20 lire 1937 di Heritage è rimasto al palo non avendo raggiunto la soglia della riserva (USD 8,500).

Chissà per quale motivo.

Per rispondere a @ACERBONI GABRIELLA, sinceramente non sono a conoscenza. Le "aggiunte al primo" forse sono oggi ancora una chimera. Peccato, perché potrebbero sciogliere o dare luce a vari aspetti di questa monetazione, compreso il tema della "godronatura" che anche nel Forum ha occupato varie pagine di interventi (risolutivi?).

Magari, gli utenti @ellebi e @bizerba62 o altri appassionati e cultori potranno fornirci dei chiarimenti e/o aggiornamenti, se a loro conoscenza, circa concrete attività finalizzate alla creazione del "volume del Corpus che tratterà le aggiunte al primo".

Saluti,

d/

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Supporter

"

Lo stesso presidente della Società Numismatica Italiana, il senatore Niccolò Papadopoli, nel recensire sulla Rivista Italiana di Numismatica il primo volume del Corpus osservava come l’opera, grandiosa nel suo insieme e ansiosamente attesa dagli studiosi, non avesse in realtà risolto i numerosi problemi scientifici che, specie per i materiali più antichi, restavano ancora sul tappeto[10]. D'altra parte, come osserva ancora il Papadopoli, l'approfondire e risolvere anche solo taluna di tali difficoltà avrebbe voluto dire perdere anni di tempo in ricerche di esito non sempre sicuro, e ciò male avrebbe risposto alle impazienze di chi attendeva e a quelle ben legittime dell'Autore che da siffatte lunghe indagini vedeva sempre più allontanato quel principio di esecuzione del suo piano grandioso che era in cima ai suoi pensieri. Del resto questa deficienza può considerarsi insita nel concetto stesso dell'opera che si proponeva di raccogliere in un sol corpo la descrizione delle monete italiane quali esse sono note al presente senza sottoporle a nuovi studi, perché in tal caso il lavoro si sarebbe dovuto ideare ed eseguire diversamente [11].

Un giudizio critico ripreso, anche se più larvatamente, da Serafino Ricci in occasione di un suo intervento ad un convegno di archeologia tenutosi a Roma nell’autunno del 1912, nel quale, riferendosi all’opera di Vittorio Emanuele, auspicò che per ogni volume del Corpus venisse previsto un supplemento che, ispirandosi alla storia politica, economica, artistica delle varie regioni d’Italia, ne completi la storia della monetazione, aggiungendo documenti, indici e bibliografia speciali, affinché il Corpus Nummorum Italicorum torni più generalmente utile alla storia, all’economia, all’arte della nazione [12].

Una esigenza, questa, espressa in tempi più recenti anche da Philip Grierson il quale, pur riconoscendo gli indubbi meriti di un’opera grandiosa che aveva messo a disposizione degli studiosi una massa enorme di materiali spesso inediti, scrive: [Vittorio Emanuele] avrebbe almeno potuto realizzare una breve revisione ai volumi: cosa che un vero numismatico, distinto da un collezionista, avrebbe fatto, anzi, non avrebbe potuto fare a meno di realizzare [13].

Né meno critico appare il giudizio espresso da Colin Martin che ancora nel 1965, a cinquant’anni dalla pubblicazione del primo volume, giudicava il Corpus Nummorum Italicorum deludente, nonostante il titolo promettente. Il suo autore - egli aggiunge - ha semplicemente ripreso la classificazione di Promis, aggiornato qua e là da rari lavori di Rabut e Ladè. Quest’opera, monumentale nella forma, è ben misera nella sostanza. Essa non contiene nessuna esposizione di natura storica né qualsiasi tipo di dibattito. È, in sostanza, un catalogo coscienzioso, ma, ahimè, inutilizzabile da parte degli storici [14]."

Bollettino di Numismatica OnLine - Studi e Ricerche (numismaticadellostato.it)

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Buona sera Oppiano.

Grazie per la risposta.

Forse questo 1937 ha la "famigerata" godronatura a sezione triangolare?

Cordiali saluti .

Gabriella

 

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Supporter

Purtroppo, le foto non ci forniscono elementi utili. Può darsi che coloro che erano interessati si sono fatti inviare qualche foto del contorno anche se, in presenza di slab, mi sembra difficile, salvo che le foto del contorno per il controllo della godronatura non fossero già prima a disposizione.

 

IMG_5968.jpeg

IMG_5967.jpeg

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Ciao.

Sul tema "godronatura" della monete da 20 Lire per numismatici, in questa risalente discussione:

negli interventi n. 53 e n. 65, due Utenti del Forum riferiscono di avere visionato un 20 Lire del 1938, uno del 1939 ed uno del 1941 e di aver osservato che avevano tutti la godronatura del cosiddetto "I tipo":

Ora, alla luce di quanto sopra, sarebbe alquanto singolare che il 20 Lire del 1937 riporti la godronatura del II tipo.

M.

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Buon giorno bizerba62.

Non ho mai avuto l'occasione di vedere una moneta serie per numismatici (purtroppo) del regno ma nel nostro catalogo lamoneta proprio per l'esemplare da l. 20 1937 ne viene descritto uno con sezione triangolare.

Cordialità Gabriella

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Supporter
5 ore fa, bizerba62 dice:

Ciao.

Sul tema "godronatura" della monete da 20 Lire per numismatici, in questa risalente discussione:

negli interventi n. 53 e n. 65, due Utenti del Forum riferiscono di avere visionato un 20 Lire del 1938, uno del 1939 ed uno del 1941 e di aver osservato che avevano tutti la godronatura del cosiddetto "I tipo":

Ora, alla luce di quanto sopra, sarebbe alquanto singolare che il 20 Lire del 1937 riporti la godronatura del II tipo.

M.

 

Buongiorno, io ho dei video di monete passate all'asta, purtroppo non si vede benissimo, ma dagli screenshot si nota la godronatura del secondo tipo in un esemplare del 36 e del 37

1936Itipo.thumb.jpeg.966392b6079be510cc3f94afa4ccd327.jpeg

1936 I tipo

1936IItipo.thumb.jpeg.7cbd149db431c061afcc1a8b326f4ebe.jpeg1937.thumb.jpeg.0f0e5fd651692869dd94e7106c1f0fcb.jpeg

1936 e 1937 II tipo

1938.thumb.jpeg.703cbb7d7569011c79a0096251ca71ad.jpeg

1938 I tipo

1939.thumb.jpeg.3770815e8067ca76701a5de55043c101.jpeg

1939 I tipo

1941.thumb.jpeg.a01b4bef5b18b7fef49502624fe028f8.jpeg

1941 I tipo

Modificato da Marfir
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Credo corretta l'affermazione che il 1° tipo corrisponda a "1936 prova, 1936, 1938, 1939" e 2° tipo a "1936 e 1937". In realtà con un buon occhio e delle buone foto, il tipo può essere riconosciuto anche dalle immagini postate dalle varie case d'asta, sempreché la scontornatura non sia stata troppo drastica (vedi foto sotto, con ingrandimenti presi da molteplici monete, come indicato dalle lettere sovrapposte). A volte sono visibili particolari del contorno perché la foto non è perfettamente perpendicolare, a volte solo la triangolatura del contorno (2° tipo) vs. rilievi molto più bassi del 1° tipo. Il tutto è molto più chiaro con le foto delle monete nel loro complesso, ma ciò mi avrebbe comportato troppi Mbyte e troppi distinguo nel postarle.

Questo permette così di considerare che la moneta al #8 di @Oppiano presenta un contorno del 2° tipo (non visibile entro la slabbatura al #1 di questa discussione, pur essendo il medesimo esemplare che, fra l'altro, è già apparso in aste italiane andando per lo più invenduto).

Inoltre mi pone ulteriormente d'accordo con @Alberto Varesi (#68 e #73) nella discussione che sopra @bizerba62 ha riesumato al #9: è possibile che le ghiere 1° e 2° tipo siano originali entrambe (anche se la ghiera del 2° tipo non si porrebbe come iniziale, ma interpolata tra parte della tiratura 1936 e quella 1938).

 

20 Lire.jpg

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Supporter

Esattamente,  anche il 40 con ogni probabilità avrà un contorno del I tipo visto che il 41 presenta questo tipo di contorno. 

Saluti Marfir 

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  • 2 settimane dopo...

Vedo ora questa interessante discussione, alla quale mi riservo di dare un piccolo contributo tra qualche giorno

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  • 3 settimane dopo...

Confermo quanto scritto sopra da @Giov60 e @Marfir

Gli unici ad avere la rigatura di II tipo sono: 1936 (in parte) e 1937 (tutti)

I pezzi "per numismatici" dal 1938 al 1941, le prove (sia quelle con la dicitura prova che quelle coniate su altri metalli) e parte della produzione del 1936 hanno tutti la rigatura di I tipo

Non so se la decisione di tornare ad adottare la rigatura di I tipo sia stata dettata da problematiche tecniche o, più probabilmente, questo aspetto non rivestiva una così grande importanza in zecca

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Buongiorno,

Ricordo di aver espresso un'opinione simile, senza ovviamente avere l'autorevolezza di @Alberto Varesi, in un post di circa 2 anni fa.

In pratica la tesi che io ritengo plausibile è che il bordo del secondo tipo sia coevo nelle ultime emissioni con millesimo 1936

1.000 pezzi nel corso dell'esercizio 1937-1938 [MdF 1940, p. 40, tab.]

e in tutte quelle con millesimo 1937.

Il motivo di questo cambiamento temporaneo di rigatura penso sia, a 87 anni di distanza, impossibile da scoprire tramite testimonianze o tramite tracce scritte, probabilmente assenti.

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