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Salve.

Si ritiene che Eupolo di Tessaglia sia stato il primo sportivo a barare nella storia delle Olimpiadi: partecipò come pugile all’edizione del 388 a. C. corrompendo tre avversari, ma la facilità con cui vinse destò sospetti e i quattro atleti furono multati. Con i soldi ricavati vennero costruite sei statue di bronzo dedicate a Zeus e collocate di fronte allo stadio di Olimpia.

Eupolo è citato nella didascalia di questo statere battuto alla Roma Numismatics 19 nel 2020.

image00319.thumb.jpg.4387a384785994c15b18359318560c4b.jpg

Greek
Elis, Olympia AR Stater. 98th Olympiad. Zeus mint, 388 BC. Eagle standing left, grasping the back of a ram with its talons and tearing at its neck with its beak; the whole on round shield with raised rim / Thunderbolt with closed wings above and volutes below; F-A(incuse) across fields. BMC 37; Kraay-Hirmer 501-2 (these dies); Kunstfreund 155; Seltman 172; BCD Olympia 92 (same dies). 11.67g, 25mm, 4h.
Good Very Fine; struck in high relief. Very Rare.
Ex Roma Numismatics Ltd., Auction II, 2 October 2011, lot 201 (sold for £4,400);
Privately purchased from Pars Coins, December 2010.
Estimate: 3000 GBP. Price realized: 3200 GBP

By the middle of the fourth century BC, bronze statues of Zeus (paid for by the fines for lying, bribery and cheating) lined the route to the Olympic stadium. The first six of these were established in the 98th Olympiad, for which occasion this coin was struck, when the boxer Eupolos of Thessaly bribed his opponents. An inscription on the base of one of the first statues declares that "an Olympic victory is to be won not by money but by swiftness of foot or strength of body". Inscriptions on other bases similarly urged piety and warned against violations.

Verso la metà del IV secolo a. C. le statue di bronzo di Zeus (pagate con le multe per menzogne, corruzione e imbrogli) fiancheggiavano il percorso verso lo stadio olimpico. Le prime sei furono realizzate nella 98a Olimpiade, occasione per la quale fu coniata questa moneta, quando il pugile Eupolos di Tessaglia corruppe i suoi avversari. Un'iscrizione sulla base di una delle prime statue dichiara che “la vittoria olimpica non si ottiene con il denaro, ma con la rapidità dei piedi o la forza del corpo”. Anche le iscrizioni su altre basi esortano alla pietà e mettono in guardia dalle violazioni.

apollonia

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Inviato
1 ora fa, apollonia dice:

ma la facilità con cui vinse destò sospetti e i quattro atleti furono multati. Con i soldi ricavati vennero costruite sei statue di bronzo dedicate a Zeus

coi soldi delle multe o con quali soldi ?


Supporter
Inviato

Stando alla narrazione di Pausania il Periegeta, proprio con i soldi delle mute.

Eupolo di Tessaglia è il pugile greco antico noto per essere stato protagonista del primo caso di imbroglio nella storia delle Olimpiadi. In occasione delle Olimpiadi del 388 a. C. Eupolo corruppe tre pugili avversari (Agenore di Arcadia, Pritano di Cizico e Formione di Alicarnasso, quest'ultimo già vincitore nella precedente Olimpiade) affinché lo lasciassero vincere la gara. Ma la facilità con cui i pugili avversari si lasciarono battere destò sospetti e l'imbroglio venne subito scoperto.

I quattro pugili coinvolti furono ritenuti colpevoli e vennero multati. Con i soldi ricavati vennero costruite, di fronte allo stadio di Olimpia, sei statue bronzee in onore di Zeus a memoria di questo episodio.

Quattro statue avevano precisi significati: la prima simboleggiava il fatto che i pugili dovessero essere ricordati per la rapidità dei piedi e la forza del corpo, e non per quanti soldi possedessero; altre due statue schernivano i tre pugili che avevano accettato l'illecito compenso, mentre l'ultima statua ammoniva i pugili affinché non disonorassero gli dei e i giochi sacri.

Ovviamente, queste statue, oltre a umiliare i colpevoli, erano state esposte per scoraggiare gli atleti a compiere in futuro simili gesti perché sarebbero stati facilmente scoperti.

Greece-0528_-_Bases_of_Zanes_(4th__1st_century_BC).jpg.7e0f9eb17e0699f4f076c84288129cce.jpg

I piedistalli delle statue, oggi scomparse, edificate con i soldi ricavati dalle multe.

Da https://it.wikipedia.org/wiki/Eupolo_di_Tessaglia

apollonia


Supporter
Inviato

Altri casi di corruzione “olimpica”

Callippo

Sono diversi gli esempi di altri atleti greci, successivi a Eupolo, che hanno compiuto atti simili.

Un noto caso è quello del pentatleta ateniese Callippo, il quale, nel 332 a. C., aveva corrotto il suo avversario alla stessa maniera di Eupolo e per questo era stato multato dai giudici Elei.

A questo punto gli Ateniesi mandarono l'oratore Iperide a pregare gli Elei di rimuovere la multa, ma essi si rifiutarono dato che la colpevolezza di Callippo era chiara. Gli ateniesi a questo punto vollero boicottare le Olimpiadi, ma quando i sacerdoti delfici minacciarono di non offrire più il loro oracolo agli Ateniesi, essi si trovarono costretti a pagare la multa e, proprio come con Eupolo, i soldi ricavati furono utilizzati per costruire altre statue di fronte allo stadio di Olimpia. Nonostante il fatto che Callippo fosse appena stato scoperto e multato, la sua vittoria alle Olimpiadi non venne revocata perché a quei tempi la punizione non cambiava il risultato delle gare, nonostante si venisse dichiarati colpevoli di corruzione.

Polittone

Un altro caso è quello dell'atleta Polittone avvenuto nel 12 a. C. Suo padre, convinto che Polittone avrebbe trionfato alle Olimpiadi, corruppe il padre di un avversario per far partecipare suo figlio al posto di quello altrui. In questa maniera, l'atleta riuscì a gareggiare al posto di Sosandro Smirneo, vincendo la gara ma venendo poi scoperto. Interessante è il fatto che vennero puniti solo i padri, mentre Polittone non dovette pagare alcuna multa, mantenendo inoltre la sua vittoria.

Inoltre sono inoltre stati testimoniati altri casi di corruzione, diversi però da quelli finora descritti in quanto si tratta di atleti che vennero pagati per gareggiare per un'altra città, diversa da quella di origine. Questa cosa non venne ovviamente apprezzata dalle loro città-Stato natali e, per questo, tutti questi atleti vennero banditi dalla loro patria.

apollonia


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