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Inviato

Per vivacizzare un po' questa sezione, confidando che altri seguano questo esempio, inizio questa discussione che verte su un pontefice un po' trascurato.

All’inizio di febbraio 1769 Clemente XIII morì improvvisamente, all’età di 75 anni. Gli successe il romagnolo Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli (31 ottobre 1705 - 22 settembre 1774), eletto all’unanimità il 19 maggio 1769 dopo un conclave durato 3 mesi. Assunse il nome di Clemente XIV a ricordo del predecessore, cui doveva la porpora cardinalizia; apparteneva all’Ordine dei frati minori francescani conventuali. Il suo pontificato durò dunque poco più di 5 anni e non brillò per ricchezza di monetazione che ripercorre tipi tradizionali. Nel corso del 1774 un rapido deperimento fisico e psichico, forse in rapporto ad una forma tumorale intestinale (ma si parlò anche di avvelenamento), portò alla scomparsa del pontefice il 22 settembre di quell’anno. Seguì un lungo e difficile conclave, che ebbe inizio il 5 ottobre 1774 e si protrasse per oltre quattro mesi; al termine, il 15 febbraio 1775, fu eletto al soglio pontificio il Tesoriere Braschi con il nome di Pio VI. 

Posto questo mezzo scudo 1773, affascinante per patina e conservazione. Si tratta di una moneta che viene considerata rara (MIR 2737/1), tanto più in questo stato. Proviene dall'asta Kuenker 403 dove è stata indicata come SPL-FDC (tuttavia la moneta è perfetta e se dovesse essere chiusa in slab non potrebbe essere considerata meno di MS64). Credo che l'unico esemplare che possa esserle affiancato sia quello della collezione ANPB (Varesi 69/2016, lotto 1025, qFDC), poi passato a Nomisma (Nomisma 58/2018, lotto 1501) e lì esitato ad € 2.500; a mio parere era decisamente meno bello, e proveniva da un conio di rovescio diverso (che potremmo chiamare "mignolino lungo" dalla caratteristica saliente del mignolo della Chiesa che sopravanza la lettera R). 

Mezzo scudo Clemente XIV.jpg

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Inviato

Esemplare ANPB 69, poi NAC 58.

image01501.jpg

Notare il mignolino lungo della Chiesa e le 2 file di fiocchetti verso destra (anzichè 3, come nel conio precedente) a carico dello stemma del Presidente di zecca (Giovanni Gregori).

Pare che l'incisore di questa moneta sia stato Filippo Cropanese. Non si conoscono le date di nascita e di morte né i nomi dei genitori di questo medaglista attivo a Roma tra il 1756 e il 1774, né si sa se fosse parente degli argentieri Carlo e Diego. Lavorò vari anni per papa Clemente XIV: sono firmate anche le medaglie del 1771 (III del pontificato) per la costruzione del nuovo braccio dei Musei vaticani (Museo Pio Clementino); del 1772 (IV del pontificato) per il battesimo dell'infante di Spagna Carlo Clemente, figlio di Carlo III; del 1773 (V del pontificato) per l'incremento delle belle arti; del 1774 (VI del pontificato) per la soppressione dell'Ordine dei gesuiti. Monete di Clemente XIV recano la sigla "F. C." (non questa); è stato scritto che Ferdinando Hamerani, succeduto al padre Otto come incisore della Zecca di Roma dal 1761 al 1789, non vi lavorava personalmente, ma si serviva del Cropanese. Morì nel 1775.

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Inviato

A mio avviso è molto interessante notare come a livello della data dell'esemplare ANPB figurino ribattute le cifre finali "73" sopra "59". L'ultimo mezzo scudo coniato nello Stato Pontificio lo era stato proprio nel 1759 da Clemente XIII ma con legenda diversa: SUPRA FIRMAM PETRAM anzichè FIAT PAX IN VITVTEM TUAM. Ora confrontando le due legende si possono scorgere tracce di ribattitura (per esempio la F iniziale sopra la S). Dunque appare pressochè certo il riutilizzo di un conio o di un punzone del 1759 modificati. Anche la figura della Chiesa è la stessa nei minimi particolari e così le nubi su cui poggia, e quest'ultimo aspetto è, a mio avviso, fondamentale per capire la tecnica di coniazione. Infatti dopo l'impronta con un punzone, le nubi venivano modellate successivamente per nascondere le imperfezioni derivanti dall'operazione; se le nubi sono le medesime è verosimile sia stato utilizzato il conio analogo e non il punzone, o che il conio abbia servito come matrice per produrre un nuovo punzone (ma in quest'ultimo caso vi sarebbero piccole differenza da rifinitura del nuovo conio). L'esemplare Kuenker (e gli altri derivati da quello che potremmo a questo punto chiamare 2° conio), viceversa, non presenta queste caratteristiche.

image00841.jpg

(ex Ranieri 12/2017, lotto 841).

 

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Inviato

Interessante discussione @Giov60, specie la nota sul riutilizzo del conio del mezzo scudo; a volte non è facile cogliere certe corrispondenze, e curioso che dopo quattordici anni abbiano reperito e "restaurato" per l'uso un conio giacente, piuttosto che farne uno nuovo; evidentemente c'era un adeguato tracciamento, e adeguata conservazione 😄

Per il resto la monetazione di questo pontefice è abbastanza monotona; niente rame e coniazioni solo per Bologna (con diverse rarità importanti) e Roma...

Rimane qualche "particolarità" , in riferimento allo stemma di Clemente XIV, che incorpora l'emblema francescano nella parte superiore, talvolta sulle monete è rappresentato senza le "nuvolette" da cui spuntano le due braccia incrociate.

Nel tempo mi sono capitate due monete con questa caratteristica, presumibilmente una dimenticanza dell'incisore nell'approntare i conii; la prima è un doppiogiulio per Roma, anno I-1769:

Doppiogiulio Clemente XIV A.I 1769 Roma BRACCIA TRONCHE.jpg

la seconda, uno zecchino per Roma sempre dell'anno I-1769, probabile quindi che siano errori determinati dalla scarsa dimestichezza con lo stemma del nuovo papa:

Zecchino Clemente XIV A.I 1769-contromarca gufo.jpg

curiosità aggiunta, al diritto a ore tre compare una contromarca a forma di gufo (a testa in giù nell'immagine della moneta), che è un "punzone speciale" utilizzato in Francia nel XIX secolo, per gli oggetti in oro di provenienza estera, forse per l'uso in gioielleria:

Contromarca gufo.jpg

Ciao, RCAMIL.

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Inviato

Un'altra moneta su cui discutere è il testone 1773. Recentemente in asta NAC 147 (5 giugno) lotto 701, è stato esitato un testone di quell'anno con indicato "Questo testone, apparentemente inedito, presenta le tracce del conio di rovescio precedentemente utilizzato per gli esemplari dell'anno II con data in numeri romani": dunque qualcosa di analogo rispetto al mezzo scudo. La moneta in questione riporta al rovescio le iniziali F.C., Filippo Cropanese (incisore).

image00701.jpg

Sul rovescio di questa moneta ci sono 2 osservazioni da fare: la prima è l'ampia e sgradevole frattura presente in alto a carico del nimbo di san Pietro (sotto, freccia viola) e quindi la ribattitura (tracce di conio precedente; sotto, frecce rosse).

 

Testone particolari.jpg

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Inviato

Ecco un bell'esemplare 1770 (con data in numeri romani) per raffronto (ex Kuenker 403, lotto 1607).

image01607.jpg

Tutti i testoni 1700 sembrerebbero derivati da questi 2 conii di D/ e R/. Per tale motivo le differenze nella radiatura che si diparte dalla colomba nei conii 1703 (vedi sotto) dovrebbero essere ascrivibili o alla modifica del conio, o all'utilizzo di un punzone 1700 (poi modificato e senza radiatura), o alla modifica e successivo utilizzo di un conio inutilizzato 1700. Tuttavia aggiungo i particolari di un 2° testone 1773 proveniente dall'ultima asta Varesi (83, lotto 262) che mostra una radiatura diversa dalle precedenti e assenza di fratture di conio, mentre è sempre presente, quantunque meno evidente, una ribattitura a carico della data.

Testone particolari.jpgTestone 1770-1773.jpg

 

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Inviato

La debolezza dell'impronta del "73" della data e dei fiocchetti di destra dell’armetta del Presidente di zecca si ritrova analoga in altri esemplari di testone e sembrerebbe una caratteristica di quel particolare conio:

image00902.jpg

M&M 2008

image00529.jpg

Nomisma eAuction 36, lotto 529

Oltretutto il diritto di questi testoni (molto più rari del tipo NAC 147-1773 sopra rappresentato) presenta un conio variato e più simile al 1770 (vedi posizione relativa di fiocco e legenda, freccia gialla e frecce rosse, ed anche la possibile ribattitura del V, di anno V, su II, indicata con frecce viola):

Testone 1770-1773 D.jpg

 

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Inviato

In definitiva quali possono essere le conclusioni?

La prima è che esistono 2 tipi del 1773 da conii di D/ e R/ variati.

La seconda è che la ribattitura della data non è caratteristica di un unico conio (poi modificato), a meno che non si ammettano più conii inutilizzati in zecca, poi adattati (altamente improbabile); dunque è più verosimile considerare un punzone senza alcuni particolari (radiatura della colomba, ecc.) o un punzone ricavato dai conii 1700 con successiva modifica. Si tratta di una tecnica in uso almeno a Bologna e giustificabile anche a Roma per gli alti costi sia dell'incisione che dei blocchi di acciaio da temperare (e che spesso si crepavano durante tale procedura), e per il risparmio di tempo. Tali considerazioni, a questo punto, dovrebbero valere anche per il diritto 1773 e per il mezzo scudo 1773.

D'altra parte le figure di San Pietro e San Paolo affiancati sono riprese nelle loro caratteristiche fondamentali (per quanto mutate nel volto) da un punzone utilizzato nel 1746 per battere un testone simile durante il pontificato di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini. Ciò sembra indicare una povertà incisoria nella zecca Romana: il Cropanese (sostituto di F. Hamerani) non era certo un incisore di spicco (anche le sue medaglie lo testimoniano, inoltre non è la stessa cosa incidere conii per medaglie e per monete, dato il rilievo finale molto diverso)  e Ferdinando Hamerani fu nominato incisore di zecca per meriti famigliari e non si dedicò mai a tale arte. Ciò può contribuire a spiegare la pochezza della monetazione ed il costante ricorso ad artifici che semplificassero il percorso.

image00706.jpg

Ex NAC 130/2021 lotto 706

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Inviato

Un amico mi ha indicato un ulteriore (frequente) variante di rovescio. Caratteristica saliente: manca del punto prima e dopo la data (17-73); inoltre presenta una diversa radiatura della colomba e manca della frattura di conio sul nimbo di S. Pietro. Interessante notare che il diritto (tipo 1773a) presenta una vistosa frattura di conio a livello della M di MAX in tutti gli esemplari visionati

 

image00663.jpg

ex Bortolami e-A 90, lotto 663.

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Inviato

Ciao @Giov60, la mancanza dei punti in questo conio 1773, probabilmente ne fa intuire l'utilità nell'altro caso, ossia "mascherare" al meglio i residui della data 1770 pre-esistente.

Verosimilmente questo accoppiamento è fatto dai nuovi conii, mentre i precedenti sono coppie di conii D./ - R./ "recuperati"... chissà se ci sono anche ibridi tra le due situazioni, o è stata fatta appositamente una scelta di cambiare i conii in coppia ?

Ciao, RCAMIL.


Inviato

A proposito delle coniazioni bolognesi di questo pontefice, l'unica che ho in collezione è questo 5 bolognini 1769 (Muntoni 18):

5 bolognini Clemente XIV 1769 Bologna.JPG

Classificato R3 dal Chimienti (n° 964) ed R4 dal MIR (che riprende il catalogo Lamonetiano), è ascrivibile a Clemente XIV, dato che le coniazioni sarebbero avvenute nell'autunno 1769 (BdN 70-2018).

@Giov60: per curiosità, ci sono dati sulle tirature ?

Ciao, RCAMIL.


Inviato

@rcamil

Mezzo Paolo da 5 bolognini (estrazione del 16 ottobre 1769), libbre 59 (260 pezzi a libbra, esemplari n. 15.340).
Mezzo Paolo 1771 (estrazione del 15 giugno 1771), libbre 158 (esemplari 41.080).

;)

  • Grazie 1

Inviato

Vorrei proseguire con altri nominali, in particolare lo zecchino. L'anno 1769 A. I è sicuramente il più comune, ma presenta alcune varianti che ne aumentano l'interesse, una delle quali censita dal MIR; una seconda l'ha proposta Roberto al #4 (senza le nubi entro lo stemma Ganganelli). Vorrei raggrupparle nell'immagine che segue:

Zecchino 1769.jpg

 

Interessante notare che quello di @rcamil è uno dei 2 tipi senza nubi: l'altro è quello che manca anche dei fiocchi (sempre al diritto). In quest'ultimo caso l'incisore doveva aver lavorato proprio in gran fretta!

Infine avevo scambiato il mezzo zecchino (qui sotto) con un'ulteriore variante, ma diritto e rovescio sono particolari e denotano l'errore presente nel catalogo NAC che riporta un peso di 3.40 g (quello dello zecchino) anzichè la sua metà.

mezzozecchino 1769.jpg

Il MIR riporta anche uno zecchino senza millesimo e con A. II, che non mi è proprio riuscito di ritrovare.

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