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Sud America monetario


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La storia del Sud America dopo l'indipendenza dei suoi paesi presenta molti spunti politici e numismatici interessanti. In particolare ci furono vari progetti o tentativi di unioni che non ebbero successo, di cui il più famoso è senza dubbio la República de Colombia, detta comunemente Gran Colombia, creata dal celebre Simón Bolívar come unione federale fra Colombia, Venezuela ed Equador fra il 1819 e il 1831.

Ma per iniziare parlerò sinteticamente di un tentativo meno noto, quello della Confederación Perú-Boliviana.

Confederazione Perù-Bolivia – Bandiera         undefined

 

Esistita fra il 1836 e il 1839, era formata da tre membri: Stato Nord peruviano, Stato Sud peruviano e Stato Boliviano, di cui i primi due furono appositamente costituiti nel 1836. Il caos in cui versava il Perù fin dal 1835 a causa del colpo di stato del generale Felipe Santiago Salaverry culminò nel patto fra il presidente legittimo, Luis José de Orbegoso, e il presidente della Bolivia, generale Andrés de Santa Cruz, per unire le due repubbliche seguendo un sentimento diffuso fra molti politici influenti dell'epoca. Il progetto fu spinto anche da Simón Bolívar, che lo vedeva come una tappa verso l'unificazione con la Gran Colombia sulla via della formazione della Federación de los Andes, a sua volta concepita come base per una possibile futura unione politica dell'intero Sud America. Salaverry si scontrò con Santa Cruz, che aveva attraversato il confine peruviano-boliviano col suo esercito su richiesta di Orbegoso. Nella battaglia decisiva di Socabaya vinse Santa Cruz: Salaverry fu processato e condannato a morte per tradimento e insubordinazione. Il 28 ottobre si costituì la Confederazione Perù-Boliviana, di cui Santa Cruz era a capo con ampi poteri, retta con la costituzione del 1837.

undefined  Stato Nord peruviano

undefined  Stato Sud peruviano

Bandera Mayor, State flag (1831–1851)  Stato Boliviano

 

Ognuno dei tre aveva una monetazione a sè stante.

8 reales nordperuviano:

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8 reales sudperuviano:

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8 soles boliviano:

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Tutto finì per mano del maresciallo peruviano Agustín Gamarra, non ostile all'idea generale di unione ma contrario alla divisione del Perù, che insieme ai peruviani contrari a Santa Cruz e ai governi del Cile e dell'Argentina dichiarò guerra al governo della confederazione. L'Esercito Unito di Restauro, formato dall'esercito cileno e da truppe peruviane al comando di Gamarra e del generale cileno Manuel Bulnes, sconfissero l'armata della confederazione, composta dall'esercito boliviano e dalle truppe confederate peruviane, nella battaglia di Yungay a gennaio del 1839. Il 25 agosto Gamarra proclamò sciolta la confederazione e riunificato il Perù. Lo stesso Gamarra iniziò nel 1841 una guerra d'annessione contro la Bolivia, ma morì in battaglia.

Ci fu un secondo tentativo nel 1880, quando i presidenti dell'epoca del Perù e della Bolivia idearono la federazione degli Estados Unidos Perú-Bolivianos fra i due paesi, ma il progetto non fu attuato a causa dei disordini provocati dalla Guerra del Pacifico contro il Cile.

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Il 9/6/2024 alle 03:18, ART dice:

La storia del Sud America dopo l'indipendenza dei suoi paesi presenta molti spunti politici e numismatici interessanti. In particolare ci furono vari progetti o tentativi di unioni che non ebbero successo, di cui il più famoso è senza dubbio la República de Colombia, detta comunemente Gran Colombia, creata dal celebre Simón Bolívar come unione federale fra Colombia, Venezuela ed Equador fra il 1819 e il 1831.

Simón Bolívar, detto "el Libertador", è il più famoso personaggio politico e militare venzuelano e sudamericano, considerato ancora oggi da molti un grande eroe. Il suo sogno era l'unificazione politica del Sud America, con la formazione di un'entità in grado di impedire le rivalità fra i paesi nati dalla fine dominio spagnolo, e garantire la reale indipendenza del continente dalle grandi potenze dell'epoca. Nonostante le differenze d'epoca e contesto geografico è a mio avviso impossibile non fare un parallelismo con l'integrazione europea, che ha gli stessi obiettivi strategici, tanto che si potrebbe definire Simón Bolívar il Jean Monnet del Sud America.

Grande Colombia – Bandiera        Grande Colombia - Stemma

 

Nel 1816 Bolívar preparò la campagna di liberazione del continente con l'aiuto dei generali Urdaneta, Piar, Páez, Mariño, Nariño, Monagas e altri. Nel giro di un anno ottenne una serie di vittorie sulle forze realiste e proclamò la fondazione della República de Colombia ad Angostura il 17 dicembre 1819, come unione fra Venezuela e Nueva Granada (l'attuale Colombia), a cui in seguito si aggiunsero Ecuador e Panama. Al Congresso di Cúcuta del 30 agosto 1821 fu promulgata la costituzione del nuovo Stato e si stabilì la capitale a Bogotà. All'inizio il governo fu fortemente accentrato, per poter mantenere la massima unità nello sforzo indipendentista, e per questo una volta sconfitto il nemico comune affiorarono tensioni insanabili fra chi avrebbe voluto mantenere lo Stato nella forma unitaria (come Bolívar stesso, che lo concepiva quale membro della futura Federación de los Andes) e i federalisti. Sconfortato, Bolívar abbandonò il progetto e rassegnò le dimissioni da presidente della Grande Colombia il 4 maggio 1830. Già di fatto dissolta nel 1830, la repubblica fu sciolta formalmente il 19 novembre 1831 per secessione di Venezuela ed Ecuador.

 

Il sistema monetario era basato su:

Peso = 8 Reales (argento)
Escudo = 2 Pesos (oro)

ma nella realtà non si fece in tempo a completare l'unificazione del contante. La circolazione rimase composta dal peso unitario e da una gran varietà di monete, come i "cuartillos" di rame, i pesos pre-1772 e quelli degli standards del 1772 e 1786, "macuquinas" di diversi tipi e varie altre monete coniate da repubblicani e realisti durante le guerre d'indipendenza.

8 reales

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Nel 1819 fu proposta anche l'emissione di banconote per finanziare l'esercito bolivariano. Una certa quantità di biglietti di vari tagli fu stampata da Peter Maverick di New York, mossa sostenuta da Antonio Nariño ma osteggiata dal vicepresidente Francisco de Paula Santander. Non si arrivò a un accordo quindi alla fine non vennero mai emesse.

https://www.numisubastas.com/IMAGES/ITEMS/149adec3-7a35-4e13-9b20-4203fee568a3_PH1.JPG?upd=20230830064706

 

1.jpg.8fe3703a3939952c75dd00b5c9844c59.jpg

2.jpg.05d613d811ac5cae121f8472e7618e60.jpg

 

 

 

Grande Colombia - Localizzazione

 

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/52/Gran_Colombia_map.jpg

 

Simón Bolívar

El_Libertador_(Bolvar_diplomtico)_1860_000.jpg.e24fa1ec8c110d46854bc6ca8ce0a862.jpg               ok_libertador_simon_bolivar.png.45560be1f24e41c5da2e517c7f0f9946.png

 

Inti Illimani - Simón Bolívar (1973)

 

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Come ho spiegato più nel dettaglio qui , l'Argentina rivendica uno spicchio di Antartide e negli anni '2000 sottolineò questa situazione anche sulle monete da 2 pesos in corso all'epoca. 

 

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Il settore antartico rivendicato dall'Argentina (ufficialmente Antártida Argentina ) è un dipartimento della Provincia di Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell'Atlantico del Sud, parte integrante del territorio nazionale (status non riconosciuto a livello internazionale) dal 1904.

Bandiera e stemma della Provincia di Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell'Atlantico del Sud:

Terra del Fuoco, Antartide e Isole dell'Atlantico del Sud – Bandiera                   undefined

 

 

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Aggiungo per bellezza e completezza una 50 pesos serie 2015, dove si può notare la piccola mappa in basso a destra (in primo piano invece si vedono le Falklands / Malvinas e la Georgia Australe), e qualche vecchio francobollo.

 

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Mi sposto poco più a nord per parlare di un altro caso molto interessante, quello della República Federal de Centroamérica, di solito indicato sugli atlanti come "Guatemala" o "Guatimala", esistito fra il 1824 e il 1840.

 

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Dal 1823 al 1824 il paese si chiamò "Provincias Unidas del Centro de América". Queste derivarono in gran parte dei territori che fino al 1820 avevano formato il cosiddetto Regno del Guatemala, appartenente alla Spagna, dove dal 1822 al 1823 le province di Chiapas, Guatemala, El Salvador e Nicaragua furono strettamente legate all'Impero messicano. Dopo la caduta dell'Impero le autorità della provincia del Guatemala invitarono le altre a inviare deputati a un congresso costituente che si sarebbe riunito nella loro capitale: El Salvador, Honduras e Nicaragua elessero deputati e li mandarono a Città del Guatemala, mentre il Costa Rica annunciò che li avrebbe inviati una volta che le truppe di occupazione messicane si fossero ritirate dalla sua capitale. Il Chiapas preferì unirsi al Messico (con l'eccezione della regione costiera di Soconusco).

 

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Il 1 luglio 1823, il congresso si riunì e dichiarò che le province in questione erano indipendenti dalla Spagna e dal Messico, e misero in vigore una costituzione temporanea.

Il 22 novembre 1824 fu proclamata la Costituzione della Repubblica Federale del Centro America. La capitale fu stabilita prima a Città del Guatemala fino al 1834, poi Sonsonate (in El Salvador) per un breve periodo e infine San Salvador dallo stesso anno. Ma vi si trasferì solo il ramo esecutivo, mentre quelli legislativo giudiziario mantennero la sede a Città del Guatemala. La federazione era composta da cinque Stati: Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica. L’attuale territorio del Belize era considerato parte dello Stato del Guatemala, sebbene una zona fosse già controllata dal Regno Unito.

 

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La nuova repubblica aveva grandi progetti, come un canale di navigazione interoceanico tra l'Atlantico e il Pacifico attraverso il fiume San Juan, il Lago Nicaragua e l'istmo di Rivas, tra lo Stato del Nicaragua e lo Stato della Costa Rica. Allo stesso tempo però si trovava ad affrontare grossi problemi: al progetto federale dei liberali si opposero i conservatori, i rappresentanti spagnoli della chiesa cattolica e i grandi proprietari terrieri delle aristocrazie regionali. In generale la popolazione non era molto consapevole dei vantaggi dell'integrazione, inoltre le reti di trasporto e le comunicazioni tra gli Stati membri erano estremamente carenti. C'erano anche il problema della mancanza di fondi per lo sviluppo e quello dell'influenza di altre nazioni, specialmente il Regno Unito e gli USA.

Nel 1826 ci fu uno scontro aperto tra due partiti: i creoli liberali, che volevano il sistema repubblicano, e i creoli conservatori, che preferivano l'assolutismo reale spagnolo come forma di governo. I liberali credevano che l'unione degli Stati fosse vitale per ottenere il riconoscimento e il rispetto delle altre nazioni, e che gli Stati dovessero essere liberi di eleggere le proprie autorità. A causa di questi e altri screzi, nel marzo del 1827 lo Stato di El Salvador inviò truppe in Guatemala con l'intenzione di prendere la capitale della federazione e rovesciare il governo di Manuel José de Arce y Fagoaga, ma il generale Arce, comandante dell'esercito federale, sconfisse i salvadoregni nella battaglia di Arrazola. Subito dopo, il presidente della repubblica ordinò a 2000 soldati federali di invadere El Salvador: questo evento segnò l'inizio di una guerra civile terminata nel 1829 con la vittoria militare del generale Francisco Morazán, che occupò Città del Guatemala, e la sua elezione a presidente nel 1830.

Nel 1832 scoppiò un altro conflitto in El Salvador: il capo dello Stato, José María Cornejo, si ribellò ad alcuni decreti federali e costrinse il presidente Morazán a inviare truppe in El Salvador, che sconfissero l'esercito di Cornejo. Nelle elezioni del 1834 fu eletto presidente il conservatore José Cecilio del Valle che però morì in Guatemala nello stesso anno. Questa confusione portò Francisco Morazán a essere nominato nuovamente presidente dal 1835 al 1839. Morazán trasferì la capitale federale a San Salvador nel 1835.

 

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Nel 1838 si formò un sesto stato, Los Altos, coi territori del Guatemala occidentale e quello di Soconusco de Chiapas (oggi in Messico).

 

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Nel febbraio del 1837 in America Centrale si verificarono una serie di eventi drammatici che innescarono una rivoluzione culminata nella fine della Federazione, a partire da un'epidemia di colera che nonostante gli aiuti governativi provocò una rivolta degli indigeni contro il presidente Morazán.

Il 30 aprile 1838 lo Stato del Nicaragua si dichiarò sovrano, separandosi dalla Federazione. Il 30 maggio il Congresso Federale autorizzò gli Stati ad organizzarsi come ritenevano opportuno. Il 29 ottobre il Comune di Tegucigalpa si dichiarò separato dal governo dello Stato dell'Honduras finché non venne decretata l'indipendenza dello Stato. Il 5 novembre lo Stato dell’Honduras si separò dalla Federazione, il 14 novembre lo Stato della Costa Rica. Il 25 dicembre lo Stato di Los Altos insediò la sua Assemblea Costituente nella città di Totonicapán. La Presidenza della Repubblica di Francisco Morazán si concluse il 1 febbraio 1839. Il 17 aprile 1839 il Capo dello Stato del Guatemala dichiarò l'indipendenza, ratificata dalla seconda Assemblea Costituente dello Stato il 14 luglio. Nel gennaio 1840 il generale guatemalteco Rafael Carrera prese Quetzaltenango, capitale dello Stato di Los Altos, e sciolse lo Stato stesso, che venne assorbito dal Guatemala con il decreto del 26 febbraio. La Federazione venne sciolta e la Costituzione abrogata di fatto, anche se lo Stato di El Salvador accettò formalmente la situazione solo nel 1841.

In seguito ci furono alcuni tentativi di ricostituire una qualche unità federale o confederale centroamericana (ad esempio la  Confederación de Centroamérica, formata fra El Salvador, Honduras e Nicaragua dal 17 marzo 1842 al 1845) ma per un motivo o per l'altro sono tutti falliti. Ad oggi rimane la SICA (Sistema de la Integración Centroamericana) una comunità di collaborazione politica ed economica.

 

 

Fin dal 1824, e per qualche tempo dopo la dissoluzione del paese, la Federazione ebbe una valuta unica: il Real de la República Federal de Centroamérica, coniato dalla Casa de Moneda de Guatemala, in cui 16 reales d'argento equivalevano a 1 escudo d'oro. Inizialmente la coniazione fu in piccole quantità, e molte monete finirono all'estero per pagare le merci importate. Per la coniazione furono utilizzati pesi, moduli e titoli del periodo coloniale. Il Guatemala utilizzò "NG" come marchio di zecca, tranne nei quarti, in cui veniva utilizzata solo la "G". Fu effettuata anche coniazione sporadica, e solo di alcune denominazioni, in Honduras ("T" per Tegucigalpa) e Costa Rica ("CR"). Il Guatemala coniava monete da 1/4, 1/2, 1 e 8 reales in argento e da 1/2, 1, 2, 4 e 8 escudos in oro.

 

quarto di reales

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8 reales

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mezzo scudo

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8 scudi

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Il 21/9/2024 alle 07:50, ART dice:

In seguito ci furono alcuni tentativi di ricostituire una qualche unità federale o confederale centroamericana (ad esempio la  Confederación de Centroamérica, formata fra El Salvador, Honduras e Nicaragua dal 17 marzo 1842 al 1845) ma per un motivo o per l'altro sono tutti falliti. Ad oggi rimane la SICA (Sistema de la Integración Centroamericana) una comunità di collaborazione politica ed economica.

La nostalgia per la vecchia unione si fece sentire anche con la produzione di prove di monetazione unitaria nella seconda metà del secolo.

 

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