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IGNORED

Un inedito 5 tornesi del 1819


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20 minuti fa, Releo dice:

Il  grado di rarità sta ad indicare solo quanti esemplari di quella moneta, a quella determinata data, sono noti (poi, come ben sappiamo, il grado di rarità va sempre rapportato allo stato di conservazione

La rarità e la conservazione in una moneta sono due cose distinte e separate non esiste nessun rapporto tra loro. Un pezzo sè classificato R3 che sia in conservazione MB oppure SPL non cambia nulla rimane sempre un pezzo rarissimo R3.

Cosa separata è il suo valore economico, che viene stabilito, in modo relativo (stima del perito/catalogo), non solo dai due valori sopra citati ma anche da altri dati e fattori molto importanti.

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Supporter

Siamo perfettamente d’accordo. Probabilmente mi sono espresso male, ma volevo dire proprio quello che tu hai chiarito. Grazie.

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6 ore fa, didrachm dice:

La rarità e la conservazione in una moneta sono due cose distinte e separate non esiste nessun rapporto tra loro. Un pezzo sè classificato R3 che sia in conservazione MB oppure SPL non cambia nulla rimane sempre un pezzo rarissimo R3.

Per quanto riguarda la monetazione napoletana (e non credo sia l'unica) non esiste affermazione più sbagliata,molte monete hanno una rarità collegata proprio allo stato di conservazione...

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Supporter

Genny, è probabile che tutti, più o meno, stiamo dicendo la stessa cosa.

Un catalogo, per quanto riguarda il grado di rarità, classifica la moneta ( per esempio, la piastra 120 grana 1832 R ) in modo asettico e generalizzato, basandosi, cioè, unicamente sulla quantità di esemplari al momento  circolanti e documentati.

Se, poi, andiamo a valutare una specifica moneta, quella che stiamo considerando o che abbiamo fra le mani, allora il grado di rarità con cui è stata classificata costituisce solo una delle variabili che portano a determinarne l'effettiva importanza. Quindi, una moneta classificata da un catalogo "R" come grado di rarità, se, nello specifico, si presenta in alta o altissima conservazione, ben centrata... inevitabilmente sarà da considerare molto rara. Così come una "R5", se disastrata,  perde parte o gran parte della sua appetibilità.

Non so se sono stato chiaro. Spero di sì. Saluti.

 

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Molto probabilmente sono io che non mi sono spiegato bene:

Per quanto riguarda l'attribuire il grado di rarità di una determinata moneta non censita fino al momento delle sua scoperta,vedi il 5 tornesi 1819 HEER, attribuire immediatamente un grado di rarità altissimo potrebbe non essere veritiero,nel senso che magari tra qualche giorno, settimana o mesi potrebbero apparire altri esemplari simili, questo perché magari qualche collezionista ce l'ha in collezione ma non se ne è accorto, oppure lo sa ma non ha interesse a renderlo pubblico,in questi casi bisogna dare un tempo "fisiologico"per capire se effettivamente questa moneta e un R5, un R3 o semplicemente un NC,non è la prima volta che scoperta una variante fino al quel momento inedita diventa dopo del tempo molto meno rara di quello che si pensava, questo perché quando salta fuori una nuova variante la prima cosa che fanno i collezionisti è verificare i loro esemplari,a me e successo più di una volta di ritrovarmi con delle varianti di cui non mi ero accorto...

Quindi in definitiva attribuire un grado di rarità R2/R3 per una moneta o variante inedita non deve essere presa come un'offesa nei confronti di chi ha scoperto la variante o perché si dà per scontato che la settimana dopo ne salteranno fuori a centinaia, è semplicemente un gesto "cautelativo", questo perché se è vero che fino a quel momento era inedita non puoi avere la certezza assoluta che lo sia anche fra 6 semi,se poi la moneta o variante non dovesse subire variazioni nel numero di esemplari esistenti allora si può aumentarne  il grado di rarità, credo che a nessuno di noi faccia piacere avere un R5 oggi che diventa un R2 dopo 6 mesi...

Per quanto riguarda attribuire il grado di rarità allo stato di conservazione sono anni che ne sposo la causa,ne ho anche parlato con studiosi e commercianti,nonché con molti collezionisti,la maggior parte sono d'accordo ma resta il problema della fattibilità da catalogare, allora entra in gioco l'esperienza del collezionista,io non ho bisogno di verificare su un catalogo per capire che un 3 grana 1810 Murat (esempio preso a caso)è una moneta comunissima in MB e che puoi trovare praticamente ovunque,aste, mercatini,on line, eccetera,ma che diventa pressoché introvabile in conservazione dallo SPL in sù, quindi cosa facciamo?diciamo che un 3 grana Murat in SPL è comune come un esemplare in MB?non credo proprio, soprattutto per  chi ha sborsato diversi euro per trovarne uno...

Quindi prima di fare affermazioni che,per me non hanno senso alcuno, sarebbe opportuno documentarsi per bene e farsi una certa esperienza sulla monetazione che si  intende seguire,se poi ci si crede di essere esperto in tutto prima o poi ci si accorgerà esattamente del contrario...

Spero di essere stato chiaro nell'esprimere ciò che intendevo...

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3 ore fa, Releo dice:

Genny, è probabile che tutti, più o meno, stiamo dicendo la stessa cosa.

Un catalogo, per quanto riguarda il grado di rarità, classifica la moneta ( per esempio, la piastra 120 grana 1832 R ) in modo asettico e generalizzato, basandosi, cioè, unicamente sulla quantità di esemplari al momento  circolanti e documentati.

Se, poi, andiamo a valutare una specifica moneta, quella che stiamo considerando o che abbiamo fra le mani, allora il grado di rarità con cui è stata classificata costituisce solo una delle variabili che portano a determinarne l'effettiva importanza. Quindi, una moneta classificata da un catalogo "R" come grado di rarità, se, nello specifico, si presenta in alta o altissima conservazione, ben centrata... inevitabilmente sarà da considerare molto rara. Così come una "R5", se disastrata,  perde parte o gran parte della sua appetibilità.

Non so se sono stato chiaro. Spero di sì. Saluti.

 

 

L'hai già detto diverse volte, ma questa frase non è corretta. Il grado di rarità è un parametro che varia nel tempo (e non sempre verso l'alto) ed è legato al mercato.

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12 ore fa, gennydbmoney dice:

Per quanto riguarda la monetazione napoletana (e non credo sia l'unica) non esiste affermazione più sbagliata,molte monete hanno una rarità collegata proprio allo stato di conservazione...

 

Mi trovi in linea di massima d'accordo anche se non è così aut aut, teoricamente dipende anche dalla storia della tipologia. Magari una tipologia tesaurizzata appena emessa, oggi è C in FDC e R5 in MB, oppure il rame in altissima conservazione è più difficile da trovare di una moneta d'oro. 

Comunque effettivamente, rarità e conservazione sono legate tra loro e sono espressioni dirette di ogni singola moneta, quello che è totalmente slegato è il valore commerciale che segue domanda e offerta come tutte le cose mercificate

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Awards

Buonasera a tutti, sono d'accordo con @gennydbmoneye @Layer1986 sul fatto di legare rarità e conservazione, concetto che ben si adatta alle Vicereali e perché no anche alle altre monetazioni. Perfettamente d'accordo sul fatto che il valore commerciale vada per fatti suoi e segua le regole del mercato.

Saluti 

Alberto 

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19 minuti fa, Layer1986 dice:

L'hai già detto diverse volte, ma questa frase non è corretta. Il grado di rarità è un parametro che varia nel tempo (e non sempre verso l'alto) ed è legato al mercato.

 

Layer1986, mi trovi  d’accordissimo nel sostenere che il grado di rarità  varia nel tempo. E, secondo me, è più facile e probabile che possa variare verso il basso che verso l’alto. Per ovvi motivi. Se restasse sempre uguale che valore avrebbe? Non servirebbe a nulla. Ed è proprio per questo che apprezzo quegli studiosi che seguono la realtà del mercato passo passo, anche leggendo il nostro forum, aggiornando con puntualità i loro cataloghi. Ed è proprio per questo che sostengo la opportunità di classificare R5 quella moneta che viene accertata essere esemplare unico.  Certamente, nel futuro è possibile che sul mercato ne compaiano altri di esemplari. Ma quanti? A quel punto si varierà in modo adeguato il grado di rarità. 
Un catalogo “valido” deve fotografare, nel migliore dei modi, quanto il mercato evidenzia in un preciso momento e deve aggiornarsi di anno in anno. Cosa lo compro a fare se resta sempre uguale? Certo, i più esperti, a questo punto, affermeranno che loro dei cataloghi non se ne fanno nulla e che non lo acquistano da anni. Ma loro sono 10, 20 e dietro di loro ci sono centinaia di collezionisti inesperti, di potenziali collezionisti che hanno bisogno di una guida, di indicazioni pertinenti e affidabili in un mondo tanto complicato e rischioso come è quello della numismatica.

Ricordo quando non sapevo assolutamente nulla di una moneta. Non è che adesso ne capisca chissà quanto, ma un po’ le ossa me le sono fatte proprio consultando cataloghi e testi di numismatica, osservando e confrontando monete, leggendo questo forum che, fino a qualche tempo fa, era partecipato e trainante.

Mi scuso ancora una volta per la lunghezza del testo. Saluti.

 

 

 

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