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Grecia: trovano il tempio romano di Ottaviano divinizzato


ARES III

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Gli archeologi trovano il tempio romano di adorazione di Ottaviano divinizzato. Così diventò l’Augustus. Cosa significa, la storia

 

Atene, Grecia, 30-05-2024 -Il Ministero della Cultura greco ha annunciato importanti scoperte archeologiche presso l’antica Agorà di Nikopolis, situata nella regione settentrionale dell’Epiro. Gli scavi, condotti nell’antica città di Nikopolis, hanno portato alla luce l’edificio del Sebasteion, o “tempio degli imperatori”, situato nell’agorà o piazza del Foro, che era il cuore pulsante della vita urbana dell’antica città romana.

a-grecia-1-1024x767.jpg In primo piano i resti dell’Agusteum o Sesteion, tempio in cui si onorava l’imperatore romano. Il tempio si affacciava sul Foro romano, cioè sulla piazza circondata da edifici con funzioni civili, pubblici servizi e la zona di culto con templi e con il teatro. E’ prprio un teatro romano quello che vediamo di fronte all’Augusteum @ Foto Ministero greco della cultura

Nikopolis, il cui nome significa “Città della Vittoria”, fu fondata proprio per celebrare la vittoria di Ottaviano nella battaglia di Azio nel 31 a.C. Questa vittoria segnò l’ascesa di Ottaviano, che divenne il primo imperatore di Roma con il nome onorifico di Augusto nel 27 a.C. Ottaviano fondò Nikopolis proprio per commemorare questa vittoria decisiva contro Marco Antonio e Cleopatra VII, e la città divenne la capitale della regione. Di fatto ciò che gli archeologi hanno trovato sono i resti del tempio dell’imperatore, trasformato in una divinità. L’Augusteum (plurale Augustea, sebasteion, in greco) era in epoca romana un luogo di culto imperiale, così chiamato in riferimento al titolo onorifico imperiale di Augusto. Esempi di tali edifici sono stati rinvenuti in varie località, tra cui Sebastia, Costantinopoli, Afrodisia, Antiochia di Pisidia, Cartagena e, nel caso più noto, ad Ankara (Monumentum Ancyranum).

Ora dobbiamo chiederci da cose derivasse l’epiteto Augustus. E’ probabilmente collegato al verbo latino augĕo che significa accrescere, aumentare, ingrandire, far crescere, rafforzare, ingrandire, accrescere, sviluppare, rendere più forte, incoraggiare, rinfrancare. Ma va considerato anche il fatto che la radice augu è collegata al termine auguri, e ad augures, sacerdoti dell’arcaica religione etrusco-romana i quali erano in grado di predire. Un grande con la capacità di predire, quindi. Secondo alcuni il termine Augustus deriverebbe da Sebastos, venerabile. E’ probabile che l’origine dell’aggettivo, poi divenuto nome proprio, unisse proprio i termine di grande uomo che è legato al Fato, che sa predire e scegliere in modo giusto per il proprio paese ed è pertanto da venerare.

 

a-grecia-2-1024x683.jpg Veduta ravvicinata del Sebasteion-Augusteum @ Ministero greco della cultura
E’ importante notare come, secondo alcuni recenti studi, l’evoluzione del culto dell’imperatore e della sua famiglia favorì, nei secoli successivi, durante il tardo Impero una sorta di alleanza con i Cristiani, contro quello che ritenuto il nemico comune. il politeismo. La convergenza di una religione monoteista avrebbero offerto agli ultimi imperatori la possibilità di ridurre i centri di potere antico e frammentato in decine e decine di associazioni potenti,

 

Le nuove scoperte legate al Sebasteion- Augusteum di Nikopolis, secondo il Ministero, offriranno agli archeologi una comprensione più approfondita dell’architettura e dell’urbanistica romana. Il programma di ricerca quinquennale include uno studio dettagliato dei vari edifici che delineano l’Agorà e un’indagine sull’area che si estende a ovest dell’Odeon romano.

Durante gli scavi, gli archeologi hanno esaminato sia gli spazi interni che quelli esterni degli edifici. Una parte significativa del lavoro nel 2023 si è concentrata su un edificio quadrato situato a ovest dell’auditorium. Tra i ritrovamenti più notevoli, vi è una sezione di pavimento piastrellato, presumibilmente parte della piazza dell’Agorà – che i romani chiamerebbero Piazza del Foro – e una targa in marmo dedicata agli imperatori romani, con il testo completamente intatto. È stata trovata anche un’altra lapide in marmo, sebbene questa fosse solo parzialmente conservata.

Uno dei frammenti più interessanti proviene da un’iscrizione parietale in marmo del II secolo, che menziona un imperatore non identificato. Un’altra iscrizione, rinvenuta incastrata nel pavimento della seconda fase costruttiva dell’edificio, è una dedica votiva agli imperatori (θεοῖς σεβαστοῖς), realizzata da un funzionario locale (χωράρχης) che ha finanziato personalmente l’opera. Una forma di adulazione estrema, che giungeva da est e che non dovette dispiacere all’imperatore.

Gli scavi hanno anche rivelato almeno due annessi precedentemente sconosciuti, situati a ovest e a est dell’edificio principale. Questi ritrovamenti suggeriscono una struttura a due livelli per l’Agorà, similmente ai mercati imperiali noti, con un “mercato superiore” e un “mercato inferiore”.

L’analisi dell’edificio ha rivelato un accesso monumentale tramite un grande propileo con cinque gradini a ovest, evidenziando la natura monumentale e la qualità della costruzione. La varietà degli elementi architettonici e delle sculture rinvenuti indica che le facciate esterne erano riccamente decorate, con marmi ortogonali e lastre policrome che ricoprivano alcune aree.

La sezione scavata è in eccellente stato di conservazione, presentando motivi decorativi geometrici realizzati con tessere bianche e nere. Sorprendentemente, sopra il pavimento musivo è stato trovato un secondo piano sigillato da un significativo riempimento artificiale, costituito da elementi architettonici riutilizzati e pezzi di lastre di marmo.

La presenza di pavimenti sovrapposti conferma l’esistenza di due principali fasi costruttive: la prima fase comprendeva il mosaico, mentre la seconda ha visto la costruzione di un secondo piano sopraelevato. Le informazioni numismatiche e i ritrovamenti specifici suggeriscono che questi due periodi risalgano al II e IV secolo d.C., rispettivamente.

In conclusione, le osservazioni architettoniche, i reperti mobili, le iscrizioni e le testimonianze numismatiche permettono di restaurare l’edificio come uno degli edifici pubblici centrali dell’Agorà di Nikopolis, che ha avuto una lunga vita e un’importante funzione durante il periodo imperiale. Sebbene la funzione esatta dell’edificio non sia ancora completamente chiara, si ipotizza che possa trattarsi del Sebasteion, il “tempio degli imperatori” della città, dedicato al culto imperiale.

https://stilearte.it/gli-archeologi-trovano-il-tempio-romano-di-adorazione-dellimperatore-ottaviano-divinizzato-cosi-divento-laugustus-cosa-significa-la-storia/

 

Archaeologists Discovered “Temple of the Emperors” in the Agora of the Ancient City of Nikopolis, Greece

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The Greek Ministry of Culture declared that fresh discoveries had been made during archaeological excavations at the ancient Nikopolis Agora in the northern Greek region of Epirus. Recent excavations in the ancient city of Nikopolis have uncovered the building of the Sebasteion (“temple of the emperors”) in the agora, the square that constituted the town’s urban center.

Nicopolis, which literally means “City of Victory”  was founded to commemorate the Roman victory in the Battle of Actium (31 BC). Watching the battle from his camp on a hill overlooking the valley, where he would later build his victory monument, was Octavian, who became emperor of Rome a few years later, in 27 BC, and was given the honorific name Augustus. His opponents were Mark Anthony, his main political rival for control of Rome, and Cleopatra VII, the last queen of Egypt. Augustus founded Nicopolis and made it the capital of the region.

According to the ministry, the new findings will provide archaeologists with a better understanding of Roman architecture and city planning. The five-year program includes an archaeological investigation of several buildings whose remains are directly related to and delineate the Agora, as well as a study of the Agora area, which stretches to the west of the Roman Odeon.

 

Archaeologists excavated exterior spaces as well as the interior of buildings. Most of their 2023 excavation work was concentrated on a square building west of the auditorium.

Among other findings, the archaeologists discovered a section of tiled floor, believed to be part of the square of the Agora, as well as a marble plaque honoring the Roman emperors, with its whole text intact. They also found another marble plaque, which however was only partially preserved.

Remains of the building discovered in the agora of Nikopolis. Photo: Greek Ministry of Culture Remains of the building discovered in the agora of Nikopolis. Photo: Greek Ministry of Culture

The first fragment comes from a marble wall inscription, probably from the 2nd century, whose preserved text mentions an unidentified emperor. The second inscribed marble plaque, found embedded in the second phase floor inside the building, preserves its entire text. It is a votive inscription in honor of the emperors (θεοῖς σεβαστοῖς), dedicated on the initiative of a local official (χωράρχης), after the personal funding (εκ των ιδίων) of some unspecified act of benevolence.

At least two previously unknown annexes were discovered west and east of the main building. Finally, it was observed that this building is situated along the edge of a natural embankment.  This observation is especially significant because it suggests a two-level structure for the Agora space, similar to known examples from the imperial era of markets with an “upper market” and a “lower market”.

The investigation of the structure itself yielded just as many discoveries. The only way inside the structure was initially revealed to be a massive  propylon five steps to the west. Though fragmented, its monumental nature and the caliber of its construction are fully comprehended.

The amount and diversity of architectural elements and sculptures discovered during the works suggests that the exterior facades of the building had particularly impressive architectural decoration as well. Rich orthogonal marbles were used to adorn the exterior facades, with multicolored marble slabs covering some areas.

Nikopolis-Greece.png Photo: Greek Ministry of Culture

The excavated section is in excellent preservation and features geometric decorative motifs with black and white tesserae. Unexpectedly, a second floor sealed by a significant artificial fill made of repurposed architectural elements and pieces of marble slab was found over the mosaic pavement.

The floors that are superimposed verify that there were actually two major construction phases: the first was concerned with the mosaic, and the second was with the construction of the elevated second floor. Particular discoveries and numismatic information suggest that the two periods are from the imperial period, which spans the second and fourth centuries AD.

In conclusion, the sum of the information obtained from the observations on the architecture of the building, the individual movable finds as well as the inscriptional and numismatic evidence, allow us to restore the building as one of the central public buildings of the Agora, which had a long life and operation during the imperial period. Its exact function cannot yet be precisely determined, we are likely dealing with a space dedicated to imperial worship, the Sebasteion (the “temple of the emperors”) of the city.

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