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2 lire impero 1936


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Supporter

Buonasera a tutti. Dopo il post sui 50 centesimi, per il quale ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, vorrei condividere questa moneta da 2 lire impero 1936, indicatami nel certificato di garanzia, come SPL/fdc.

In acmonital, è stata coniata in 120.000 esemplari ed è classificata rara. Ha un peso di 10 grammi e un diametro di 29,1 millimetri.

Come già scritto, sto cercando di aggiungere alla mia collezione qualche pezzo più ricercato in buona conservazione.

P.S. qui i capelli del re mi pare siano più accentuati.

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😅

Grazie per i vostri commenti.

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6 minuti fa, gallo83 dice:

Il 36 è in nichelio,più morbido e quindi con i rilievi meglio impressi dal conio. 

 

Non lo sapevo. Grazie!

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Bella moneta,per chi piacciono monete poco circolate va benissimo credo..io direi spl+,ci sono dei piccoli graffietti ,almeno la foto mostra ciò..

  • Grazie 1
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Supporter

per confronto posto foto di esemplare riportato nel catalogo Gigante.

IMG_5099.jpg

IMG_5098.jpg

IMG_5100.jpg

comunque bella moneta . Io direi zona spl

Saluti

  • Grazie 1
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Buon giorno.

Mi sembra di vedere un minimo d'usura al verso sugli artigli, sui legacci del fascio, e sulla corona sopra lo scudo.

Trattandosi però di una fotografia sotto plastica forse non  vedo bene.

A parte la condizione del lustro che non è possibile valutare da queste immagini, direi, appunto per i rilievi, se le foto non ingannano che non si possa parlare di fdc e fermarsi alla zona spl.

Non dimenticando che i giudizi sulle conservazioni rimangono soggettivi e che esaminando solo le fotografie si può incorrere in errore esiste sempre la "parola"  di chi ha compilato il cartellino e visionato la moneta.

Cordiali saluti

Gabriella

 

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9 ore fa, Prosit dice:

Non lo sapevo. Grazie!

 

Carissimo @Prosit spero di non offenderti e mi auguro che prendi questo suggerimento come un consiglio: PRIMA, DURANTE e DOPO, bisogna sempre tenersi informati sulla monetazione che si sta seguendo, per non incorrere in incauti acquisti prendendo delle cantonate, esempio acquistando falsi per originali. Il motivo di questo mio post è nel fatto che eri all'oscuro che il '36 fosse in nichelio. Compra un catalogo Gigante, Montenegro, anche datato che ti aiuta in questo percorso.

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Nella prima foto, il piumaggio e le ginocchia mi sembrano molto più usurate, mentre nella seconda appaiono definite.

è difficile giudicare dalle foto, la seconda con luce di taglio evidenzia di più i rilievi a mio parere

  • Grazie 1
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12 ore fa, Prosit dice:

Buonasera a tutti. Dopo il post sui 50 centesimi, per il quale ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, vorrei condividere questa moneta da 2 lire impero 1936, indicatami nel certificato di garanzia, come SPL/fdc.

In acmonital, è stata coniata in 120.000 esemplari ed è classificata rara. Ha un peso di 10 grammi e un diametro di 29,1 millimetri.

Come già scritto, sto cercando di aggiungere alla mia collezione qualche pezzo più ricercato in buona conservazione.

P.S. qui i capelli del re mi pare siano più accentuati.

IMG-20240518-WA0007.thumb.jpg.444efccdf67b11f194b8e6e234ec5b1f.jpgIMG-20240518-WA0006.thumb.jpg.90a019d37ad38c9f04ae643caa10c927.jpgIMG-20240518-WA0002.thumb.jpg.094a9da4b9b4cd30a0dc8d4617b7cfc6.jpgIMG-20240518-WA0004.thumb.jpg.90abf50742f74a5e60df92af4e23833e.jpg
😅

Grazie per i vostri commenti.

 

È una bella moneta in alta conservazione, direi mSpl.

Complimenti

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Buongiorno a tutti.

E' sempre difficile dare un giudizio sulla conservazione sulla base di una foto e, pertanto, da tempo ho imparato ad astenermi....☺️

Discorso diverso è invece una valutazione sulla rarità. La moneta in discussione, considerando la conservazione un parametro di giudizio irrilevante, NON è rara giacché si può trovare presso qualsiasi commerciante, presso qualsiasi convegno e, alla domenica al Cordusio, due o tre pezzi ci sono sempre.

A mio parere, invece, potrebbe essere sostenibile l'affermazione che un 2 lire 1936 in conservazione q.FDC o FDC debba essere classificato come "raro" (R1).

In sostanza, almeno per la monetazione decimale, ritengo che il concetto di rarità per essere declinato correttamente debba essere correlato alla conservazione.  

Un saluto cordiale e a presto.

  • Grazie 1
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14 ore fa, prtgzn dice:

Carissimo @Prosit spero di non offenderti e mi auguro che prendi questo suggerimento come un consiglio: PRIMA, DURANTE e DOPO, bisogna sempre tenersi informati sulla monetazione che si sta seguendo, per non incorrere in incauti acquisti prendendo delle cantonate, esempio acquistando falsi per originali. Il motivo di questo mio post è nel fatto che eri all'oscuro che il '36 fosse in nichelio. Compra un catalogo Gigante, Montenegro, anche datato che ti aiuta in questo percorso.

 

Ci mancherebbe, nessuna offesa. Sono qui per imparare.

Mi sono limitato a valutare la rarità della moneta e la buona condizione. Ovviamente il tutto rapportato al prezzo di acquisto.

Grazie ancora,

Giovanni

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21 ore fa, viganò dice:

In sostanza, almeno per la monetazione decimale, ritengo che il concetto di rarità per essere declinato correttamente debba essere correlato alla conservazione.  

Condivido pienamente, e rilancio una "provocazione": riteniamo confacente una classificazione, dove viene considerata R, R2 monete che appaiono in pressoché tutte le raccolte e R3 o R4 monete che appaiono decine di volte in un anno solare, e si possono trovare ed acquistare ad ogni convegno numismatico? 

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5 ore fa, Elleffe dice:

Condivido pienamente, e rilancio una "provocazione": riteniamo confacente una classificazione, dove viene considerata R, R2 monete che appaiono in pressoché tutte le raccolte e R3 o R4 monete che appaiono decine di volte in un anno solare, e si possono trovare ed acquistare ad ogni convegno numismatico? 

Buongiorno.

"Provocazione" molto arguta, alla quale rispondo convintamente in senso negativo: in termini generali, non ha senso qualificare come "rara" una moneta che compare in tutti i listini e in tutti i mercatini appena sopra la media in termini di qualità dell'offerta.

Aggiungo al discorso un esempio che mi sembra valido: il 2 lire 1911 del Cinquantenario può essere considerato raro (anche R1...)? Certamente, no.

La stessa conclusione può essere valida per la medesima tipologia monetale in conservazione FDC (secondo la definizione che ne diede Tevere)? Per me no, poiché nelle basse conservazioni se ne trovano in quantità, nel FDC si fa una fatica estrema.

Un saluto e a presto.

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La rarità è sempre relativa ad una monetazione. 

Se stessimo a guardare quante volte compaiono, sul gigante tutto il regno sarebbe al 90%comune con poche vere rarità. 

In realtà si può considerare rara la 2 lire del 36 in confronto al resto della serie.... Idem con la lira il 50 cent è il 20 cent. Ape del 19,spiga del 37 ecc ecc son tutte comuni ma se venissero definite come il resto del gruppo nessuno avrebbe più una minima indicazione delle date chiave di una serie. 

Io la interpreto così...é rara nella serie di appartenenza.

Altrimenti giocando a rovescio se il 36 è comune, il 40 cos'è? 😉

Modificato da gallo83
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Buongiorno.

Purtroppo il concetto di rarità è influenzato anche dagli aspetti commerciali della nostra disciplina; in altri termini, più si afferma la rarità di una moneta e più se ne aumenta l'appetibilità. 

Personalmente, non condivido l'assunto secondo il quale la rarità di una moneta è data dalla verifica che la stessa risulta meno reperibile rispetto alle altre della medesima tipologia. In altri termini, non penso che il il 5 centesimi "Spiga" del 1937 sia raro solo perché la stessa moneta con millesimo 1922 si trova a quintali. Penso invece siano semplicemente due monete comuni, nel caso del 1922 addirittura comunissima, che andrebbero classificate nei manuali come C e CC. 

Come ho già detto, anche il 2 lire 1936 non può essere considerato un pezzo raro e men che meno per il fatto che il 2 lire del 1940 si vende un tot al kg. Diventa a mio giudizio accettabile, invece, una valutazione che assegna l'R1 alla stessa moneta in FDC. 

Nella monetazione di Vittorio Emanuele III i pezzi davvero degni dell'aggettivo "raro" sono massimo una ventina (escluso prove, progetti, emissioni per numismatici ecc.). Per questo sono convinto che una classificazione del grado di rarità di ogni moneta non possa prescindere dal considerare la conservazione.

Un saluto cordiale e a presto.

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@viganò

Ma è chiaro che è tutta una convenzione. D'altronde ci sono diversi gradi di rarità appunto per diversificare le effettive reperibilità.....poi che sia una trovata commerciale può essere vero ma classificare C e CC al posto di NC e C non cambia nulla. Anche i gradi di conservazione sono opinabili letti come sono....un Molto Bello in realtà è un mezzo rottame...

Io colleziono solo monete estensi della zecca di Modena e capisco benissimo il tuo discorso. Figurati se il 2 lire del 36 è raro allora cosa dovrebbe essere un semplice sesino di Francesco I? 🤣 

 

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32 minuti fa, gallo83 dice:

@viganò

Ma è chiaro che è tutta una convenzione. D'altronde ci sono diversi gradi di rarità appunto per diversificare le effettive reperibilità.....poi che sia una trovata commerciale può essere vero ma classificare C e CC al posto di NC e C non cambia nulla. Anche i gradi di conservazione sono opinabili letti come sono....un Molto Bello in realtà è un mezzo rottame...

Io colleziono solo monete estensi della zecca di Modena e capisco benissimo il tuo discorso. Figurati se il 2 lire del 36 è raro allora cosa dovrebbe essere un semplice sesino di Francesco I? 🤣 

 

 

Scusate, a questo punto mi sorge spontanea una domanda. Le classificazioni sulla rarità di una moneta come vengono stabilite nei vari cataloghi numismatici? La 2 lire del 1936 è indicata come rara in tutti quelli più conosciuti, a prescindere dallo stato di conservazione, MB come FDC. Ovviamente quello che varia è il prezzo.

Davvero è solo una questione commerciale? Ho però notato che esistono monete del Regno classificate tutte comuni oppure tutte rare, quindi? Inoltre a parità di grado di rarità perché una moneta del Regno dovrebbe essere "meno rara" di una di uno stato preunitario?

Capisco sindacare il grado di conservazione di una moneta indicato nel certificato di garanzia ma addirittura si può dibattere sul grado di reperibilità della stessa?

Grazie a chi vorrà fornirmi delucidazioni.

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9 ore fa, Prosit dice:

Capisco sindacare il grado di conservazione di una moneta indicato nel certificato di garanzia ma addirittura si può dibattere sul grado di reperibilità della stessa?

Grazie a chi vorrà fornirmi delucidazioni.

 

Ti rispondo solo sull'ultimo punto perché ritengo che la reperibilità è quindi la successiva rarità debba variare anche in funzione del bacino collezionisti di riferimento. 

Esempio moneta del Regno di 100000 esemplari e 1000 collezionisti e moneta preunitaria di 100 esemplari e 200 collezionisti.... 

Quale delle due è più reperibile o rara? 

Modificato da gallo83
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22 ore fa, Prosit dice:

Capisco sindacare il grado di conservazione di una moneta indicato nel certificato di garanzia ma addirittura si può dibattere sul grado di reperibilità della stessa?

Grazie a chi vorrà fornirmi delucidazioni.

@gallo83 Direi che siamo allineati. Trovo che l'esempio sulla monetazione modenese sia quantomai calzante. Aggiungo solo che, se per convenzione affermiamo che il 2 lire del 1936 sia una moneta "rara", diamo a questo aggettivo un significato diverso da quello attribuitogli dalla lingua italiana. Tutto pienamente lecito - come considerare "molto bello" un rottame, per rifarmi al tuo esempio che condivido - a patto però che il pubblico lo sappia e non si creino equivoci di sorta.

 @Prosit Mi permetto di dire che non solo si può dibattere sul grado di reperibilità di una moneta ma, anzi, si deve discutere di questo argomento. Specie per i tanti appassionati della monetazione di Vittorio Emanuele III, compreso il sottoscritto, l'argomento è spinoso ma merita un minimo di attenzione. Inizio ripetendomi: le monete coniate durante il regno del nostro penultimo Sovrano, salvo una ventina di casi, NON sono rare. Possono essere costose ma rare no. Facciamo l'esempio del 100 lire Fascione. Lasciando pur perdere per un momento le migliaia di pezzi in giacenza citati dalla Nota 56, parliamo comunque di una moneta che compare in tutte le aste e che tutti i commercianti hanno a disposizione: è rara? Non credo proprio ma se la memoria non m'inganna nei cataloghi così viene descritta.

Certo ci sono poi i diversi gradi di rarità (R1, R2 ecc.) ma, seguendo il criterio oggi in voga di assegnare un grado di rarità a una determinata moneta di un determinato anno (senza considerare la conservazione), ritengo che una più corretta classificazione dovrebbe assegnare la "R" a un numero molto limitato di casi.

Per questo insisto nel dire che una vera gradazione della rarità nella monetazione decimale non possa prescindere dalla conservazione, al fine di dare un parametro di classificazione più attendibile. Anche qui provo a fare un esempio: il 50 cent. Leoni "rigato" del 1919. In conservazione bassa se ne trova in quantità ma un FDC vero io non l'ho mai visto. Quale attendibilità può avere un giudizio sulla rarità di questa moneta che non tenga conto della conservazione?

Se ho scritto sciocchezze ditelo che non mi offendo, anzi il discorso prosegue...😊

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13 ore fa, gallo83 dice:

Ti rispondo solo sull'ultimo punto perché ritengo che la reperibilità è quindi la successiva rarità debba variare anche in funzione del bacino collezionisti di riferimento. 

Esempio moneta del Regno di 100000 esemplari e 1000 collezionisti e moneta preunitaria di 100 esemplari e 200 collezionisti.... 

Quale delle due è più reperibile o rara? 

 

Grazie per la risposta. Però perché sostieni che i collezionisti delle monete del Regno siano maggiori di quelli delle monete preunitarie? Ogni giorno a questo forum si iscrivono nuovi appassionati, quindi è un numero variabile. Comunque non penso che i cataloghi tengano conto del numero dei collezionisti per valutare la rarità di una moneta, quanto piuttosto la reperibilità sul mercato. Anche quest'ultimo elemento però non è un dato certo. Alle aste presentano spesso collezioni di passati estimatori. Magari ci vuole pazienza per trovare il pezzo ricercato ma ritengo che questo sia il bello di chi intraprende questa passione. Cordialità.

 

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2 minuti fa, viganò dice:

@gallo83 Direi che siamo allineati. Trovo che l'esempio sulla monetazione modenese sia quantomai calzante. Aggiungo solo che, se per convenzione affermiamo che il 2 lire del 1936 sia una moneta "rara", diamo a questo aggettivo un significato diverso da quello attribuitogli dalla lingua italiana. Tutto pienamente lecito - come considerare "molto bello" un rottame, per rifarmi al tuo esempio che condivido - a patto però che il pubblico lo sappia e non si creino equivoci di sorta.

 @Prosit Mi permetto di dire che non solo si può dibattere sul grado di reperibilità di una moneta ma, anzi, si deve discutere di questo argomento. Specie per i tanti appassionati della monetazione di Vittorio Emanuele III, compreso il sottoscritto, l'argomento è spinoso ma merita un minimo di attenzione. Inizio ripetendomi: le monete coniate durante il regno del nostro penultimo Sovrano, salvo una ventina di casi, NON sono rare. Possono essere costose ma rare no. Facciamo l'esempio del 100 lire Fascione. Lasciando pur perdere per un momento le migliaia di pezzi in giacenza citati dalla Nota 56, parliamo comunque di una moneta che compare in tutte le aste e che tutti i commercianti hanno a disposizione: è rara? Non credo proprio ma se la memoria non m'inganna nei cataloghi così viene descritta.

Certo ci sono poi i diversi gradi di rarità (R1, R2 ecc.) ma, seguendo il criterio oggi in voga di assegnare un grado di rarità a una determinata moneta di un determinato anno (senza considerare la conservazione), ritengo che una più corretta classificazione dovrebbe assegnare la "R" a un numero molto limitato di casi.

Per questo insisto nel dire che una vera gradazione della rarità nella monetazione decimale non possa prescindere dalla conservazione, al fine di dare un parametro di classificazione più attendibile. Anche qui provo a fare un esempio: il 50 cent. Leoni "rigato" del 1919. In conservazione bassa se ne trova in quantità ma un FDC vero io non l'ho mai visto. Quale attendibilità può avere un giudizio sulla rarità di questa moneta che non tenga conto della conservazione?

Se ho scritto sciocchezze ditelo che non mi offendo, anzi il discorso prosegue...😊

 

Ringrazio anche te per la risposta pazienza e la pazienza nei confronti di un novellino.

Non credi che in alcuni casi, tipo alcune monete d'oro, la costante presenza nelle aste sia dovuta al prezzo proibitivo per molti? Quindi Il fatto che siano presentate spesso non implica il venir meno del requisito sulla rarità.

Da un po' di tempo sto cercando di migliorare la mia collezione di monete del Regno, aggiungendo pezzi rari in buona/ottima conservazione. Alla fine (purtroppo) è solo una questione di disponibilità economica. Per assurdo se avessi disponibilità illimitate, con il tempo e pazienza, non avrei problemi ad approntare una collezione importante. Sicuramente un discorso a parte meritano alcuni esemplari particolari come le prove e i progetti in quanto difficilmente chi li possiede tende a liberarsene.

P.s. nel mio catalogo Numisma, alcune monete del Regno sono riportate rare solo in fdc

Cordialità.

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10 ore fa, Prosit dice:

Non credi che in alcuni casi, tipo alcune monete d'oro, la costante presenza nelle aste sia dovuta al prezzo proibitivo per molti? Quindi Il fatto che siano presentate spesso non implica il venir meno del requisito sulla rarità.

Buongiorno, 

non credo che la presenza costante sia frutto del prezzo proibitivo per molti, bensì credo sia conseguente a un'ampia offerta di materiale che deriva dalla vasta tiratura di talune monete, dall'evolversi delle collezioni (modifica degli interessi del collezionista, eredità dismesse ecc.). Considera inoltre che in questo periodo va di moda il FDC "super, top, plus" 😊 e quindi ottime monete in conservazione SPL vera hanno meno mercato che una volta e si trovano più facilmente. Però anche in questo caso, se ci pensi bene, torniamo al discorso della rarità comparata alla conservazione...

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