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Come promesso, eccoci qui.
Premetto che lo scopo di questa discussione è esporvi alcune mie osservazioni in merito alla medaglia in questione.
Non è mia intenzione dimostrare alcunché né tantomeno imporre il mio pensiero come verità assoluta.
Mi piacerebbe, invece, che si aprisse un interessante confronto di idee e opinioni tra gli appassionati ed esperti di medaglistica murattiana. 

Veniamo ora a noi: tra i numerosi pezzi proposti nella prossima prestigiosa asta NAC Milano (5-6 giugno 2024) spicca una medaglia di Murat di assoluta rarità. Trattasi del premio alle alunne dell’Istituto Salesiano in oro. 

5516817_1714740275.jpg

A primo impatto sono rimasto letteralmente sbalordito difronte a cotanta bellezza ma, stranamente, più osservavo certi particolari e più crescevano i miei sospetti sul fatto che potesse trattarsi di un riconio postumo.
Ciò mi ha spinto a confrontare i dettagli di questo esemplare in oro con quelli di esemplari certamente provenienti dal conio originale e facilmente riconoscibili per le numerose problematiche che li affliggono (fratture ed esuberi di metallo in primis).
Per mia fortuna, possiedo un esemplare in argento di questa tanto magnifica quanto sfortunata medaglia che mi ha consentito di svolgere un dettagliato lavoro di confronto.

image00836.jpg

Prima di cominciare è bene ricordare che di questa medaglia si ritiene sia stata realizzata una sola coppia di conii che, purtroppo, è andata progressivamente deteriorandosi finché non risultò del tutto inutilizzabile.
Visto che l’esemplare di nostro interesse (in oro) è scevro dai classici difetti di conio tipici di questa tipologia, assumiamo che sia stato uno dei primissimi ad essere coniato. Ipotizziamo, pertanto, che il conio fosse ancora perfettamente integro.
A questo punto, cominciamo analizzando il dritto.

Uno degli elementi caratteristici di questa medaglia è il fatto di essere l’unica, tra le numerose medaglie del Gioacchino, ad essere firmata dall’incisore Filippo Rega. 
Notate come la coda della -a di Rega compia una specie di virgola che forma una sorta di ovale che va a racchiudere la firma. Nell’esemplare in oro, invece, tale ovale è stranamente incompleto (si interrompe bruscamente a livello della -R di Rega). 

image.png   image.png

Un’altra differenza la riscontriamo nella base del busto di Murat.
Nell’esemplare in oro, a sinistra sotto i capelli, è presente una specie di mancanza di metallo, particolare che invece non si riscontra negli esemplari in argento e bronzo e, dunque, teoricamente coniati successivamente.

 image.png   image.png

Per quanto riguarda il dritto, inoltre, se osservate attentamente, noterete che numerosi ciuffi della chioma e particolari della basetta non combaciano in diversi punti. 

Passiamo ora al rovescio. Qui una delle differenze più eclatanti è l’usignolo e la mano su cui questi si poggia.
La conformazione della testa, del collo e la posizione della coda dell’uccellino non corrispondono nei due esemplari.

 image.png   image.png

Altro elemento che vorrei sottoporvi è il volto della fanciulla. Perché nella medaglia in oro naso e bocca sono a malapena accennati mentre negli esemplari in bronzo e argento sono ben definiti?

image.png  image.png

Alla luce di tutte queste differenze, ritengo improbabile che questo esemplare in oro provenga dalla medesima coppia di conii usata per realizzare il mio esemplare in argento e gli altri esemplari presenti sul nostro catalogo: 

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/8

Prima di concludere, vi invito ora a confrontare l’esemplare in oro dell’asta NAC con questo in metallo dorato e con quest’altro in bronzo dichiarato come "conio Parigi 1840/1850".
In particolare, provate ad osservare i vari elementi che ho cercato di porre alla vostra attenzione.

image00726.jpg

https://scaligera.bidinside.com/it/lot/4508/napoli-murat-1808-1815-medaglia-1812-/

934D.jpg

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Modificato da lorluke
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Riflessione: i Salesiani di don Bosco furono fondati nel 1859. Don Bosco nel 1812 non era ancora nemmeno nato. Quindi o è postuma, o istituto salesiano si riferisce a qualcos'altro che proprio mi sfugge

Modificato da Pontetto
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Bravo @lorluke,

Si vede che sei un appassionato e ti faccio i miei complimenti.

Sempre a titolo informativo, ritengo opportuno trascrivere la descrizione dell’esemplare da Catalogo asta NAC di riferimento:

 

Napoli. Monetazione decimale, 1811-1815

Medaglia 1812, AV 17,07 g. Ø 27,4 mm. Coniata a Napoli. Opus: Filippo Rega. Premio alle alunne dell’Istituto Salesiano di Napoli. GIOVACHINO NAPOLEONE RE DELLE DUE SICILIE Testa a d.; sotto, Rega. Rv. ISTITVTO – SALESIANO Musa seduta, a d., con cetra; sotto, Premio / delle Alunne / Febbrajo 1812. Ricciardi 90. Bramsen 1154. D’Auria 96. Della più grande rarità. q.Fdc Come annota il D’Auria, questa medaglia è l’unica firmata dall’incisore Filippo Rega, direttore della zecca di Napoli già dal 1804. Valente medaglista, fu nominato dal predecessore di Murat, Giuseppe Napoleone, cavaliere della Legione d’Onore. Con riferimento ai fatti che decretarono l’emissione della medaglia, citiamo testualmente quanto riportato dal D’Auria nel suo volume menzionato in bibliografia, a pag. 87: “.. lI decreto di Giuseppe Napoleone del 12 gennaio 1808, aveva costretto le suore Benedettine che occupavano l’edificio di S. Marcellino, a trasferirsi a S. Gregorio Armeno, e Murat concesse l’edificio alle SALESIANE SIGNORE DELLA VISITAZIONE che ne fecero un convitto per l'educazione delle fanciulle. All’articolo 11 del regolamento approvato dal re Gioacchino Murat si stabili che ii premio maggiore per le alunne dell’istituto, doveva essere una medaglietta d’oro, la quale avrà nel dritto il ritratto di Sua Maestà il Re, e nel rovescio una Musa sedente sopra una base colla colomba nella destra e la cetra nella sinistra, (forse al momento della descrizione, chi scriveva doveva aver visto i coni per l’appronto della medaglia, dal momento che la descrizione risulta speculare rispetto alla visione della medaglia). In una nota il Cavalier REGA con rapporto del 4 marzo 1812, presenta la nota spese occorse per lo conio delle medaglie in oro ed argento distribuite in premio alle alunne di S. Marcellino, spesa ammontante a ducati 77, poi ridotti a 75 per la rottura di uno dei coni, che poi doveva essere rifatto, (e dal momento che non è conosciuta l’esistenza di altre medaglie di conio diverso è possibile dedurre che il numero di dette medaglie era rimasto quello che si evince dalle note di pagamento: “si scriva al Cav. De Turris di somministrare al Cav. Rega il materiale bisognevole per lo conio di 5 medaglie in oro e sei d’argento per farne seguire il rimborso in vista del conto delle spese. Zurlo 5 febbraio 1812”. Ed ancora, “il Sig. Cav. De Turris somministri al Cav. Rega i materiali per 6 medaglie d'oro ed 8 in argento…”. (Zurlo 5 fcbbraio 1812). Fonte: articolo di Giovanni Bovi, Bollettino CNN gennaio-dicembre 1970.

 

 

  • Grazie 1

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1 minuto fa, Pontetto dice:

Riflessione: i Salesiani di don Bosco furono fondati nel 1859. Don Bosco nel 1812 non era ancora nemmeno nato. Quindi o è postuma, o istituto salesiano si riferisce a qualcos'altro che proprio mi sfugge

Istituto femminile De Pino - L'Istituto fu fondato come Conservatorio Salesiano intorno al 1730 col patrimonio lasciato a tale scopo, molti anni prima, dal benemerito cittadino Giovanni Antonio De Pino, da cui prese il nome, e fu affidato alle Suore Visitandine di S. Francesco di Sales. Nel 1810, in conseguenza del riordino dell'istruzione femminile voluto dai francesi dopo la conquista del regno di Napoli, il Conservatorio ebbe in donazione da Gioacchino Murat (Decreto del 16 luglio 1810) quale nuova sede l'attuale edificio, ossia il Convento del Rosario, nel quale, in realtà, le Suore salesiane si trasferirono probabilmente nel 1819. Murat concesse l'edificio di S. Marcellino alle Salesiane Signore della Visitazione che ne fecero un convitto per l'educazione delle fanciulle. Nel regolamento dell'Istituto veniva specificato che le alunne meritevoli avrebbero ricevuto premi.

https://www.numisbids.com/n.php?lot=836&p=lot&sid=4024

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Inviato
Adesso, lorluke dice:

Istituto femminile De Pino - L'Istituto fu fondato come Conservatorio Salesiano intorno al 1730 col patrimonio lasciato a tale scopo, molti anni prima, dal benemerito cittadino Giovanni Antonio De Pino, da cui prese il nome, e fu affidato alle Suore Visitandine di S. Francesco di Sales. Nel 1810, in conseguenza del riordino dell'istruzione femminile voluto dai francesi dopo la conquista del regno di Napoli, il Conservatorio ebbe in donazione da Gioacchino Murat (Decreto del 16 luglio 1810) quale nuova sede l'attuale edificio, ossia il Convento del Rosario, nel quale, in realtà, le Suore salesiane si trasferirono probabilmente nel 1819. Murat concesse l'edificio di S. Marcellino alle Salesiane Signore della Visitazione che ne fecero un convitto per l'educazione delle fanciulle. Nel regolamento dell'Istituto veniva specificato che le alunne meritevoli avrebbero ricevuto premi.

https://www.numisbids.com/n.php?lot=836&p=lot&sid=4024

 

Grazie per il chiarimento


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A proposito della “firma”.

Dal D’Auria:

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  • Grazie 1

Inviato

Buongiorno a tutti,

Ciao @lorluke la Medaglia proposta dalla NAC, proviene dalla vendita all'asta Varesi UTRIUSQUE SICILIAE (parte seconda, le medaglie) del 18 Aprile 2007

Pagina 61, lotto 150

AU -mm27,2 - gr. 17,2 descritta come UNICA

Conservazione FDC base d'asta 12.500 €

 

Al lotto 151 un esemplare in bronzo in conservazione SPL del tutto simile come conii d/r al tuo esemplare in argento.

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Inviato

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Inviato

Secondo la mia umile e breve esperienza di ex collezionista di medaglie Murattiane, i pezzi originali sarebbero solo quelli che hanno i conii come il tuo esemplare: 

Firma del Rega in ovale, busto di Murat con i riccioli ben definiti, rovescio con lesioni nel campo .

A questo punto dubiterei anche che quell' esemplare sia in oro.

  • Grazie 1

Supporter
Inviato (modificato)
22 minuti fa, Oppiano dice:

A proposito della “firma”.

Dal D’Auria:

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Mi lascia un po' perplesso la questione del secondo conio che riuscì difettoso. 
Tutti gli esemplari che mi è capitato di osservare con l'ovale della firma incompleto risultano praticamente perfetti. Inoltre questo secondo conio risulta sovrapponibile al 99,9% a quel conio usato per il riconio postumo in bronzo realizzato a Parigi intorno alla metà del XIX secolo e che ho mostrato nel mio primo intervento.

934D.jpg

934R.jpg

Si tratta dello stesso conio rimasto integro per decenni o in Francia sono riusciti a riprodurre con estrema fedeltà quel secondo conio difettoso?

Modificato da lorluke

Inviato

Esubero simile nell'esemplare di @lorluke e in quello della UTRIUSQUE SICILIAE in bronzo.

IMG_20240504_105637.jpg

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Inviato
52 minuti fa, lorluke dice:

in bronzo dichiarato come "conio Parigi 1840/1850".

Sarebbe opportuno chiedere alla NAC foto del taglio in più punti...


Inviato
1 ora fa, lorluke dice:

Prima di cominciare è bene ricordare che di questa medaglia si ritiene sia stata realizzata una sola coppia di conii che, purtroppo, è andata progressivamente deteriorandosi finché non risultò del tutto inutilizzabile.

La coppia di conii fu utilizzata per i tre metalli?

Grazie

odjob


Inviato

Un altro esemplare di questa rara Medaglia fu esitato nella vendita CHRISTIE'S  (medaglie del regno delle due Sicilie) del 30 Aprile 1992 lotto 89.

Da notare che anche al dritto dietro il busto vi è una lesione  verticale, segno che il conio si stava rompendo.

IMG_20240504_111628.jpg

Lesione che si nota anche al dritto dell'esemplare in bronzo della UTRIUSQUE SICILIAE

IMG_20240504_111701.jpg


Supporter
Inviato
2 minuti fa, odjob dice:

La coppia di conii fu utilizzata per i tre metalli?

Grazie

odjob

Riporto quanto è scritto nella descrizione del lotto dell'asta NAC: 

In una nota il Cavalier REGA con rapporto del 4 marzo 1812, presenta la nota spese occorse per lo conio delle medaglie in oro ed argento distribuite in premio alle alunne di S. Marcellino, spesa ammontante a ducati 77, poi ridotti a 75 per la rottura di uno dei coni, che poi doveva essere rifatto, (e dal momento che non è conosciuta l’esistenza di altre medaglie di conio diverso è possibile dedurre che il numero di dette medaglie era rimasto quello che si evince dalle note di pagamento: “si scriva al Cav. De Turris di somministrare al Cav. Rega il materiale bisognevole per lo conio di 5 medaglie in oro e sei d’argento per farne seguire il rimborso in vista del conto delle spese. Zurlo 5 febbraio 1812”. Ed ancora, “il Sig. Cav. De Turris somministri al Cav. Rega i materiali per 6 medaglie d'oro ed 8 in argento…”. (Zurlo 5 febbraio 1812).
Fonte: articolo di Giovanni Bovi, Bollettino CNN gennaio-dicembre 1970.

Ora, direi che abbiamo appurato che esistono quantomeno due conii diversi: uno che è andato via via deteriorandosi, finendo col rompersi irreparabilmente; l'altro che è rimasto integro e che presenta quelle varie differenze che ho evidenziato.
Resta da capire se il secondo conio sia stato realizzato all'epoca di Murat per sostituire il primo andato distrutto, oppure se sia stato realizzato decenni dopo in Francia per riprodurre questa tipologia di medaglia. 

Personalmente, propendo più per la seconda ipotesi. Mi sembrerebbe veramente strano che un maestro quale Filippo Rega abbia sostituito un conio così stilisticamente curato con un altro in cui, ad esempio, l'usignolo è praticamente abbozzato...

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Di Rauso - Magliocca

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Inviato
23 minuti fa, lorluke dice:

Riporto quanto è scritto nella descrizione del lotto dell'asta NAC: 

In una nota il Cavalier REGA con rapporto del 4 marzo 1812, presenta la nota spese occorse per lo conio delle medaglie in oro ed argento distribuite in premio alle alunne di S. Marcellino, spesa ammontante a ducati 77, poi ridotti a 75 per la rottura di uno dei coni, che poi doveva essere rifatto, (e dal momento che non è conosciuta l’esistenza di altre medaglie di conio diverso è possibile dedurre che il numero di dette medaglie era rimasto quello che si evince dalle note di pagamento: “si scriva al Cav. De Turris di somministrare al Cav. Rega il materiale bisognevole per lo conio di 5 medaglie in oro e sei d’argento per farne seguire il rimborso in vista del conto delle spese. Zurlo 5 febbraio 1812”. Ed ancora, “il Sig. Cav. De Turris somministri al Cav. Rega i materiali per 6 medaglie d'oro ed 8 in argento…”. (Zurlo 5 febbraio 1812).
Fonte: articolo di Giovanni Bovi, Bollettino CNN gennaio-dicembre 1970.

Ora, direi che abbiamo appurato che esistono quantomeno due conii diversi: uno che è andato via via deteriorandosi, finendo col rompersi irreparabilmente; l'altro che è rimasto integro e che presenta quelle varie differenze che ho evidenziato.
Resta da capire se il secondo conio sia stato realizzato all'epoca di Murat per sostituire il primo andato distrutto, oppure se sia stato realizzato decenni dopo in Francia per riprodurre questa tipologia di medaglia. 

Personalmente, propendo più per la seconda ipotesi. Mi sembrerebbe veramente strano che un maestro quale Filippo Rega abbia sostituito un conio così stilisticamente curato con un altro in cui, ad esempio, l'usignolo è praticamente abbozzato...

 

Se i conii sono i medesimi per i tre metalli, potrebbe essere che vi siano differenze delle risultanti dei conii per i vari metalli:stessa forza d'impressione su metalli differenti ed è per questo che vi sono differenze d'incisioni.

Bisognerebbe confrontare la moneta in oggetto con altro esemplare in oro.

odjob 


Supporter
Inviato (modificato)
16 minuti fa, odjob dice:

Se i conii sono i medesimi per i tre metalli, potrebbe essere che vi siano differenze delle risultanti dei conii per i vari metalli:stessa forza d'impressione su metalli differenti ed è per questo che vi sono differenze d'incisioni.

Non penso che le differenze evidenziate siano determinate dal metallo perché abbiamo visto che l'esemplare in oro, quello in metallo dorato e quello in bronzo (quest'ultimo dichiaratamente postumo) sono praticamente sovrapponibili. 

L'esemplare in argento in mio possesso presenta, invece, numerose analogie con l'esemplare in bronzo di Di Rauso presente sul nostro catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/8
Questo, ad esempio, è un esemplare passato da CNG del 1° conio e, pur essendo in bronzo, è molto più simile al mio in argento che non al riconio parigino in bronzo: 

enlarged conimage

16 minuti fa, odjob dice:

Bisognerebbe confrontare la moneta in oggetto con altro esemplare in oro.

Purtroppo non è così semplice. Credo che l'esemplare in oro proposto da NAC sia l'unico attualmente noto sul mercato. 

Modificato da lorluke
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Inviato
22 minuti fa, lorluke dice:

Non penso che le differenze evidenziate siano determinate dal metallo perché abbiamo visto che l'esemplare in oro, quello in metallo dorato e quello in bronzo (quest'ultimo dichiaratamente postumo) sono praticamente sovrapponibili. 

L'esemplare in argento in mio possesso presenta, invece, numerose analogie con l'esemplare in bronzo di Di Rauso presente sul nostro catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME52E/8
Questo, ad esempio, è un esemplare passato da CNG del 1° conio e, pur essendo in bronzo, è molto più simile al mio in argento che non al riconio parigino in bronzo: 

enlarged conimage

Purtroppo non è così semplice. Credo che l'esemplare in oro proposto da NAC sia l'unico attualmente noto sul mercato. 

 

Fai presente alla NAC le tue perplessità


Inviato
23 minuti fa, lorluke dice:

l'esemplare in oro

Sempre se sia in oro...


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Inviato

Quindi, a ritroso, da UTRIUSQUE SICILIAE. 


Inviato
33 minuti fa, Oppiano dice:

Quindi, a ritroso, da UTRIUSQUE SICILIAE. 

 

Esattamente 

IMG_20240504_133139.jpg

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Inviato

“UNICA” e “DELLA PIÙ GRANDE RARITÀ” sono due concetti diversi!


Inviato

C’è sempre tanto da imparare, la vedo solo io la ribattitura al dritto?


Supporter
Inviato (modificato)

image.jpeg
 

Metallo dorato

Modificato da Oppiano

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