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Inviato

Buonasera, volevo condividere questo denario di Ottaviano proveniente da un'asta Burgan e dalla collezione di Bernard Poindessault.

Sul dritto c'è la testa diademata di Venere, divinità da cui, come noto, tramite Enea sosteneva di discendere la gens Iulia, mentre sul rovescio c'è Ottaviano con un asta ed il braccio teso. La legenda è "Caesar Divi F" (figlio del Divo Cesare). Classificata dalla casa d'aste come RIC 251 è in realtà la RIC 253.

Trovo interessante questa emissione, in particolare per il periodo in cui secondo il RIC è stata coniata, ovvero dal 32 a.c. al 29 a.c. Considerando che la battaglia di Azio è del 31 a.c. stiamo quindi parlando dell'ultimissima fase delle guerre civili e di quel primissimo periodo successivo all'affermazione di Ottaviano in cui a Roma lui era chiaramente l'uomo forte, ma non era ancora il princeps e non aveva quei poteri che convenzionalmente segnano nel 27 a.c. la fine della Repubblica e l'inizio dell' Impero.

A questo punto sorge quindi una domanda, perché questa moneta è presente nel RIC e non nell' RRC? Anche la tipologia della moneta, con la divinità sul dritto (e non quindi il ritratto dell'imperatore) già a prima vista dà l'idea di una moneta repubblicana e non imperiale. Per quanto riguarda poi le case d'aste, alcune (la maggioranza) la considerano imperiale, mentre altre repubblicana/imperatoriale.

Infine ho notato che sul RIC la zecca risulta incerta. Forse è stata coniata da una zecca itinerante di Ottaviano, cosa che come sappiamo era abbastanza frequente nel periodo delle guerre civili verso la fine della Repubblica.

Qualsiasi considerazione sulla classificazione, sul periodo storico e sulla moneta in sé è gradito (il pedigree ha la sua importanza ma come sappiamo non è certo una garanzia).

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Inviato

DE GREGE EPICURI

Varesi non la include nel catalogo delle monete d'argento repubblicane; evidentemente, la maggioranza degli studiosi la colloca nel periodo imperiale augusteo. Questo viene fatto decorrere di solito dal 27 a.C., ma a volte dalla battaglia di Azio.

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Supporter
Inviato

Discussione interessante.

Innanzi tutto, incuriosito,  sono andato a vedere chi fosse Bernard Poindessault (che ammetto di non conoscere). Ho trovato questo articolo che allego a beneficio di altri:

Bernard Poindessault (1935-2014) - CoinsWeekly.

Quanto alla classificazione, credo che sia la RIC I (second edition) 251:

Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Augustus 251 (numismatics.org)

La RIC I (second edition) 253 ha la Pax sul dritto e Ottaviano stante a destra nel gesto della adlocutio:

Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Augustus 253 (numismatics.org)

Circa l'inserimento degli autori di questa moneta antecedente alla nomina di Ottaviano ad Augustus del 27 a.C., credo che sia stata solo una scelta editoriale, quella di partire dal 31 a.C. (forse perché data della battaglia di Azio che celebra il successo definitivo di Ottaviano?)

Ecco cosa contiene la prefazione alla 1^ edizione del RIC I (che non entra nei dettagli della scelta):

Prefazione RIC I.png

 

Non mi sembra di aver trovato altro; magari però qualcun altro potrà aggiungere qualche elemento in più.

Perché non ci sia sul RRC onestamente non lo so. Lo stile, certo, ricorda più una moneta repubblicana.

Altro non saprei aggiungere.

Buona serata.

Stilicho

 

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Inviato (modificato)
1 ora fa, Stilicho dice:

Quanto alla classificazione, credo che sia la RIC I (second edition) 251:

Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Augustus 251 (numismatics.org)

La RIC I (second edition) 253 ha la Pax sul dritto e Ottaviano stante a destra nel gesto della adlocutio:

Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Augustus 253 (numismatics.org)

Hai ragione, ho scritto l'opposto di ciò che intendevo: la casa d'aste l'ha classificato come Ric 253 ma in realtà è il Ric 251.

Modificato da ExarKun

  • 1 mese dopo...
Inviato
Il 29/4/2024 alle 21:14, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Varesi non la include nel catalogo delle monete d'argento repubblicane; evidentemente, la maggioranza degli studiosi la colloca nel periodo imperiale augusteo. Questo viene fatto decorrere di solito dal 27 a.C., ma a volte dalla battaglia di Azio.

 

Beh in effetti il 27 a.c. come nascita dell'Impero è pur sempre una data convenzionale, del resto formalmente la Repubblica continuava ad esistere, nonostante fossero ufficialmente accentrati sulla stessa persona una serie di poteri da renderla di fatto un'altra cosa (poteri che Ottaviano grosso modo aveva anche prima, ma non erano istituzionalizzati).

In ogni caso stando al RIC questa emissione è stata battuta dal 32 a.c. al 29 a.c. quindi  è "nata" precedentemente alla battaglia di Azio. Di certo è comunque borderline.


Inviato (modificato)

Concordo per la datazione, alla fine del secondo Triumvirato. 

Questo denario RIC 251 mi ricorda l’unicum, variante « con globo », la cui presenza è attestata in Francia nelle collezioni reali dal 1685, e ormai conservato alla BNF:

https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b10442491c/f2.double.r=denarius Octave

IMG_7935.thumb.jpeg.b13205b874d8a43bcd5afea70671c2b9.jpeg
 

I dati: 21 mm, 3,48g, asse 12.

 

Finora si poteva solo affermare che la moneta era coniata e che non vi era alcuna modifica/reincisione diretta. Poi è stata recentemente oggetto di un articolo nel Bulletin de la Société Française de Numismatique.

La foto dell’articolo, l’aspetto delle figure è più allungato (assomiglia di più all’originale) ma è la stessa moneta:

IMG_7906.thumb.jpeg.dde6e637ea04080c48743a9cb2d95ffe.jpeg

 

Secondo voi, qual è la conclusione dello studio?

 

Modificato da Vietmimin

Inviato
2 ore fa, Vietmimin dice:

Secondo voi, qual è la conclusione dello studio?

Domanda difficilissima, soprattutto perchè giudichiamo una brutta foto e una foto di una foto stampata. Diamo per scontato che sia coniata. Presenta alcni particolari che andrebbero analizzati bene. Intanto il gonnellino che pare avere due strati, mentre nella moneta del post #1 esce direttamente dalla corazza. In secondo luogo la lancia è appoggiata alla mano, mentre nel post #1 è stretta dalla mano. Il mantello svolazza dietro le spalle, mentre nel post #1 avvolge il braccio prima di liberarsi. Che sia una imitazione rinascimentale?

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

Ciao @Arka

Molto rilevanti le tue osservazioni sul paludamentum e sulla goffaggine (si dice cosi?) del avambraccio che regge la lancia, ma non si può parlare di imitazione vera e propria.

Il confronto accurato con due esemplari RIC 251 dagli stessi conii D/R, è al riguardo istruttivo (ho provato di fare foto migliori ma a parte il fondo blu…)

IMG_7934.thumb.jpeg.589e9aceca235eb53194d2e23ada591e.jpeg
IMG_7937.thumb.jpeg.3892069888dd4a7c250af741ed9345d7.jpeg
 

IMG_7938.thumb.jpeg.0566488c3e70f5c2d41a4565dd4ca22b.jpeg

 

IMG_7913.thumb.jpeg.853a1102ede688ee272e3a01fab72e39.jpeg


Inviato

Ora noto un avvallamento scuro a partire dal globo fino all'avambraccio... Quindi ritocco rinascimentale?

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

Hai ragione, qualche ritocco si, ma non eseguito su una moneta ufficiale. L’operazione del falsario ha richiesto diverse tappe intermedie, partendo da una presa d’impronta di un denario autentico (con perdita di dettagli a rilievi bassi, ad esempio il ricciolo sparito davanti all’orecchino di Venere al dritto)  e le modifiche con ritiro e aggiunta di materiale (le due braccia e il globo), fino alla realizzazione di stampi e in fine dei conii. 

Se mettiamo a parte le incongruenze individuate da @Arka, il risultato di questo falso sofisticato era piuttosto convincente. Non so se Cohen ha potuto esaminare la moneta dal vivo, ma ne stimava il prezzo cinque volte quello di un denario RIC 251. Mattingly, Giard (BNCMER, 1976) e Sear (1998) l’hanno inserita nella monetazione di Augusto, mentre il RIC I di Sutherland l’ha tralasciata.

Cohen n°71:

IMG_7940.thumb.jpeg.3cdadde3bcfc4c1bf4404855cd74d95f.jpeg

 

L’analisi del metallo (89% argento, 9,6% rame) conferma che non si tratta di una moneta antica, la percentuale d’argento dei denari contemporanei del RIC 251 è sempre superiore a 95%. 

Vi traduco la conclusione degli autori (Arnaud Suspène e coll.):

« Quindi, più che una moneta contraffatta o un'imitazione, l'unicum costituisce un documento originale che illustra usi e pratiche commerciali antiquarie, e risale probabilmente all'epoca rinascimentale o moderna. Non ci dice nulla sulla monetazione romana, ma forse molto sull'immagine di Augusto nell'Europa dei collezionisti e degli studiosi ». 

L’articolo è stato publicato nell’ottobre 2022 (BCEN 77/08). Non so se si deve vedere una certa riluttanza a riconoscere i falsi all’interno delle collezioni museali, o semplicemente l’inerzia inerente alle grandi istituzioni, nel fatto che l’ « unicum » viene ancora descritto nel catalogo online della BNF come denario ufficiale. 

Questa moneta che apparve nell'inventario delle medaglie antiche del Gabinetto del Re Luigi XIV nel 1685 mi è sembrata un’ottima illustrazione dell'avvertimento di @ExarKun, « il pedigree ha la sua importanza ma come sappiamo non è certo una garanzia ». 

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Inviato

Una storia che insegna molto.

Personalmente mi sono anche divertito...

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato (modificato)
16 ore fa, Vietmimin dice:

Questa moneta che apparve nell'inventario delle medaglie antiche del Gabinetto del Re Luigi XIV nel 1685 mi è sembrata un’ottima illustrazione dell'avvertimento di @ExarKun, « il pedigree ha la sua importanza ma come sappiamo non è certo una garanzia ». 

 

Anche perché fidandosi della provenienza si rischia magari di studiare la moneta meno di quanto si dovrebbe...

Nell'interessante caso in questione c'è un non so che nello stile di Ottaviano sul rovescio che mi stonava, ma mai avrei messo in discussione l'autenticità di una moneta presente alla BNF che in quanto unicum chissà quante volte è stata esaminata nel corso dei secoli.

Fa sicuramente impressione pensare che questo falso ha quantomeno 3 secoli, non oso pensare cosa siano in grado di fare i falsari oggi e quante monete antiche coniate (false) ci siano in circolazione. L'impressione che ho è che spesso nel valutare l'autenticità o meno di una moneta ci si limita ad appurare che non sia una fusione, che esistano falsi coniati lo sanno tutti, ma trovo l'argomento un po' rimosso.

Meno male c'è chi si dedica allo studio delle monete e dei falsi che, come l'autore dell'articolo che hai citato, non da nulla per assodato e mette tutto in discussione, è l'unico argine (molto fragile) contro i falsari.

Modificato da ExarKun
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Inviato
2 ore fa, ExarKun dice:

Meno male che c'è chi si dedica allo studio delle monete e dei falsi che, come l'autore dell'articolo che hai citato, non da nulla per assodato e mette tutto in discussione, è l'unico argine (molto fragile) contro i falsari.

Ciao, sono più che d'accordo su questa tua considerazione. Soprattutto per gli unicum e per le monete conosciute in pochissimi esemplari. Indipendentemente dai pedigree e dalle collezioni da cui provengono. Ribadisco quando ho già affermato in diverse discussioni ( attirandomi la derisione di alcuni fideisti ed addirittura minacce in privato) che in questi casi il dubbio, ovviamente corredato da spiegazioni tecniche e scientifiche, come nel caso di questa moneta, è per me un obbligo. Dopo cinque anni una cosa mi è ben chiara, i falsi ci sono e sono purtroppo tanti, percui un grazie ai tanti studiosi che con la loro opera a volte riescono a farli emergere 🙂.

ANTONIO 

 

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