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Fidia, a Roma la mostra monografica sul più grande scultore dell’Età Classica


ARES III

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Fidia, a Roma la mostra monografica sul più grande scultore dell’Età Classica

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L’esposizione ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli, è visitabile fino al 5 maggio

 

 

Ai Musei Capitoli, presso la sezione di Villa Caffarelli, è stata aperta una mostra dedicata a un grande scultore del mondo classico: Fidia. Penserete “incredibile” e correrete con aspettative più elevate rispetto a ciò che l’esposizione può offrire. Partiamo da una considerazione: l’unica opera, certamente di sua mano, che si sia salvata allo scorrere del tempo coincide con le decorazioni sommitali del Partenone. Com’è noto, i marmi - le sculture dei timpani dei due prospetti e le metope dei fregi - sono conservati per un celebre furto storico (quello di Lord Elgin) al British Museum e sono oggi causa di numerose discussioni sulla giustizia o meno della restituzione alla legittima proprietaria - Atene.

“Riunificazione”

Si parla, in verità, di “riunificazione” poiché i marmi andrebbero a ricongiungersi, idealmente, con il tempio dell’Acropoli, ricucendo così il legame con il contesto di provenienza.

Le altre opere commissionate a Fidia sono ricostruibili grazie alle numerose copie romane ispirate agli originali dello scultore greco.

Se si viene accolti nel cortile di Villa Caffarelli dalla ricostruzione (inaugurata il 6 febbraio 2024) della statua colossale dell’Imperatore Costantino (IV secolo d.C.), uno dei più significativi esempi della scultura romana tardo-antica, non si può non confrontare con una delle 7 meraviglie del Mondo Antico: lo Zeus di Olimpia (430 a.C.), opera di Fidia. Entriamo così all’interno per scoprire com’è concepito il percorso.Si parte con una riflessione sulla fama ininterrotta dello scultore, testimoniata da un omaggio di Rodin alla Pallade Atena di Fidia. Un cimelio, la presunta firma incisa su una coppa da libagione che recita “Pheidiom eimi” Io appartengo a Fidia, suscita un brivido di commozione. Si parte poi con l’opera dello scultore: incontriamo, per primo, l’Apollo Parnopios, o meglio, le tre belle copie (nel “tipo Kassel”) della sua testa. Dall’Atena Promachos (”che combatte in prima fila”) - commissionata sfruttando la decima parte del bottino della Battaglia di Maratona (490 a.C.) -, che si ergeva dietro i Propilei e, con la sua mole, colpiva chi approdava nel porto del Pireo, si passa a “la più bella” tra le tre statue dedicate da Fidia alla dea: l’Atena Lemnia. Per giungere, invece, a conoscere il terzo esemplare dedicato da Fidia all’immagine mitica della dea - l’Atena Parthenos -, si deve prima affrontare la problematica vicenda dei marmi del Partenone.

Il corpus di sculture e bassorilievi in marmo pentelico subirono gravi danni: prima a causa di un bombardamento sull’Acropoli operato dai veneziani nel Seicento; poi quando furono staccati a forza dall’architettura, per comando dell’ammiraglio Lord Elgin. I marmi sono, infatti, conservati al British Museum e non sono in mostra, a parte alcuni frammenti. Presso i Capitolini è esposto un dettaglio dal cerimoniale delle Panacee, rappresentato sui fregi dei lati lunghi (nord e sud) del colonnato esterno: è parte della teoria di cavalieri che ha ispirato artisti come Bertel Thorvaldsen e Dulio Cambellotti. Sono esposte, inoltre, alcune opere romane che riproducono lo splendido scudo di cui era armata la statua di Atena Parthenos, ospitata nella cella del tempio e completamente crisoelefantina, ossia d’oro e avorio.

Concorso di Efeso

Una parentesi è dedicata al Concorso di Efeso (440 a.C.) che vide competere i più grandi scultori del tempo nella realizzazione di una statua per il santuario extraurbano dedicato ad Artemide. Tra le varie proposte di Amazzone, vinse quella di Policleto, la cui identificazione tra le copie romane è ancora complessa. Sono tre le tipologie che sono state riconosciute dagli esperti, ricalcate sugli originali greci. Nella cosiddetta Amazzone Mattei si riconosce l’ispirazione al modello di Fidia, più ardito nelle sue soluzioni formali. Il percorso si concentra finalmente sullo Zeus di Olimpia. La scultura in oro e avorio era alta 12 metri e, nonostante il re dell’Olimpo fosse rappresentato assiso, la testa toccava quasi il soffitto del tempio. Lo scettro era coperto di gemme preziose e lo stesso trono era scolpito con raffigurazioni mitologiche, come il gruppo dei Niobidi uccisi da Apollo e Artemide.

Le ultime sale sono dedicate al “mito dello scultore nel tempo”: dai due Dioscuri del Quirinale - marmi romani erroneamente attribuiti a Fidia e Prassitele - al recupero della sua figura da parte di Francesco Petrarca, per concludere l’esposizione con i massimi estimatori dei suoi marmi - gli scultori dell’Ottocento Neoclassico, Canova e Thorvaldsen.

https://www.ilsole24ore.com/art/fidia-roma-mostra-monografica-piu-grande-scultore-dell-eta-classica-AF4UOe7C

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E il catalogo?

No, chiedo perché ultimamente l' andazzo è che si strombazzano tanto certe mostre e poi si scopre che si è lesinato sui cataloghi,nel senso che non esistono proprio.

"Le mostre passano ,i cataloghi restano"

 

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8 minuti fa, Adelchi66 dice:

E il catalogo?

No, chiedo perché ultimamente l' andazzo è che si strombazzano tanto certe mostre e poi si scopre che si è lesinato sui cataloghi,nel senso che non esistono proprio.

"Le mostre passano ,i cataloghi restano"

 

 

La mostra è molto bella, così come il catalogo curato da L’Erma di Bretschneider.

Sempre in mostra è esposta una bella e particolarissima moneta, in prestito dal British Museum, che rappresenta al rovescio l’Acropoli di Atene. 
Purtroppo non sono riuscito a fare una buona foto, per cui posto direttamente la pagina de British. 
 

https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1922-0317-82

 

IMG_3471.jpeg

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Ti ringrazio,non è così scontato ,nel panorama generale delle mostre,che ci sia.

Poi "l' Erma" è sempre una garanzia di qualità.

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I marmi sono, infatti, conservati al British Museum e non sono in mostra, a parte alcuni frammenti. 
 

il titolo della mostra e‘ un po‘ misleading. Di Fidia , a parte le metope del Partenone e i frontoni nulla sicuramente attribuibile a Fidia ci e‘ pervenuto in originale. 
la mostra avrebbe potuto intitolarsi più‘ filologicamente :

fidia: il mito dello scultore e le opere ricostruite 

oppure

Fidia : lo scultore perduto

 

una  visitatrice, palesemente confusa , alla penultima sala ha chiesto ad uno dei custodi: ma allora gli originali di Fidia dove sono qui ci sono solo copie e ricostruzioni !

Oggi sia ha l‘impressione che le mostre siano fatte per ‚catturare‘ l‘attenzione e attrarre il grande pubblico - finalità non errate in se‘ ma cosi si perde o mette in secondo piano la loro funzione didascalica - estremamente importante- per educare all‘Arte. 
Non ho potuto consultare il catalogo edito da Bretschneider, eccellente editore. Spero sia piu‘ approfondito degli scarni e a volte inappropriati commenti riscontrato nei pannelli esplicativi dell‘esposizione. 

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Inviato (modificato)
1 ora fa, numa numa dice:

I marmi sono, infatti, conservati al British Museum e non sono in mostra, a parte alcuni frammenti. 
 

il titolo della mostra e‘ un po‘ misleading. Di Fidia , a parte le metope del Partenone e i frontoni nulla sicuramente attribuibile a Fidia ci e‘ pervenuto in originale. 
la mostra avrebbe potuto intitolarsi più‘ filologicamente :

fidia: il mito dello scultore e le opere ricostruite 

oppure

Fidia : lo scultore perduto

 

una  visitatrice, palesemente confusa , alla penultima sala ha chiesto ad uno dei custodi: ma allora gli originali di Fidia dove sono qui ci sono solo copie e ricostruzioni !

Oggi sia ha l‘impressione che le mostre siano fatte per ‚catturare‘ l‘attenzione e attrarre il grande pubblico - finalità non errate in se‘ ma cosi si perde o mette in secondo piano la loro funzione didascalica - estremamente importante- per educare all‘Arte. 
Non ho potuto consultare il catalogo edito da Bretschneider, eccellente editore. Spero sia piu‘ approfondito degli scarni e a volte inappropriati commenti riscontrato nei pannelli esplicativi dell‘esposizione. 

 

Sono parzialmente d’accordo: sul titolo in sé hai ragione, volendo essere estremamente precisi, ma evidentemente anche in questo ambito il “marketing” fa il suo. Fermo restando che il titolo era solamente “Fidia”, senza ulteriori specifiche. Se fosse stato “Fidia: tutte le opere” allora l’avrei visto come maggiormente ingannatore.b

Sul fatto che comunque oggi ci sia questa tendenza a voler catturare il visitatore sono assolutamente d’accordo. Ma mi sono capitati casi assai assai peggiori (rimasi estremamente deluso dalla mostra dedicata agli ori di Persia tenutasi qualche anno fa al museo di Aquileia… fortunatamente il museo, che non conoscevo, era bellissimo di suo. Altrimenti sarei andato appositamente per vedere un qualcosa che di fatto non c’era..).
 

La mostra in questione rimane comunque oggettivamente molto bella. 
 

Appena torno a casa posso postare alcune immagini del catalogo, se volete e se è possibile per motivi di copyright. 

Modificato da Afranio_Burro
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2 ore fa, Afranio_Burro dice:

Se fosse stato “Fidia: tutte le opere” allora l’avrei visto come maggiormente ingannatore.b

Ma qui non si tratta di ingannare o meno ma - please - di fare cultura!

al cittadino/ uomo della strada che ha interesse verso la cultura va spiegato chiaramente che Fidia era uno scuötore tra i più‘ importanti dell’antichità- se non il più‘ importante- ma che di lui ( Partenone excepta) ci restano i suoi echi solo attraverso le opere di chi lo ha imitato.

la mostra - non a caso - ha ricevuto molte critiche dagli archeologi che ben conoscono la  situazione e l‘hanno trovata scarsa nella preparazione e nella rappresentazione.

forse invece di fare mostre ‚marketing‘ a gogo‘ varrebbe la pena prendersi un po‘ di tempo - spaziarle - e farle meglio

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Inviato (modificato)
16 minuti fa, numa numa dice:

Ma qui non si tratta di ingannare o meno ma - please - di fare cultura!

al cittadino/ uomo della strada che ha interesse verso la cultura va spiegato chiaramente che Fidia era uno scuötore tra i più‘ importanti dell’antichità- se non il più‘ importante- ma che di lui ( Partenone excepta) ci restano i suoi echi solo attraverso le opere di chi lo ha imitato.

la mostra - non a caso - ha ricevuto molte critiche dagli archeologi che ben conoscono la  situazione e l‘hanno trovata scarsa nella preparazione e nella rappresentazione.

forse invece di fare mostre ‚marketing‘ a gogo‘ varrebbe la pena prendersi un po‘ di tempo - spaziarle - e farle meglio

 

Ciao, tutto giusto in linea teorica. Solo che poi, realisticamente, ci sarebbero molti meno accessi.. temo che, come ormai in tutti i comparti, l’aspetto del rientro economico sia quello maggiormente ricercato..
 

Purtroppo oggi ragionamenti del genere si applicano anche in ambiti per me ben più importanti (come ad esempio nella sanità, di cui mi occupo) quindi mi fa forse meno effetto se vengono applicati ad altre realtà. Può non piacere, non mi piace, ma questo mi sembra sia l’orientamento attuale. 
 

Come detto, a me la mostra è piaciuta al netto di alcuni suoi difetti. L’aspetto relativo al Fidia imitato personalmente l’ho colto, forse perché non del tutto a digiuno dell’argomento. Forse poteva essere meno lampante per altri, ma tant’è.. Le critiche degli addetti ai lavori, pur importanti, non valgono per la moltitudine di “ignoranti” (nel senso letterale e non dispregiativo, ovvero letteralmente “chi ignora” - ed a cui anche io appartengo nello specifico-) che si approcciano alla mostra con altro spirito e con altre conoscenze.
 

Se poi interessa l’aspetto del “fare cultura”, su cui concordo con te, bisognerebbe ripensare forse l’intera impostazione museale di oggi. A tal proposito mi piaceva molto quanto detto dal compianto D’Averio, secondo cui l’accesso ai musei “one shot” andrebbe completamente rivisto.

Modificato da Afranio_Burro
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Inviato (modificato)

Al pari della Sanità stiamo assistendo ad un abbassamento del livello dei servizi Culturali

( chi sul Forum scrive sempre:

 mala tempora currunt?)  😄

Modificato da numa numa
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22 minuti fa, numa numa dice:

Al pari della Sanità dtiamo assistendo ad un abbassamento del livello dei servizi Culturali

( chi sul Forum scrive sempre:

 mala tempora currint?)  😄

 

Purtroppo non posso far altro che darti ragione…

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Per chi era interessato al catalogo, posto foto dell’indice. Avrei voluto postare altro, ma il limite dei MB di caricamento non me lo permetto. Spero sia sufficiente a dare quantomeno un’idea. 

IMG_5883.jpeg

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