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Sicilia: riaffiorano i resti dell’antica Abakainon


ARES III

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Riaffiorano i resti dell’antica Abakainon: era una delle città più grandi della Sicilia di cui parlò Diodoro

Resti e testimonianze sono stati riportati alla luce di recente a Tripi, confermando l’ubicazione del centro greco-romano citato da Diodoro Siculo. Il destino segnato dall’alleanza  con Cartagine. Le monete finite anche al British Museum

L’ultimo ritrovamento ha interessato una stoà, ovvero una struttura caratteristica dell’architettura greca, composta da passaggi coperti o portici pubblici in un edificio rettangolare che presenta uno dei lati lunghi aperto e colonnato. Queste costruzioni, ad uno o due piani, erano in genere prospicienti a una piazza (agorà) o una via e, dall'altro lato, chiusi da un muro.

Nel piccolo e suggestivo centro di Tripi, in Sicilia, i resti di un simile edificio sono stati riportati di recente alla luce, confermando l’ubicazione dell’antica città di Abakainon, citata da storici come Diodoro Siculo.

Abacaenum per i romani

Questa importante città, chiamata in seguito Abacaenum dai romani, era un tempo tra quelle più importanti della Sicilia. Gli archeologi ritengono che il territorio su cui governava si estendesse dal mar Tirreno alle pendici dell’Etna. Sorretta da un’economia di tipo agricolo coniava proprie monete. Importanti esemplari di queste sono attualmente custodite nel Museo Furnari di Tripi (ricco di reperti in oro) ma anche al British Museum. Il centro scomparve tuttavia dalla storia e per lungo tempo venne dimenticato.

I ritrovamenti archeologici, e in particolare quelli delle monete, hanno consentito di determinarne l’ubicazione e di stabilire che si trattava effettivamente di una città di grandi dimensioni, importante e ricca. Probabilmente il suo destino fu segnato, nel periodo del dominio di Roma sul mondo, dall’essere alleata di Cartagine.

Testimonianze molto antiche

La zona di Tripi ha comunque radici antiche - come si legge sul sito Abakainon.it -  stando al ritrovamento nella zona di reperti databili al neolitico stentinelliano (6800-6400 a.C.). In età protostorica, il suo territorio fu abitato dai Siculi che qui fondarono il primo centro abitato. In età storica il centro di origine sicula, grazie alla sua vocazione agricola e pastorale e, al contempo, alla sua posizione strategica a controllo di un percorso che, evitando di passare per Zancle, collegava la costa settentrionale a quella orientale, conobbe un certo sviluppo già a partire dalla fine del VI secolo a.C.

Il già citato Diodoro Siculo, narrando le vicende relative a Dionisio I di Siracusa per il 396 a.C., afferma che il tiranno stanziò a Tindari un gruppo di uomini a lui fedeli ai quali affidò anche una parte di territorio tolto ad Abakainon. La reazione degli Abacenini non tardò ad arrivare: quando Magone nel 393 a.C. sbarcò in Sicilia, la città si alleò con i Cartaginesi. Lo scontro tra Magone e Dionisio si svolse proprio ad Abakainon ma la sconfitta dei Cartaginesi costrinse gli Abacenini a piegarsi al potere di Dionisio I e dunque di Siracusa.

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https://cultura.tiscali.it/news/articoli/abakainon-greco-romana-resti-tripi/

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